Ubiale - Ca Bonorè “fugit irreparabile tempus”

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Abbiamo in comune la passione per la pittura …
Noè nei sui quadri racconta momenti di vita di una storia passata, rappresenta con uno stile unico e particolare i ricordi intimi della sua infanzia.

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il pergolato con l'uva …

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… il Dio Bacco …

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… ì e codeghì ... (vino e cotechini) … visto che siamo nella cantina in compagnia del Gilberto ne approfittiamo per un brindisi

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Dopo tre giorni ritorno a Ubiale per fare ancora qualche ripresa fotografica con un po’ di sole

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Dal libro UBIALE CLANEZZO - Storia di una Comunità scritto da Umberto Gamba, riporto da pagina 31 queste notizie relative alle antiche famiglie del paese.

Nei libri dei “censuali” dell’Episcopato di Bergamo si leggono i nomi delle famiglie Dalmasoni di Clanezzo (1189), Bonoreni (1195), Carminati e Bertinalli (1246) di Ubiale …

I Bonoreni
La famiglia Bonoreni, originaria di Ca Bonorè, secondo P. Tosino si stabilì a Bergamo ed ottenne diritto di cittadinanza e titolo di nobiltà. Uno dei suoi discendenti, il canonico Pietro Bonoreni Corbella, su richiesta del conte Gio Antonio Suardi scrisse un’opera del titolo”De genealogia illustrissimae Sardorum familiae brevis epitome” (Bergamo, Comino ventura, 1612).
La contrada che prende il nome di questa famiglia è una delle più belle del paese e fino agli anni 70 conservava intatto il fascino e l’architettura delle origini: costruita in una posizione strategica con le sembianze di una piccola fortificazione, Ca Bonorè è sicuramente una delle località più vecchie e importanti del paese; basti pensare che è menzionata, con Clanezzo, nelle mappa più antiche, nelle quali è spesso l’unico riferimento del paese.
Per questo motivo siamo intenzionati a dedicare in futuro a questa località una ricerca approfondita.



il portone ad est

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