Fraggio dogana Veneta rovine e storia,Val Taleggio

Segnalazioni e ricerche storiche in Valle Brembana..
Rispondi
arrigoarrigoni
Messaggi: 28
Iscritto il: lunedì 2 giugno 2008, 22:43

Re: Fraggio, ex Dogana Veneta, rovine e storia,Val Taleggio

Messaggio da arrigoarrigoni »

la trascrizione del testo latino inciso sulla lastra della fontana del Fraggio ci viene fornita sempre da don Nicola Ghilardi a pag. 56 del suo prezioso lavoro sulla Chiesa di Pizzino e i suoi Oratori: "Mensis augusti 1582 - S. Carolus Card. Archiepisc. - pertransiens benefaciendo - huic fonti benedixit. - ex actis visitationis. - P. Franciscus Biava Salv. posuit". la facile traduzione letterale suona così: "Nel mese di agosto 1582 San Carlo Cardinal Arcivescovo passando e facendo del bene benedisse questa fonte. dagli Atti della Visita. prete Francesco Biava Salvioni pose [la lapide]". Alcune osservazioni - non tutte dello stesso peso -vengono spontanee e possono aiutare a inquadrare meglio la lapide. 1 innanzitutto l'ultima riga è di cattiva lettura: dovrebbe essere esatta la trascrizione di don Ghilardi ma, almeno stando alla foto, rimane qualche incertezza. 2 Se veritiero il riferimento agli Atti sarebbe di estrema importanza perché rappresenterebbe l'unica conferma al secondo passaggio personale del Cardinal Borromeo in Valle Taleggio. E' infatti nella tradizione che dopo la sua visita pastorale del 1566 (18-19-20 ottobre) il santo Cardinale sia tornato in valle una seconda volta. Contrariamente al primo di cui abbiamo i verbali della visita e gli ordini impartiti di questo passaggio però - se c'è stato - non abbiamo testimonianze scritte conservate (né negli Archivi parrocchiali né in archivio arcivescovile di Milano) e gli storici propendono più per la visita di un vicario in rappresentanza del Santo salito in Valsassina ma, forse, non nelle valli laterali. Se non fosse stato bruciato dai nazifascisti, l'archivio parrocchiale di Pizzino avrebbe probabilmente potuto sciogliere questo dubbio. 3. si può aggiungere, a titolo di curiosità, che in valle quella del Fraggio non è l'unica fonte dedicata a san Carlo: ce ne sono almeno altre tre che si vantano di averlo dissetato! 4. concordo con la singolarità della fontana di Salzana. che dal Locatelli Giuseppe al paragrafo 239 dei suoi "Cenni...." viene descritta così: "ed al fianco sinistro della Chiesa vedesi una diliziosa fontana portando l’acqua in un corno di rame in un piccolo avello, dal quale poi discende nella vasca di pietra quadrata". Locatelli a proposito dello stemma, che secondo lui è quello più simile all'antico stemma unitario della Valle e l'unico rimasto di quel genere, a suo luogo dice:

"Stemma Gentilizio della Valle.

....Parliamo ora dello Stemma ossia insegna della Valle medesima: Questi è un elisse verticale contornato da diversi arabeschi forse a capriccio; nell’interno di esso il campo d’argento, con tre striscie o zone che che partono dalla sommità destra obliquamente, ed a proporzionata giusta distanza termi[na]no alla Sinistra al piede del Elisse medesimo, elle sono colorite in azurro, e sopra l’ornato del contorno vedesi una celata di ferro con il suo pennacchio. Questa simbolica figura dinota la posizione della Valle, e le tre Zone dinotano i principali Fiumi che entro di essa nascono e scorrono. Questa stessa insegna usasi da ambidue i Comuni, e così quella Famiglia che si presume originaria di Taleggio, o almeno delle più antiche ed immemorabili, porta il suo segno o stemma parziale di figura similmente elittica, dividendola per metà orizontalmente, lasciando nella parte inferiore il campo bianco, o giallo, colle tre indicate striscie celesti, e nel restante semielisse, ossia ovato superiore scolpito il Segno parziale della Famiglia come vedrassi in apresso. §. 152.
arrigo arrigoni
Avatar utente
elio.biava
Messaggi: 3523
Iscritto il: lunedì 18 aprile 2011, 10:38
Località: Fraggio-Fractum 995 slm, ex dogana veneta, Taleggio (BG) "sèm a baita"

