Variante di Zogno

Condizioni strade, progetti futuri, strade agro-pastorali, e varianti in costruzione in Valle Brembana provincia di Bergamo.
Vialocatelli
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Re: Variante abitato di Zogno

Messaggio da Vialocatelli »

PROCESSO
VERBALE DI CONSEGNA
(Art. 154 comma 6 D.P.R. 207 del 2010 ex. art. 130 comma 6 di cui al d.P.R. 21 dicembre 1999 n.554)
Progetto: Definitivo redatto nell'anno 2009 dell'importo complessivo di Euro 61.400.000,00 approvato con deliberazione della Giunta Provinciale n° 649 in data 04.12.2009. Affidamento: con Determina Dirigenziale n° 2348 in data 16.08.2010 è stato affidato l'appalto integrato.

Contratto: Stipulato in data 22 settembre 2010 di Rep. N" 65 dell'importo complessivo di €. 28.778.646.84.
determina del contratto lavori affidati per 28 milioni quindi costo al km 7 milioni!!!!!!!
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Re: Variante abitato di Zogno

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da L'Eco di Bergamo

Il sindaco: all’oscuro degli extracosti «Siamo nelle mani di Regione e Provincia»

«Di sicuro non c’è stata molta chiarezza sui numeri, su quei soldi che c’erano e non c’erano. Quello che chiediamo alla commissione d’inchiesta è di far luce anche su questo». Il sindaco di Zogno Giuliano Ghisalberti si fa portavoce della sua comunità, in attesa di un’opera fondamentale per tutta la valle. «Durante i lavori – continua - siamo rimasti un po’ all’oscuro di quanto stava accadendo. Anche perché noi non siamo stati partecipi della progettazione, potevamo solo controllare direttamente l’andamento del cantiere. Fino al 2013, quando le due gallerie finite, erano già state aperte, non c’era nulla. Solo a inizio 2014 abbiamo saputo che c’erano alcune problematiche. Si poteva pensare che ci sarebbero stati dei costi ulteriori manon certo delle dimensioni che poi sono emerse. E non c’era ancora nulla di ufficiale, di nero su bianco. Sapevamo che c’erano problemi di pagamento per il patto di stabilità, ma che poi si erano risolti». Poi, però, sono scoppiati proprio quei costi ulteriori: in particolare i 16 milioni derivanti da «sorprese» di natura geologica che potrebbero essere anche di più a seconda del ribasso d’asta che verrà applicato. L’ipotesi della Provincia, infatti, è quella di proseguire con 1,3 milioni di euro di lavori da affidare subito a Itinera, quindi ad altre due gare d’appalto per gli altri lavori rimanenti (i 7,8 milioni di euro per l’impiantistica, e gli altri 14,7 per finire gallerie e rondò, ma con basi d’asta superiori). «Ora l’auspicio nostro e della valle – conclude il sindaco di Zogno – è che Provincia e Regione mettano in campo quelle risorse che hanno detto di avere per portare a termine la variante, in tempi naturalmente ragionevoli».
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Re: Variante abitato di Zogno

Messaggio da IW2LBR »

da Bergamo NEWS

"Variante di Zogno, per portarla a termine sarà sacrificata Cisano?"
Pubblichiamo l'intervento di Marconio, un lettore ben informato che pone più di un dubbio sul futuro di due opere fondamentali per la provincia di Bergamo: la variante di Zogno e la variante di Cisano bergamasco, infrastrutture molto attese dai cittadini.

A guardarle sulle carte, al di là della definizione di “variante” e della finalità di eliminare dai centri abitati il passaggio di migliaia di veicoli, le due varianti avrebbero poco altro in comune, quantomeno dal punto di vista tecnico. Sono opere differenti, realizzate in zone della nostra provincia lontane tra loro e con esigenze diverse, tuttavia sono due opere accomunate dallo stesso destino o meglio ancora dalla stessa madre: la Provincia, inteso sia come ente sia come classe politica che l’ha governato. Ma andiamo con ordine. Le vicende e i percorsi di entrambe le opere sono noti, visto che sono da anni al centro del dibattito territoriale. Meno noto e molto più incerto è invece il destino di entrambe. La Variante di Zogno è lì, visibile con le sue gallerie e il taglio della strada nella montagna, ferma, immobile, senza alcun operaio che vi lavori, simile a tante altre opere italiane, iniziate e non ancora finite, talvolta mai finite.

