Un solitario gentiluomo saluta gli italiani futuri

Segnalazioni e ricerche storiche in Valle Brembana..
Avatar utente
elio.biava
Messaggi: 3523
Iscritto il: lunedì 18 aprile 2011, 10:38
Località: Fraggio-Fractum 995 slm, ex dogana veneta, Taleggio (BG) "sèm a baita"

Re: Un solitario gentiluomo saluta gli italiani futuri

Messaggio da elio.biava »

Non trovando altri stemmi a Sottochiesa inizio la ricerca nell'araldica delle famiglie bergamasche, trovando molte similitudini nei disegni che sono stati censiti e catalogati e il luogo di provenienza della famiglia:

Salvioni, due leoni rampanti e un ramoscello........................................idem con bandiera rossa e bianca in diagonale
Immagine Immagine

Salvioni, con diversa bandiera...........................................................Salvioni J (dei) Franciscus et Josephus " sul... battistero della cattedrale"
Immagine Immagine

L'ultimo addirittura è molto simile a quello sulla pala della Madonna e ci dice proveniente da Taleggio (Sottochiesa)
"Salvioni di Taleggio"
Immagine
Moderatore Immagini Antiche
"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
Avatar utente
elio.biava
Messaggi: 3523
Iscritto il: lunedì 18 aprile 2011, 10:38
Località: Fraggio-Fractum 995 slm, ex dogana veneta, Taleggio (BG) "sèm a baita"

Re: Un solitario gentiluomo saluta gli italiani futuri

Messaggio da elio.biava »

Cercando in rete si trovano altri stemmi del suddetto casato anche fuori dal nostro territorio, a volte le emigrazioni erano legate ad un successo.

Questo un esempio: Ca'-Salvioni-coat of arms-Pontecchio, Polesine,
Immagine

Lo stemma è una riedizione perfetta con i quattro elementi, questo mi porta ad incuriosirmi in quanto trovo ancora il "Ponte" mentre io ostinatamente cerco una "Torre"...o castello che sia, perché ho una mia teoria. Come per i luoghi di culto si sa dimostrato che la chiesa più antica in Val Taleggio è quella di Pizzino, vedi pietra incisa con anno 1010, vorrei che anche per i Biava e quindi anche per I Salvioni tutto tragga origine dalla Rocca di Pizzino e dal suo Castello.
Qualche aiuto mi viene da un altro personaggio, il prete-poeta Samuele Biava contemporaneo del Carlo e suo parente, il quale cita questo luogo come la residenza dei suoi avi: Là sul vertice di un colle, dei miei padri eredità… " dal testo -lucia de castellani di Pizzino-.
Per capire meglio il significato del ponte, che io avevo ipotizzato potesse essere il Ponte dei Senesi presente sulla Val Lavina verso Peghera, mi sono consigliato con chi si occupa di storia locale, ed ho capito che si escluderebbe che quello in stemma 1) Santa Rosa possa essere il ponte dei Senesi, ponte in pietra ad arco sicuramente esistente già nel 1500 ma dalle relazioni non risulta di essere a più di una fornice. Quel ponte poi è storicamente associato alla famiglia Offredi (un ramo dei quali era detto appunto "Senesi" perchè, dice la suggestiva tradizione, purtroppo anche qui non suffragata da elementi certi, provenienti da Siena, da dove sarebbero stati scacciati al tempo delle lotte guelfo-ghibelline). E' però vero che in zona hanno operato, impegnati in attività di mulino e di frantoio, famiglie di Salvioni di Olda e di Peghera... D'altra parte non esiste in valle altro stemma che raffiguri un ponte...
Una possibile spiegazione di quel ponte a più arcate che compare nello stemma, è che sia la rappresentazione grafica dei registri che i notai utilizzavano per annotare i documenti dei loro rogiti. Da ricerche in questi archivi risulterebbe più volte il soprannome "Pontelli" attribuito a un ramo dei notai Biava di Sottochiesa.
E' solo una ipotesi azzardata, ma comunque che ci porta ad ipotizzare una suddivisione di Biava con diversi stemmi in base ai diversi rami di discendenza.
Ultima modifica di elio.biava il mercoledì 27 maggio 2020, 15:52, modificato 7 volte in totale.
Moderatore Immagini Antiche
"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
Avatar utente
elio.biava
Messaggi: 3523
Iscritto il: lunedì 18 aprile 2011, 10:38
Località: Fraggio-Fractum 995 slm, ex dogana veneta, Taleggio (BG) "sèm a baita"

Re: Un solitario gentiluomo saluta gli italiani futuri

Messaggio da elio.biava »

