Tratto da L'Eco di Bergamo del 19 dicembre 2006
Per la sanità in montagna 8 milioni dalla Regione
Ospedali di montagna piccoli, spesso in zone isolate, ma che proprio per questo hanno necessità di un'attenzione particolare. Per loro la Regione ha stanziato 8 milioni di euro per aprire funzioni di emergenza urgenza: un milione per ogni struttura sanitaria. Una cifra che si va ad aggiungere ai normali stanziamenti per la gestione delle aziende ospedaliere e, viene spiegato dall'assessorato alla Sanità «per garantire una funzionalità di eccellenza anche a strutture di montagna lontane dai grandi centri. Ospedali come quello di Clusone o di San Giovanni Bianco avranno, per esempio, la possibilità di accedere a finanziamenti che possono arrivare anche a due milioni di euro per strutture che vanno da reparti per trapianti a un pronto soccorso super organizzato, dal trasporto di neonati con gravi problemi fino alla creazione di due posti letto per la riabilitazione sub-intensiva. «Gli stanziamenti sono garantiti all'interno delle regole di sistema previste per il 2007 e che valgono qualcosa come 15 miliardi di euro – precisano dall'assessorato –: adesso vedremo quanto impiegheranno le aziende ospedaliere per organizzarsi».
Commenta il direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Treviglio, Andrea Mentasti: «Sono soddisfatto della sensibilità dimostrata dall'assessore alla Sanità nei confronti delle strutture ospedaliere di montagna». Nello specifico caso dell'ospedale di San Giovanni Bianco questa iniziativa regionale ben si integra con le azioni già programmate dall'Azienda di Treviglio per il 2007 ovvero: un nuovo direttore medico, l'avvio della terapia intensiva post operatoria tramite l'assunzione di due anestesisti e la creazione del primariato di cardiologia.
Ospedale di San Giovanni Bianco
Sanità in montagna 8 milioni dalla Regione
Bashir.it
Moderatore Forum Val Brembana - Brembana Valley Forum Moderator
Se sono in linea, purtroppo non sono qui
Moderatore Forum Val Brembana - Brembana Valley Forum Moderator
Se sono in linea, purtroppo non sono qui
Cittadini della Valle Brembana
COMITATO DIAMO UN FUTURO ALL’OSPEDALE DI SAN GIOVANNI BIANCO
INIZIATIVA DI RACCOLTA FIRME PER CHIEDERE L’AFFERIMENTO DELL’OSPEDALE DI SAN GIOVANNI BIANCO
ALL’AZIENDA OSPEDALIERA DI BERGAMO
A distanza di poco più di un mese dall’avvio della nostra iniziativa, l’obiettivo che ci eravamo prefissati, ossia di raccogliere l’adesione di almeno il 10% dei cittadini della Valle Brembana è raggiunto. Già oltre 4.000 sono le firme raccolte e questo ci conferma che tra le varie proposte emerse di rilancio e riscatto per il nostro Ospedale, la nostra sia quella più sentita dalla gente, più credibile e percorribile. Potremmo fermare qui la nostra azione … ed invece no!, proseguiremo nella pubblicizzazione delle nostre ragioni e nella raccolta delle firme sino alla data stabilita del 31 gennaio 2007.
Non ci diamo più solamente obiettivi quantitativi, ma soprattutto qualitativi: vogliamo da qui a gennaio riuscire a coinvolgere nella nostra iniziativa il maggior numero di Soggetti Sociali, Economici e Politici, Gruppi e Associazioni, Parrocchie, Istituzioni Pubbliche e Private, Singoli Cittadine e Cittadini.
In questo senso, intendiamo proporre la costituzione di comitati in tutti i paesi della Valle, con l’obiettivo di raccogliere le firme ma soprattutto di sensibilizzare la popolazione davanti alle Fabbriche, alle Parrocchie, nei Locali Pubblici, nei Mercati, nelle Scuole, all’Ospedale ed in ogni ambito nel quale si svolge la vita degli abitanti della Valle Brembana.
