dal Corriere della Sera
Giù le serrande di bar e negozi, se Moio de’ Calvi chiude
«Benvenuti a Moio de’ Calvi», dice il cartello intagliato nel legno. Bene, grazie: ma poi? Perché una volta arrivati il rischio è che l’unico passatempo esistente sia quello di guardare l’umidità asciugarsi sulle sculture di legno davanti alla chiesa. Moio de’ Calvi: abitanti 213, bar zero, negozi 1 ma per poco. Ristoranti-alberghi 1, in vendita, la biblioteca ci sarebbe ma è chiusa. In compenso c’è ancora la cabina telefonica salvata da una sollevazione popolare ma dalla quale partono solo 60 chiamate l’anno. La saracinesca che si sta abbassando sul paesino della Val Brembana è la stessa che fa risuonare il suo clangore su tutti i borghi di montagna, in lotta con la crisi, la viabilità difficile, il crollo della natalità e il turismo che cambia.
Tre locali, tre storie diverse, lo stesso risultato. La prima serranda ad abbassarsi è stata quella del bar Castagno, aperto per sei anni al pianterreno del municipio. E affondato in ottobre dopo cinque mesi di dissidi fra gestore e Comune sul pagamento di affitti e compensazioni. «Mi è stato promesso un accordo che non è mai arrivato — accusa il gestore Alex Galizzi —. E dire che la tettoia e la piattaforma esterna le ho costruite io». «Per fare gli accordi bisogna essere in due — replica il sindaco Paolo Agape —. Ho dovuto mettere dei paletti nell’interesse dei cittadini». Poi si sono chiuse le porte dell’unico negozio del paese, aperto dal 1922 e classificato come «attività storica». Già nel 2011 rischiava di chiudere ma era stato salvato da Sara Cortinovis, 26 anni, anche grazie al Comune che non fa pagare l’affitto. «La Bottega di Sarah» ha un orario limitato: quattro ore la mattina, due in più il venerdì e sabato. Ma ci sono gli alimentari e su richiesta Sara va a Piazza Brembana ad acquistare farmaci per gli anziani e giornali. Oggi, però, c’è il cartello «Cedesi attività»: «Sono incinta e devo stare tranquilla — racconta —. Mi dispiace dover chiudere perché so quanto è importante il negozio per il paese, soprattutto per gli anziani, e farò il possibile per evitarlo».
Lo stesso annuncio, ma su Internet, è stato messo da Fiorella Milesi, dal 1982 proprietaria delle dodici camere del «Bar-albergo-ristorante-tabacchi Panoramico». «Nei nostri paesi i commercianti sono spariti — dice —. Qui ormai vengono solo quattro pensionati da altri paesi, i turisti ci restano al massimo per tre giorni. Ho provato ad aprire una discoteca al pianterreno ma ho dovuto chiuderla. Nessuno ci aiuta. Mi chiedono di non rinunciare ma ho 60 anni e lavoro dalle 8 alle 2: chi me lo fa fare?». Il bar Castagno apriva a mezzogiorno, e fino a poche settimane fa gli anziani di Moio andavano (un’ora la mattina) in biblioteca. Ma ora è chiusa anche quella: i volontari che la tenevano aperta e vendevano anche il caffè contestano il nuovo regolamento voluto dall’amministrazione. Colpa della Giunta, secondo Valentino Calvi della minoranza «Comune insieme»: «Non ha a cuore i temi della socialità e della promozione del paese, e ha vanificato decenni di lavoro delle amministrazioni precedenti». «Lavoriamo con passione con i mezzi che ci sono e tentando di far rispettare le norme», replica il sindaco. Il rischio ora è che il paese faccia la fine dell’insegna della ex trattoria di via Foppo, che da trent’anni sta sbiadendo al sole. Lì vicino ha la seconda casa Adele Sarcaletto di Monza, che sale ogni week end: «Qui è un mortorio, ma visto che io vengo per la tranquillità, a me va bene così».
