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S. Giovanni, chiude il punto nascita

Inviato: giovedì 31 luglio 2014, 15:03
da nick84
Avanti così che poi la gente resta di sicuro in Val Brembana.. Ci troveremo senza ospedale nel giro di poco tempo e senza che qualunque ente inutile presente sul territorio abbia fatto qualcosa. Enti fatti per l'autosostentamento e basta.

S. Giovanni, chiude il punto nascita «Attacco alla montagna e alla gente»

«La chiusura del “punto nascita” di San Giovanni Bianco è soltanto il risultato della disastrosa e vergognosa gestione dell’Azienda Ospedaliera di Treviglio che da anni abbiamo inutilmente denunciato in sede locale, provinciale e regionale e che riguarda oltre al Presidio Ospedaliero della Valle Brembana anche le realtà di Calcinate e Romano di Lombardia». La forte dichiarazione arriva da Vittorio Milesi, sindaco di San Pellegrino Terme e componente del Comitato «Diamo un futuro all’Ospedale di San Giovanni Bianco». «Ci spieghi il dott. Ercole perchè presso l’Ospedale di Piario posto a presidio dell’Alta Valle Seriana e cioè di un territorio montano per dimensione demografica identica alla nostra, i parti annui continuano ad essere sopra quota 500 mentre da noi si sono ridotti a poco più di 150. Ci spieghi il dott. Ercole perchè ogni anno, circa un centinaio di donne della Valle Brembana sceglie di partorire all’Ospedale di Alzano Lombardo anzichè di San Giovanni Bianco. Ci spieghi il dott. Ercole perchè presso l’Ospedale di San Giovanni Bianco, nonostante le ripetute sollecitazioni e promesse, a distanza di svariati anni, non è stata attivata la terapia subintensiva e non sono stati effettuati gli investimenti richiesti e necessari per qualificare e mettere in sicurezza il Presidio Ospedaliero. Ci spieghi il dott. Ercole perchè ha sempre costantemente rifiutato il confronto con gli Amministratori locali della Valle Brembana come peraltro degli altri territori, venendo meno ad un suo preciso dovere e sottolineando con questo suo inaccettabile e inqualificabile comportamento l’indifferenza e il disinteresse nei riguardi delle stesse strutture ospedaliere dell’Azienda da lui diretta». «Per questi motivi, nell’esprimere ferma e totale contrarietà alla chiusura del “punto nascita” dell’Ospedale di San Giovanni Bianco che rappresenta il primo passo verso lo smantellamento della struttura ospedaliera vogliamo dire con chiarezza al dott. Ercole e a chi con lui si assume oggi la responsabilità di chiudere il “punto nascita” dell’Ospedale di San Giovanni Bianco sostenendo che non ci sono le condizioni minime per garantire un parto in sicurezza alle donne che scelgono il Presidio Ospedaliero Brembano, che dovranno assumersi le altrettanto gravi responsabilità per tutto quello che potrà accadere e derivare alle donne della Valle Brembana per gli spostamenti ai quali saranno costrette, da un territorio montano e fortemente accidentato verso i “punti nascita” del territorio provinciale più vicini che si ricorda a chi non conosce o dimentica la geografia, distano anche oltre 60 Km da alcune realtà dell’Alta Valle Brembana».

La vicenda della chiusura del «punto nascita» di San Giovanni mette in realtà in evidenza un altro aspetto preoccupante: «Dalle cattive gestioni e da Ospedali abbandonati e lasciati allo sbando come quello di San Giovanni Bianco conseguono inevitabilmente una ulteriore riduzione del numero delle già esigue prestazioni/servizi erogati e quando i numeri sono ridotti ai minimi termini tali da diventare insignificanti come per il caso del “punto nascita”, la giustificazione per la chiusura dei servizi e dei reparti è bell’è pronta e servita - continua il comunicato -. E sarà così che la Valle Brembana, senza neppure aver fatto sentire la sua voce, perderà o vedrà ridotto ai minimi termini le funzioni e i servizi di quel grande e prezioso patrimonio rappresentato dall’Ospedale di San Giovanni Bianco».


Un altro passo avanti verso lo spopolamento.

