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Re: I Mufloni in Valle Brembana

Inviato: mercoledì 18 marzo 2009, 12:20
da IW2LBR
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non c'e' che dire bell'esemplare di maschio....
e anche il Muflone del Monte Zucco da oggi...
entra di diritto nella gallery fotografica della fauna orobica... a_14

Re: I Mufloni in Valle Brembana

Inviato: mercoledì 18 marzo 2009, 13:28
da Subiot
Grande GINO !!! a_21 a_21 a_21
Hai dimostrato una grandissima capacità di avvicinare gli animali selvatici !! a_24 a_24
Fossi l'orso comincerei a proccuparmi .... a_39 a_39
Gli scatti effettuati fanno vedere due cose interessanti:
1) l'animale è ancora provvisto di marca auricolare gialla
2) l'animale è sempre li e lo si capisce dalla cotica erbosa "bruciata"
Sei peggio di una lince ....... a_14 a_14

Re: I Mufloni in Valle Brembana

Inviato: mercoledì 18 marzo 2009, 14:14
da IW2LBR
Devo ricredermi su questi animali... sono belli a vedere e li pensavo piu' piccoli....

questo esemplare di maschio si e' preso un angolino mica male...
un terrazzamento con panoramica su San Pellegrino Terme...
sperando che non si sia spaventato troppo e che torni ancora al suo bel posticino.. heheh

Re: I Mufloni in Valle Brembana

Inviato: mercoledì 18 marzo 2009, 21:06
da fantasia
Subiot ha scritto:2) l'animale è sempre li e lo si capisce dalla cotica erbosa "bruciata" Sei peggio di una lince .......
non c'è più privacy in valle...................
un povero muflone non è più neanche libero di stare sullo stesso prato o meno................

Re: I Mufloni in Valle Brembana

Inviato: mercoledì 30 giugno 2010, 15:10
da petwild
Salve!
Vivo in provincia di Brescia e vorrei condividere la vostra esperienza con i mufloni con quella che stiamo vivendo noi della Valtrompia.Da noi questi splendidi animali ci sono da circa 13 anni ed anno portato enormi benefici all'ecosistema quali ad esempio il ritorno dell'aquila reale che grazie ad essi riesce a riprodursi sulle nostre montagne, il ripristino di sentieri che oramai erano stati inghiottiti dalla vegetazione e addirittura la comparsa di alcuni camosci.Purtroppo siamo sempre il lotta contro i bracconieri che mettono lacci ecc. e certe frange dell'amministrazione provinciale che vorrebbero eliminarli poiché essi non sono autoctoni della zona.

Comunque tra alti e bassi per il momento gli animali ci sono e stanno bene. Se volete consigli sulle loro abitudini sono a disposizione.
Saluti a tutti.

S.

Re: Mufloni Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Inviato: martedì 4 gennaio 2011, 20:44
da stetra
oggi pomeriggio zona val cava a san pellegrino terme avvistati 4 esemplari di muflone, credo propio fossero la mamma con i suoi tre piccoli, mi hanno fissato per circa 10 minuti poi se ne sono andati dietro la montagna. a_45 a_45 a_45

Arrivano i mufloni sui monti di Nese

Inviato: mercoledì 16 marzo 2011, 11:19
da IW2LBR
da L'Eco di Bergamo di Benedetta Ravizza

Arrivano i mufloni sui monti di Nese «Creano problemi»

Probabilmente non gradirebbe essere al centro dell'attenzione. Dicono, infatti, che sia un animale timidissimo (basta un lieve fruscio per indurlo alla fuga). Doveva scattare ieri l'inserimento di nove mufloni (per capirci, quella specie un po' più tozza dello stambecco e con corna ricurve molto più grosse, usate in combattimento per conquistasi un vero e proprio harem), nell'area agrosilvopastorale tra il monte di Nese e il monte Podona, ad Alzano. La Provincia li ha acquistati (per 6.480 euro) ad Arezzo, tramite il Parco delle Cornelle, per popolare il territorio della bassa Valle Seriana, che ricade nell'ambito territoriale di caccia prealpino. Ma ha dovuto rimandare di una settimana il rilascio per problemi logistici.

«È una specie esotica»
Intanto però la decisione fa discutere. A schierarsi contro l'arrivo dei nuovi bovidi è Legambiente. Secondo gli ambientalisti l'«ovis musimon» (questa la denominazione latina) non c'entra niente con l'habitat orobico, anzi rischia di alterarlo, creando una nuova emergenza dopo quella dei cinghiali. «Il muflone – interviene il presidente di Legambiente Bergamo Nicola Cremaschi – è una specie estranea alla fauna autoctona regionale, tant'è che già una delibera del Consiglio provinciale del 2000 "non auspica un ampliamento dell'area di presenza"».

Tra il 1992 e il 2008, però, si è proceduto all'immissione della specie in diverse zone, (da Valbondione a Gorno, nel territorio di Predore e Tavernola; dalla zona di Val Grande, tra Ponte Nossa e Casnigo, a quella di Ruspino, sopra San Pellegrino) con la creazione di alcune colonie. «Ora – aggiunge Cremaschi – nonostante le convenzioni internazionali per la tutela della biodiversità, i pareri contrari anche di alcuni cacciatori, e il fatto che Legambiente già nel 2008 avesse proposto piani di eradicazione del muflone, la Provincia continua con l'immissione di nove capi che potrebbero stabilirsi anche in zone naturalisticamente pregiate, come la riserva del Giongo nel Parco dei Colli, sotto il Canto Alto, che dal prossimo anno il piano faunistico dovrebbe classificare come "Zona faunistica delle Alpi", nella quale le specie non autoctone non sono liberabili». Sotto accusa anche la capacità riproduttiva del muflone, «che potrebbe creare gli stessi problemi generati dall'introduzione dei cinghiali. È un altro favore ai cacciatori».

