E sulle strade da rattoppare oltre mille lampioni spenti
Inviato: domenica 9 novembre 2014, 15:59
Il titolo di questo post è preso direttamente dall' articolo del Cirriere della Sera di qualche giorno fa, quando l'ho letto mi trovavo all' estero per lavoro e speravo vivamente che si trattasse di una boutade, invece al mio rientro venerdi sera ho dovuto constatare che si tratta dell' ennesima triste realtà, la nuova super strada che da Curno porta a Dalmine al buio e stessa cosa per il viadotto di Sedrina. Per quanto riguarda quest'ultimo se la memoria mi asiste mi sembra di ricordare che uno dei motivi che fece decidere di illuminarlo fu proprio per motivi di sicurezza, questione emersa anche dopo i famosi lanci di sassi fatti negli inizi degli anni novanta quando il viadotto non era ancora illuminato. Ed ora? Ed ora il risparmio pare sia prioritario alla sicurezza, al peggio non c'è limite.
Eccovi l'articolo.
E sulle strade da rattoppare oltre mille lampioni spenti
Già al buio Asse, ponti di Sedrina, Soncinese e Tangenziale Sud
I soldi sono finiti e la Provincia ha spento le luci. Quella che sembrava un’ipotesi di lavoro ora è realtà: vedere per credere, dopo il crepuscolo, tra Asse interurbano, Tangenziale sud, Soncinese, ponti di Sedrina. Lì, dove adesso regna il buio. I lampioni già disattivati sono 1.100, per quasi trenta chilometri di strade. Il risparmio? Cinquantamila euro secchi in bollette da adesso (la misura è appena entrata in vigore) a fine dicembre. «L’anno prossimo lo stop continuerà e sarà ampliato ad altri tratti. Non potevamo fare altrimenti - spiega il consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture, Pasquale Gandolfi -. I soldi in cassa non ci sono, lo Stato ci chiede risparmi sempre più drastici e questo è il risultato. Inizialmente pensavamo di optare per lo spegnimento alternato (un lampione sì, uno no), ma è emerso che i tracciati su cui si poteva agire senza compromettere la sicurezza non erano dotati di sistemi che permettessero la procedura selettiva».
Dunque, individuati i tratti con libertà di movimento, è stato spento tutto. Parliamo di 20 chilometri abbondanti di Asse, due di Soncinese, sei tra Treviolo e Stezzano, mezzo chilometro a Sedrina. L’accorgimento è recente, i guidatori che s’interrogano su improvvisi guasti elettrici si mettano l’animo in pace: non è un black-out tecnico quello che ieri sera (ad esempio) ha consegnato all’ oscurità l’Asse tra Bergamo e l’Isola, bensì un black-out economico. Le luci si spengono in punti individuati dal settore Viabilità dopo una mappatura capillare degli oltre 1.350 chilometri di strade che fanno capo all’ente e per cui la bolletta elettrica ogni anno arriva a 2,5 milioni. «Sono stati individuati i rettilinei con condizioni buone del manto stradale: qui la normativa permette lo spegnimento», spiega il dirigente, Renato Stilliti.
Non si toccano, come già preventivato, le gallerie e gli incroci. Uno dei requisiti per poter spegnere i lampioni è l’assenza di grave deterioramento del manto stradale. Ergo: le buche. Su questo fronte arriva una buona notizia: la Provincia ha recuperato in extremis 500 mila euro per manutenzioni urgenti, come appunto la lotta ai crateri («Purtroppo sarà solo un rattoppo», dice Gandolfi), la sostituzione di guard-rail sfondati e la realizzazione di nuova segnaletica orizzontale («Soprattutto nella Bassa, con la nebbia, le righe deteriorate sono un problema», aggiunge Stilliti).
L’operazione rattoppo partirà a giorni, sperando che il meteo non la vanifichi. «Abbiamo trovato - prosegue Gandolfi - altri 400 mila euro per i cantieri sul ponte della Pugna, a Valtorta, e sulla provinciale 24 a Vedeseta interessata da frane. Nel primo caso, in particolare, interverremo dove oggi c’è un senso unico alternato che crea problemi ai residenti e alla stagione sciistica». I fondi non sono usciti dal cilindro: l’amministrazione ha rinunciato alla riqualificazione di due provinciali, ancora nelle Valli, che andavano allargate nella zona di Sant’Omobono e Villa d’Ogna. Il sacrificio di questi cantieri permette di recuperare altri 550 mila euro, e qui torniamo al capitolo illuminazione.
