Variante di Zogno

Condizioni strade, progetti futuri, strade agro-pastorali, e varianti in costruzione in Valle Brembana provincia di Bergamo.
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Re: Variante abitato di Zogno

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Re: Variante abitato di Zogno

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Re: Variante abitato di Zogno

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Re: Variante abitato di Zogno

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da L'Eco di Bergamo del 26 Giugno 2019 di Giovanni Ghisalberti e Patrik Pozzi

Zogno, la variante s’inceppa di nuovo

Viabilità. Cantieri fermi da quasi 5 anni, la riapertura rallenta: mancano certificazioni dalle ditte subappaltatrici
Infrastrutture Lombarde convoca un incontro: senza quei documenti non si può firmare. Il via era previsto in estate


Opera iniziata nel 2012 È già costata 43,6 milioni


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La «corsa» per riavviare i lavori alla variante in galleria di Zogno – purtroppo – rallenta. Dopo l’aggiudicazione provvisoria del cantiere alla Collini di Trento (avvenuta a metà dello scorso aprile con un ribasso d’asta del 10,13%, che ha portato la spesa da 24,3 a 21,8 milioni di euro), l’iter è fermo in attesa di documentazione mancante. «Finché le imprese a cui la Collini di fatto ha subappaltato alcuni lavori non presenteranno la documentazione richiesta – spiega Giuliano Capetti, amministratore unico di Ilspa (Infrastrutture lombarde), la società della Regione che ha appaltato i lavori – non potremo firmare il contratto». Per la ripresa della tanto attesa costruzione della variante di Zogno bisognerà, quindi, attendere la presentazione formale di documenti di cui alcuni riguardanti la compagine sociale di ogni singola azienda subappaltatrice della Collini. Questa impresa, con sede legale a Trento e direzione a Milano, si è aggiudicata, in via provvisoria, la gara d’appalto per il completamento della variante: la base d’asta era di 24,3 milioni di euro per i lavori (su 33,1 complessivi), messi a disposizione da Palazzo Lombardia. Cinque le imprese che, il gennaio scorso, avevano presentato un’offerta ed erano quindi in gara: la «Milesi geometra Sergio» di Gorlago, la Pessina Costruzioni di Roma, la Collini di Trento, il Consorzio Integra società cooperativa di Bologna e il Consorzio Innova società cooperativa anch’essa di Bologna. Dopo l’aggiudicazione provvisoria erano previsti circa due mesi per le verifiche sulla documentazione e per i controlli antimafia. Il cantiere, stando alle previsioni, avrebbe quindi dovuto riaprire quest’estate.

Ma vista la lentezza dell’iter burocratico, a questo punto, potrebbe slittare. «Il ritardo – spiega ancora Capetti – è dovuto a questa mancanza di documenti e la legge non indica un termine perentorio per la presentazione. Si tratta di certificazioni che attestano l’idoneità al lavoro delle ditte. Potremmo anche assegnare in maniera definitiva l’opera subito, ma la situazione non cambierebbe». La Regione sa, comunque, che l’attenzione sulla variante è alta e il semplice limitarsi da parte di Ilspa ad aspettare i documenti richiesti senza fare nulla non mancherebbe di suscitare qualche polemica da parte del territorio che sta già dimostrando un’infinita pazienza per i tempi lunghi (per usare un eufemismo) di questo progetto. Da qui la decisione del suo amministratore unico di convocare nei prossimi giorni una riunione per fare un approfondimento proprio su questa questione: «Ad una prima valutazione – spiega ancora Capetti – non ci sarebbe alcuna norma che obbligherebbe la Collini a presentare entro una determinata data la documentazione richiesta. Ma in merito con l’ufficio legale della Regione faremo delle verifiche e se ci sarà qualche possibilità di fissare un termine ne approfitteremo». Al momento, quindi, non si può ancora dire entro quando la costruzione della variante di Zogno potrà ripartire. Iniziati nell’estate 2012, i lavori delle gallerie di Zogno (sono già stati spesi 43,6 milioni di euro) sono fermi da quasi cinque anni, dopo che l’impresa Itinera di Tortona (Alessandria), che aveva vinto l’appalto per fare tutta l’opera, aveva abbandonato il cantiere: i fondi a disposizione non sono stati sufficienti. La Regione aveva dovuto trovare altri 33,1 milioni di euro per il completamento (impianti, muri, rotatorie, protezioni). Ma ripartire non è stato facile e soprattutto veloce, considerando che si è fermi dalla fine del 2014. Per (ri)fare la progettazione si è impiegato quasi quattro anni per un lavoro che poi dovrà durare, salvo imprevisti, circa 14 mesi. L’apertura al traffico era stata prevista entro l’autunno 2020 ma è chiaro che, viste le ultime difficoltà emerse, anche questo termine rischia di subire uno slittamento e di essere portato nel 2021. Certo è che la variante di Zogno gode anche di una certa dose di sfortuna: «La norma che obbliga la presentazione di determinati documenti anche per le aziende subappaltatrici – conclude Capetti – era stata introdotta con il nuovo codice degli appalti per poi essere eliminata. Noi però dobbiamo rispettare le prescrizioni che erano in vigore quando è stato pubblicato il bando di gara per questo progetto».
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Re: Variante abitato di Zogno