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Re: News - Cronaca dalla Valle Brembana
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Re: News - Cronaca dalla Valle Brembana
Bim: 2.960.000 euro per la Valle Brembana
Alla presenza di 73 Comuni su oltre 120, si sono dipanate questioni importanti della vita dell’ente, che svolge un ruolo determinante per tutelare il patrimonio montano e promuovere lo sviluppo dei paesi che vi sono perimetrati. Come ente pubblico funzionale non economico, il Consorzio BIM gestisce il sovra-canone, cioè l’indennizzo per l’uso dell’acqua per la produzione di energia idroelettrica. Quindi, si occupa della valorizzazione di questa risorsa, attraverso politiche di investimento, in favore dei territori di competenza, risorse che altrimenti sarebbero disperse, sia in termini finanziari sia in termini di iniziativa progettuale, tra una pluralità di enti. Ad aprire i lavori il presidente Carlo Personeni, che ha letto la sua relazione, ricevendo unanime consenso. In particolare, ha sottolineato come il Collegato Ambientale, dopo due anni di iter parlamentare, sia diventato legge il 22 dicembre 2015. “Federbim è soddisfatta e i Consorzi BIM appagati – ha affermato Personeni – non solo perché il lavoro di pressing nel presentare ai vari parlamentari proposte di legge, bozze di emendamenti, nel sollecitare l’intergruppo parlamentare per lo sviluppo della montagna e aver monitorato costantemente i lavori parlamentari è stato efficace, ma soprattutto perché finalmente oggi Federbim può dichiarare di aver raggiunto un altro traguardo rilevante. Infatti, l’art. 62 del collegato unifica il sovra canone, parificando le grandi derivazioni (superiori a 3000 kW) alle piccole (inferiori a 3000 kW di potenza nominale media); pertanto, oggi, tutte le derivazioni d’acqua che producono più di 220 kW di potenza nominale media vengono assoggettate ad un’unica tariffa, pari a 30,43 Euro per kW. Questo permette al nostro Consorzio di introitare quest’anno circa 163.000 euro in più, oltre a 135.000 euro sui sovra canoni della legge 228/2012”.
Sottolineato anche come il Collegato Ambientale introduca per la prima volta una strategia nazionale della Green Community. Si individua il valore dei territori rurali e dei territori montani, onde valutare lo sfruttamento, in modo equilibrato, delle risorse disponibili (acqua, boschi, paesaggio,…). “Pertanto, una nuova e sostanziale visione nella gestione dell’ambiente – ha continuato Personeni – Infatti, sono previste novità importanti a supporto del dissesto idrogeologico, anche con l’istituzione di un fondo per la mitigazione dei rischi idrogeologici. Inoltre, risorse per programmi sperimentali “scuola-lavoro”; incentivi alla raccolta differenziata (traguardo minimo: 65%); remunerazione dei sistemi ecosistemici e ambientali, tra cui quella del carbonio e delle foreste demaniali, delle qualità paesaggistiche; e utilizzazione di proprietà demaniali e collettive, e tanto altro”. Comunicate in assemblea anche i tanti attacchi portati da Asso Elettrica, Asso Rinnovabili e Asso Idroelettrica, che continuano a contestare quanto ottenuto con la Legge 221/2015 all’art. 62 sulla parificazione del sovra canone. Queste associazioni di produttori fanno fatica ad accettare la parificazione del sovra canone, malgrado i loro già ingenti redditi. Comunque, Federbim ha smontato puntualmente le contestazioni fatte dai rappresentanti nazionali della categoria dei produttori idroelettrici.
