Sci in spalla attraverso una Foppolo che ancora dorme e raggiungo la frazione Piano.
Qui subito dopo il ponticello sul torrente che scende dal vallone del Cadelle metto gli sci ed entro nel bosco, seguendo una traccia che passa vicino ad una presa dell'acquedotto e poi sale a mezzacosta i pendii dell'Arete.
In breve raggiungo una prima baita con vista panoramiccissima su Secco, Pegherolo e Cavallo.

Raggiunta una seconda baita, altrettanto panoramica e sul bordo di un vallone valanghivo, mi rendo conto di essere troppo basso rispetto ai piani.
Quindi sfrutto il vallone, oramai privo di pericoli dall'alto, per prendere quota.
Occorre sempre fare attenzione, perchè seppure la neve sia dura e con ottime grip, centinaia di metri più in basso, in fondo al ripido vallone, vedo il tetto di uno dei paravalanghe della strada di Foppolo.
Quando il vallone si apre noto un bollo alla mia destra. Ho ritrovato il sentiero che porta alla cima dell'Arete.
Il sentiero traversa verso ovest, rimontando un'ampio dosso boscoso che interrompe i pendii spogli e prativi.
Il dossone sembra un'isola sicura in un mare infido (e di inverno così è).
La neve, protetta dagli alberi, è ancora farinosa e brilla alla luce radente del primo sole.
Un intrico di orme di ungolati e lepri disegna una trama di ghirigori.
Rapito dal luogo abbandono il sentiero e risalgo il dosso.