Per queste ragioni, al fine di:
· verificare il lavoro svolto dal Comitato sino ad oggi;
· proporre la costituzione di comitati cittadini di coordinamento e raccolta delle firme;
· attivare un’ampia azione di sensibilizzazione della popolazione;
· coinvolgere tutti i soggetti singoli, economici, politici, sociali, i Gruppi e le Associazioni presenti sul territorio;
abbiamo programmato una:
ASSEMBLEA PUBBLICA
GIOVEDI’ 28 DICEMBRE 2006 ORE 20.45
A SAN PELLEGRINO TERME - SALA RIUNIONI CROCE ROSSA
LA POPOLAZIONE E’ INVITATA A PARTECIPARE
INIZIATIVA DI RACCOLTA FIRME PER CHIEDERE L’AFFERIMENTO DELL’OSPEDALE DI SAN GIOVANNI BIANCO
ALL’AZIENDA OSPEDALIERA DI BERGAMO
A distanza di poco più di un mese dall’avvio della nostra iniziativa, l’obiettivo che ci eravamo prefissati, ossia di raccogliere l’adesione di almeno il 10% dei cittadini della Valle Brembana è raggiunto. Già oltre 4.000 sono le firme raccolte e questo ci conferma che tra le varie proposte emerse di rilancio e riscatto per il nostro Ospedale, la nostra sia quella più sentita dalla gente, più credibile e percorribile. Potremmo fermare qui la nostra azione … ed invece no!, proseguiremo nella pubblicizzazione delle nostre ragioni e nella raccolta delle firme sino alla data stabilita del 31 gennaio 2007.
Non ci diamo più solamente obiettivi quantitativi, ma soprattutto qualitativi: vogliamo da qui a gennaio riuscire a coinvolgere nella nostra iniziativa il maggior numero di Soggetti Sociali, Economici e Politici, Gruppi e Associazioni, Parrocchie, Istituzioni Pubbliche e Private, Singoli Cittadine e Cittadini.
In questo senso, intendiamo proporre la costituzione di comitati in tutti i paesi della Valle, con l’obiettivo di raccogliere le firme ma soprattutto di sensibilizzare la popolazione davanti alle Fabbriche, alle Parrocchie, nei Locali Pubblici, nei Mercati, nelle Scuole, all’Ospedale ed in ogni ambito nel quale si svolge la vita degli abitanti della Valle Brembana.
Per queste ragioni, al fine di:
· verificare il lavoro svolto dal Comitato sino ad oggi;
· proporre la costituzione di comitati cittadini di coordinamento e raccolta delle firme;
· attivare un’ampia azione di sensibilizzazione della popolazione;
· coinvolgere tutti i soggetti singoli, economici, politici, sociali, i Gruppi e le Associazioni presenti sul territorio;
abbiamo programmato una:
ASSEMBLEA PUBBLICA
GIOVEDI’ 28 DICEMBRE 2006 ORE 20.45
A SAN PELLEGRINO TERME - SALA RIUNIONI CROCE ROSSA
LA POPOLAZIONE E’ INVITATA A PARTECIPARE
Concordo con te President,
purtroppo mi sembra che popolari più che partecipare al forum, utilizza quest'ultimo solo per postare degli slogan propagandistici senza entrare veramente nella discussione.
E' un peccato visto che l'argomento è interessante ed interessa agli utenti del forum (viste le consultazioni).
Io, visto il mancato confronto a delle considerazione che ho pure fatto, mi sono limitato a postare articoli usciti sulla stampa...
purtroppo mi sembra che popolari più che partecipare al forum, utilizza quest'ultimo solo per postare degli slogan propagandistici senza entrare veramente nella discussione.
E' un peccato visto che l'argomento è interessante ed interessa agli utenti del forum (viste le consultazioni).
Io, visto il mancato confronto a delle considerazione che ho pure fatto, mi sono limitato a postare articoli usciti sulla stampa...
Bashir.it
Moderatore Forum Val Brembana - Brembana Valley Forum Moderator
Se sono in linea, purtroppo non sono qui
Moderatore Forum Val Brembana - Brembana Valley Forum Moderator
Se sono in linea, purtroppo non sono qui
Ospedali Riuniti di Bergamo
Basta strumentalizzare su queste cose per piacere..DANIELE ha scritto:Prima che tecnico - dice - è un problema politico, che, dunque, non mi compete. Se la politica deciderà di assegnare San Giovanni Bianco a Bergamo, affronteremo l'argomento, tenendo presente che la nostra "mission", sempre più votata all'alta specialità, non è facilmente compatibile con quella di un presidio di primo livello com'è l'ospedale di San Giovanni Bianco»
ciò che ho quotato sono le parole del direttore generale degli Ospedali Riuniti di Bergamo e non mi sembra che il suo autorevole,nonchè tecnico pensiero sia in linea con il vostro parere puramente politico!!..