Su Zogno si è già detto degli extracosti (24 milioni), delle promesse di far ripartire il cantiere entro maggio 2015 per terminare l’opera nel 2017, per proseguire ora con la doccia gelata di un ulteriore intoppo che potrebbe bloccare l’opera: la necessità di una ulteriore gara d’appalto per assegnare i lavori rimanenti. La nuova gara d’appalto porterebbe gli extracosti da 24 a 32 milioni, portando i costi nel loro complessivo a 76 milioni (16 milioni sopra la prima gara che prevedeva il costo dell’opera in 60 milioni, un aumento del 27% circa). Il problema non risiederebbe solo nello slittamento dei tempi dovuti ad una nuova gara (6 mesi dice la politica, almeno 10 dicono gli addetti ai lavori) ma negli 8 milioni di euro mancanti per giungere alla cifra di 32 milioni. Infatti già oggi gli enti (Regione e Provincia) hanno faticato a coprire i 24 milioni mancanti e non li hanno ancora coperti (la quota della Provincia è ancora mancante).

La Variante di Cisano è invece ancora sulla carta, ma i suoi costi, in anni di attesa, sono aumentati, giungendo ai 40 milioni di oggi. Contro la realizzazione di Cisano ci sono due fattori: da una parte la mancanza di risorse, mancherebbe solo 1 milione, ma dovrebbe garantirlo la provincia (che non ne ha) e dall’altra il tempo, perché la maggior parte dei soldi arriva dal CIPE e per non perdere il finanziamento nazionale, è necessario arrivare entro giugno quantomeno ad aver appaltato la gara (4 mesi alla scadenza in un paese normale sarebbero più che sufficienti, ma nel nostro, fatto di pareri, perizie, delibere e approvazioni di più enti è come voler terminare una maratona in 1 ora).

Ma cosa accomuna Cisano e Zogno, visto che paiono due vicende separate e distinte? Le accomuna la Provincia o come si è detto la classe politica della Provincia e gli errori politici di questa, errori trasversali alle amministrazioni e ai partiti. Già perché sono due opere nate tempo addietro, con una progettazione, nel caso di Zogno che fa acqua da tutte le parti, nel caso di Cisano dove i costi, a forza di tenere l’opera sulla carta, sono lievitati ancor prima di iniziare. Tuttavia l’errore della classe politica nostrana, dalle amministrazioni Bettoni, passando per quella Pirovano fino all’ultima di Rossi, è la tendenza a rinviare ad un domani i problemi. Cisano ha ottenuto il finanziamento governativo all’epoca di Bettoni, grazie all’interessamento dell’allora Vice Ministro Castelli che, ad oggi, pare sia l’unico politico che abbia lottato per salvare la variante di Cisano (è grazie ai suoi interventi se il finanziamento Cipe non è stato mai ritirato ed è stato confermato anche nello Sblocca Italia). Ma all’impegno di Castelli non ha corrisposto identica volontà e forza d’animo dei Presidenti Bettoni e Pirovano e dei loro assessori alla partita, in particolare Giuliano Capetti, ora promosso a capo di gabinetto dell’Assessorato Infrastrutture e Trasporti di Regione Lombardia. Perché Cisano è rimasta ferma per anni sulla carta se a Roma i fondi c’erano e se in Regione i fondi erano già garantiti? Per il semplice motivo che fin dall’inizio i fondi non bastavano, servivano nuove risorse e la Provincia nel 2009, dopo aver ereditato da Bettoni la partita, ha atteso che fossero Roma e Milano a risolvere il nodo finanziamento. Nel frattempo avanzava la Variante di Zogno e la sua gara d’appalto. Iniziava così nel 2009 per Zogno un braccio di ferro tra Bergamo e Regione (entrambe governate dagli stessi partiti) per i 60 milioni di gara d’appalto.

La Provincia in quel momento preferì privilegiare Zogno, consapevole che Regione Lombardia non avrebbe elargito altri fondi sulla programmazione delle opere viabilistiche provinciali a Bergamo, viste le esigue risorse regionali e le necessità di altre 11 province. In più a Bergamo stava nascendo Brebemi ed era in fase finale di progettazione la TAV con tutte le loro compensazioni ambientali e viabilistiche nella bassa, e ciò, agli occhi dei regionali, sembrava più che sufficiente per dire che 60 milioni per Zogno erano più che sufficienti. Pirovano e Capetti scelsero Zogno e lasciarono Cisano al suo destino, rinviando ad un domani il problema di reperire le risorse. Fecero una scelta politica e ci sta, scelsero l’uovo oggi invece della gallina domani.

