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Re: Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Inviato: domenica 2 dicembre 2012, 21:40
da Subiot
si ma quando vengo io non si vede neanche una formica..
Porti sfiga .... Passa alla Cornabusa per una benedizione .....
Re: Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Inviato: lunedì 3 dicembre 2012, 14:51
da nick84
caro Subiot la penso anche io come te.
Ieri sono andato come ospite (sono con macchina fotografica in quanto non ho l'abilitazione al cinghiale) con un amico sopra Vigano san Martino, nella ex squadra del capocaccia della squadra brembana. Purtroppo di cinghiali non se ne sono visti...complice anche la nebbia. comunque mi sono divertito...provare un nuovo tipo di caccia è sempre divertente infatti mi sa che ci torno entro la fine di questa stagione.
Ciao
NK
Re: Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Inviato: martedì 4 dicembre 2012, 9:26
da Subiot
Re: Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Inviato: mercoledì 5 dicembre 2012, 19:16
da claudio valce
Re: Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Inviato: domenica 9 dicembre 2012, 22:01
da Subiot
Re: Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Inviato: mercoledì 12 dicembre 2012, 20:41
da Subiot
Re: Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Inviato: giovedì 13 dicembre 2012, 12:08
da nick84
che nevoso ho già messo via il fucile da un bel pò causa neve.....
cmq complimenti
nk
Basta ai cinghiali e a chi ha interesse a non farli sparire
Inviato: martedì 18 dicembre 2012, 6:03
da IW2LBR
da L'Eco di Bergamo - Laura Arnoldi
Basta ai cinghiali e a chi ha interesse a non farli sparire
Agricoltori e ambientalisti uniti per chiedere alla Provincia di trovare una soluzione radicale al problema dei cinghiali: Coldiretti, Confagricoltura e Wwf hanno sottoscritto ieri un protocollo presentato in Via Tasso. «L'obiettivo è chiaro – spiega Mario Zamboni, presidente del Comitato Wwf Bergamo –: chiediamo di convocare un tavolo di confronto». A rimarcare la gravità del problema, i rappresentanti delle associazioni di categoria coinvolte dal Wwf. «Per la prima volta – sottolinea Alberto Brivio, presidente della Coldiretti Bergamo – gli agricoltori sono al fianco degli ambientalisti per affrontare la questione dei cinghiali che riguarda non solo i terreni agricoli, ma la salvaguardia generale dell'ambiente». Emanuele Medolago Albani di Confagricoltura Bergamo evidenzia che «la soluzione è inderogabile, dopo anni in cui il problema si è acuito. L'appello è alle istituzioni che fino ad ora hanno adottato soluzioni dimostratesi inefficaci». La preoccupazione non tocca solo l'aspetto economico, perché l'attività agricola ha un ruolo importante nella tutela dei territori, che va a beneficio di tutti: «Il cinghiale – aggiunge Brivio – è soprattutto diffuso nella fascia collinare e prealpina, dove maggiore è l'incidenza della fuga della popolazione dal territorio, che se abbandonato vive il degrado».
Vigne e prati devastati
I danni all'agricoltura (il cui risarcimento è definito «insignificante» dagli agricoltori) non sono solo diretti con la distruzione delle colture: più gravi e duraturi quelli a lungo termine come accade per le vigne o per i prati destinati allo sfalcio, da cui si ricava fieno per gli animali. A farne le spese non solo gli agricoltori professionisti: molti coltivatori «amatoriali» vedono distrutto il frutto delle proprie fatiche senza nemmeno poter presentare domanda di risarcimento.
«Scelte scellerate»
Altrettanto gravi e irreversibili i danni causati alla fauna e alla vegetazione naturale. «Il cinghiale – spiega Enzo Mauri, direttore della Riserva naturale di Valpredina – non è un animale selvatico, è un ibridato immesso nell'ambiente dall'uomo in maniera scellerata. La sua presenza causa la sparizione, per esempio, di una specie protetta come il moscardino, piccolo roditore, o del gambero di fiume, che vive anche nelle pozze in cui il cinghiale ama rotolarsi». A sostenere le affermazioni di Mauri i dati raccolti all'interno dell'Oasi di Valpredina, mentre altre indicazioni si possono trarre dalla Carta delle vocazioni faunistiche della Provincia di Bergamo, che contiene lo «Studio per la sostenibilità della popolazione di cinghiali presente sul territorio bergamasco».
Le proposte
Numerose e articolate le proposte formulate nelle quattro pagine del documento. «Innanzitutto – sottolinea Mauri – si chiede di avere a disposizione dati certi e trasparenti, da pubblicare sul sito della Provincia» che dovrebbe, recita il documento, «disporre di una pianificazione a livello provinciale che definisca le aree di caccia e le densità sostenibili che potrebbero essere anche uguale a zero». A questo proposito Medolago Albani evidenzia come attualmente «le norme non vengano rispettate e i piani di abbattimento non eseguiti». Si arriva dunque al tema centrale della caccia, anche se le associazioni firmatarie del protocollo non vogliono polemizzare e alzare i toni. Nel documento però emerge chiaramente la responsabilità del mondo venatorio, che non sembra voler giungere a una soluzione radicale: «In alcuni territori – puntualizza Mauri – ridurre il numero o eradicare l'ungulato significa rinunciare al divertimento dei cacciatori, che definiscono la propria attività sport, hobby o passione». I termini della faccenda si chiariscono ulteriormente: ecosistema, tutela dell'ambiente, attività agricola, che costituisce il lavoro di molte persone, contrapposte agli interessi di chi pratica uno sport o hobby.
E ciò può accadere «perché – precisa Mauri – la Provincia anche nelle soluzioni che ha fino ad ora individuato, si è sempre confrontata solo con il mondo venatorio» che dovrebbe assumersi qualche responsabilità in più in caso di mancato rispetto dei piani di abbattimento. Nel protocollo si prevede di attribuire «il risarcimento dei danni causati nell'area o nel settore di caccia al cinghiale, che non abbia raggiunto almeno il 90% di prelievo, totalmente a carico dell'Ambito di riferimento». Per rispondere all'urgenza di contenimento in aree invase, come la zona dei Colli di San Fermo, si propone battute a braccata con l'utilizzo di un numero adeguato di squadre. Ora la palla passa nel campo della Provincia.
Re: Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Inviato: mercoledì 19 dicembre 2012, 7:57
da Subiot
Ieri, su 'Eco di Bergamo, si è avuta l'apoteosi dell'ipocrisia in merito alla presenza del cinghiale in Provincia di Bergamo.
Meglio non commenatre, per ora, e dedicarsi ad una sana giornata di caccia al cinghiale....
A sera il report dell'uscita odierna