Valle Brembana

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Ol Presepe de legn del Pepe Polito

Composto da una serie di personaggi scolpiti a partire dagli anni '40 fino ai nostri giorni.
Rappresentanti il mondo rurale bergamasco e dotati di movimento grazie a semplici e ingegnosi ingranaggi sottostanti.

reportage fotografico by Sergio Manzoni e Gino Galizzi



Appena fuori dal bosco, vide il paese.... il campanile svettava le case... Cerco' con uno sguardo la casa sotto la chiesa e vide che il camino fumava: sua madre aveva acceso la stufa, era sicuramente in cucina con la sorella.... Il padre era morto nella guerra del 1915/18. Era quasi Natale. Penso' al piccolo presepe che costruiva ogni anno quand'era bambino, alle cinque statuine di gesso che aveva. Tornava dalla guerra e quel piccolo presepe era una delle cose che sperava di ritrovare. Con il volto della madre e della sorella, con le mani degli amici e i sorrisi delle ragazze.... e le parole pensate dai vecchi... Quante cose gli erano mancate in quei sette anni di guerra. Tornava a casa e pensava il paese attorno alla casa e alla gente del paese dentro le case, dentro le stalle, dentro le botteghe di fabbro e di falegname... e al presepe penso'. Penso che nel presepe non ci sono le guerre... e i soldati non uccidono altri soldati... le madri non piangono i figli morti in trincea.. penso che dentro il presepe ognuno porta qualcosa a chi e' solo e povero e affamato.... Il presepe e' una terra di pace, penso'. Il giorno dopo l'uomo sali' alla bottega da falegname e prese un pezzo di legno bianco.. era acero... lo serro' nella morsa e comincio ad intagliare.. la gente vivesse nel presepio di Pace.

http://www.valbrembanaweb.org/varie/len ... polito.pdf

La madre con in braccio un bambino

Fu il primo abitante del presepe di Pace. Quante volte durante le notti in trincea sui monti di Grecia aveva pensato a sua madre..... e alle madri di tutti i soldati che stavan combattendo da una parte e dall'altra.. Una madre che culla il bambino e' il piu' importante tra i simboli di pace.. è la vita.... la vita e' pace.. la guerra e' morte... Poi penso' che quel bambino tra le braccia di sua madre non si sarebbe mai addormentato se non fosse stato cullato. Penso' al movimento, al gesto semplice della madre che culla il bambino.. gli ingranaggi dovevano essere di legno duro, perche' nè il tempo nè l'usura potesse consumarli.. Trovo' un pezzo di rovere.. lo monto' sopra un tornio e ne ricavo' una rotella.. poi un'altra per sfalsare il movimento... poi un'altra per il rimando. Taglio' dalla contura una bindella di cuoio, la cuci', e collego' l'ultima rotella col perno della mola in pietra cotica con cui affilava i coltelli e scalpelli.. Ora la madre con in braccio il bambino girava su se stessa e cullava il bambino.. Ora balla e canta e culla il bambino... penso' sorridendo....

Il pastorello che conta le pecore

Si ricordo' di quando era bambino, saliva le pendici delle sue montagne pascolando le pecore.. e con lui c'erano altri ragazzi con pecore e capre.. Erano diventati grandi insieme e partiti insieme per la guerra, ma tanti di loro non eran tornati ed erano sepolti lontani, in Russia e in Grecia.

Il contadino con la zappa

Per raccontare il lavoro dell'uomo nei campi, il suo amore verso la terra, l'uomo intaglio' il contadino che zappa... Nel suo presepe di legno ci sarebbe stato pane per tutti...

Il taglialegna

L'uomo penso' ai boscaioli che erano in Francia a cercare pane e lavoro.. Penso' al lavoro nei boschi, alla vita nelle baracche, al ritorno a casa per festeggiare il Natale.. Penso' che un boscaiolo nel presepio avrebbe avrebbe tagliato la legna non solo per riscaldare Gesu' nella Grotta di Betlemme, ma avrebbe riscaldato i bambini che in ogni parte del mondo morivano di freddo....

L'arrotino

Il suo presepe doveva essere una terra dove ogni pur umile lavoro fosse momento di solidarietà e fratellanza per la gente del mondo... Penso' agli arrotini, ai calderai, agli aggiunta ombrelli, agli impagliatori di sedie.. che giravano i paesi di montagna per guadagnare qualche soldo per sfamare la famiglia.. A casa sua aveva la mola.. per arrotare le falci e le forbici e le mannaie per tagliare la legna.. Studio' l'attrezzo e la ricostrui' in miniatura.. Con l'arrotino passo' dal gesto semplice al gesto concatenato.. Il muletta.. non solo muoveva la gamba per far girare la mola, ma alzava le braccia per controllare che la falce fosse affilata e poi la riposava sopra la pietra smeriglio.. Per il divertimento dei bambini, sopra il palo che porta il secchio dell'acqua, scolpi' un piccolo scoiattolo che mangia una noce...

Il maniscalco che ferra l'asino

Il paese sulle montagne bergamasche ha molte strade che congiungono valli e paesi... Per trasportare farina e sale dalla bassa servivano i carri trainati da asini, muli, cavalli... e i cavalli ogni tanto han bisogno di rifarsi le scarpe....

I boscaioli con segone

Il legname tagliato nei boschi sarebbe servito, oltre alla legna, per cucinare e scaldare, per fare i tetti delle case, e le assi per i pavimenti, e i mobili delle case.. la culla di legno e la madia, la sedia e il tavolo, il letto e una croce di legno e una bara per una degna sepoltura....

La Natività

Fu l'ultimo lavoro. L'uomo aveva conservato alcuni pezzi del vecchio noce scolpito dal fulmine vicino alla stalla.... E intaglio' la Sacra Famiglia come origine di ogni storia d'amore perche' Maria e Giuseppe rappresentavano la sacralità della vita di ogni persona..