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da L'Eco di Bergamo del 17 Luglio 2019 di Patrik Pozzi

Grandi infrastrutture. La Regione accelera Zogno, lavori assegnati

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Strade. Terzi: entro l’estate il cantiere della variante. Nel frattempo Cal, concessionaria di Brebemi e Teem si avvia a prendere in gestione le opere bergamasche

È una vera e propria rivoluzione quella che sta avvenendo nel settore della viabilità regionale. La società Ilspa (Infrastrutture lombarde spa) che ha avuto e sta avendo un ruolo centrale nella realizzazione di importanti progetti di infrastrutture stradali anche nella Bergamasca, non esisterà più: si fonderà nella società Aria Spa (azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti). Il suo posto sarà preso da Cal (Concessioni autostrade lombarde), la società concessionaria delle tre ultime autostrade realizzate in Lombardia: la Brebemi-A35, la Teem A58 (tangenziale est esterna milanese) e le tratte A e B1 della Pedemontana lombarda A36. Di Cal è stato recentemente rinnovato il Consiglio di amministrazione con la conferma della sua parte bergamasca: il consigliere Silvia Lanzani (ex assessore provinciale alle Grandi infrastrutture) e l’amministratore delegato Gianantonio Arnoldi (che è anche vice presidente di Ferrovie nord Milano, il gruppo che controlla al 50% Trenord). Il «pacchetto strade» Con l’entrata in gioco di Cal, a cui verrà affidato il «pacchetto strade», Palazzo Lombardia vuole spingere sull’acceleratore delle grandi opere. Le opere «bergamasche» gestite da Ilspa (l’amministratore unico è il bergamasco Giuliano Capetti, ex assessore provinciale) su cui è puntata l’attenzione del territorio sono la variante di Zogno, di cui proprio ieri sono stati assegnati i lavori, e la superstrada Bergamo-Treviglio, di cui è stato presentato a fine marzo il piano economico finanziario (in merito al quale la Provincia ha di recente sollecitato Ilspa ad esprimere una valutazione). Tutte queste opere ed altre ancora saranno prese in mano da Cal. A dar via alla rivoluzione è stata la recente legge regionale del 6 aprile 2019 sulla fusione delle società partecipate, a quanto risulta fortemente sostenuta dal governatore Attilio Fontana e dall’assessore regionale alle Infrastrutture Claudia Terzi.

Con questa fusione, che si perfezionerà nei prossimi 12 mesi, oltre che un’accelerata sui progetti stradali in difficoltà, Palazzo Lombardia si aspetta di ottenere un risparmio per le casse regionali, una razionalizzazione delle funzioni che svolgono e la possibilità di un maggior controllo. Con la stessa legge è stata apportata una modifica ad un’altra norma intitolata «Programmazione e sviluppo della rete viaria di interesse regionale». In questa modifica si legge che la Giunta regionale «può conferire a società operante nel campo delle infrastrutture partecipate, direttamente o indirettamente, dalla Regione funzioni in tema di strade regionali e provinciali di interesse regionale». Buone notizie per Zogno Proprio ieri da Milano è arrivata la notizia attesa da mesi: Ilspa, in qualità di stazione appaltante, ha aggiudicato i lavori per il completamento della Variante di Zogno. Trascorso il periodo di 35 giorni di cosiddetto «stand still» (meccanismo sospensivo tra aggiudicazione definitiva e stipula del contratto) si procederà con la stipula. I lavori sono stati assegnati a Collini Lavori Spa (come mandataria), e a ICG Srl e Grisenti Srl (come mandanti). L’importo del contratto – al netto del ribasso offerto pari a 10,13% – è di 21.914.670 euro, di cui 585.412 per oneri. Il tempo di esecuzione dei lavori è pari a 362 giorni naturali e consecutivi (decorrenti dalla data del verbale di consegna); il ribasso temporale offerto risulta essere del 15%. A seguito dell’aggiudicazione, trascorso il periodo di 35 giorni, la Società procederà con la stipula del Contratto. «Questo significa – ha spiegato l’assessore regionale alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile, Claudia Maria Terzi – che entro la fine dell’estate, massimo ai primi giorni di settembre, partirà il cantiere per il completamento della Variante. Sono intervenuta, personalmente, per sollecitare gli attori in campo a chiudere rapidamente le questioni burocratiche aperte. Le risorse ci sono e le ha stanziate Regione Lombardia, quindi andiamo avanti. L’opera è fondamentale per la viabilità della Valle Brembana e della Bergamasca in generale». Il tempo di esecuzione è pari a circa un anno. Il progetto prevede la realizzazione di una Variante di circa 4,3 chilometri alla ex statale 470, in deviante all’abitato di Zogno, dalla località Grotte delle Meraviglie alla località Madonna del Lavello nella frazione di Ambria, con due tratti a cielo aperto di 2.180 metri e due gallerie naturali: la galleria Inzogno di 654 metri e la galleria Monte di Zogno di 2.211 metri.
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Re: Variante abitato di Zogno- rispetto tempi ???