Tratto da L'eco di Bergamo 24/11/2006 - I primari: per la struttura di San Giovanni Bianco meglio Treviglio
Bergamo diventerà un ospedale all'avanguardia (e giustamente li verranno fatti gli investimenti), S.Giovanni lo useranno come posti letto per quei pazienti che necessiteranno di un lungo periodo di degenza e che a Bergamo occuperebbero preziosi posti letto,no?????!!!L'Eco di Bergamo - 10.11.2006 - «L'ospedale non è fermo Dal 2003 spesi 5 milioni» San Giovanni Bianco, interviene il direttore dell'azienda «Passaggio con Bergamo? Ma Treviglio sta lavorando bene» (articoli vari)
Dieci medici e Tac per rilanciare l'ospedale
Tratto da L'eco di Bergamo del 6 febbraio 2007
Dieci medici e Tac per rilanciare l'ospedale
Il potenziamento dell'area emergenza sarà concluso entro l'estate. Mentasti: confusione sulla petizione
L'assunzione di dieci medici per l'area dell'urgenza e dell'emergenza e l'acquisto di una Tac di nuova generazione: si snoda attraverso questi due passaggi strategici il potenziamento voluto dall'azienda ospedaliera di Treviglio per l'ospedale di San Giovanni Bianco, favorito anche dallo stanziamento di un milione di euro destinato dalla Regione a ciascuno dei nove ospedali di montagna presenti in Lombardia.
Il piano di rilancio del presidio brembano è stato presentato ieri dal direttore generale dell'azienda ospedaliera trevigliese, Andrea Mentasti, e, in sintesi, si può riassumere in un investimento di 500-600 mila euro sul fronte del personale e di 400 mila euro su quello delle nuove tecnologie. L'area dell'emergenza-urgenza sarà potenziata da un cardiologo (per il quale verrà istituito un primariato), un radiologo, un medico per il Laboratorio di analisi, tre medici di Pronto soccorso e quattro anestesisti, cosa che consentirà di far funzionare 24 ore al giorno la terapia subintensiva in fase di attivazione.
Oltre alla Tac (un'apparecchiatura a 8 o a 16 strati), l'ospedale dovrebbe dotarsi anche di nuove strumentazioni endoscopiche. Il tutto entro l'inizio dell'estate. «La macchina - commenta Mentasti - è in pieno movimento e sebbene la delibera del finanziamento regionale non sia ancora stata pubblicata ufficialmente non diamo tempo al tempo. Il concorso per il cardiologo è già stato bandito e dovrebbe chiudersi nell'arco di due o tre mesi. I quattro anestesisti ci consentiranno di far funzionare sempre la terapia subintensiva, a differenza del piano originario, che prevedeva un impegno più ridotto proprio per problemi legati al personale. Le altre figure professionali potenzieranno sensibilmente l'area del Pronto soccorso. Il radiologo, ad esempio, consentirà un'autonomia quasi completa, così come il medico laboratorista permetterà di sfruttare le competenze del laboratorio in maniera molto più intensiva rispetto al passato».
Tra qualche settimana dovrebbe invece arrivare la nuova Tac: «Inizialmente - spiega Mentasti - avevamo preventivato una macchina meno potente, ma ora potrebbe arrivare una Tac a 8 strati se non addirittura a 16, con indubbie ricadute positive per tutta l'attività ospedaliera. Anche per quanto riguarda gli endoscopi sono previste nuove strumentazioni».
Il vero problema sarà riuscire a trovare i medici: «Diciamolo francamente - commenta Mentasti -, la vera difficoltà sta proprio nel riuscire a trovare gli specialisti che abbiano voglia di venire a lavorare in un ospedale di montagna. Le difficoltà più grosse sono legate agli anestesisti, perché in circolazione ce ne sono davvero pochi: trovarne quattro sarà una bella impresa, ma contiamo di farcela. Su questo fronte chiederò un aiuto anche agli amministratori locali della valle, che vorrei incontrare nelle prossime settimane per fare il punto completo della situazione e illustrare il rilancio dell'ospedale. Per invogliare i medici a trasferirsi qui avremo anche qualche incentivo economico, ma si tratterà di piccole somme; se però gli amministratori locali riuscissero a mettere a disposizione appartamenti o formule abitative a prezzi vantaggiosi sarebbe un ulteriore stimolo: aggiungere al trasferimento anche un affitto alto non è certo una prospettiva entusiasmante per un medico alle prese con uno stipendio da neoassunto».
