La Lingua del Valbona al Pioder - Nuove vie su cristalli

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lucaserafini
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Re: La Lingua del Valbona al Pioder - Nuove vie su cristalli

Messaggio da lucaserafini »

elio.biava ha scritto:Bene bene, con interesse ho letto questa relazione. Con la scusa dell'alpinismo fuori porta, un altro approfondimento sulla geologia, il GCCS e il MOB, sulle rocce sedimentarie cristalline o scisti,un plutone e naturalmente una maggiore conoscenza del Pizzo di Valbona (dopo le varianti escursionistiche di moritz63 a_45 ). Ora mi torna in mente l'associazione che di solito faccio tra questo granito e il lichene verde chiaro che vi si insedia...serve un'indagine chimico-botanica su tale affinità...sta di fatto che a me questo grigio incrostato di verde ricorda inevitabilmente Foppolo. Complimenti ai quattro! a_2 a_2 a_14
Ciò che dici caro Elio è proprio vero, ed in effetti mi ricorda che anche Paolo ed io, mentre risalivamo i ghiaioni della Valbona formati da grandi blocchi di GCCS, notavamo che il lichene giallo-verdino sempra proprio che prediliga questo tipo di roccia.
E hai anche ragione a dire che ti ricorda Foppolo, perchè se risali la Val Porcile da Foppolo verso il passo omonimo, praticamente sei circondato da GCCS istoriato da questo lichene di colore particolare e che forma una sottile pellicola sulla superficie rocciosa (che peraltro non infastidisce molto l'arrampicata, al contrario di altri licheni più barbuti...), e anche la valle che risale al Passo Dordona se stai sul lato del Cadelle (dove ci sono i famosi rock-glaciers) è piena di GCCS e del relativo lichene che sembra quasi in simbiosi con questo tipo di roccia cristallina.
Sicuramente c'è un motivo chimico alla base di ciò, e per darti uno spunto ti posso dire che il GCCS è molto più ricco di SIlicio, Alluminio e Potassio rispetto alle altre rocce Orobiche, mentre è molto povero di Sodio, Calcio, Magnesio, Manganese, e Ferro. Forse è per questo che appare così chiaro...
Se vuoi la tabella chimica precisa la trovi su questa pubblicazione che mi sono studiato, molto bella, la trovi googlando

NOTE ILLUSTRATIVE della CARTA GEOLOGICA D'ITALIA alla scala 1:50.000 foglio 56 SONDRIO

(guarda la tabella 2a a pagina 89).

Qui ci vuole proprio un chimico-biologo-botanico...

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elio.biava
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Re: La Lingua del Valbona al Pioder - Nuove vie su cristalli

Messaggio da elio.biava »

lucaserafini ha scritto:...ti ricorda Foppolo, perchè se risali la Val Porcile da Foppolo verso il passo omonimo, praticamente sei circondato da GCCS istoriato da questo lichene di colore particolare ...e anche la valle che risale al Passo Dordona se stai sul lato del Cadelle (dove ci sono i famosi rock-glaciers) è piena di GCCS e del relativo lichene che sembra quasi in simbiosi con questo tipo di roccia cristallina. ... il GCCS è molto più ricco di SIlicio, Alluminio e Potassio rispetto alle altre rocce Orobiche, mentre è molto povero di Sodio, Calcio, Magnesio, Manganese, e Ferro. Forse è per questo che appare così chiaro... Qui ci vuole proprio un chimico-biologo-botanico...
Si si, conosco molto bene lo scavalcamento dei Laghi di Porcile, anche qui la caratteristica e decorativa "contaminazione" verde della roccia cristallina predomina su entrambi i versanti. Non mi ricordo se anche il macereto che degrada dal Pés Gèrna abbia questi licheni, ma mi sembra di si.
Sul perché viva proprio su tale granito, escluderei per la ricchezza di Silicio in quanto è un elemento ubiquitario di tutte le rocce. Il Potassio si in quanto è un fertilizzante per il mondo vegetale, il poco ferro invece coincide con il color verde pallido e quindi indice della difficoltà a sintetizzare clorofilla...il giallo è un colore base del mondo fungino (alcuni elementi chimici gialli sono lo Zolfo e il Cadmio).
Ma lascio il campo agli esperti prima di prendere cantonate come al solito a_39
a_14
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CadeSpi
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Re: La Lingua del Valbona al Pioder - Nuove vie su cristalli

Messaggio da CadeSpi »

Secondo me è questione meccanica e non chimica.
E dipende dalla maggiore "ruvidità" del GCCS che trattiene l'umidità, mentre le rocce scistiche presentano superfici più lisce.
Inoltre essendo chiare queste rocce si scaldano meno rapidamente di quelle scure. Con ulteriore effetto di rallentare l'evaporazione.
Guardavo le foto della salita all'Aga che presenta 3 diversi tipi di roccia. Un conglomerato alla base, una parte centrale di rocce scistiche e qualcosa di più simile allo Gneiss nel tratto finale.
Il muschio c'è sempre, ma varia decisamente il posizionamento.
Sulle rocce lisce e scure lo si trova nelle pieghe e nelle parti spioventi.
a_45
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lucaserafini
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Re: La Lingua del Valbona al Pioder - Nuove vie su cristalli

