Variante di Zogno
Re: Variante abitato di Zogno
mi sa che qui da noi "risultano" essere imprevisti geologici in corso d'opera che giustificano i ritardi e "causano" il DIRITTO DELL’APPALTATORE A NUOVI PREZZI O AD UN EQUO COMPENSO
- elio.biava
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Re: Variante abitato di Zogno
...
Qualora l’appaltatore introduca varianti di sua iniziativa, o qualora, pur avendone ricevuto l’ordine scritto del direttore dei lavori, non si sia accertato dell’esistenza della loro preventiva approvazione da parte dell’amministrazione ed abbia perciò attuato le varianti in assenza di tale approvazione, queste sono da considerare arbitrariamente eseguite dall’appaltatore e perciò illegittime. La finalità della prescrizione risiede nell’esigenza di evitare che l’amministrazione sia esposta all’eventualità del pagamento di maggiori corrispettivi a seguito di un’iniziativa a lei estranea od assunta unilateralmente dall’appaltatore.
La violazione del divieto, da un lato, non dà titolo al pagamento dei lavori non autorizzati e, dall’altro, comporta l’obbligo per l’appaltatore di demolire a sue spese le lavorazioni eseguite in variante (artt. 134, co. 1, reg. e 10, co. 1, CGA). La disposizione configura perciò due ipotesi: la prima è che le variazioni siano risultate peggiorative rispetto al progetto e in tal caso non è dubbio che si debba dare luogo alla demolizione o, in alternativa, qualora detta circostanza sia accertata in sede di collaudo, alle detrazioni sul credito dell’appaltatore da parte del collaudatore; la seconda è che le varianti arbitrariamente eseguite dall’appaltatore costituiscano un miglioramento dell’opera...
http://www.studiopetrillo.com/lavori-pu ... rup-08.pdf
8.9 L’IMPREVISTO GEOLOGICO COME FATTO NON PRODUCENTE
VARIANTI MA SOLTANTO IL DIRITTO DELL’APPALTATORE A NUOVI PREZZI O AD UN EQUO COMPENSO.
...Ricorrendo questa ipotesi, l’amministrazione, se intende comunque realizzare l’opera (perché non è divenuta antieconomica), deve approvare la variante, quale che sia il suo importo, sulla base dei prezzi di contratto e con la previsione dei nuovi prezzi eventualmente necessari. L’appaltatore, dal canto suo, è obbligato ad eseguire i maggiori lavori agli stessi prezzi del contratto originario entro il 20% dell’importo di quest’ultimo, mentre oltre tale limite può chiedere all’amministrazione di ricontrattare i prezzi, con la conseguenza che se non si addiviene ad un nuovo accordo egli è libero dal vincolo contrattuale e l’amministrazione deve riappaltare il completamento dell’opera ad altro soggetto attraverso una nuova gara. Come è agevole constatare, il confine tra variante resa necessaria da un imprevisto geologico e variante determinata da un errore o da una carenza progettuale è sottilissimo. Spetterà, pertanto, al responsabile del procedimento accertare di volta in volta se l’esigenza della variante scaturisca da un imprevisto geologico oppure sia ascrivibile a responsabilità del progettista perché, ad es., questi in sede di progettazione abbia omesso di svolgere i necessari accertamenti in ordine alla natura del sottosuolo, con la conseguenza che, in questo secondo caso, dovranno applicarsi le disposizioni dell’art. 25, co. 2, 4 e 5, della legge (accollo dei danni al progettista, e se la maggiore spesa supera il 20% dell’importo originario del contratto, risoluzione del contratto, riappalto dei lavori, pagamento all’appaltatore dei lavori eseguiti, dei materiali utili e del 10% calcolato sulla differenza tra l’ammontare dei quattro quinti dell’importo del contratto e l’ammontare dei lavori eseguiti)...
buona lettura!