Saluti NK

Re: S. Giovanni, chiude il punto nascita

Inviato: giovedì 31 luglio 2014, 17:33
da pluto
la logica e, in un certo senso, auspicabile conseguenza del non avere "clienti"....un reparto per magari un nascituro a settimana e magari parto per di più cesareo e "ad orologeria".... non da rompere le scatole il sabato o la domenica...

Re: S. Giovanni, chiude il punto nascita

Inviato: sabato 2 agosto 2014, 13:05
da elio.biava
L'ospedale di Treviglio fa marcia indietro sul reparto di Maternità dei "figli di un Dio minore", La direzione (nella persona di Cesare Ercole) ci ripensa, S.Giovanni Bianco manterra questo reparto. Quando finirà la sudditanza che penalizza la Val Brembana? a_34 dice: "si manterra il presidio quale servizio alle località di montagna". Qualcun altro forse vive sulle nuvole, Ma venite giù dalla pianta voi, esistono solo cittadini come e al pari di altri! a_111

Re: S. Giovanni, chiude il punto nascita

Inviato: martedì 7 ottobre 2014, 15:00
da IW2LBR
da L'Eco di Bergamo di Giovanni Ghisalberti

San Giovanni Bianco, chiude la maternità, ancora allarme per la Valle Brembana

San Giovanni Bianco - ìIeri, il direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Treviglio Cesare Ercole avrebbe annunciato la prossima chiusura del punto nascite all’ospedale di San Giovanni Bianco. Lo avrebbe fatto incontrando a un corso di formazione alcuni dipendenti dello stesso ospedale. Il condizionale è d’obbligo, sia perché sempre ieri lo stesso direttore non ha voluto commentare la fuga di notizie, sia perché un’analoga comunicazione era stata fatta lo scorso luglio ancora in ospedale da Ercole, ma poi era stata smentita dallo stesso direttore. L’interrogazione di Milesi Sta di fatto che ieri sera dell’argomento se n’è parlato anche nel corso dell’assemblea della Comunità montana a Piazza Brembana, a seguito di un’interrogazione urgente presentata dal sindaco di San Pellegrino Vittorio Milesi mentre oggi la giunta regionale dovrebbe deliberare proprio in merito all’ospedale brembano oltre ad altri punti nascite lombardi. Il punto nascite brembano, quindi, dovrebbe chiudere. Resterebbe, solo in caso di emergenze, la possibilità del parto al pronto soccorso. «In data odierna (ieri per chi legge, ndr) – dice il documento del sindaco Milesi – in occasione di un corso di formazione all’ospedale di San Giovanni Bianco il direttore dell’Azienda ospedaliera di Treviglio Cesare Ercole avrebbe comunicato al ersonale dipendente la imminente chiusura del punto nascite dell’ospedale brembano, smentendo ancora una volta se stesso». Notizia poi confermata da alcuni presenti allo stesso corso. Milesi ha quindi ricordato proprio gli impegni presi ufficialmente dal direttore Ercole a inizio agosto, sul mantenimento e il potenziamento del punto nascite di San Giovanni Bianco. Reparto di maternità, invece, che, stando alle nuove normative, dovrebbe chiudere: sia per il numero esiguo di nascite, inferiore a 500 ( a San Giovanni Bianco sono circa 160 l’anno, in continuo calo), sia per la mancanza dei requisiti minimi di sicurezza.

Il convegno con Mantovani Ma, proprio Ercole, ad agosto, si era detto fermamente convinto che il punto nascite della Valle Brembana non avrebbe chiuso e la Regione avrebbe adeguato la struttura ai requisiti minimi di sicurezza necessari. Dalle indiscrezioni pare che l’ospedale potrà a breve dotarsi della terapia subintensiva e di un’adeguata copertura di anestesisti. Resta però l’incertezza sul futuro del la maternità, aperta a San Giovanni Bianco dal 1967. «Non abbiamo avuto comunicazioni ufficiali da nessuno – spiega l’assessore ai Servizi sociali della Comunità montana Patrizio Musitelli, ieri sera presente in assemblea –. Sabato ci sarà un convegno organizzato dai noi proprio con i vertici sanitari regionali. Sarà l’occasione per capire il futuro del nostro ospedale». La Comunità montana, infatti, ha organizzato per sabato, alle 9, nella sala polivalente della scuola media di San Giovanni Bianco, il convegno dal titolo «Verso un ospedale per la comunità della Valle Brembana »: tra gli altri, è previsto l’intervento dell’Azienda ospedaliera di Treviglio, dell’Asl, di consiglieri regionali bergamaschi e dell’assessore regionale alla Sanità Mario Mantovani.