Il milione di euro destinato a ogni ospedali di montagna, sottolinea il consigliere regionale Giosuè Frosio (Lega), «nasce dalla grande attenzione che l'assessore regionale alla Sanità, Alessandro Cè, ha avuto fin dal suo insediamento verso gli ospedali di montagna, tant'è che è stato uno dei pochi a visitarli tutti, capendone subito le problematiche e, in particolare, l'esigenza di dare priorità al potenziamento delle attività di emergenza e urgenza». Questi ospedali, ribadisce Mentasti, «devono fare bene quello per cui sono stati creati, devono cioè rispondere ai primi bisogni del malato, fare una diagnosi immediata e stabilizzarne le condizioni. La terapia subintensiva faceva già parte del mio progetto, ma faticava a decollare: una volta capito il problema, però, tutto è stato più facile. Fare voli pindarici e pretendere la luna non ha senso per presidi di frontiera come gli ospedali di montagna».
Quanto alla raccolta di firme in corso per trasferire l'ospedale di San Giovanni Bianco sotto la guida degli Ospedali Riuniti di Bergamo, Mentasti spiega che «con gli amministratori parlerò anche di questo tema, perché ho la sensazione, dopo aver incontrato alcuni cittadini, che molti firmino la petizione convinti che cambino molte cose, mentre non è esattamente così.
Non voglio accusare nessuno, ma c'è molta confusione sulle motivazioni che chiamano i cittadini a esprimersi attraverso quella petizione: i trasferimenti da San Giovanni Bianco a Treviglio si contano sulle dita di una mano e spesso sono pazienti rifiutati da Bergamo». Anche il consigliere regionale Carlo Saffioti (Forza Italia) puntualizza che «l'attenzione di Treviglio verso San Giovanni Bianco è sempre stata alta e ora ne abbiamo una nuova conferma. Non è affatto certo che l'afferimento a Bergamo migliori la situazione, soprattutto adesso che i Riuniti stanno costruendo il nuovo ospedale e devono tracciare la loro nuova missione». Entro l'estate dovrebbero essere ultimati anche i lavori per l'ampliamento dei parcheggi e per l'eliporto.
Dieci medici e Tac per rilanciare l'ospedale
Il potenziamento dell'area emergenza sarà concluso entro l'estate. Mentasti: confusione sulla petizione
L'assunzione di dieci medici per l'area dell'urgenza e dell'emergenza e l'acquisto di una Tac di nuova generazione: si snoda attraverso questi due passaggi strategici il potenziamento voluto dall'azienda ospedaliera di Treviglio per l'ospedale di San Giovanni Bianco, favorito anche dallo stanziamento di un milione di euro destinato dalla Regione a ciascuno dei nove ospedali di montagna presenti in Lombardia.
Il piano di rilancio del presidio brembano è stato presentato ieri dal direttore generale dell'azienda ospedaliera trevigliese, Andrea Mentasti, e, in sintesi, si può riassumere in un investimento di 500-600 mila euro sul fronte del personale e di 400 mila euro su quello delle nuove tecnologie. L'area dell'emergenza-urgenza sarà potenziata da un cardiologo (per il quale verrà istituito un primariato), un radiologo, un medico per il Laboratorio di analisi, tre medici di Pronto soccorso e quattro anestesisti, cosa che consentirà di far funzionare 24 ore al giorno la terapia subintensiva in fase di attivazione.
Oltre alla Tac (un'apparecchiatura a 8 o a 16 strati), l'ospedale dovrebbe dotarsi anche di nuove strumentazioni endoscopiche. Il tutto entro l'inizio dell'estate. «La macchina - commenta Mentasti - è in pieno movimento e sebbene la delibera del finanziamento regionale non sia ancora stata pubblicata ufficialmente non diamo tempo al tempo. Il concorso per il cardiologo è già stato bandito e dovrebbe chiudersi nell'arco di due o tre mesi. I quattro anestesisti ci consentiranno di far funzionare sempre la terapia subintensiva, a differenza del piano originario, che prevedeva un impegno più ridotto proprio per problemi legati al personale. Le altre figure professionali potenzieranno sensibilmente l'area del Pronto soccorso. Il radiologo, ad esempio, consentirà un'autonomia quasi completa, così come il medico laboratorista permetterà di sfruttare le competenze del laboratorio in maniera molto più intensiva rispetto al passato».
