Tracciato della salita lungo il Canalone del Torno e discesa dal Passo del Mercante del Ferro (1550 m) per rientrare alla Forcella di Bura.
Cartina IGM 50.000. Vi risparmio la cartina IGM 25.000, che ho usato per raccapezzarmi e trovare l'antico sentierino ormai abbandonato che
dalla baita del Torno mi ha permesso di guadagnare l'ingresso del Canalone. Per i fanatici IGM sono disponibile a tutte le info del caso.
Relazione della salita: dalla Forcella di Bura seguire la stradina che costeggia il versante Val Taleggio (abbandonando ad un bivio il sentiero che
sale ripido verso destra al Sornadello), passando da varie baite, e continuando con un poco di saliscendi fino a raggiungere la Baita del Torno.
Da qui risalire il versante sinix (destro idrografico) del vallone del Torno, individuando un antico sentierino che parte proprio a monte della
Baita. Dopo circa una mezz'ora il sentiero si perde: mantenersi alti sul vallone a costeggiare la base di pareti rocciose imponenti e verticali.
Negoziare l'ingresso nel vallone a seconda delle condizioni della neve (io mi sono tenuto 50 m più basso della base delle pareti). Risalire il
canalone fino alla prima strozzatura (dove sfocia la valanga che scende dal canale di sinistra). Proseguire nel canalone su pendenze facili e
ben gradinate se in presenza di conoidi di valanga, fino alla seconda strozzatura: qui, se la neve è ghiacciata è necessario procedere con
piccozza (una!) e ramponi, su pendenze fino a 45 gradi. Pervenuti alla biforcazione proseguire diretti nel canale principale, ignorando la
diramazione di destra più esposta alle valanghe, fino alla base di due curiosi torrioni verticali che sbarrano l'accesso alla cresta. Costeggiando
la loro base verso destra si entra nel bosco che adduce al colletto sulla cresta tra il Pizzo Grande (a sinistra) ed il Sornadello (a destra).
Seguire ora la cresta fino ad una prima quota, da cui si scende gradualmente ad un ampio colle con roccolo. SI risale il cocuzzolo di fronte che
rappresenta la quota 1588 m, la più alta della cresta Pizzo Grande (1571 m) e Sornadello (1580 m). Poi si scende dalla parte opposta
(faccia alla cima del Sornadello, che ora è ben visibile) fino al colle denominato Passo del Mercante del Ferro, quota 1550 m, ove si trovano
le paline indicatorie per tutti i sentieri, incluso quello che scende alla Forcella di Bura. Io ho impiegato 4 ore dall'auto alla quota 1588
(ma ero solo e ho dovuto battermi tutta la pista...).
Grande Luca!! Grazie ancora di ricordarti del Franchino! io di quel Canalone ne avevo parlato col mio Presidente di farlo con la sua assistenza e magari con qualche altro assieme. Ma non se ne fece nulla! In compenso, piuttosto che niente, io ho copiato il percorso della loro discesa. Però io l'ho fatta in salita. Io i posti li giravo e conoscevo abbastanza la zona. Quindi sono partito dalla Casera Casamea che è collegata da un vecchio sentiero alla Forcella di Bura! Certo che tu a fare la Val del Torno in inverno devi avere ancora un bel fisico! Grazie ancora e ti auguro ancora tante salite!!
Franchino ha scritto:Grande Luca!! Grazie ancora di ricordarti del Franchino! io di quel Canalone ne avevo parlato col mio Presidente di farlo con la sua assistenza e magari con qualche altro assieme. Ma non se ne fece nulla! In compenso, piuttosto che niente, io ho copiato il percorso della loro discesa. Però io l'ho fatta in salita. Io i posti li giravo e conoscevo abbastanza la zona. Quindi sono partito dalla Casera Casamea che è collegata da un vecchio sentiero alla Forcella di Bura! Certo che tu a fare la Val del Torno in inverno devi avere ancora un bel fisico! Grazie ancora e ti auguro ancora tante salite!!
Grazie Franchino, la zona è incredibile, non c'ero mai stato ma credo sia una delle più selvagge di tutta la Val Brembana. Beh, io la salita
l'ho fatta pian pianino con il mio passo "lènt ma de seguènt"... mi sa che la salita d'estate del Canalone è più impegnativa rispetto all'inverno,
quando la neve copre tutti i salti e ostruzioni del torrente. Certo con la neve si sfonda e devi battere pista, e nel tratto alto devi usare picca
e ramponi.
Mi piacerebbe conoscere il report del Gogis sulla salita estiva (forse anche andrea.brembilla ne sa qualcosa...?).
P.S. il sentiero/stradina fino alla baita del Torno è comodissimo e molto chiaro. Dalla baita del Torno ho visto che continuava circa in
mezza costa in direzione della Casera Casamea, molto ben battuto (almeno all'inizio): sulla IGM 25.000 viene indicato come mulattiera,
quindi dovrebbe essere molto comodo e facile.