Messaggio da lucaserafini »

Mi sono documentato un poco sui licheni e ho scoperto che il tipo che cresce sulle rocce è detto lichene crostoso epilitico, cioè proprio quello che si vede in montagna sulle pietre, che forma una crostina sottile nella sua fase iniziale di sviluppo, con macchie piuttosto arrotondate e colore giallo-verdino. Questi licheni prediligono la biotite, che è la mica scura ricca di ferro (evidentemente per aiutare la sintesi clorofilliana come diceva giustamente Elio), mentre ignorano il quarzo (carente di sostanze nutritive) e amano il K-feldspato (un altro minerale con chimica molto propedeutica alla vita vegetale grazie all’alto contenuto di potassio). Sembra che le ife fungine del lichene riescano a penetrare all’interno della roccia per 10-15 millimetri (incredibile!) dissolvendo chimicamente i minerali che la compongono e allargando la traccia/cunicolo larga pochi micrometri (millesimi di millimetro) con la pressione cellulare (altrettanto incredibile). Le ife fungine sanno analizzare chimicamente la roccia e andare alla ricerca dei minerali più nutritivi, scartando invece quelli meno utili allo sviluppo (nel caso del granito o dello gneiss no al quarzo e sì al feldspato e mica scura): sembrerebbe quindi che i meccanismi chimici siano prevalenti, anche se quelli fisici/meccanici ovviamente giocano pure un ruolo, ma minore.
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Re: La Lingua del Valbona al Pioder - Nuove vie su cristalli

Messaggio da elio.biava »

Bellissima questa storia del Lichene Crostoso Epilitico, interessante lo studio chimico. Che ci fosse una mica scura e ricca di ferro lo ignoravo. Che il quarzo fosse inerte a tali interazioni era scontato essendo un cristallo.
Grande lavoro come sempre della natura, che permette a questo lichene di sopravvivere in condizioni apparentemente impossibili (vive anche dove il sasso viene usato in edilizia al chiuso, vedi gli arredi murari al ristorante terrazza del Montebello).
Bel lavoro Luca, ora useremo occhi diversi mentre cavalchiamo la roccia con i nostri scarponi...oltre ad ascoltare il suono caratteristico che producono le pietre smosse nel macereto ai piedi di una parete).
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Re: La Lingua del Valbona al Pioder - Nuove vie su cristalli

Messaggio da lucaserafini »

Foto fatta ieri al Lago Moro in mezzo al ghiaione di GCCS: come si vede bene il quarzo è "quasi" esente dal lichene, ma nelle sue pieghe e incrinature qualcosina si sviluppa, anche se molto meno rispetto ai blocchi di CGGS (letteralmente istoriati di lichene). Il che sembrerebbe indicare che anche Fabio ha ragione: per iniziare la sua colonizzazione il lichene ha comunque bisogno di increspature, fratture, rugosità della roccia dove si accumuli un poco di umidità e dove le spore del fungo-alga che costituisce il lichene possano attacccarsi per iniziare il loro lavoro di dissoluzione chimica della roccia alla ricerca di elementi nutritivi.

Immagine

Per cui rocce scistose lisce come l'ardesia dovrebbero essere quasi esenti dal lichene non tanto perchè prive di elementi nutritivi ma perchè il lichene fa fatica a posizionarsi nella sua fase iniziale di sviluppo... ?? a_34
Ossia, gli effetti meccanici sono più importanti nella fase iniziale di sviluppo del lichene, mentre quelli chimici lo sono nela fase successiva. Sarà così? a_34
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Re: La Lingua del Valbona al Pioder - Nuove vie su cristalli

Messaggio da elio.biava »

Bella fotografia, che descrive bene il fenomeno del "lichene" che cresce su questa roccia cristallina chiamata GCCS.
Il fattore meccanico dovrebbe essere secondario per lo sviluppo di tali incrostazioni, in quanto le cellule vegetali hanno dimensioni molto piccole, visibili solo con il microscopio (nm-nanometri/angstrom), quindi immagino sia facile per il lichene trovare fessurazioni da colonizzare. Al contrario se non c'è affinità chimica, cioè facilità nel trovare nutrienti il processo di sviluppo si arresterà. a_11 Per esempio sul Verrucano Lombardo che è rugoso e fessurato non ho mai notato tale lichene verdino (magari altri di color arancio/rosso a_34 ).
Come non è influenzato da fattori di esposizione geografica, ha bisogno solo di poca umidità ambientale, come già visto cresce su diversi versanti.
Possiamo dire che gli piace questa roccia, del quale il "Lichene Crostoso Epilitico" ne è il parassita prediletto. mndd
a_14
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