Qualora l’appaltatore introduca varianti di sua iniziativa, o qualora, pur avendone ricevuto l’ordine scritto del direttore dei lavori, non si sia accertato dell’esistenza della loro preventiva approvazione da parte dell’amministrazione ed abbia perciò attuato le varianti in assenza di tale approvazione, queste sono da considerare arbitrariamente eseguite dall’appaltatore e perciò illegittime. La finalità della prescrizione risiede nell’esigenza di evitare che l’amministrazione sia esposta all’eventualità del pagamento di maggiori corrispettivi a seguito di un’iniziativa a lei estranea od assunta unilateralmente dall’appaltatore.
La violazione del divieto, da un lato, non dà titolo al pagamento dei lavori non autorizzati e, dall’altro, comporta l’obbligo per l’appaltatore di demolire a sue spese le lavorazioni eseguite in variante (artt. 134, co. 1, reg. e 10, co. 1, CGA). La disposizione configura perciò due ipotesi: la prima è che le variazioni siano risultate peggiorative rispetto al progetto e in tal caso non è dubbio che si debba dare luogo alla demolizione o, in alternativa, qualora detta circostanza sia accertata in sede di collaudo, alle detrazioni sul credito dell’appaltatore da parte del collaudatore; la seconda è che le varianti arbitrariamente eseguite dall’appaltatore costituiscano un miglioramento dell’opera...
http://www.studiopetrillo.com/lavori-pu ... rup-08.pdf
8.9 L’IMPREVISTO GEOLOGICO COME FATTO NON PRODUCENTE
VARIANTI MA SOLTANTO IL DIRITTO DELL’APPALTATORE A NUOVI PREZZI O AD UN EQUO COMPENSO.
...Ricorrendo questa ipotesi, l’amministrazione, se intende comunque realizzare l’opera (perché non è divenuta antieconomica), deve approvare la variante, quale che sia il suo importo, sulla base dei prezzi di contratto e con la previsione dei nuovi prezzi eventualmente necessari. L’appaltatore, dal canto suo, è obbligato ad eseguire i maggiori lavori agli stessi prezzi del contratto originario entro il 20% dell’importo di quest’ultimo, mentre oltre tale limite può chiedere all’amministrazione di ricontrattare i prezzi, con la conseguenza che se non si addiviene ad un nuovo accordo egli è libero dal vincolo contrattuale e l’amministrazione deve riappaltare il completamento dell’opera ad altro soggetto attraverso una nuova gara. Come è agevole constatare, il confine tra variante resa necessaria da un imprevisto geologico e variante determinata da un errore o da una carenza progettuale è sottilissimo. Spetterà, pertanto, al responsabile del procedimento accertare di volta in volta se l’esigenza della variante scaturisca da un imprevisto geologico oppure sia ascrivibile a responsabilità del progettista perché, ad es., questi in sede di progettazione abbia omesso di svolgere i necessari accertamenti in ordine alla natura del sottosuolo, con la conseguenza che, in questo secondo caso, dovranno applicarsi le disposizioni dell’art. 25, co. 2, 4 e 5, della legge (accollo dei danni al progettista, e se la maggiore spesa supera il 20% dell’importo originario del contratto, risoluzione del contratto, riappalto dei lavori, pagamento all’appaltatore dei lavori eseguiti, dei materiali utili e del 10% calcolato sulla differenza tra l’ammontare dei quattro quinti dell’importo del contratto e l’ammontare dei lavori eseguiti)...
buona lettura!
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"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
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- Claudio M.
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Re: Variante abitato di Zogno
Con le regole attuali del gioco vince chi ha i migliori avvocati e non chi ha i migliori architetti o ingegneri...