Annunciato in assemblea il protocollo d’intesa sottoscritto con tre Comunità Montane Valle Brembana, Valle Seriana, Valle Imagna, per la valorizzazione del Sistema delle Valli Orobiche bergamasche e l’individuazione di strategie comuni sulle aree interne. La finalità del protocollo è quella di realizzare un percorso condiviso e globale per l’individuazione delle criticità territoriali, finalizzato all’individuazione di strategie di sviluppo territoriale nell’ambito di azioni di rete locale. Il Consorzio BIM concorre con un contributo a fondo perduto di 25.376 euro. Approvato dall’assemblea il nuovo Statuto del Consorzio, come pure la cessione a Federbim di quote della società “Il Montanaro”. Grande soddisfazione da parte dell’assemblea alla presentazione del bilancio di previsione 2016 e del bilancio pluriennale 2016-2018, approvato all’unanimità. Ai Comuni delle Comunità Montane e ai Comuni Rivieraschi il Consorzio BIM conferma anche per il 2016 due milioni di fondo perduto per le zone: 37% C.M. Valle Brembana 740.000 euro; 37% C.M. Valle Seriana 740.000 euro; 13% C.M. Valle Imagna 260.000 euro; 8% C.M. Valle San Martino 160.000 euro; 5% Zone Rivieraschi 100.000 euro. Ma la grande novità consiste nel mettere a disposizione alle zone altri sei milioni di euro, esclusivamente per interventi: C.M. Valle Brembana 2.220.000 euro; C.M. Valle Seriana 2.220.000 euro; C.M. Valle Imagna 780.000 euro; C.M. Valle San Martino 480.000 euro; Zone Rivieraschi 300.000 euro. Quindi, un anticipo ingente di risorse che, sommate alle prime competenze 2016, complessivamente permettono di poter gestire fin dal 2016: C.M. Valle Brembana 2.960.000 euro; C.M. Valle Seriana 2.960.000 euro; C.M. Valle Imagna 1.040.000 euro; C.M. Valle San Martino 640.000 euro; Zone Rivieraschi 400.000 euro. Il recupero dell’anticipo disponibile fin dal 2016 avverrà nel 2017 per 4 anni fino al 2020. Tutto ciò sta a significare sostanzialmente che fino al 2020 (quindi per 6 anni e non solo per 3 anni) il Consorzio BIM destina alle Comunità Montane e ai Rivieraschi a fondo perduto ben 12 milioni di euro. Le Comunità Montane che non dovessero programmare gli investimenti entro il 2016 non perdono i contributi, ma l’opportunità di anticipare di quattro anni opere di investimento. Indispensabile, quindi, una programmazione territoriale.
Segnalato, poi, in assemblea come nel 2015, il Consorzio ha erogato a fondo perduto ben 105.262,87 euro, per sostenere i Comuni a coprire la differenza pari al 20% che la Regione Lombardia non eroga per il dissesto idrogeologico . “E’ importante che vi sia una “strategia nazionale per le aree di montagna” e non solo per le aree interne – ha concluso il presidente del Consorzio BIM Carlo Personeni – Le aree che necessitano di un occhio di riguardo devono essere quelle in cui si registra una più marcata diminuzione demografica e che presentano problemi strutturali di accessibilità. È altresì fondamentale dare concreta attuazione alla remunerazione dei servizi ecosistemici e ambientali previsti dal Collegato Ambientale. Queste potenziali risorse possono essere gestite dai Consorzi BIM, i quali da oltre 60 anni si adoperano per lo sviluppo socio-economico dei territori di montagna, e, in particolare, nel corso degli ultimi anni, hanno dimostrato capacità e intraprendenza, sviluppando grandi opportunità nei territori di competenza d’intesa coi Comuni. Il Consorzio BIM deve continuare a mantenere rapporti di ampia collaborazione con tutte le autorità e associazioni territoriali. Deve continuare a promuovere attività e iniziative volte allo sviluppo sostenibile e alla valorizzazione di tutte le risorse territoriali, nonchè dell’occupazione. Una “montagna” in grado di accogliere, e che deve guardare al futuro delle nuove generazioni, deve ovviamente valorizzare idee innovative. I nostri territori montani e parzialmente montani devono tornare ad essere un bacino di risorse, promuovere una nuova economia sostenibile; risorse magari specifiche, come puntare sull’agricoltura, sul rilancio turistico, sulla ripresa dei mestieri tradizionali e delle piccole attività artigianali. Insomma, bisogna migliorare la competitività, la prosperità e la coesione delle zone montane. Certo, la montagna non ha grandi numeri, ma non per questo devono esistere cittadini di serie diverse tra ambiti territoriali. La montagna italiana ha bisogno non di assistenzialismo, ma di buone politiche d’investimento, onde poter sviluppare il ricco patrimonio disponibile di risorse che la contraddistinguono e che, ben sfruttate o adeguatamente indennizzate, possono generare una nuova e virtuosa fase di crescita economica e sociale. In una parola “Giustizia per la montagna”.