31/12/2014 chiude il punto nascita

Inviato: mercoledì 8 ottobre 2014, 14:23
da pluto
da Lombardia Notizie

Mantovani: più sicurezza per i punti nascita

7 ottobre 2014 (Ln- Milano) Aumentare i livelli di sicurezza, migliorare la qualità e l'appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita, attraverso un piano riorganizzativo dei punti nascita che interessa le Aziende Ospedaliere di Treviglio, Lecco e Melegnano. E' quanto ha deliberato questa mattina la Giunta di Regione Lombardia.

LINEE D'INDIRIZZO NAZIONALI - Le linee di indirizzo nazionali del 16/12/2010 stabiliscono la razionalizzazione e l'ottimizzazione dei punti nascita con particolare attenzione a quelli che fanno registrare annualmente un numero di parti inferiore a 500. Da qui l'atto che vede direttamente interessati i punti nascita dell'Ospedale Civile "San Giovanni Bianco", della "G.B. Mangioni Hospital S.p.A." e dell'Ospedale 'Uboldo' di Cernusco sul Naviglio che termineranno la loro attività al 31 dicembre 2014.

PRIORITÀ ALLA SICUREZZA PER DONNE E NEONATI - "La letteratura medica da tempo conferma come per garantire più sicurezza nel percorso nascita - chiarisce l'assessore alla Salute Mario Mantovani - ci siano alcune condizioni fondamentali, sicurezza che non dipende esclusivamente dalla disponibilità di tecnologie all'avanguardia, ma soprattutto dall'esperienza di chi le utilizza. E come Regione Lombardia - puntualizza - noi intendiamo garantire proprio la massima sicurezza alle famiglie in uno dei momenti più belli della loro storia. La vita di ogni bambino per noi è fondamentale e prioritaria".

LA NORMATIVA PREVEDE PIÙ PARTI - Da diversi anni i punti nascita dell'Ospedale Civile 'San Giovanni Bianco', della 'G.B. Mangioni Hospital S.p.A.' e dell'Ospedale 'Uboldo' di Cernusco sul Naviglio registrano un numero di parti inferiore a quello indicato dalla normativa. "Senza aspettare direttive regionali, già i cittadini di questi territori privilegiano da anni altre strutture. Regione Lombardia - spiega Mario Mantovani, alla luce dei dati ufficiali - pertanto da una parte prende atto delle scelte di questi territori, dall'altra vuole valorizzare comunque le singole realtà andando ad incrementare servizi ed opportunità. Il percorso della nascita deve essere adeguatamente supportato, come giustamente richiestoci dai sindaci delle varie comunità interessate".

PIÙ ASSISTENZA AMBULATORIALE PER MAMME E NEONATI - "In accordo con la dirigenza di ASL ed AO locali, avvieremo così l'implementazione di attività ambulatoriali e di assistenza per donne e neonati, oltre che il rafforzamento del servizio di continuità assistenziale. Nel caso dell'Ospedale di San Giovanni Bianco provvederemo in particolare - sottolinea Mario Mantovani - al potenziamento di una serie di servizi di pronto soccorso e di emergenza più consoni alle esigenze di un territorio prevalentemente di montagna com'è quello di questa zona della bergamasca".

SU 971 NASCITE 809 MAMME SONO ANDATE ALTROVE - Nell'Ospedale Civile 'San Giovanni Bianco' dell'Azienda Ospedaliera di Treviglio, dal 2011 al 2013 si è registrata una continua diminuzione del numero dei parti. Nel 2011 sono stati 216; nel 2012 sono stati 180; nel 2013 sono stati 162. In particolare nel 2013 sono stati 971 i nuovi nati da parte di residenti nei comuni che insistono territorialmente sull'Ospedale di San Giovanni Bianco. Solo 162 le famiglie che hanno scelto questa struttura. 809 parti sono avvenuti altrove. Con la delibera approvata oggi dalla Giunta regionale è stata accolta la proposta dell'ASL di Bergamo relativamente alla riorganizzazione del punto nascita dell'Ospedale e nel contempo si dà mandato all'Azienda Ospedaliera di procedere agli adeguamenti organizzativi e strutturali previsti: -potenziamento del servizio di anestesia e rianimazione per consentire di far fronte, anche in territorio di montagna, alle emergenze, rendendo più sicuro il Pronto Soccorso con la previsione di un affiancamento h24 di un anestesista al medico di turno; -potenziamento dell'offerta dei servizi ambulatoriali per la diagnostica in gravidanza, l'ecografia ostetrica e ginecologica, la diagnosi preventiva in ambito ginecologico; -potenziamento della diagnostica invasiva e della piccola chirurgia ginecologica.

