Davide Milesi ha scritto:Una Gran bella giornata che rende onore a posti magnifici con foto stupende.... complimenti.
Grazie Davide! (e benvenuto in consiglio).
stella-alpina ha scritto: la salita che hai fatto tu si presta anche per una ciaspolata in tutta sicurezza? mi puoi dare qualche indicazione per l'itinerario?
Alors...l'itinerario è in sicurezza perché è quasi tutto su pendii poco pendenti oppure su spalloni (mai in valli o conche)...ciò non toglie che il primo tratto nel bosco è ripido e, oggi come oggi, i primi 200 metri di dislivello non hanno neve (situazione anomala, visto che parti già da 1.300 metri circa). Quindi per me è fattibile con le ciaspole, ma non giri "della domenica" e comunque serve un pò di orientamento visto che sono zone poco frequentate e il cellulare prende a singhiozzo.
Bene..dopo averti fatto passar la voglia

(scherzoooo) ti dico nel dettaglio: si parte proprio dal rifugio Madonna delle Nevi, il sentiero inizia ai lati del parcheggio (è ben segnalato con cartelli di carta e di legno, anche se l'imbocco non l'ho visto, dato che abbiam fatto una scorciatoia); sale a tornanti stretti per l'abetaia fino a che sbuca ad un grande prato con baita (mi sembra si chiami Arale, Skiador mi può correggere). Qui incroci il sentiero che viene dalla Fraccia,
ma d'inverno questa possibile variante è da fare solo con neve sicura, perché attraversa i tre canali valanghivi che scendono dal Fioraro (quindi meglio che fai il sentiero che ti sto spiegando). Il pascolo dell'Arale va risalito intuendo dove passa il sentiero d'estate, in quanto poi, per raggiungere il colle dove è posta la baita Araletto, bisogna fare un'altra breve parte di bosco. L'Araletto è a circa 1800 metri di quota, poco sopra si incontra la Baita Preda Grosa (quella sopra la quale son salito con gli sci, come vedi in foto)...posta sempre sullo spallone panoramico che stiamo salendo. Per raggiungere l'Azzaredo ora bisognerebbe traversare a destra un pendio instabile, naturalmente non lo si fa e quindi si continua a salire lo spallone..in questo modo si giunge in tutta sicurezza al cippo che vedi in foto, il quale praticamente è più in alto del bivacco, spostato ad ovest.
Come vedi non è un itinerario banalissimo, bisogna avere conoscenza della neve e del territorio; poi se lo fai giusto zero pericoli, occhio però a sbagliare.