Alla presenza di 73 Comuni su oltre 120, si sono dipanate questioni importanti della vita dell’ente, che svolge un ruolo determinante per tutelare il patrimonio montano e promuovere lo sviluppo dei paesi che vi sono perimetrati. Come ente pubblico funzionale non economico, il Consorzio BIM gestisce il sovra-canone, cioè l’indennizzo per l’uso dell’acqua per la produzione di energia idroelettrica. Quindi, si occupa della valorizzazione di questa risorsa, attraverso politiche di investimento, in favore dei territori di competenza, risorse che altrimenti sarebbero disperse, sia in termini finanziari sia in termini di iniziativa progettuale, tra una pluralità di enti. Ad aprire i lavori il presidente Carlo Personeni, che ha letto la sua relazione, ricevendo unanime consenso. In particolare, ha sottolineato come il Collegato Ambientale, dopo due anni di iter parlamentare, sia diventato legge il 22 dicembre 2015. “Federbim è soddisfatta e i Consorzi BIM appagati – ha affermato Personeni – non solo perché il lavoro di pressing nel presentare ai vari parlamentari proposte di legge, bozze di emendamenti, nel sollecitare l’intergruppo parlamentare per lo sviluppo della montagna e aver monitorato costantemente i lavori parlamentari è stato efficace, ma soprattutto perché finalmente oggi Federbim può dichiarare di aver raggiunto un altro traguardo rilevante. Infatti, l’art. 62 del collegato unifica il sovra canone, parificando le grandi derivazioni (superiori a 3000 kW) alle piccole (inferiori a 3000 kW di potenza nominale media); pertanto, oggi, tutte le derivazioni d’acqua che producono più di 220 kW di potenza nominale media vengono assoggettate ad un’unica tariffa, pari a 30,43 Euro per kW. Questo permette al nostro Consorzio di introitare quest’anno circa 163.000 euro in più, oltre a 135.000 euro sui sovra canoni della legge 228/2012”.
Sottolineato anche come il Collegato Ambientale introduca per la prima volta una strategia nazionale della Green Community. Si individua il valore dei territori rurali e dei territori montani, onde valutare lo sfruttamento, in modo equilibrato, delle risorse disponibili (acqua, boschi, paesaggio,…). “Pertanto, una nuova e sostanziale visione nella gestione dell’ambiente – ha continuato Personeni – Infatti, sono previste novità importanti a supporto del dissesto idrogeologico, anche con l’istituzione di un fondo per la mitigazione dei rischi idrogeologici. Inoltre, risorse per programmi sperimentali “scuola-lavoro”; incentivi alla raccolta differenziata (traguardo minimo: 65%); remunerazione dei sistemi ecosistemici e ambientali, tra cui quella del carbonio e delle foreste demaniali, delle qualità paesaggistiche; e utilizzazione di proprietà demaniali e collettive, e tanto altro”. Comunicate in assemblea anche i tanti attacchi portati da Asso Elettrica, Asso Rinnovabili e Asso Idroelettrica, che continuano a contestare quanto ottenuto con la Legge 221/2015 all’art. 62 sulla parificazione del sovra canone. Queste associazioni di produttori fanno fatica ad accettare la parificazione del sovra canone, malgrado i loro già ingenti redditi. Comunque, Federbim ha smontato puntualmente le contestazioni fatte dai rappresentanti nazionali della categoria dei produttori idroelettrici.
