come indicato da lemine, su quasi tutti i testi scientifici la distinzione tra maschi e femmine è definita dalla colorazione, ovvero: rosso=maschi, verde/giallo=femmine, bruno/grigio con macchie/strisce=giovani
la domanda di elio.biava, anche se forse inconsapevolmente, tocca un tasto “simpatico” a proposito di questo (secondo me) bellissimo indigeno.
è un aspetto che ho scoperto anch'io recentemente e che può sembrare incredibile, nel senso che smentisce quanto si trova scritto su quasi tutti i testi scientifici.
ovvero
la colorazione del crociere dipende principalmente dall'alimentazione, per cui sia maschi che femmine possono presentare una colorazione sia verde/giallo che rossa e può cambiare negli anni a causa delle successive mute del piumaggio.
il dimorfismo sessuale del crociere è definito fondamentalmente da un'altro particolare, la colorazione del sottogola:
nei maschi il sottogola è della stessa colorazione del capo e del ventre, mentre nella femmina il sottogola è sempre più chiaro (grigio) rispetto alla colorazione principale del corpo;
altri aspetti che possono aiutare a definire il sesso dei crocieri sono: la colorazione delle "guancie" che nel maschio è più accesa rispetto alle femmine, la colorazione della striscia ventrale che come sopra nelle femmine è più chiara e lunga che nei maschi e di solito i maschi hanno una colorazione generale (indipendentemente dal fatto che sia rossa o verde/gialla) più accesa e marcata delle femmine.
aggiungo che comunque quanto detto sopra non è sempre così ben definibile, capita anche ad allevatori esperti (ovvero la mia fonte) di avere dubbi basandosi sulla colorazione.
aggiungo una particolarità unica di questo originalissimo uccello legata al suo ciclo produttivo: i crocieri si cibano principalmente di pinoli di abeti, ma anche di larici, mughi e a differenza degli altri pennuti il cui periodo cove e allevamento dei piccoli avviene nella bella stagione (ovvero maggiore luce, caldo e alimenti) , i crocieri si riproducono nel momento in cui maturano i pinoli (l’abete a dicembre/febbraio) pertanto nidificano spesso anche in pieno inverno, con temperature sottozero e neve, svezzando i piccoli senza nessun problema alimentandoli quasi esclusivamente con i pinoli.