G.B. MANGIONI HOSPITAL DI LECCO - Presso il punto nascita della 'G.B.Mangioni Hospital' di Lecco si registra una media parti inferiore ai 500 anno con un trend negativo negli ultimi anni. Nel 2011 sono stati 469; nel 2012 sono stati 443; nel 2013 sono stati 441. In particolare nel 2013 sono stati 816 i nuovi nati da parte di residenti nei comuni che insistono territorialmente su questo ospedale. Solo 441 i parti avvenuti all'interno della G.B Mangioni Hospital. Altri 375 parti sono avvenuti altrove. La delibera di oggi ha conferito all'ASL di Lecco il mandato di procedere agli adeguamenti organizzativi e strutturali, con particolare riferimento alle attività ambulatoriali al fine di mantenere elevato il livello di assistenza offerto ai cittadini, assicurare il potenziamento delle attività tese a garantire la continuità assistenziale, oltre ad un'attività di monitoraggio che consenta un puntale adeguamento dei punti nascita limitrofi coerente a criteri di sicurezza.

UNICA UNITÀ AL 'S.MARIA DELLE STELLE' - Il provvedimento della Giunta prevede anche la riorganizzazione complessiva dei punti nascita dell'Azienda Ospedaliera di Melegnano, con la concentrazione in unico punto delle attività attualmente svolte presso i due presidi 'Uboldo' a Cernusco sul Naviglio e 'S. Maria delle Stelle' a Melzo. La costituzione di un'unica unità organizzativa presso l'Ospedale 'S. Maria delle Stelle' a Melzo è fortemente favorita dagli elevati standard garantiti da questa struttura sanitaria. In quest'ottica si colloca, quindi, la decisione di potenziare le attività di tale presidio al fine di incrementarne ulteriormente l'attrattività per il territorio. La Giunta regionale ha quindi autorizzato l'Azienda Ospedaliera di Melegnano a procedere all'adeguamento delle attività ambulatoriali dei presidi di Cernusco sul Naviglio e Melzo, così da mantenere l'elevato livello di assistenza offerto alle donne ed ai neonati; a potenziare le attività finalizzate alla continuità assistenziale ospedale/territorio; a consolidare ulteriormente le attività ambulatoriali presso il presidio di Melzo al fine di incrementare l'indice di attrazione ed il numero di parti all'anno.

Re: S. Giovanni, chiude il punto nascita

Inviato: giovedì 9 ottobre 2014, 5:26
da IW2LBR
Mantenere e potenziare il punto nascita dell' ospedale di San Giovanni Bianco

Nella battaglia molto spesso si rimane soli, questo è il risultato del continuo denigrare l'ospedale di S.Giovanni Bianco volendolo magari afferire a Bergamo, oppure avendo una visone dei costi focalizzata sulla bassa bergamasca togliendo risorse, servizi e stabilità al nostro ospedale di montagna. Un ospedale della Valle che è un servizio ma è anche un riconoscimento a chi vive un territorio molto ampio. Per vivere e combattere lo spopolamento bisogna che ci sia un punto di riferimento abbastanza vicino, ancora molti bimbi nascono a San Giovanni Bianco anche il mio ultimo bimbo vi è nato, il reparto ed i pediatri sono fantastici, i numeri dicono che non si rispetta la direttiva nazionale, questo ospedale deve rimanere un punto di riferimento importante per chi vive la Valle Brembana anche in deroga ai numeri che ci impongono. Se si vuole dare un futuro e non pensare di dovere solo chiudere, manteniamo aperto e potenziamo il punto nascita dell'ospedale di San Giovanni Bianco... http://www.change.org/p/direttore-azien ... e_petition