Annunciato in assemblea il protocollo d’intesa sottoscritto con tre Comunità Montane Valle Brembana, Valle Seriana, Valle Imagna, per la valorizzazione del Sistema delle Valli Orobiche bergamasche e l’individuazione di strategie comuni sulle aree interne. La finalità del protocollo è quella di realizzare un percorso condiviso e globale per l’individuazione delle criticità territoriali, finalizzato all’individuazione di strategie di sviluppo territoriale nell’ambito di azioni di rete locale. Il Consorzio BIM concorre con un contributo a fondo perduto di 25.376 euro. Approvato dall’assemblea il nuovo Statuto del Consorzio, come pure la cessione a Federbim di quote della società “Il Montanaro”. Grande soddisfazione da parte dell’assemblea alla presentazione del bilancio di previsione 2016 e del bilancio pluriennale 2016-2018, approvato all’unanimità. Ai Comuni delle Comunità Montane e ai Comuni Rivieraschi il Consorzio BIM conferma anche per il 2016 due milioni di fondo perduto per le zone: 37% C.M. Valle Brembana 740.000 euro; 37% C.M. Valle Seriana 740.000 euro; 13% C.M. Valle Imagna 260.000 euro; 8% C.M. Valle San Martino 160.000 euro; 5% Zone Rivieraschi 100.000 euro. Ma la grande novità consiste nel mettere a disposizione alle zone altri sei milioni di euro, esclusivamente per interventi: C.M. Valle Brembana 2.220.000 euro; C.M. Valle Seriana 2.220.000 euro; C.M. Valle Imagna 780.000 euro; C.M. Valle San Martino 480.000 euro; Zone Rivieraschi 300.000 euro. Quindi, un anticipo ingente di risorse che, sommate alle prime competenze 2016, complessivamente permettono di poter gestire fin dal 2016: C.M. Valle Brembana 2.960.000 euro; C.M. Valle Seriana 2.960.000 euro; C.M. Valle Imagna 1.040.000 euro; C.M. Valle San Martino 640.000 euro; Zone Rivieraschi 400.000 euro. Il recupero dell’anticipo disponibile fin dal 2016 avverrà nel 2017 per 4 anni fino al 2020. Tutto ciò sta a significare sostanzialmente che fino al 2020 (quindi per 6 anni e non solo per 3 anni) il Consorzio BIM destina alle Comunità Montane e ai Rivieraschi a fondo perduto ben 12 milioni di euro. Le Comunità Montane che non dovessero programmare gli investimenti entro il 2016 non perdono i contributi, ma l’opportunità di anticipare di quattro anni opere di investimento. Indispensabile, quindi, una programmazione territoriale.