Re: Fraggio, ex Dogana Veneta, rovine e storia,Val Taleggio

Messaggio da elio.biava »

arrigoarrigoni ha scritto: ...RIFERIMENTI: Cenni ed osservazioni sulla vallata di Taleggio di Giuseppe Locatelli, manoscritto 1823 stampato a cura di Arrigo Arrigoni e collaboratori nel 2007 dalla GEAM di Città di Castello
Immagine

e visto che abbiamo parlato di stemmi

Immagine


§. 152. Stemmi….
507... stemma… che Locatelli riproduce in prima pagina sotto il titolo.

(del manoscritto, non quello della fontana a lato del santuario di Salzana)
Ultima modifica di elio.biava il domenica 17 maggio 2020, 20:57, modificato 2 volte in totale.
Moderatore Immagini Antiche
"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
Avatar utente
elio.biava
Messaggi: 3523
Iscritto il: lunedì 18 aprile 2011, 10:38
Località: Fraggio-Fractum 995 slm, ex dogana veneta, Taleggio (BG) "sèm a baita"

Re: Fraggio, ex Dogana Veneta, rovine e storia,Val Taleggio

Messaggio da elio.biava »

Ora che molto cose sono più chiare…
Sappiamo che esisteva al Fraggio una Cappella dedicata a S.Margherita (1445), poi demolita per costruire li vicino un più capiente
Oratorio di S.Lorenzo
(inaugurato nel 1493).
Si aggiunge un arricchimento riguardo lo Stemma Gentilizio della Valle Taleggio.
Altre note a proposito della lastra alla fontana del Fraggio, in cui si ricorda il passaggio di Carlo Borromeo in queste contrade.

Poi mi torna alla mente la lastra posta in alto nell’Oratorio, e penso a questo grande personaggio,
Franciscvs, che ci ha lasciato tracce sicure, scolpite sulla pietra più difficili da cancellare
che la carta di un povero libro finito magari in un rogo o consumato dal tempo.

Immagine

Un “regista” che ci racconta in tempi differiti, credo che sia il grande personaggio prete-parroco-vicario foraneo-Franciscvs,
del quale si può contemplare la lapide di sepoltura alla base dell’altare della parrocchiale di Pizzino.
La prima volta la vidi nell'estate 2010 in una serata che celebrava il millennio di questa chiesa.
Chissà cosa ha fatto d’altro per questa Valle? Chi aveva attorno? un poco ho letto ma devo rivedere.
Chi ha avuto come eredi o parenti? qualcosa credo si possa ricostruire.
Ultima modifica di elio.biava il domenica 17 maggio 2020, 20:59, modificato 4 volte in totale.
Moderatore Immagini Antiche
"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
arrigoarrigoni
Messaggi: 28
Iscritto il: lunedì 2 giugno 2008, 22:43

Re: Fraggio... FRANCESCO BIAVA

Messaggio da arrigoarrigoni »

Non so rispondere a tutte le domande che Elio Biava pone a proposito di Don Francesco Biava Salvioni. Parroco di Pizzino per 46 anni, attivissimo, erudito, Francesco Biava Salvioni è personaggio importantissimo per il suo tempo e nella storia della sua parrocchia e della Valle. Si può dire che sia colui che, forse anche con qualche increspatura, con le sue ricerche e con lo studio dei documenti riesce a far affermare il primato (matricità) della chiesa di S. Ambrogio di Pizzino rispetto a tutte le altre chiese della valle e, soprattutto, rispetto a san Bartolomeo, considerata a lungo, soprattutto da Vedeseta, la chiesa più antica.