Riqualificazione
Tutte «pazzie» per il dirigente del settore Caccia e Pesca della Provincia Gian Carlo Bosio: «Il muflone è presente dalla Sardegna alla Norvegia e non ha mai creato problemi. È una specie eccezionale, non invasiva. Degli inserimenti, inoltre, sono già stati fatti, creando 3-4 colonie stabili, ben formate e organizzate». Allora perché c'è bisogno di aggiungerne altri? «Perché questo è un altro contesto, si tratta di pascoli marginali e zone dismesse, ideali per il muflone. L'intervento, quindi, è anche di riqualificazione ambientale». Nella delibera si legge che «le colonie di muflone hanno contribuito, senza alcuna controindicazione di tipo faunistico, agricolo o ambientale, alla ricostituzione di ecosistemi naturali alterati o al miglioramento estetico e culturale del territorio agroforestale bergamasco; questo ungulato si presta ottimamente alla riqualificazione faunistica di un notevole ventaglio di ambienti; è facilmente sottoponibile a censimenti annuali e al controllo numerico tramite la caccia di selezione, è compatibile con tutti gli altri ungulati presenti nel territorio pedemontano e collinare bergamasco. Il Piano faunistico venatorio autorizza l'introduzione nell'Atc Prealpino». Nessun rischio, secondo Bosio, per le aree di pregio: «Come ci arrivano nella riserva del Giongo, in aereo? E poi cosa ci sarebbe di così pregiato in quella zona?».

Re: Mufloni Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Inviato: lunedì 28 marzo 2011, 14:33
da IW2LBR
bbbbbff Martedì 29 marzo, alle ore 9.30, nell'Oasi protezione San Pellegrino Terme
nell'omonimo comune verranno rilasciati sul territorio 9 mufloni


acquistati dal settore Caccia e Pesca della Provincia di Bergamo. Il luogo di ritrovo con la ditta fornitrice degli animali, il veterinario, Polizia provinciale, cacciatori, giornalisti e le autorità presenti è il Ponte di Ambria in comune di Zogno alle ore 9.30.

Mufloni, trasloco dai monti di Nese alla Val Brembana

Inviato: martedì 29 marzo 2011, 7:52
da IW2LBR
da L'Eco di oggi... di Benedetta Ravizza

Mufloni, trasloco dai monti di Nese alla Val Brembana

Cambio di destinazione per i mufloni in arrivo dalla Toscana. Dalla Valle Seriana alla Valle Brembana. La Provincia, infatti, ha deciso che i nove esemplari acquistati ad Arezzo tramite il Parco delle Cornelle (per 6.480 euro) verranno inseriti nell'Oasi protezione San Pellegrino (nell'omonimo comune) e non più, come inizialmente previsto, nell'area agrosilvopastorale tra il monte di Nese e il monte Podona, ad Alzano. Il rilascio (programmato già una settimana fa, ma rimandato per problemi logistici) avverrà stamattina alle 9,30: il ritrovo, per la ditta fornitrice degli animali, il veterinario, la polizia provinciale e le autorità, è al ponte di Ambria, a Zogno.

«Motivi tecnici»
All'origine della scelta, stando alle spiegazioni del settore Caccia della Provincia, non ci sono le proteste di Legambiente (contraria all'inserimento dei bovidi, perché, sostiene, «estranei all'habitat orobico»), bensì «motivi tecnico-scientifici». «Raccogliendo la segnalazione del territorio – precisano i tecnici – abbiamo preferito rinforzare la colonia già esistente in Valle Brembana, un po' in sofferenza, anziché fare inserimenti ex novo. La colonia di Nese verrà comunque creata l'anno prossimo». E gli esperti assicurano: «Legambiente non ha minimamente influenzato la scelta, che è stata di buonsenso. Ribadiamo che il muflone non crea nessun problema alle specie autoctone, con cui non entra in competizione, si adatta benissimo dal Marocco alla Norvegia. Il piano faunistico, inoltre, consente il suo rilascio, anche nella zona seriana, dove non sono presenti né Sic (siti d'importanza comunitaria) né Zps (zone di protezione speciale). E ancora: è una specie facilmente "misurabile" ed eradicabile».

La protesta
Per gli ambientalisti, invece, «si è solo spostato il problema da una valle all'altra. Cosa cambia? Il muflone sarà anche un animale simpatico, ma che c'entra con le Orobie? È un animale fuori posto in Bergamasca», risolleva la questione Nicola Cremaschi, presidente di Legambiente Bergamo. Per il quale, l'inserimento del muflone «fa solo il gioco dei cacciatori. Così ne avranno un po' di più da eliminare l'anno prossimo. Sempre che la specie non si riproduca a dismisura, con effetti negativi per il territorio, come già avvenuto col cinghiale».

I rilasci
Tra il 1992 e il 2008, infatti, sono già avvenute diverse immissioni, creando 3-4 colonie stabili, ben formate e organizzate: da Valbondione a Gorno, nel territorio di Predore e Tavernola; dalla zona di Val Grande, tra Ponte Nossa e Casnigo, a quella di Ruspino, sopra San Pellegrino. Proprio qui, stamattina, arriveranno i «rinforzi». «Perché le verifiche tecnico-scientifiche – aggiungono dal settore Caccia – hanno dimostrato che i mufloni restati non sono tantissimi e un po' in sofferenza. Per cui abbiamo preferito rinforzare questa colonia, già esistente, piuttosto che formarne una nuova». Chissà come si troverà lui, il muflone, un po' più tozzo dello stambecco e con corna ricurve molto più grosse, nella sua nuova «casa».