Re: I danni del Cinghiale in Val Brembana
Inviato: mercoledì 15 maggio 2013, 7:59
Gli interventi di Elio e di Tarci meritano un approfondimento.
Innanzitutto il topic è dedicato ai danni da cinghiale in Valle Brembana. L'intervento, qui riportato, di Corti e dei tecnici della Valle Seriana, riguarda danni patiti sul Monte Farno, Montagnina,Corno Guazza, Pizzo Formico e aree limitrofe, che non mi pare siano in Valle Brembana.... Saremmo fuori topic, ma comunque se vogliamo parlare delle implicazioni legate alla presenza del cinghiale ben vengano queste "aperture". L'importante è fare cultura sulla gestione faunistico-venatoria delle specie presenti nei nostri territori e mi auguro che la discussione contribuisca concretamente a questo obiettivo.
In Valle Seriana, nell'area indicata, posso affermare con assoluta certezza che oggi il cinghiale non viene gestito e non viene controllato. In primo luogo non è presente una squadra per la caccia al suide nel periodo autunno/invernale. Di conseguenza non c'è ,in pianta stabile, una squadra di pronto intervento rapido composta da operatori faunistici autorizzata all'abbattimento notturno dei cinghiali al di fuori del periodo venatorio. Mi risulta che ogni tanto le squadre dei territori limitrofi si rechino in zona per effettuare qualche abbattimento, ma non è un'azione continuativa per tutta una serie di motivi, non ultimo il difficile accesso alla zona a causa delle condizioni di innevamento prolungato delle strade di accesso nel periodo critico, quello invernale/primaverile. Pare che anche gli agenti della Polizia Provinciale (stipendiati, tra le altre cose, per sparare anche ai cinghiali) intervengano solo saltuariamente, per le difficoltà prima esposte, e preferiscano fare abbattimenti in zone ove si arriva comodamente con una jeep....
Vi è poi da aggiungere che la zona ove vi è la maggiore concentrazione di danni è a cavallo fra Ambito Territoriale di Caccia Prealpino e il Comprensorio Alpino di Caccia Valle Borlezza : a Nord della linea spartiacque che unisce il Pizzo Casnigo-Pizzo Formico-Monte Frano-Monte Sparavera abbiamo il C.A. mentre a Sud abbiamo l'A.T.C. La diversa impostazione programmatica della caccia complica di molto l'operatività di tutti coloro che potrebbero/dovrebbero intervenire per controllare e per cacciare i cinghiali in quella zona. Non mi dilungo troppo nella spiegazione della situazione perché ci addentreremmo in tecnicismi poco comprensibili ai più. Concludo questa prima parte affermando con assoluta certezza che oggi in quella zona la situazione è quella perché il cinghiale li NON E' GESTITO !!
Un ultima considerazione: l'affermazione che attribuisce ai cacciatori la responsabilità dell'esplosione demografica per il fatto che non si sparano alle femmine è del tutto fuori luogo e frutto di fantasie da bar. C'è stata in bergamasca qualche squadra che in passato ha tentato di adottare questa strategia, ma era praticamente inapplicabile per un motivo molto semplice: sfido chiunque a distinguere una maschio da una femmina durante una caccia in braccata. Gli animali solitamente arrivano alle poste di corsa, spinti dai cani, e il più delle volte sono anche coperti dai rovi: mi piacerebbe sapere come fanno a distinguere un maschio da una femmina quelli che fanno certe dichiarazioni.....
Ma ritorniamo a bomba alla nostra Val Brembana
Prima considerazione: un mesetto fa l'Assessore provinciale alla caccia ha pubblicamente espresso il proprio apprezzamento per come ha operato, nel 2012, la squadra n°15 della Bassa Valle Brembana e Imagna. 47 cinghiali abbattuti con la caccia in braccata e 17 abbattuti durante il controllo estivo hanno permesso di mettere sotto controllo la situazione tanto che per quest'anno in Valle Bembana le segnalazioni di danni ufficiali sono soltanto tre : un paio in Comune di Ubiale Clanezzo (Via Cave) ed una in Comune di Sedrina (Località Prenoca-Mediglio). In tutti e tre i casi la Polizia Provinciale e le squadre di pronto intervento sono intervenuti ed hanno abbattuto 3 cinghiali.
Dai monitoraggi, sempre in corso, pare che la popolazione presente abbia densità assolutamente compatibili con le disponibilità alimentari dell'ambiente forestale, quindi ad oggi non si verificano"incursioni" degne di nota negli appezzamenti agricoli condotti sia in modo professionale che amatoriale.