Di lui hanno scritto in parecchi. Sperando di fare cosa utile mi fermo a due autori, Locatelli e Ghilardi. Oltre a numerosi accenni Giuseppe Locatelli gli dedica un breve paragrafo che riporto. [§. 208. Francesco Biava P.o e V.o. Nacque d’esso in Sottochiesa l’anno …… da famiglia comoda, si diede al servizio del Santuario, corse i suoi studi in Milano, fù Vicario Foraneo di Taleggio, e Parr.o Titolare di Pizzino, ebbe vaste cognizioni in punto d’Antiquaria specialmente, di cui fece anche varie raccolte scientifiche, ed illustrò l’antichità della Chiesa di Pizzino; Morse nel 1768 e lasciò di sè fama di buon letterato; aveva compilati diversi manoscritti, e memorie attinenti a Taleggio, e fece anche una redazione di varj ogetti d’antiquaria, che si conservano sepolti alla luce nella sua casa Paterna in Sottochiesa].

Riporto anche la sintesi della sua vita di parroco e delle sue opere che fa don Ghilardi nel suo prezioso libretto già più volte citato (pagg. 66/ 67/68): “1722. Parroco Francesco Biava Salvioni di Sottochiesa – grande studioso di storia locale, eminente latinista, che lasciò di sé imperitura memoria. Fu il parroco più longevo, che nominato nel luglio 1722, chiudeva la santa sua vita il dì 22 maggio 1768, governando quindi per 46 anni”. [….] “Compilò memorie storiche d’alto valore (ora ridotte in cenere), epigrafi ed iscrizioni varie – Dotò la nuova chiesa: del coro – della sacristia col relativo mobilio – del Battistero (1735) – del confessionale donne – del pulpito e del banco dei parati sul presbiterio – del paramento in ganzo (1735) – stendardi Confraternite – dell’ossario – iniziò il campanile – istituì Confraternita del Carmine – acquistò statue del Rosario (a. 1735) e del Carmine (a. 1747).

NOTA. Opere inedite lasciate da D. Francesco Biava.
1. Series Chronologicoistorica Vallis Talegii ac rerum memorabilium in ea secutarum ex firmis traditionibus, autenticis scriptis, ac historiis collecta.

2. Processus antiquitatis et matricitatis ecclesiae sancti Ambrosii de Talegio cum caeteris documentis ac subsequientium aliarum Ecclesiarum de Talegio (ridotto in cenere il 27- 6- 1944).

3. Series genealogica nob. Familiae Biavae Salvioni

4. Series genealogica familiarum Vallis Talegii
Avatar utente
elio.biava
Messaggi: 3523
Iscritto il: lunedì 18 aprile 2011, 10:38
Località: Fraggio-Fractum 995 slm, ex dogana veneta, Taleggio (BG) "sèm a baita"

Re: Fraggio... FRANCESCO BIAVA

Messaggio da elio.biava »

arrigoarrigoni ha scritto:... a proposito di Don Francesco Biava Salvioni. Parroco di Pizzino per 46 anni, attivissimo, erudito, Francesco Biava Salvioni è personaggio importantissimo per il suo tempo e nella storia della sua parrocchia e della Valle...
Di lui hanno scritto in parecchi. Sperando di fare cosa utile mi fermo a due autori, Locatelli e Ghilardi.

Oltre a numerosi accenni Giuseppe Locatelli gli dedica un breve paragrafo che riporto. [§. 208. Francesco Biava P.o e V.o. Nacque d’esso in Sottochiesa l’anno …… da famiglia comoda, si diede al servizio del Santuario, corse i suoi studi in Milano, fù Vicario Foraneo di Taleggio, e Parr.o Titolare di Pizzino, ebbe vaste cognizioni in punto d’Antiquaria specialmente, di cui fece anche varie raccolte scientifiche, ed illustrò l’antichità della Chiesa di Pizzino; Morse nel 1768 e lasciò di sè fama di buon letterato; aveva compilati diversi manoscritti, e memorie attinenti a Taleggio, e fece anche una redazione di varj ogetti d’antiquaria, che si conservano sepolti alla luce nella sua casa Paterna in Sottochiesa].