Segnalato, poi, in assemblea come nel 2015, il Consorzio ha erogato a fondo perduto ben 105.262,87 euro, per sostenere i Comuni a coprire la differenza pari al 20% che la Regione Lombardia non eroga per il dissesto idrogeologico . “E’ importante che vi sia una “strategia nazionale per le aree di montagna” e non solo per le aree interne – ha concluso il presidente del Consorzio BIM Carlo Personeni – Le aree che necessitano di un occhio di riguardo devono essere quelle in cui si registra una più marcata diminuzione demografica e che presentano problemi strutturali di accessibilità. È altresì fondamentale dare concreta attuazione alla remunerazione dei servizi ecosistemici e ambientali previsti dal Collegato Ambientale. Queste potenziali risorse possono essere gestite dai Consorzi BIM, i quali da oltre 60 anni si adoperano per lo sviluppo socio-economico dei territori di montagna, e, in particolare, nel corso degli ultimi anni, hanno dimostrato capacità e intraprendenza, sviluppando grandi opportunità nei territori di competenza d’intesa coi Comuni. Il Consorzio BIM deve continuare a mantenere rapporti di ampia collaborazione con tutte le autorità e associazioni territoriali. Deve continuare a promuovere attività e iniziative volte allo sviluppo sostenibile e alla valorizzazione di tutte le risorse territoriali, nonchè dell’occupazione. Una “montagna” in grado di accogliere, e che deve guardare al futuro delle nuove generazioni, deve ovviamente valorizzare idee innovative. I nostri territori montani e parzialmente montani devono tornare ad essere un bacino di risorse, promuovere una nuova economia sostenibile; risorse magari specifiche, come puntare sull’agricoltura, sul rilancio turistico, sulla ripresa dei mestieri tradizionali e delle piccole attività artigianali. Insomma, bisogna migliorare la competitività, la prosperità e la coesione delle zone montane. Certo, la montagna non ha grandi numeri, ma non per questo devono esistere cittadini di serie diverse tra ambiti territoriali. La montagna italiana ha bisogno non di assistenzialismo, ma di buone politiche d’investimento, onde poter sviluppare il ricco patrimonio disponibile di risorse che la contraddistinguono e che, ben sfruttate o adeguatamente indennizzate, possono generare una nuova e virtuosa fase di crescita economica e sociale. In una parola “Giustizia per la montagna”.
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Re: News - Cronaca dalla Valle Brembana
da L'Eco di Bergamo
Sorpreso dal temporale in Val Brembana, giovane scivola per 150 metri e muore
Un giovane di 33 anni di Brembilla è scivolato per circa 150 metri e ha perso la vita. Era uscito stamattina per un’escursione con alcuni amici. L’incidente è avvenuto nei pressi del Monte Ponteranica, in Alta Val Brembana, sul confine tra le province di Bergamo e di Sondrio, a circa 2.200 metri di altitudine. Sul posto era in corso un temporale e il giovane ha perso l’equilibro, finendo in fondo a un dirupo, lungo un pendio ripido ricoperto di erba e sassi, reso scivoloso dalla pioggia. I compagni hanno dato subito l’allarme. Nell’immediato non è stato possibile capire se il luogo fosse sul versante bergamasco o su quello valtellinese e quindi sono state allertate entrambe le Delegazioni del Soccorso alpino, la VI Orobica e la VII Valtellina - Valchiavenna. Il corpo del giovane è stato individuato, già privo di vita. Nel frattempo si è aperta una finestra di tempo favorevole e quindi l’eliambulanza ha potuto arrivare sul posto per il recupero del ragazzo.
Sorpreso dal temporale in Val Brembana, giovane scivola per 150 metri e muore
Un giovane di 33 anni di Brembilla è scivolato per circa 150 metri e ha perso la vita. Era uscito stamattina per un’escursione con alcuni amici. L’incidente è avvenuto nei pressi del Monte Ponteranica, in Alta Val Brembana, sul confine tra le province di Bergamo e di Sondrio, a circa 2.200 metri di altitudine. Sul posto era in corso un temporale e il giovane ha perso l’equilibro, finendo in fondo a un dirupo, lungo un pendio ripido ricoperto di erba e sassi, reso scivoloso dalla pioggia. I compagni hanno dato subito l’allarme. Nell’immediato non è stato possibile capire se il luogo fosse sul versante bergamasco o su quello valtellinese e quindi sono state allertate entrambe le Delegazioni del Soccorso alpino, la VI Orobica e la VII Valtellina - Valchiavenna. Il corpo del giovane è stato individuato, già privo di vita. Nel frattempo si è aperta una finestra di tempo favorevole e quindi l’eliambulanza ha potuto arrivare sul posto per il recupero del ragazzo.
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Re: News - Cronaca dalla Valle Brembana
....tutti i giorni in valle questo pericolo è reale.....
basti pensare che questi camion hanno come limite 80 kmh in autostrada...e questi considerano la valle più di un'autostrada...
da L'eco di Bergamo
Svizzera, ancora grave il camionista
Quattro morti, si indaga sulle cause
È ancora gravissimo il camionista italiano della Koiné di Madone rimasto coinvolto in incidente stradale a Quinto, in Svizzera, martedì 26 luglio.