Tuttavia in questa scelta c’è un “ma”, un “ma” enorme, un “ma” da 24 milioni (o forse 32) di extracosti di Zogno. Ai nostri amministratori erano noti gli extracosti della variante, se, come ammesso dalla nuova amministrazione Rossi, fin dal primo momento dopo l’assegnazione della gara, fu rivisto il progetto e furono allungate le gallerie, generando extracosti di 7,8 milioni di euro e che, per coprirli, fu firmato un accordo tra Provincia e Itinera (la società che ha vinto l’appalto) per stralciare tutta l’impiantistica dalla base di gara, con lo scopo di reperire successivamente le risorse per questa voce. Anche questa è stata una scelta politica, così come è stata una scelta continuare a sostenere nel febbraio 2014 che gli extracosti ammontavano a 4-5 milioni di euro, dovuti per lo più ai lavori in galleria, omettendo invece che nel corso d’opera ai 7,8 milioni iniziali si sono aggiunti ulteriori 5 milioni di euro per problemi di scavo nelle gallerie e ulteriori 9 milioni per la messa in sicurezza del versante montano, la cui tenuta era stata sovrastimata (un fronte friabile e franoso).

Mentre in valle, in provincia e a Milano già circolavano voci su extracosti intorno ai 20 milioni la politica bergamasca nascondeva lo sporco sotto il tappetto negando i problemi. Oggi, dopo gli annunci trionfali di Rossi (neo presidente) e di Sorte (neo assessore regionale) che i lavori a Zogno sarebbero ripartiti a maggio 2015, emerge, come detto, la necessità di assegnare i lavori con nuova gara. Tuttavia anche questa notizia era nota negli ambienti tecnici. Solo i politici non ne erano consapevoli? Alla fine i nodi vengono sempre al pettine e ora che la Provincia è veramente senza risorse si trova a dover reperire in tempi record 8 milioni di euro per Zogno (a cui potrebbero aggiungersi altri 8 milioni) e 1 milione per appaltare Cisano, oltre a dover correre per chiudere tutte le procedure. In totale 17 milioni, veramente troppo per un ente il cui destino è incerto.

Cosa accadrà? Zogno non potrà rimanere così, dovrà essere terminata! È la decisione più logica ma a farne le spese forse sarà Cisano, sacrificata per le scelte politiche di chi, quando poteva, non ha fatto, lasciando ad un domani la soluzione del problema. C’è chi chiede di non fare una caccia alle streghe e di non fare processi pubblici sugli extracosti di Zogno. Per carità, se vi sono responsabilità penali o amministrative nelle procedure, sarà compito della magistratura o della Corte dei Conti accertarle. È però d’altro canto doveroso sottolineare come la politica abbia fatto delle scelte e che tali scelte abbiano comportato delle conseguenze, ed è altrettanto doveroso che i cittadini sappiano chi le ha fatte in modo che possano giudicare.
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pluto
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Re: Variante abitato di Zogno

Messaggio da pluto »

Vialocatelli ha scritto:PROCESSO VERBALE DI CONSEGNA
(Art. 154 comma 6 D.P.R. 207 del 2010 ex. art. 130 comma 6 di cui al d.P.R. 21 dicembre 1999 n.554) Progetto: Definitivo redatto nell'anno 2009 dell'importo complessivo di Euro 61.400.000,00 approvato con deliberazione della Giunta Provinciale n° 649 in data 04.12.2009. Affidamento: con Determina Dirigenziale n° 2348 in data 16.08.2010 è stato affidato l'appalto integrato. Contratto: Stipulato in data 22 settembre 2010 di Rep. N" 65 dell'importo complessivo di €. 28.778.646.84. determina del contratto lavori affidati per 28 milioni quindi costo al km 7 milioni!!!!!!!
non capisco dove vuoi andare a parare...ti metto comunque il dettaglio dal quale si possono rilevare i vari costi, lavori edili, iva, sicurezza, espropri, progetti, ecc. ecc.

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nick84
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Re: Variante abitato di Zogno

Messaggio da nick84 »

Sei milioni per progettare una cosa da trentacinque è a dir poco ridicolo (non sto parlando di questo caso specifico ma in generale). Sono qui i problemi e lo dico da tecnico, uno paga il 20% in progettazione e poi ci sono continui imprevisti. Mi viene in mente l'inaugurazione del mezzo per fare i carotaggi per poi scoprire che lì dentro c'era terra e non roccia... All'inizio del 1900 si costruiva la diga del Gleno senza un progetto esecutivo (e i risultati si sono visti) ma adesso si è passati all'opposto mi sa
Saluti.. Ci vediamo in coda
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mucili
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Re: Variante abitato di Zogno

Messaggio da mucili »

In tutto questo c'è una cosa Bella che forse non tutti hanno colto e cioè che l'Italia è una ed indivisibile nazione
gestita da NORD a SUD nello stesso identico modo, con la stessa serietà e con lo stesso attaccamento al bene dei cittadini.