Ipotizzando lo spegnimento del lampioni, in Provincia era stato proprio Gandolfi a evidenziare la necessità di «investire in impianti intelligenti che in futuro ridurranno le bollette». Si tratta dei led, il progetto è concreto: Via Tasso punta a installarli su 12 chilometri di Asse interurbano, recuperando 150 mila euro l’anno. Lo Stato aveva co-finanziato il piano con 450 mila euro che però, se Via Tasso non avesse fatto la sua parte, sarebbero andati persi. Ora che la Provincia ha racimolato la quota cosa succede? Una beffa. «La Regione, che fa da tramite, ha spiegato che siccome le cifre sono state trovate solo ora e non riusciremo a far partire il cantiere entro dicembre 2014, lo Stato non verserà comunque i suoi finanziamenti. Stiamo facendo il possibile perché non sia così». Altrimenti resterà buio fitto.
Eccovi l'articolo.
E sulle strade da rattoppare oltre mille lampioni spenti
Già al buio Asse, ponti di Sedrina, Soncinese e Tangenziale Sud
I soldi sono finiti e la Provincia ha spento le luci. Quella che sembrava un’ipotesi di lavoro ora è realtà: vedere per credere, dopo il crepuscolo, tra Asse interurbano, Tangenziale sud, Soncinese, ponti di Sedrina. Lì, dove adesso regna il buio. I lampioni già disattivati sono 1.100, per quasi trenta chilometri di strade. Il risparmio? Cinquantamila euro secchi in bollette da adesso (la misura è appena entrata in vigore) a fine dicembre. «L’anno prossimo lo stop continuerà e sarà ampliato ad altri tratti. Non potevamo fare altrimenti - spiega il consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture, Pasquale Gandolfi -. I soldi in cassa non ci sono, lo Stato ci chiede risparmi sempre più drastici e questo è il risultato. Inizialmente pensavamo di optare per lo spegnimento alternato (un lampione sì, uno no), ma è emerso che i tracciati su cui si poteva agire senza compromettere la sicurezza non erano dotati di sistemi che permettessero la procedura selettiva».
Dunque, individuati i tratti con libertà di movimento, è stato spento tutto. Parliamo di 20 chilometri abbondanti di Asse, due di Soncinese, sei tra Treviolo e Stezzano, mezzo chilometro a Sedrina. L’accorgimento è recente, i guidatori che s’interrogano su improvvisi guasti elettrici si mettano l’animo in pace: non è un black-out tecnico quello che ieri sera (ad esempio) ha consegnato all’ oscurità l’Asse tra Bergamo e l’Isola, bensì un black-out economico. Le luci si spengono in punti individuati dal settore Viabilità dopo una mappatura capillare degli oltre 1.350 chilometri di strade che fanno capo all’ente e per cui la bolletta elettrica ogni anno arriva a 2,5 milioni. «Sono stati individuati i rettilinei con condizioni buone del manto stradale: qui la normativa permette lo spegnimento», spiega il dirigente, Renato Stilliti.
Non si toccano, come già preventivato, le gallerie e gli incroci. Uno dei requisiti per poter spegnere i lampioni è l’assenza di grave deterioramento del manto stradale. Ergo: le buche. Su questo fronte arriva una buona notizia: la Provincia ha recuperato in extremis 500 mila euro per manutenzioni urgenti, come appunto la lotta ai crateri («Purtroppo sarà solo un rattoppo», dice Gandolfi), la sostituzione di guard-rail sfondati e la realizzazione di nuova segnaletica orizzontale («Soprattutto nella Bassa, con la nebbia, le righe deteriorate sono un problema», aggiunge Stilliti).
L’operazione rattoppo partirà a giorni, sperando che il meteo non la vanifichi. «Abbiamo trovato - prosegue Gandolfi - altri 400 mila euro per i cantieri sul ponte della Pugna, a Valtorta, e sulla provinciale 24 a Vedeseta interessata da frane. Nel primo caso, in particolare, interverremo dove oggi c’è un senso unico alternato che crea problemi ai residenti e alla stagione sciistica». I fondi non sono usciti dal cilindro: l’amministrazione ha rinunciato alla riqualificazione di due provinciali, ancora nelle Valli, che andavano allargate nella zona di Sant’Omobono e Villa d’Ogna. Il sacrificio di questi cantieri permette di recuperare altri 550 mila euro, e qui torniamo al capitolo illuminazione.
Ipotizzando lo spegnimento del lampioni, in Provincia era stato proprio Gandolfi a evidenziare la necessità di «investire in impianti intelligenti che in futuro ridurranno le bollette». Si tratta dei led, il progetto è concreto: Via Tasso punta a installarli su 12 chilometri di Asse interurbano, recuperando 150 mila euro l’anno. Lo Stato aveva co-finanziato il piano con 450 mila euro che però, se Via Tasso non avesse fatto la sua parte, sarebbero andati persi. Ora che la Provincia ha racimolato la quota cosa succede? Una beffa. «La Regione, che fa da tramite, ha spiegato che siccome le cifre sono state trovate solo ora e non riusciremo a far partire il cantiere entro dicembre 2014, lo Stato non verserà comunque i suoi finanziamenti. Stiamo facendo il possibile perché non sia così». Altrimenti resterà buio fitto.