L’uomo, 50 anni, era alla guida di un tir che trasportava bottiglie. Il mezzo si è schiantato contro una Renault sulla quale viaggiava una famiglia tedesca. L’auto è rimasta schiacciata tra due camion: hanno perso la vita il padre, la madre e due bambine di 12 e 8 anni. I soccorsi intervenuti sul posto hanno trasportato l’uomo, di cui non si conoscono ancora le generalità, in ospedale dove è ricoverato ancora in gravissime condizioni.

Del caso si sta occupando la Polizia svizzera. Non è ancora chiaro il motivo per cui l’autista del camion non si sia accordo dei veicoli fermi in coda. Nel frattempo è finito sotto accusa il semaforo regola traffico che ogni giorno ed è stato installato dalle autorità confederali per rendere più sicuro il transito attraverso un cantiere proprio a ridosso del tunnel del San Gottardo la cui conclusione è prevista nel 2018.
basti pensare che questi camion hanno come limite 80 kmh in autostrada...e questi considerano la valle più di un'autostrada...
da L'eco di Bergamo
Svizzera, ancora grave il camionista
Quattro morti, si indaga sulle cause
È ancora gravissimo il camionista italiano della Koiné di Madone rimasto coinvolto in incidente stradale a Quinto, in Svizzera, martedì 26 luglio.
L’uomo, 50 anni, era alla guida di un tir che trasportava bottiglie. Il mezzo si è schiantato contro una Renault sulla quale viaggiava una famiglia tedesca. L’auto è rimasta schiacciata tra due camion: hanno perso la vita il padre, la madre e due bambine di 12 e 8 anni. I soccorsi intervenuti sul posto hanno trasportato l’uomo, di cui non si conoscono ancora le generalità, in ospedale dove è ricoverato ancora in gravissime condizioni.

Del caso si sta occupando la Polizia svizzera. Non è ancora chiaro il motivo per cui l’autista del camion non si sia accordo dei veicoli fermi in coda. Nel frattempo è finito sotto accusa il semaforo regola traffico che ogni giorno ed è stato installato dalle autorità confederali per rendere più sicuro il transito attraverso un cantiere proprio a ridosso del tunnel del San Gottardo la cui conclusione è prevista nel 2018.
Re: News - Cronaca dalla Valle Brembana
E dovresti vederli di notte come viaggiano....roba da pazzi e nonostante i numerosi incidenti provocati da loro tutti zitti....d'altronde la S.P. è intoccabile !!!pluto ha scritto:....tutti i giorni in valle questo pericolo è reale.....
basti pensare che questi camion hanno come limite 80 kmh in autostrada...e questi considerano la valle più di un'autostrada...
da L'eco di Bergamo
Svizzera, ancora grave il camionista
Quattro morti, si indaga sulle cause
È ancora gravissimo il camionista italiano della Koiné di Madone rimasto coinvolto in incidente stradale a Quinto, in Svizzera, martedì 26 luglio.
L’uomo, 50 anni, era alla guida di un tir che trasportava bottiglie. Il mezzo si è schiantato contro una Renault sulla quale viaggiava una famiglia tedesca. L’auto è rimasta schiacciata tra due camion: hanno perso la vita il padre, la madre e due bambine di 12 e 8 anni. I soccorsi intervenuti sul posto hanno trasportato l’uomo, di cui non si conoscono ancora le generalità, in ospedale dove è ricoverato ancora in gravissime condizioni.
Del caso si sta occupando la Polizia svizzera. Non è ancora chiaro il motivo per cui l’autista del camion non si sia accordo dei veicoli fermi in coda. Nel frattempo è finito sotto accusa il semaforo regola traffico che ogni giorno ed è stato installato dalle autorità confederali per rendere più sicuro il transito attraverso un cantiere proprio a ridosso del tunnel del San Gottardo la cui conclusione è prevista nel 2018.