Messaggio da gianvalle22 »

Ipotizzare il rispetto dei tempi, visti i precedenti, è molto ottimistico.
Al momento il cantiere resta fermo.....
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Re: Variante di Zogno

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Zogno, c’è l’intesa - Arriva la firma sblocca variante

Viabilità. Giovedì è prevista la sigla del contratto per il completamento della strada da 21 milioni Il sindaco: tra un anno i problemi saranno risolti

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È arrivata la volta buona per la ripresa della costruzione della variante di Zogno e il suo completamento. Giovedì ci sarà la firma del contratto fra la Regione (precisamente la sua società partecipata Ilspa) e la «Collini lavori spa», la società di Trento a cui è stata affidato appunto il completamento dell’infrastruttura al costo di 21 milioni e 900 mila euro. Messa la firma sul contratto, rimarrà solo la consegna formale del cantiere all’azienda, dopodiché partirà il tempo fissato appunto per il completamento della variante fissato in circa un anno. Salvo imprevisti che per questo progetto non sono certo mancati. E chissà che il sindaco di Zogno Selina Fedi, in partenza ieri per Lourdes, non chieda una piccola intercessione affinché vada finalmente tutto per il meglio: «A parte gli scherzi - afferma - ero convinta che tutto sarebbe andato per il meglio, anche se ci è voluta un po’ di pazienza: da parte di coloro che no ad ora, a causa della mancanza di questa variante, attraversando la Val Brembana sono stati costretti a lunghe code. Molta pazienza hanno avuto gli stessi abitanti di Zogno che hanno dovuto sopportare le conseguenze del traffico intenso nell’abitato. Tra poco più di un anno entrambi questi problemi saranno risolti». L’intoppo e il ritardo A giugno l’infrastruttura (della lunghezza prevista di 4,3 chilometri) aveva conosciuto un intoppo di natura burocratica: dopo che ad aprile i lavori erano stati aggiudicati in via provvisoria alla Collini, Ilspa non aveva potuto procedere con l’aggiudicazione definitiva per la mancanza di documentazione: precisamente quella riguardante la compagine sociale di ogni azienda subappaltatrice della Collini. E ciò aveva fatto slittare la ripartenza del cantiere prevista per l’estate con conseguenti forti malumori da parte di abitanti, imprese e amministratori pubblici della Val Brembana. Lo stesso assessore regionale alle Infrastrutture e mobilità sostenibile Claudia Terzi aveva deciso di intervenire personalmente «per sollecitare - aveva affermato - gli attori in campo a chiudere rapidamente le questioni burocratiche aperte. Le risorse ci sono e le ha stanziate la Regione, quindi andiamo avanti. L’opera è fondamentale per la viabilità della Val Brembana e della Bergamasca in generale». Verso la rinascita Alla fine l’aggiudicazione definitiva era arrivata a metà luglio. Per la firma del contratto dovevano passare 35 giorni e così di fatto, essendo appunto prevista per giovedì, è stato. Ma poi quando ci sarà la consegna del cantiere e l’effettiva ripartenza dei lavori? «Non ci è stato ancora comunicato - afferma il vicesindaco (ed ex sindaco nello scorso mandato) Giuliano Ghisalberti - ma ormai tutte le questioni burocratiche sono state risolte e, quindi, ci attendiamo nel giro di davvero poche settimane». Per Ghisalberti sta ormai prendendo vita una vera e propria rinascita della Val Brembana e il completamento della variante di Zogno è il tassello che mancava: «I lavori di sviluppo della Sanpellegrino - spiega - sono in corso, così come quelli di abbattimento e riqualificazione delle aree della Manifattura Val Brembana. Ora a tutto ciò si aggiungerà il completamento della variante di Zogno con il conseguente indotto. Di conseguenza non possiamo che iniziare a guardare con ottimismo allo sviluppo futuro del nostro territorio».
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di Giovanni Ghisalberti