Re: S. Giovanni, chiude il punto nascita

Inviato: giovedì 9 ottobre 2014, 10:12
da IW2LBR
da L'Eco di Bergamo

Punto nascita La valle Brembana: «Uniti contro la chiusura»

San Giovanni Bianco - Una petizione e un gruppo su Facebook per dire no alla chiusura del punto nascita all’ospedale di San Giovanni Bianco. Ieri la Valle Brembana ha iniziato a mobilitarsi per protestare contro la decisione di Regione Lombardia di fermare la sala parto nell’ospedale vallare, un punto di riferimento che durava ormai da mezzo secolo. Chiuderlo, dice qualcuno, sarebbe come tornare indietro di 50 anni. «Non può e non deve sucedere», scrive un cittadino.

Il coro di no
«Io sono contro la chiusura del punto nascita all’ospedale di San Giovanni – si legge ancora –. Questa volta non possiamo restare con le mani in mano ». La Valle Brembana senza un punto nascite, quando la vicina Valle Seriana ne ha due. «Ma si rendono conto dei rischi a cui sottoporranno le future mamme?», scrive qualcun altro sempre in Facebook. E a lanciare, invece, la petizione online (sul sito change. org cercare San Giovanni Bianco) è il vicesindaco di Zogno Gianpaolo Pesenti (ma la petizione è fatta a titolo personale). «Nella battaglia molto spesso si rimane soli – scrive – e questo è il risultato del continuo denigrare l’ospedale di San Giovanni Bianco volendolo magari afferire a Bergamo, oppure avendo una visone dei costi focalizzata sulla Bassa Bergamasca togliendo risorse, servizi e stabilità al nostro ospedale di montagna. Un ospedale della valle che è un servizio ma è anche un riconoscimento a chi vive un territorio molto ampio. Per vivere e combattere lo spopolamento bisogna che ci sia un punto di riferimento abbastanza vicino. Ancora molti bimbi nascono a San Giovanni Bianco, anche il mio ultimo bimbo, il reparto e i pediatri sono fantastici. I numeri dicono che non si rispetta la direttiva nazionale, ma questo ospedale deve rimanere un punto di riferimento importante per chi vive la Valle Brembana anche in deroga ai numeri che ci impongono. Se si vuole dare un futuro e non pensare di dovere solo chiudere, manteniamo aperto e potenziamo il punto nascita».

Le frecciatine
«Ad agosto il direttore dell’Azienda ospedaliera Cesare Ercole ci disse che era tutto apposto – continua Pesenti – e che il punto nascita sarebbe rimasto aperto. Ieri, invece, (martedì, ndr) veniamo a sapere che chiuderà. Ma una valle non può restare senza un punto nascite. E quello di San Giovanni Bianco era fondamentale. Sicuramente andava potenziato e poi andava fatta una politica di fidelizzazione da parte dell’Azienda ospedaliera, cosa che purtroppo non c’è stata. La colpa non è certo delle mamme che sono andate altrove. Forse si è denigrato troppo l’ospedale chiedendo anche l’afferimento a Bergamo, una sorta di messaggio che era meglio andare tutti nel capoluogo. In realtà se c’era un reparto che funzionava era proprio quello. Di sicuro la chiusura sarà un danno enorme, soprattutto per l’alta Valle Brembana».

«Mai denigrato»
«Probabilmente con l’afferimento a Bergamo – dice il sindaco di San Pellegrino Vittorio Milesi, rappresentante anche del Comitato che da anni si
batte perché l’ospedale non faccia più parte dell’Azienda ospedaliera di Treviglio – i problemi sarebbero stati di altra natura. La causa della chiusura non è certamente questa e nessuno ha mai denigrato l’ospedale di San Giovanni Bianco, al massimo si è continuamente chiesto che fosse potenziato. Sono l’Azienda ospedaliera e la Regione, semmai, che oggi denigrano il nostro ospedale ripetendo che non ci sono le condizioni di sicurezza e che quindi il punto nascita va chiuso: la responsabilità di tale situazione è solo loro. Perché l’ospedale di Piario che ha il medesimo bacino d’utenza della Valle Brembana fa oltre 500 parti all’anno? Perché un centinaio di donne brembane ogni anno va a partorire ad Alzano? Perché lì sono stati fatti quegli
investimenti che da noi Azienda di Treviglio e Regione non hanno voluto fare. Ora non ci resta che mettere da parte le polemiche interne e, insieme, amministratori tutti e cittadini, continuare a difendere il nostro ospedale».