Per il futuro vedremo: il cinghiale è una "brutta bestia", che ha tassi riproduttivi anche del 200%, e la situazione va costantemente monitorata .....
Innanzitutto il topic è dedicato ai danni da cinghiale in Valle Brembana. L'intervento, qui riportato, di Corti e dei tecnici della Valle Seriana, riguarda danni patiti sul Monte Farno, Montagnina,Corno Guazza, Pizzo Formico e aree limitrofe, che non mi pare siano in Valle Brembana.... Saremmo fuori topic, ma comunque se vogliamo parlare delle implicazioni legate alla presenza del cinghiale ben vengano queste "aperture". L'importante è fare cultura sulla gestione faunistico-venatoria delle specie presenti nei nostri territori e mi auguro che la discussione contribuisca concretamente a questo obiettivo.
In Valle Seriana, nell'area indicata, posso affermare con assoluta certezza che oggi il cinghiale non viene gestito e non viene controllato. In primo luogo non è presente una squadra per la caccia al suide nel periodo autunno/invernale. Di conseguenza non c'è ,in pianta stabile, una squadra di pronto intervento rapido composta da operatori faunistici autorizzata all'abbattimento notturno dei cinghiali al di fuori del periodo venatorio. Mi risulta che ogni tanto le squadre dei territori limitrofi si rechino in zona per effettuare qualche abbattimento, ma non è un'azione continuativa per tutta una serie di motivi, non ultimo il difficile accesso alla zona a causa delle condizioni di innevamento prolungato delle strade di accesso nel periodo critico, quello invernale/primaverile. Pare che anche gli agenti della Polizia Provinciale (stipendiati, tra le altre cose, per sparare anche ai cinghiali) intervengano solo saltuariamente, per le difficoltà prima esposte, e preferiscano fare abbattimenti in zone ove si arriva comodamente con una jeep....
Vi è poi da aggiungere che la zona ove vi è la maggiore concentrazione di danni è a cavallo fra Ambito Territoriale di Caccia Prealpino e il Comprensorio Alpino di Caccia Valle Borlezza : a Nord della linea spartiacque che unisce il Pizzo Casnigo-Pizzo Formico-Monte Frano-Monte Sparavera abbiamo il C.A. mentre a Sud abbiamo l'A.T.C. La diversa impostazione programmatica della caccia complica di molto l'operatività di tutti coloro che potrebbero/dovrebbero intervenire per controllare e per cacciare i cinghiali in quella zona. Non mi dilungo troppo nella spiegazione della situazione perché ci addentreremmo in tecnicismi poco comprensibili ai più. Concludo questa prima parte affermando con assoluta certezza che oggi in quella zona la situazione è quella perché il cinghiale li NON E' GESTITO !!
Un ultima considerazione: l'affermazione che attribuisce ai cacciatori la responsabilità dell'esplosione demografica per il fatto che non si sparano alle femmine è del tutto fuori luogo e frutto di fantasie da bar. C'è stata in bergamasca qualche squadra che in passato ha tentato di adottare questa strategia, ma era praticamente inapplicabile per un motivo molto semplice: sfido chiunque a distinguere una maschio da una femmina durante una caccia in braccata. Gli animali solitamente arrivano alle poste di corsa, spinti dai cani, e il più delle volte sono anche coperti dai rovi: mi piacerebbe sapere come fanno a distinguere un maschio da una femmina quelli che fanno certe dichiarazioni.....
Ma ritorniamo a bomba alla nostra Val Brembana
Prima considerazione: un mesetto fa l'Assessore provinciale alla caccia ha pubblicamente espresso il proprio apprezzamento per come ha operato, nel 2012, la squadra n°15 della Bassa Valle Brembana e Imagna. 47 cinghiali abbattuti con la caccia in braccata e 17 abbattuti durante il controllo estivo hanno permesso di mettere sotto controllo la situazione tanto che per quest'anno in Valle Bembana le segnalazioni di danni ufficiali sono soltanto tre : un paio in Comune di Ubiale Clanezzo (Via Cave) ed una in Comune di Sedrina (Località Prenoca-Mediglio). In tutti e tre i casi la Polizia Provinciale e le squadre di pronto intervento sono intervenuti ed hanno abbattuto 3 cinghiali.
Dai monitoraggi, sempre in corso, pare che la popolazione presente abbia densità assolutamente compatibili con le disponibilità alimentari dell'ambiente forestale, quindi ad oggi non si verificano"incursioni" degne di nota negli appezzamenti agricoli condotti sia in modo professionale che amatoriale.
Per il futuro vedremo: il cinghiale è una "brutta bestia", che ha tassi riproduttivi anche del 200%, e la situazione va costantemente monitorata .....