Tra qualche settimana dovrebbe invece arrivare la nuova Tac: «Inizialmente - spiega Mentasti - avevamo preventivato una macchina meno potente, ma ora potrebbe arrivare una Tac a 8 strati se non addirittura a 16, con indubbie ricadute positive per tutta l'attività ospedaliera. Anche per quanto riguarda gli endoscopi sono previste nuove strumentazioni».
Il vero problema sarà riuscire a trovare i medici: «Diciamolo francamente - commenta Mentasti -, la vera difficoltà sta proprio nel riuscire a trovare gli specialisti che abbiano voglia di venire a lavorare in un ospedale di montagna. Le difficoltà più grosse sono legate agli anestesisti, perché in circolazione ce ne sono davvero pochi: trovarne quattro sarà una bella impresa, ma contiamo di farcela. Su questo fronte chiederò un aiuto anche agli amministratori locali della valle, che vorrei incontrare nelle prossime settimane per fare il punto completo della situazione e illustrare il rilancio dell'ospedale. Per invogliare i medici a trasferirsi qui avremo anche qualche incentivo economico, ma si tratterà di piccole somme; se però gli amministratori locali riuscissero a mettere a disposizione appartamenti o formule abitative a prezzi vantaggiosi sarebbe un ulteriore stimolo: aggiungere al trasferimento anche un affitto alto non è certo una prospettiva entusiasmante per un medico alle prese con uno stipendio da neoassunto».
Il milione di euro destinato a ogni ospedali di montagna, sottolinea il consigliere regionale Giosuè Frosio (Lega), «nasce dalla grande attenzione che l'assessore regionale alla Sanità, Alessandro Cè, ha avuto fin dal suo insediamento verso gli ospedali di montagna, tant'è che è stato uno dei pochi a visitarli tutti, capendone subito le problematiche e, in particolare, l'esigenza di dare priorità al potenziamento delle attività di emergenza e urgenza». Questi ospedali, ribadisce Mentasti, «devono fare bene quello per cui sono stati creati, devono cioè rispondere ai primi bisogni del malato, fare una diagnosi immediata e stabilizzarne le condizioni. La terapia subintensiva faceva già parte del mio progetto, ma faticava a decollare: una volta capito il problema, però, tutto è stato più facile. Fare voli pindarici e pretendere la luna non ha senso per presidi di frontiera come gli ospedali di montagna».
Quanto alla raccolta di firme in corso per trasferire l'ospedale di San Giovanni Bianco sotto la guida degli Ospedali Riuniti di Bergamo, Mentasti spiega che «con gli amministratori parlerò anche di questo tema, perché ho la sensazione, dopo aver incontrato alcuni cittadini, che molti firmino la petizione convinti che cambino molte cose, mentre non è esattamente così.
Non voglio accusare nessuno, ma c'è molta confusione sulle motivazioni che chiamano i cittadini a esprimersi attraverso quella petizione: i trasferimenti da San Giovanni Bianco a Treviglio si contano sulle dita di una mano e spesso sono pazienti rifiutati da Bergamo». Anche il consigliere regionale Carlo Saffioti (Forza Italia) puntualizza che «l'attenzione di Treviglio verso San Giovanni Bianco è sempre stata alta e ora ne abbiamo una nuova conferma. Non è affatto certo che l'afferimento a Bergamo migliori la situazione, soprattutto adesso che i Riuniti stanno costruendo il nuovo ospedale e devono tracciare la loro nuova missione». Entro l'estate dovrebbero essere ultimati anche i lavori per l'ampliamento dei parcheggi e per l'eliporto.
Bashir.it
Moderatore Forum Val Brembana - Brembana Valley Forum Moderator
Se sono in linea, purtroppo non sono qui
Moderatore Forum Val Brembana - Brembana Valley Forum Moderator
Se sono in linea, purtroppo non sono qui
S. Giovanni Bianco Il piano sull'ospedale
Tratto da l'Eco di Bergamo del 8 febbraio 2007
S. Giovanni Bianco Il piano sull'ospedale convince la Cgil
Adesso sì che l'ospedale può veramente essere rilanciato. È questa la considerazione fatta in un comunicato da Cgil e Cgil medici. Un comunicato firmato da Orazio Amboni (dipartimento welfare Cgil) e Claudio Arici (Cgil medici), nel quale si esprime «soddisfazione per la decisione dell'Azienda ospedaliera di Treviglio di investire risorse per dare risposte ai bisogni dell'ospedale di San Giovanni Bianco».