Re: S. Giovanni, chiude il punto nascita

Inviato: giovedì 9 ottobre 2014, 10:35
da raptor
A parole tutti sono favorevoli, ma numeri alla mano più dell'80% a_19 degli abitanti della valle preferisce andare in altri ospedali, e non solo a partorire...e se come leggo nell'articolo "In realtà se c’era un reparto che funzionava era proprio quello" come dare torto a chi non si fida di San Giovanni ...

Re: S. Giovanni, chiude il punto nascita

Inviato: venerdì 10 ottobre 2014, 10:29
da IW2LBR
da Milano Lorenteggio

Mantovani e Terzi in Val Brembana: L'Ospedale verso il potenziamento

La scelta dei due rappresentanti della Giunta di incontrare direttamente gli amministratori locali e soprattutto il personale sanitario è stata dettata dalla volontà di ribadire il supporto di Regione Lombardia per il rilancio dell'Ospedale di San Giovanni Bianco.

San Giovanni Bianco/Bg, 09 ottobre 2014 - "Quello che vi chiediamo è di aiutarci a rassicurare i cittadini dei comuni e della valle. San Giovanni Bianco è un ospedale che offre tutte le prestazioni necessarie in sicurezza e dove si ricevono tutte le garanzie necessarie per una buona sanità, così come accade in ogni altro ambito della sanità lombarda". Così ha detto il vice presidente e assessore alla Salute Mario Mantovani che questo pomeriggio, insieme all'assessore all'ambiente di Regione Lombardia, Claudia Terzi, ha incontrato i sindaci del territorio, recandosi in visita all'Ospedale di San Giovanni Bianco, in provincia di Bergamo. La scelta dei due rappresentanti della Giunta di incontrare direttamente gli amministratori locali e soprattutto il personale sanitario è stata dettata dalla volontà di ribadire il supporto di Regione Lombardia per il rilancio dell'Ospedale di San Giovanni Bianco.

RISPETTO DELLA NORMATIVA - "Nei giorni scorsi la Giunta ha ottemperato alle normative di carattere nazionale che prevedono la chiusura di quei punti nascita con meno di 500 parti annui. Questo per offrire la massima sicurezza alle mamme e ai bambini nel momento della nascita. Nel contempo - ha spiegato Mario Mantovani - abbiamo previsto l'incremento di alcuni importanti servizi. In particolare con l'assunzione di 3 anestesisti e 6 infermieri professionali garantiremo, rispetto al passato, un accesso ancora più sicuro al pronto soccorso. Segnali inequivocabili della determinazione con cui Regione Lombardia è al fianco dei cittadini di questa valle".

TERZI: NO ABBANDONO, MA RILANCIO - L'assessore Claudia Maria Terzi nel suo intervento ha ribadito e sottolineato i concetti fondamentali del provvedimento della Giunta Regionale. "La chiusura del punto nascite - ha infatti detto - non deve assolutamente essere considerato un segnale di abbandono da parte della Regione, piuttosto proprio il contrario". Con l'incontro di oggi, gli assessori hanno infatti illustrato gli interventi posti in essere dall'Assessorato alla Salute in merito al potenziamento sanitario dei servizi pre e post parto.

POTENZIATI I SERVIZI - Un ampliamento dell'offerta dei servizi ambulatoriali per la diagnostica in gravidanza, l'ecografia ostetrica e ginecologica, il puerperio, la diagnosi preventiva in ambito ginecologico; l'apertura di ambulatori per il sostegno all'allattamento al seno, per la diagnostica invasiva e la piccola chirurgia ginecologica. Ma l'assessore Terzi ha voluto anche lanciare un messaggio forte: "Dobbiamo crederci tutti. Bisogna andare avanti uniti e compatti per far crescere il nostro ospedale di San Giovanni Bianco. Bisogna fare uno sforzo comune ed evitare che ci sia chi rema in senso contrario".