Riporto ... don Ghilardi nel suo prezioso libretto già più volte citato (pagg. 66/ 67/68):... – grande studioso di storia locale, eminente latinista, che lasciò di sé imperitura memoria. Fu il parroco più longevo, che nominato nel luglio 1722, chiudeva la santa sua vita il dì 22 maggio 1768, governando quindi per 46 anni”. [….] “Compilò memorie storiche d’alto valore (ora ridotte in cenere)...

NOTA. Opere inedite lasciate da D. Francesco Biava.
1. Series Chronologicoistorica Vallis Talegii ac rerum memorabilium in ea secutarum ex firmis traditionibus, autenticis scriptis, ac historiis collecta.
2. Processus antiquitatis et matricitatis ecclesiae sancti Ambrosii de Talegio cum caeteris documentis ac subsequientium aliarum Ecclesiarum de Talegio (ridotto in cenere il 27- 6- 1944).
3. Series genealogica nob. Familiae Biavae Salvioni
4. Series genealogica familiarum Vallis Talegii
Che dire ? sono molto grato per tutti questi approfondimenti storici che ci vengono offerti...spunti preziosi per continuare a scavare, scovare e capire, o anche solo soddisfare la nostra curiosità! Naturalmente ci voglio riflettere con calma su questa tracce, sinceramente sono appassionato ma non certo così addentro nello studio storico e storiografico ( non ho nemmeno la capacita... a_11 )

Torno però vicino ai nostri tempi, al novecento (che alcuni già definiscono in modo lapidario secolo scorso!?!) per me ancora contemporaneo: già chiedendo alle persone della Valle, in genere si sentono racconti, si parla di note storiche poi magari si finisce nel vuoto..."e sai c'è stato l'incendio nella sacrestia...oppure... tanti documenti sono andati persi, gli atti di nascita ecc..., se ci fossero ancora forse si capirebbe meglio". Ecco, penso che ci manca un sunto una spiegazione perchè in Val Taleggio le ricerche storiche siano difficili...cosa è successo durante gli episodi bellici 1940-45 ai documenti conservati per tanti anni?...cosa di preciso è andato perso? (se almeno si può immaginare e stimare).
A presto! a_2 a_2
Ultima modifica di elio.biava il giovedì 2 febbraio 2012, 23:46, modificato 1 volta in totale.
Moderatore Immagini Antiche
"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
arrigoarrigoni
Messaggi: 28
Iscritto il: lunedì 2 giugno 2008, 22:43

Re: Fraggio, ex Dogana Veneta, rovine e storia,Val Taleggio

Messaggio da arrigoarrigoni »

Brevemente, a beneficio di chi non afferrasse alcuni riferimenti. Il 27 giugno 1944 durante un rastrellamento effettuato in forze dalle truppe nazifasciste in valle taleggio dove la presenza partigiana era sempre più forte, vennero incendiati parecchi edifici tra Sottochiesa e Pizzino. Tra gli altri, venne bruciata la canonica della parrocchia di Pizzino che conteneva, a detta di molti, l'archivio storico più ricco di tutta la valle che andò completamente perduto. Non c'è, che io sappia, un indice delle opere che andarono in fumo: sicuramente molti documenti relativi alla parrocchia (registri dei battesimi, dei matrimoni, dei morti resi obbligatori dopo la visita di San Carlo Borromeo ma in genere con compilazione continua, almeno nelle altre parrocchie della valle, solo dopo la peste del 1630), ma anche documenti storici di carattere più generale, tra cui sicuramente quelli raccolti o scritti da don Francesco Biava, solo in parte conservati e tramandati attraverso riassunti o citazioni che ne fanno altri autori.