L'analisi scende anche nei particolari dell'investimento: «La scelta del direttore generale Andrea Mentasti di non concentrare lo sforzo economico solo sulle strutture (per esempio sulla Tac), ma anche sul personale appare condivisibile, anche per il tipo di professionalità mediche su cui si è orientata (pronto soccorso, radiologia, medicina)». Potrebbe così chiudersi la fase dei disagi: «Queste decisioni, a nostro avviso, contribuiscono a dare una risposta positiva al disagio espresso dagli abitanti della valle.
Ci sono ora le condizioni per un rilancio e per la ricostituzione di quel clima di fiducia tra ospedale e territorio che era andato smarrito a causa delle condizioni di sotto-dotazione di organico e di professionalità degli ultimi anni».
Infine, un invito a ridurre i tempi: «L'azienda dovrà dare attuazione concreta alle promesse in tempi certi e brevi. Non sarà facile ottenere la disponibilità di medici, specie se esperti, a trasferirsi a lavorare in Valle Brembana, e c'è il rischio, come già nel passato, che i concorsi possano andare parzialmente deserti. Potranno giovare forme di collaborazione con i rappresentanti del territorio (Comunità montana, sindaci), come la messa a disposizione di alloggi gratuiti o agevolati per il personale medico e l'adozione, in un'ottica di più lungo periodo, di politiche di diritto allo studio che favoriscano la crescita di professionalità tra gli stessi operatori già presenti o tra i giovani studenti universitari».
S. Giovanni Bianco Il piano sull'ospedale convince la Cgil
Adesso sì che l'ospedale può veramente essere rilanciato. È questa la considerazione fatta in un comunicato da Cgil e Cgil medici. Un comunicato firmato da Orazio Amboni (dipartimento welfare Cgil) e Claudio Arici (Cgil medici), nel quale si esprime «soddisfazione per la decisione dell'Azienda ospedaliera di Treviglio di investire risorse per dare risposte ai bisogni dell'ospedale di San Giovanni Bianco».
L'analisi scende anche nei particolari dell'investimento: «La scelta del direttore generale Andrea Mentasti di non concentrare lo sforzo economico solo sulle strutture (per esempio sulla Tac), ma anche sul personale appare condivisibile, anche per il tipo di professionalità mediche su cui si è orientata (pronto soccorso, radiologia, medicina)». Potrebbe così chiudersi la fase dei disagi: «Queste decisioni, a nostro avviso, contribuiscono a dare una risposta positiva al disagio espresso dagli abitanti della valle.
Ci sono ora le condizioni per un rilancio e per la ricostituzione di quel clima di fiducia tra ospedale e territorio che era andato smarrito a causa delle condizioni di sotto-dotazione di organico e di professionalità degli ultimi anni».
Infine, un invito a ridurre i tempi: «L'azienda dovrà dare attuazione concreta alle promesse in tempi certi e brevi. Non sarà facile ottenere la disponibilità di medici, specie se esperti, a trasferirsi a lavorare in Valle Brembana, e c'è il rischio, come già nel passato, che i concorsi possano andare parzialmente deserti. Potranno giovare forme di collaborazione con i rappresentanti del territorio (Comunità montana, sindaci), come la messa a disposizione di alloggi gratuiti o agevolati per il personale medico e l'adozione, in un'ottica di più lungo periodo, di politiche di diritto allo studio che favoriscano la crescita di professionalità tra gli stessi operatori già presenti o tra i giovani studenti universitari».
Bashir.it
Moderatore Forum Val Brembana - Brembana Valley Forum Moderator
Se sono in linea, purtroppo non sono qui
Moderatore Forum Val Brembana - Brembana Valley Forum Moderator
Se sono in linea, purtroppo non sono qui
io vorrei solo lanciare una frecciatina riguardo l'ospedale di San Giovanni........non dò colpe a qualcuno in particolare ma mio fratello tre anni fà si era fatto male giocando a calcio e dopo i raggi gli hanno detto che era solo una brutta botta.....dopo alcune settimane non sopportando più il dolore si è fatto visitare a bergamo e gli avevano diagnosticato una microfrattura alla tibia.....sarà un caso sporadico ma potrebbe far riflettere
travis87