Variante Zogno, ok ai lavori - Tra un anno auto in galleria

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L’opera. Firmato il contratto tra Regione Lombardia e Collini di Trento. E con il ribasso d’asta si pensa a un nuovo tracciato per l’area del «Monte»

Contratto firmato. Infrastrutture lombarde, la spa di Regione Lombardia, ha ufficialmente affidato alla società Collini di Trento il completamento della strada variante in galleria di Zogno. Ora si attende la consegna del cantiere, giorno in cui scatterà il conto alla rovescia per la conclusione dei lavori - un anno - e quindi l’apertura al traffico. «La stipula del contratto – spiega l’assessore regionale a Infrastrutture, trasporti e mobilità sostenibile Claudia Terzi – è un altro passo in avanti importante. Come Regione Lombardia abbiamo finanziato l’opera e monitorato costantemente l’iter, intervenendo anche per rimuovere qualche ostacolo burocratico. La variante di Zogno è fondamentale per la viabilità bergamasca: continueremo a mantenere alta l’attenzione su questa infrastruttura, affinché tutto proceda senza intoppi». Se, appunto, non vi saranno ulteriori intoppi, entro la fine del prossimo anno, si dovrebbe - il condizionale è d’obbligo - finalmente transitare sulla nuova strada. Concluse le due gallerie principali, mancano asfalti, protezioni a monte e valle, impianti e le due rotatorie, nei pressi delle Grotte delle meraviglie e al confine con San Pellegrino. Il ribasso d’asta della Collini era stato del 10,13%, così la spesa è scesa da 24,3 a 21,8 milioni di euro circa. La Regione ha a disposizione 33,1 milioni di euro che, oltre ai lavori, serviranno però anche per direzione, costi fissi e imprevisti. Ma progettazione e controlli tecnici finora realizzati - dicono dalla Regione - non dovrebbero questa volta riservare sorprese ovvero ulteriori costi. Tra le ipotesi, quindi, c’è che eventuali fondi avanzati possano servire per realizzare la strada variante per il Monte di Zogno. «Il ribasso d’asta - spiega il vicesindaco di Zogno Giuliano Ghisalberti - non è stato tale da consentirci, come da accordi, di accantonare subito fondi per iniziare a progettare la nuova strada per il “Monte di Zogno” . Si valuterà, comunque, quanti fondi saranno avanzati a fine lavori. L’intenzione è di portare avanti anche questo progetto». A oggi, per raggiungere la zona del Monte (circa 600 residenti), occorre transitare da piazza Italia, in centro a Zogno e per una strada stretta. Il progetto, quindi, prevede la realizzazione di una strada alternativa. Ma ora si pensa alla variante in galleria, strategica per economia e turismo in Val Brembana. Iniziati nell’estate 2012, i lavori delle gallerie di Zogno (sono già stati spesi oltre 40 milioni di euro) sono fermi da cinque anni, dopo che l’impresa Itinera di Tortona (Alessandria), che aveva vinto l’appalto per fare tutta l’opera, aveva abbandonato il cantiere: i fondi a disposizione non sono stati sufficienti. La Regione ha dovuto trovare altri 33,1 milioni di euro per il
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Re: Variante di Zogno

Messaggio da lucaserafini »

Un encomio di ammirazione al nostro Admin Gino per essere in grado di bruciare sul tempo persino il quotidiano L'Eco di Bergamo...

Alle ore 3:59 di questa notte Gino ha postato l'articolo di aggiornamento sulla Variante di Zogno che sarebbe poi comparso nelle edicole
qualche ora più tardi... Wow!!

Quando si dice "essere nella stanza dei bottoni" !!!!

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Orobie Brembane, mon amour: calcare, dolomia, verrucano, gneiss, scisti, vulcanite, graniti, pseudotachiliti… where else?
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