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Re: Variante abitato di Zogno
da L'Eco di Bergamo di Fausta Morandi
Zogno, stop per la variante, si calcolano i nuovi costi
Zogno - Saranno necessarie una perizia sui costi aggiuntivi e un’interruzione (pare non più di un mese, verso ottobre-novembre) dei lavori, per la variante in galleria di Zogno. Ma l’intenzione resta di arrivare a completare il cantiere, limitando il più possibile gli ormai inevitabili ritardi. È quando emerso ieri dalla riunione tra i rappresentanti della Provincia e dell’impresa Itinera di Tortona (Alessandria), che sta effettuando i lavori. Da trovare 23,8 milioni di euro Sull’opera, attesissima, è piombata nei giorni scorsi la tegola di un forte aumento dei costi: 23,8 milioni di euro in più, a fronte dei 43,6 milioni a cui era avvenuta l’aggiudicazione. Effetto, soprattutto, di «incerto geologico», ovvero di una montagna che ha richiesto lavorazioni diverse e maggiori rispetto a quelle previste.
Di qui il confronto con Itinera, con cui, afferma il presidente della Provincia uscente Ettore Pirovano, «c’è perfetta sintonia. Abbiamo concordato per prima cosa di procedere con una perizia per scendere nel dettaglio di prezzi e lavori aggiuntivi». Questo permetterà di evitare un nuovo appalto e i conseguenti ritardi. Gli esiti della perizia non dovrebbero comunque differire troppo da quanto già esaminato e inserito nella delibera approvata lunedì dal Consiglio provinciale. Si parlava di ulteriori 23,8 milioni da mettere in campo, di cui 6,1 per far fronte alle situazioni trovate in particolare all’interno delle gallerie. Altri 9,9 milioni servirebbero per rinforzare i versanti tra lo svincolo nord della variante e l’imbocco della galleria «Monte di Zogno»: i distacchi a cui sono soggetti gli ammassi richiedono un intervento più «massiccio» di quanto previsto. Infine, 7,7 milioni servono a prolungare (come a suo tempo suggerito dalla Regione Lombardia) la galleria «Monte di Zogno», per migliorare l’impatto paesistico e ridurne la pendenza. Tutte risorse da trovare. La Provincia si è impegnata nero su bianco a reperire, nei bilanci 2015-2017, i 7,8 milioni che le competono. Gli altri 16 si spera arrivino dal Pirellone. «Credo che avremo delle risposte per la fine della settimana – dice Pirovano –. Poi, certo, anche la Regione dovrà aspettare gli esiti della perizia. Si potranno fare anche tutte le valutazioni per capire se e chi avrebbe dovuto accorgersi prima della situazione, ma l’importante, intanto, è non bloccare i lavori ».
Per ora dunque l’impresa prosegue con alcuni interventi, poi scatterà, in autunno, la necessaria sospensione del cantiere per arrivare a sottoscrivere un atto aggiuntivo che definisca i nuovi prezzi. L’idea comunque è di limitare al minimo i ritardi. L’opera doveva concludersi nel febbraio prossimo, missione che ora appare decisamente impossibile. «Ma sembra che si riesca a contenere un po’ gli slittamenti (c’è chi parla di fine 2015, ndr) – spiega Pirovano –. Il cronoprogramma, comunque, andrà definito nel dettaglio». Pirovano - che rimarrà alla guida dell’ente soltanto per pochi giorni ancora - incontrerà oggi i candidati a succedergli alla guida di Via Tasso, e farà con loro il punto della situazione anche su quest’opera.
Zogno, stop per la variante, si calcolano i nuovi costi
Zogno - Saranno necessarie una perizia sui costi aggiuntivi e un’interruzione (pare non più di un mese, verso ottobre-novembre) dei lavori, per la variante in galleria di Zogno. Ma l’intenzione resta di arrivare a completare il cantiere, limitando il più possibile gli ormai inevitabili ritardi. È quando emerso ieri dalla riunione tra i rappresentanti della Provincia e dell’impresa Itinera di Tortona (Alessandria), che sta effettuando i lavori. Da trovare 23,8 milioni di euro Sull’opera, attesissima, è piombata nei giorni scorsi la tegola di un forte aumento dei costi: 23,8 milioni di euro in più, a fronte dei 43,6 milioni a cui era avvenuta l’aggiudicazione. Effetto, soprattutto, di «incerto geologico», ovvero di una montagna che ha richiesto lavorazioni diverse e maggiori rispetto a quelle previste.