Samuele come il padre è una persona colta che ha effettuato gli studi da notaio, anche se poi per motivi familiari svolterà la sua vita a favore della chiesa. La sua posizione rispettabile gli permetterà comunque di svolgere un ruolo importante nelle ultime fasi del risorgimento verso la liberazione dalla dominazione austriaca e l'Unità d'Italia. Nel salotto milanese dei Maffei conosce anche di Alessandro Manzoni, tanto che quest'ultimo forse per ricambiare questo sua amicizia gli dedicherà una piccola storiella al capitolo XVII dei Promessi Sposi, dove un Giovanbatista Biava nunzio di Bergamo interviene in quanto una derrata di grano che da Venezia in viaggio verso Milano nei giorni della carestia, era stata sequestrata durante il transito nel territorio bresciano.
Utilizza il suo accreditamento per passare in Svizzera, dove clandestinamente fa stampare una bozza di costituzione italiana basata sul modello monarchico inglese.
Offre la sua competenza di avvocato difendendo i patrioti Tommaso Grossi e Massimo D'Azeglio a processo con accusa di cospirazione ed insurrezione contro l'impero austroungarico, salvandoli dall'impiccagione ottenendo per loro commutazione della pena in carcere.

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine
da B.Luiselli "Sire..."

Pizzino la Rocca e la Parrocchiale:
Immagine
disegni di A.Marenzi
Ultima modifica di elio.biava il giovedì 15 aprile 2021, 7:18, modificato 9 volte in totale.
Moderatore Immagini Antiche
"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
Avatar utente
elio.biava
Messaggi: 3523
Iscritto il: lunedì 18 aprile 2011, 10:38
Località: Fraggio-Fractum 995 slm, ex dogana veneta, Taleggio (BG) "sèm a baita"

Re: Un solitario gentiluomo saluta gli italiani futuri

Messaggio da elio.biava »

La mia passione per la Val Taleggio mi porta più volte a curiosare nei vicoli di Sottochiesa, sempre nella zona centrale della piazza, una sera mi trovo ad osservare una pietra scolpita e inserita nel muro di una casa, riquadrata all'interno di una recente intonacatura tipo "grespone" che ne ha risparmiato la copertura.

4)sul vicolo a lato ex Asilo.

Immagine

Di fattura antica, scolpito su pietra locale. Non si capisce se è uno stemma o qualcosa di simile ad un cartello indicativo-un logo dedicato ad un mestiere. E' consunto e levigato dal tempo ... forse posato sulle spalle di un architrave di un uscio soggetto al continuo "striscio" umano.
Per capirne qualcosa in più, bisognerebbe ispezionare con esperti la posizione nel muro il sistema di pietrame e malte al di sotto dell'ultimo intonaco.

Non esistono blasoni simili nel catalogo araldico bergamasco, trovo solo uno simile ma solo nella geometria dei pezzi che ne delineano i tratti ma non nelle forme.

Immagine
famiglia Foppi "del lago foppolo"

In effetti potrebbe essere in quanto cognome Foppolo è diffuso in Val Taleggio ed è presente ancora a Sottochiesa.
Ultima modifica di elio.biava il giovedì 15 aprile 2021, 7:27, modificato 1 volta in totale.
Moderatore Immagini Antiche
"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
Avatar utente
elio.biava
Messaggi: 3523
Iscritto il: lunedì 18 aprile 2011, 10:38
Località: Fraggio-Fractum 995 slm, ex dogana veneta, Taleggio (BG) "sèm a baita"

Re: Un solitario gentiluomo saluta gli italiani futuri

Messaggio da elio.biava »

Immagine

La prima cosa che ho pensato vedendo questi simbolo a "T" è che fosse lo strumento che serviva a forare il legno per potere inserire un maschio in legno (spina) od un chiodo a punta piramidale (di quelli forgiati a mano). In dialetto questo succhiello o trapano a mano è chiamato "teneblì"o "tenanèi"...quindi il simbolo di un falegname o di un carpentiere del legno.

Poi mi convincevo sempre di più che poteva essere uno strumento da speziale un attrezzo adatto a triturare e miscelare erbe all'interno di un vaso-cratere.
La parte in verde dovrebbe essere un calice dotato di maniglie e piedi di appoggio. Quella in rosso una vite senza fine arrotondata, per spremere piccole quantità di principio attivo e creare una poltiglia, una concia se presente anche un liquido.

Solo una ipotesi, ma questo potrebbe essere uno strumento da farmacista per preparare dosi piccole monouso, alternativo al mortaio più usato per preparazione grosse o porzioni multiple.
Secondo questa ipotesi la pietra potrebbe essere l'insegna della bottega dello speziale.
Moderatore Immagini Antiche
"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
Rispondi

Torna a “Cultura e Storia Valle Brembana”