Ricercatori CNR: La polenta fa male alla salute
Inviato: martedì 15 ottobre 2013, 17:32
da L'Eco di Bergamo - Roberto Vitali
Ricercatori CNR: La polenta fa male alla salute - Rischio di tumore
Proprio mentre a Gandino si festeggia il «mais spinato » e alla Camera di Commercio una commissione di esperti sta mettendo a punto la ricetta della «polenta taragna orobica », ecco – fulmine a ciel sereno – la notizia diffusa ieri che mangiare troppo spesso polenta, soprattutto se bollente, aumenterebbe il rischio di tumore. Sarebbe questo il risultato di uno studio del Consiglio nazionale per le ricerche (Cnr). Un regime alimentare basato sulla polenta può nascondere rischi legati alla presenza di fumonisine, tossine che possono indurre il cancro all’esofago. La notizia è emersa in un convegno organizzato dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile e dal Pontificio consiglio Giustizia e pace.
Roberto Defez, primo ricercatore del Cnr, Istituto di genetica e biofisica del Cnr Napoli, nel suo intervento dedicato allo «sviluppo sostenibile», ha ricordato che nel 2007 il Regolamento 1126 ha introdotto un tetto alle fumonisine nei prodotti alimentari, differenziando il valore nell’alimentazione destinata agli adulti da quella dei bambini. Ebbene, secondo una analisi effettuata dal ricercatore Cnr su 77 polente in commercio, la composizione di quelle da agricoltura biologica avrebbe un valore di fumonisine due volte superiore alla media. «Chiedo un’etichetta trasparente – ha detto Defez – con indicazioni delle fumonisine di ogni specifico campione in commercio». Il ricercatore ha poi ricordato studi pubblicati che indicano Pordenone, dove la polenta rientra nelle abitudini
alimentari locali, come la terza città in Europa per alta correlazione di tumori all’esofago, ma gli autori degli studi indicano anche le grappe e il caffè come fattori di rischio. Contro queste affermazioni è arrivata pronta la replica delle associazioni Aiab, Aprobio, Isde, Legambiente e Wwf. «Invece di provocare falsi allarmismi su incidenze fantasma di tumori poco frequenti, pur di garantire futuro alle pratiche di modificazione genetica – dicono le associazioni – si rifletta sul rischio cui vengono sottoposti la popolazione e l’ambiente con comportamenti sconsiderati, esecrati e fuorilegge».
Secondo le associazioni «si tratta di argomenti vecchi di decenni. Negli ultimi 60 anni sono cambiati stili di vita e abitudini alimentari». Vengono anche riportati dati di Diego Serraino, direttore di Epidemiologia e biostatistica del Cro Aviano e responsabile del Registro tumori del Friuli Venezia Giulia, in base ai quali nel 2007 l’incidenza del cancro dell’esofago era per i maschi di 3,2/100.000 in Italia, 6,5 in Francia, 9,5 nel Regno Unito, 7,5 in Friuli. Per le femmine, invece, l’incidenza registrata era lo 0,8 Italia, l’1,5 in Francia, il 3,6 nel Regno Unito, e l’1,8 in Friuli. «Quindi – concludono Aiab, Aprobio, Isde, Legambiente e Wwf – nel 2007 il Friuli ha avuto tassi sovrapponibili alla Francia e minori del Regno Unito; l’Italia nel complessoha i tassi più bassi in Europa». La polemica è aperta. Gioppino aveva i gozzi perché mangiava solo e sempre polenta. Oggi l’alimentazione viene variata ogni giorno ed è questa la norma da rispettare per restare in buona salute.
Ricercatori CNR: La polenta fa male alla salute - Rischio di tumore
Proprio mentre a Gandino si festeggia il «mais spinato » e alla Camera di Commercio una commissione di esperti sta mettendo a punto la ricetta della «polenta taragna orobica », ecco – fulmine a ciel sereno – la notizia diffusa ieri che mangiare troppo spesso polenta, soprattutto se bollente, aumenterebbe il rischio di tumore. Sarebbe questo il risultato di uno studio del Consiglio nazionale per le ricerche (Cnr). Un regime alimentare basato sulla polenta può nascondere rischi legati alla presenza di fumonisine, tossine che possono indurre il cancro all’esofago. La notizia è emersa in un convegno organizzato dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile e dal Pontificio consiglio Giustizia e pace.
Roberto Defez, primo ricercatore del Cnr, Istituto di genetica e biofisica del Cnr Napoli, nel suo intervento dedicato allo «sviluppo sostenibile», ha ricordato che nel 2007 il Regolamento 1126 ha introdotto un tetto alle fumonisine nei prodotti alimentari, differenziando il valore nell’alimentazione destinata agli adulti da quella dei bambini. Ebbene, secondo una analisi effettuata dal ricercatore Cnr su 77 polente in commercio, la composizione di quelle da agricoltura biologica avrebbe un valore di fumonisine due volte superiore alla media. «Chiedo un’etichetta trasparente – ha detto Defez – con indicazioni delle fumonisine di ogni specifico campione in commercio». Il ricercatore ha poi ricordato studi pubblicati che indicano Pordenone, dove la polenta rientra nelle abitudini
alimentari locali, come la terza città in Europa per alta correlazione di tumori all’esofago, ma gli autori degli studi indicano anche le grappe e il caffè come fattori di rischio. Contro queste affermazioni è arrivata pronta la replica delle associazioni Aiab, Aprobio, Isde, Legambiente e Wwf. «Invece di provocare falsi allarmismi su incidenze fantasma di tumori poco frequenti, pur di garantire futuro alle pratiche di modificazione genetica – dicono le associazioni – si rifletta sul rischio cui vengono sottoposti la popolazione e l’ambiente con comportamenti sconsiderati, esecrati e fuorilegge».
Secondo le associazioni «si tratta di argomenti vecchi di decenni. Negli ultimi 60 anni sono cambiati stili di vita e abitudini alimentari». Vengono anche riportati dati di Diego Serraino, direttore di Epidemiologia e biostatistica del Cro Aviano e responsabile del Registro tumori del Friuli Venezia Giulia, in base ai quali nel 2007 l’incidenza del cancro dell’esofago era per i maschi di 3,2/100.000 in Italia, 6,5 in Francia, 9,5 nel Regno Unito, 7,5 in Friuli. Per le femmine, invece, l’incidenza registrata era lo 0,8 Italia, l’1,5 in Francia, il 3,6 nel Regno Unito, e l’1,8 in Friuli. «Quindi – concludono Aiab, Aprobio, Isde, Legambiente e Wwf – nel 2007 il Friuli ha avuto tassi sovrapponibili alla Francia e minori del Regno Unito; l’Italia nel complessoha i tassi più bassi in Europa». La polemica è aperta. Gioppino aveva i gozzi perché mangiava solo e sempre polenta. Oggi l’alimentazione viene variata ogni giorno ed è questa la norma da rispettare per restare in buona salute.