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Re: News - Cronaca dalla Valle Brembana
Da l'eco di Bergamo Mercoledì 14 settembre 2016
Sparisce 44enne di Rigosa: appello web
Ricerche ripartite sotto la pioggia
È scomparso martedì pomeriggio da Rigosa Oliviero Ghirardi, detto Pacio, 44 anni, residente a Rigosa.
I famigliari hanno diffuso un appello attraverso i social network per cercare di ritrovarlo. L’uomo si è allontanato verso le 17 da Rigosa per una passeggiata in montagna, probabilmente verso il monte Poieto. L’appello è stato lanciato nella mattinata di mercoledì dalla nipote: «Chiedo a tutti di aiutarci! Urgente! Oliviero Ghirardi (Pacio) si è allontanato ieri da Rigosa verso le 17 per una passeggiata in montagna (probabilmente verso il monte Poieto) e da allora non ha fatto più ritorno. Chiunque abbia notizie si metta in contatto con la sottoscritta». In campo le forze dell’ordine e il Soccorso alpino con la presenza delle unità cinofile.
Le ricerche sono in corso, come confermato dal sindaco di Aviatico, Michele Villarboito.
Numeri utili:
349 8724447 (nipote)
Sparisce 44enne di Rigosa: appello web
Ricerche ripartite sotto la pioggia
È scomparso martedì pomeriggio da Rigosa Oliviero Ghirardi, detto Pacio, 44 anni, residente a Rigosa.
I famigliari hanno diffuso un appello attraverso i social network per cercare di ritrovarlo. L’uomo si è allontanato verso le 17 da Rigosa per una passeggiata in montagna, probabilmente verso il monte Poieto. L’appello è stato lanciato nella mattinata di mercoledì dalla nipote: «Chiedo a tutti di aiutarci! Urgente! Oliviero Ghirardi (Pacio) si è allontanato ieri da Rigosa verso le 17 per una passeggiata in montagna (probabilmente verso il monte Poieto) e da allora non ha fatto più ritorno. Chiunque abbia notizie si metta in contatto con la sottoscritta». In campo le forze dell’ordine e il Soccorso alpino con la presenza delle unità cinofile.
Le ricerche sono in corso, come confermato dal sindaco di Aviatico, Michele Villarboito.
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U, a che if? - Me a ó a öa. E u? - Me a ó a ì.
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Re: News - Cronaca dalla Valle Brembana
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"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
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Re: News - Cronaca dalla Valle Brembana
S.Pellegrino Terme, incendio in Municipio
Stamane ore 10, dopo il rogo che ha danneggiato un'ala del tetto della sede del Municipio:

Stamane ore 10, dopo il rogo che ha danneggiato un'ala del tetto della sede del Municipio:

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"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
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Re: News - Cronaca dalla Valle Brembana
Le fiamme sono divampate poco prima della mezzanotte di venerdì, scatenate probabilmente da un corto circuito. Nove squadre dei vigili del fuoco sono accorse da mezza provincia e hanno lavorato tutta notte. I vigili del fuoco sono accorsi da mezza provincia. Nove squadre da Zogno, Bergamo, Madone, Gazzaniga e Dalmine. Hanno lavorato fino alle 7.30 di questa mattina, sabato 19 novembre, per domare l’incendio che ha mandato in cenere il tetto del municipio di San Pellegrino Terme. Secondo le prime informazioni, all’origine ci sarebbe un problema al cablaggio del sistema informatico. Il sindaco Vittorio Milesi è rimasto sul posto fino alle 5 del mattino. «Il rogo ha fatto un bel danno - spiega -, anche perché l’acqua usata per spegnere le fiamme ha allagato tutti gli uffici, fino al pianoterra. Fortunatamente l’allarme è scattato subito. Sarebbe stato un disastro, altrimenti».
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