Povevamo farci mancare una bella Salerno - Reggio Calabria qui al Nord?
Certo è vero i numeri sono molto diversi "per il momento";
infatti una è una variante l'altra è un'autostrada ma l'approccio è stato lo stesso +/-

Buona coda a tutti. a_14
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Re: Variante abitato di Zogno

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da Bergamo NEWS

Variante di Zogno, la Cgil: "Giù le mani dal cantiere"

Cantieri fermi da anni che, invece di garantire infrastrutture al territorio, creano disoccupazione e perdita di competitività della provincia bergamasca: nell’ambito di una campagna nazionale sugli appalti in edilizia, la FILLEA-CGIL di Bergamo sarà in presidio, domani, 5 marzo, dalle 14 alle 16, per porre l’accento sulla necessità di una riforma della legge in materia.

Il luogo scelto per l’iniziativa è l’imbocco della galleria della variante di Zogno, in Val Brembana: saranno presenti Luigi Bresciani, segretario generale della CGIL di Bergamo, e Angelo Chiari, che guida gli edili della FILLEA-CGIL orobica. Ha già fatto sapere che interverrà all’iniziativa anche il Presidente della Provincia, Matteo Rossi. “Irregolarità, contenziosi infiniti nell’aggiudicazione degli appalti, infiltrazioni della malavita, corruzione, sono i mali delle nostre opere pubbliche. Tutti elementi, questi, che determinano ostacoli per un settore oggi in crisi come quello delle costruzioni che ha visto perdere in sei anni il 40% degli addetti” si legge nel documento che verrà distribuito domani al presidio dalla FILLEA-CGIL.

“La variante di Zogno, opera estremamente utile alla Val Brembana e a tutto il territorio, sta vivendo un percorso particolarmente travagliato tra rinvii, scarsi finanziamenti, scarichi di responsabilità, commissioni di indagine e di inchiesta per sbrogliare una vicenda poco chiara. Da ultimo la Magistratura e la Corte dei conti vogliono vederci chiaro in un’opera che, grazie all’ennesimo appalto aggiudicato con la logica del massimo ribasso, è partita da un valore base di 60 milioni di euro, è stata poi aggiudicata (con un ribasso del 35%) per una cifra di 44 milioni. Ora, per terminare l’opera, servono 24 milioni aggiuntivi che potrebbero diventare anche 32 milioni (giungendo, tra l’altro, a superare il valore iniziale dei 60 milioni). La precedente amministrazione provinciale guidata da Ettore Pirovano nega ogni responsabilità addossando eventuali colpe ai ‘tecnici’. All’attuale Presidente della Provincia di Bergamo, Matteo Rossi, che ha avuto il merito di avviare la Commissione di indagine sull’opera, chiediamo oggi di andare fino in fondo e di fare chiarezza sulle responsabilità dei ritardi e delle opacità presenti. Allo stesso modo diciamo che l’opera va realizzata perché necessaria alle aziende e ai residenti di una valle strangolata dal traffico. Al Presidente della Regione Maroni chiediamo il rispetto degli impegni presi con i bergamaschi della Val Brembana”.
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Vialocatelli
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Re: Variante abitato di Zogno

Messaggio da Vialocatelli »

Ma non ti rendi conto che l'impresa ha il contratto per i lavori di 29? e che abiemme due e supporto alla Provincia ci sono 6 mil?
ti rendi conto che la carta costa in proporzione piu del lavoro?
Quindi non è il caso di sostenere che le imprese fanno festa, la fasta l'han fatto gli altri.
E finite di dire che le imprese fanno i rinbassi per poi riprendersi i soldi!!! le imprese che siano Itinera o altre LAVORANO e poi per incassare i soldi che aspettano dalla Provincia devono pagare pure il 5 % di interessi alle banche che sono assimilabili ad un altro sconto!!
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pluto
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Re: Variante abitato di Zogno

Messaggio da pluto »

Vialocatelli ha scritto:Ma non ti rendi conto che l'impresa ha il contratto per i lavori di 29? e che abiemme due e supporto alla Provincia ci sono 6 mil?
ti rendi conto che la carta costa in proporzione piu del lavoro? Quindi non è il caso di sostenere che le imprese fanno festa, la fasta l'han fatto gli altri.
E finite di dire che le imprese fanno i rinbassi per poi riprendersi i soldi!!! le imprese che siano Itinera o altre LAVORANO e poi per incassare i soldi che aspettano dalla Provincia devono pagare pure il 5 % di interessi alle banche che sono assimilabili ad un altro sconto!!
queste cose si sanno e nessuno le nega ma qualcosa non quadra... se tutti ci perdono e nessuno ci guadagna (esclusi chi fa lavori sulla carta) mi spieghi il motivo dei ribassi così alti pur di aggiudicarsi un appalto se poi ci rimetti e basta???
e se non ricordo male c'era anche chi aveva fatto oltre i 50% di sconto...poi estromesso per errori formali dell'offerta...
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