Di qui il confronto con Itinera, con cui, afferma il presidente della Provincia uscente Ettore Pirovano, «c’è perfetta sintonia. Abbiamo concordato per prima cosa di procedere con una perizia per scendere nel dettaglio di prezzi e lavori aggiuntivi». Questo permetterà di evitare un nuovo appalto e i conseguenti ritardi. Gli esiti della perizia non dovrebbero comunque differire troppo da quanto già esaminato e inserito nella delibera approvata lunedì dal Consiglio provinciale. Si parlava di ulteriori 23,8 milioni da mettere in campo, di cui 6,1 per far fronte alle situazioni trovate in particolare all’interno delle gallerie. Altri 9,9 milioni servirebbero per rinforzare i versanti tra lo svincolo nord della variante e l’imbocco della galleria «Monte di Zogno»: i distacchi a cui sono soggetti gli ammassi richiedono un intervento più «massiccio» di quanto previsto. Infine, 7,7 milioni servono a prolungare (come a suo tempo suggerito dalla Regione Lombardia) la galleria «Monte di Zogno», per migliorare l’impatto paesistico e ridurne la pendenza. Tutte risorse da trovare. La Provincia si è impegnata nero su bianco a reperire, nei bilanci 2015-2017, i 7,8 milioni che le competono. Gli altri 16 si spera arrivino dal Pirellone. «Credo che avremo delle risposte per la fine della settimana – dice Pirovano –. Poi, certo, anche la Regione dovrà aspettare gli esiti della perizia. Si potranno fare anche tutte le valutazioni per capire se e chi avrebbe dovuto accorgersi prima della situazione, ma l’importante, intanto, è non bloccare i lavori ».
Per ora dunque l’impresa prosegue con alcuni interventi, poi scatterà, in autunno, la necessaria sospensione del cantiere per arrivare a sottoscrivere un atto aggiuntivo che definisca i nuovi prezzi. L’idea comunque è di limitare al minimo i ritardi. L’opera doveva concludersi nel febbraio prossimo, missione che ora appare decisamente impossibile. «Ma sembra che si riesca a contenere un po’ gli slittamenti (c’è chi parla di fine 2015, ndr) – spiega Pirovano –. Il cronoprogramma, comunque, andrà definito nel dettaglio». Pirovano - che rimarrà alla guida dell’ente soltanto per pochi giorni ancora - incontrerà oggi i candidati a succedergli alla guida di Via Tasso, e farà con loro il punto della situazione anche su quest’opera.
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Re: Variante abitato di Zogno
Siamo veramente la Repubblica delle banane nel Mondo.
Re: Variante abitato di Zogno
quando i Locals sono andati all'assalto della diligenza coi sub sub avevano visto bene il grasso che colava
Re: Variante abitato di Zogno
zona corna rossa / san bernardino incerto geologico, e mi sa non disdegnando in futuro l'incerto geologico allo svincolo nord (zona già in passato oggetto di interventi per caduta massi)IW2LBR ha scritto:da L'Eco di Bergamo di Fausta Morandi
Zogno, stop per la variante, si calcolano i nuovi costi
...Effetto, soprattutto, di «incerto geologico», ovvero di una montagna che ha richiesto lavorazioni diverse e maggiori rispetto a quelle previste....
- enkuz
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Re: Variante abitato di Zogno
di male in peggio per la nostra valle... senza parole...
- elio.biava
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Re: Variante abitato di Zogno
E che è un lavoro in corso, con ritardi, ma almeno la variante è già iniziata...chissà non avendo previsto nulla, quando tutta la Val Brembana si avviterà nel centro storico di S.Giovanni Bianco, ultimo collo di bottiglia, che bello !!
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"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
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