lucaserafini ha scritto:CadeSpi ha scritto:Risposta chiara, esauriente e inesatta. Se c’è un sentiero CAI che attraversa la pista si può risalirlo e sta a voi segnalare opportunamente l’area di attraversamento. Cosa che molte stazioni di sci dimenticano o risolvono indicando percorsi scialpinistici alternativi e chiudendo un occhio sulla discesa delle piste.
La discesa può avvenire in orari di apertura ma lo scialpinista deve rispettare tutte le prescrizioni previste per gli sciatori (inclusi assicurazione e ski stopper). Sugli orari di chiusura c’era un’accesa discussione ma é giusto prevalga il rispetto per il lavoro altri.
Grazie Fabio per il tuo chiarimento: risponde appieno alla mia perplessità, già espressa poco sopra.
Se i pedoni possono salire per la stradina, costituendo a mio avviso un grave rischio (ho rischiato di investirne qualcuno personalmente mentre
scendevo dalla stradina-pista), c'è un evidente incoerenza nel regolamento. O la stradina è vietata alla discesa degli sciatori (ma non ci sono
cartelli che ne indichino il divieto) oppure andrebbe vietata alla salita e discesa dei pedoni. Per non parlare dei 3 attraversamenti delle piste
principali. Chiederei alla ITB di chiarire queste perplessità, ma senza eccedere in dichiarazioni roboanti sul rispetto dei regolamenti imposto
dalla pubblica sicurezza ma piuttosto di chiarire i presupposti logici per la gestione dei traffici incrociati e la minimizzazione dei rischi.
Spero che non parta la solita sequela di leggi e controleggi, gli ultimi interventi normativi hanno chiarito molto la situazione, generalmente a favore dei concessionari.
Soprattutto gli interventi regionali (ispirati da una nota ex sciatrice medagliata più sensibile alla campana dello sci di discesa che a quella degli altri fruitori della montagna?) hanno ridotto molto le possibilità di scialpinisti e escursionisti.
Resta tuttavia valido il limite che la stessa concessione impone al concessionario. L'utilizzo del bene pubblico non può precludere l'accesso alla montagna (come la concessione degli arenili non può precludere l'accesso alla battigia). Quindi i sentieri (almeno quelli CAI, che sono da considerarsi le "vie di accesso" alla montagna) devono essere preservati. La sicurezza sulle piste è responsabilità del concessionario, quindi a lui spetta mettere in sicurezza sovrapposizioni e attraversamenti di piste e sentieri,
senza impedirne l'accessibilità o individuando percorsi alternativi (come succede a Foppolo, Colere o Spiazzi).
Ad esempio è da escludersi che l'accesso ai piani possa avvenire solo da Barzio e solo con la telecabina. Non ricordo se la stradina è solo di servizio alle piste o coincide con un sentiero, fatto sta che da sentiero i pedoni possono salire ai piani (o all'Ongania, o allo Zucco).
Per quanto riguarda gli scialpinisti il problema è la mancanza di neve fuori dalle piste. Ma in questo caso, se il gestore non intende predisporre percorsi appositi, non ci sono discussioni che la risalita della piste è da escludersi. Possono risalire da sentiero, sci in spalla, e scendere lungo le piste negli orari di apertura e rispettando i regolamenti, inclusa l'assicurazione (pare che l'assicurazione che offrono i CAI vada bene), anche se su questo punto a me, non a Valtorta, è capitato di essere fermato dai carabinieri che però, verificata la presenza degli ski stopper, non mi hanno contestato nulla.
Morale: speriamo che nevichi!!
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