Questo ha comportato qualche difficoltà per chi ha voluto interessarsi di storia locale. ma anche con questa penalizzazione non è vero che sia così difficile fare la storia della valle. Anzi. la storica divisione della valle taleggio in due Stati diversi tra Milano e Venezia dal 1428 fino a Napoleone ha fatto sì che ogni minima questione locale sia diventata immediatamente una questione "di Stato" con dispute, relazioni, sopralluoghi, compromessi tra le autorità dei due Stati che si sono susseguiti per quasi 400 anni. Di tutto questo c'è ampia traccia, ben superiore a quella normalmente disponibile per molti altre comunità, negli Archivi di Stato di Milano e di Venezia. Ampio materiale giace anche nell'Archivio della Curia di Milano per quel che riguarda le 5 parrocchie della Valle, rimaste fino al 1788 tutte dipendenti, per la parte spirituale, dall'Arcivescovo di Milano. Anche gli archivi parrocchiali - eccetto Pizzino per la ragione detta - hanno conservato, più o meno in stato di buona conservazione, dal Seicento in avanti quantomeno i registri fondamentali. Il materiale, dunque, non manca: molto, però, aspetta ancora oggi di essere letto, trascritto e correttamente interpretato.
Avatar utente
pluto
Messaggi: 1712
Iscritto il: domenica 10 dicembre 2006, 10:22
Località: Topolinia (Calisota)

Re: Fraggio, ex Dogana Veneta, rovine e storia,Val Taleggio

Messaggio da pluto »

da L’Eco di Bergamo
Baite tipiche, duemila da salvare, ora si accende l’atlante online
Taleggio, Vedeseta


Valle Taleggio – Un patrimonio di architettura rurale unico. Ed enorme. Che, purtroppo, sta lentamente cadendo. Sono 2.000 le baite coi tetti in piöde e le stalle che da secoli caratterizzano la storia e l’economia delle valli Taleggio, Brembilla e Imagna. Ora, un progetto, realizzato dall’Ecomuseo Val Taleggio e finanziato dalla Regione, mira alla loro difesa e valorizzazione. E dagli amministratori arriva l’appello: «Dobbiamo evitare che un tale patrimonio vada perduto. Intervenga con degli aiuti la Regione». Il progetto, in corso di stesura, è stato presentato domenica scorsa a Vedeseta e si compone di tre ricerche.
continua....
http://news.valbrembanaweb.com/index.ph ... more-20381
Avatar utente
elio.biava
Messaggi: 3523
Iscritto il: lunedì 18 aprile 2011, 10:38
Località: Fraggio-Fractum 995 slm, ex dogana veneta, Taleggio (BG) "sèm a baita"

Re: Fraggio, ex Dogana Veneta, rovine e storia,Val Taleggio

Messaggio da elio.biava »

pluto ha scritto:Baite tipiche, duemila da salvare, ora si accende l’atlante online Taleggio, Vedeseta
Valle Taleggio – Un patrimonio di architettura rurale unico. Ed enorme. Che, purtroppo, sta lentamente cadendo...
“Nel comune di Taleggio, per esempio, sono circa 120 le baite ancora pienamente conservate. Di queste una quarantina sono vincolate a un recupero del tetto nel pieno rispetto dei caratteri originari.”

Prima
Immagine


Dopo foto by SoMa2010
Immagine

foto by Rugetor 2011 (tutto di fattura antica al Cat di Berbenno)

Immagine

SPERIAMO che ci sia qualche soldo anche PER FRAGGIO !!!

Non necessita per forza farne un "museo", anche senza il tetto a piode,
anche una parziale ricostruzione "alla càmaster", un recupero dovuto, per noi...e per le anime care.
a_2 a_2 a_14
Ultima modifica di elio.biava il martedì 19 maggio 2020, 20:42, modificato 4 volte in totale.
Moderatore Immagini Antiche
"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
Avatar utente
elio.biava
Messaggi: 3523
Iscritto il: lunedì 18 aprile 2011, 10:38
Località: Fraggio-Fractum 995 slm, ex dogana veneta, Taleggio (BG) "sèm a baita"

Re: Fraggio dogana Veneta rovine e storia,Val Taleggio

Messaggio da elio.biava »

la casa vicino alla Chiesa del Fraggio (quando era abitata), ora è un pò più diroccata....

Immagine

...e com'è ora.
Immagine

Immagine

Immagine
Moderatore Immagini Antiche
"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
Rispondi

Torna a “Cultura e Storia Valle Brembana”