
Cassiglio segreta: la Grotta del Colonnello
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Re: Cassiglio segreta: la Grotta del Colonnello
che posto misterioso!! brao Moritz, sempre alla scoperta di posti nuovi! 

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Salita cercherò suprema libertà verso una cima che Lei mi risveglia
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Re: Cassiglio segreta: la Grotta del Colonnello
Grazie Marco: ovviamente il merito è di mi.ta che mi ha prima svelato e poi accompagnato in questo anfratto, io ho solo immortalato il posto...MaCa ha scritto:che posto misterioso!! brao Moritz, sempre alla scoperta di posti nuovi!

Re: Cassiglio segreta: la Grotta del Colonnello
Ringrazio di cuore tutti voi ma se non fosse stato per Maurizio la 'grotta del colonnello'
sarebbe rimasta per un' po' ancora in ombra
Io non so postare le foto sul forum.....e visto che Maurizio per me è un maestro
per questo per me è stata una emozione grandissima salirci con lui.
Grazie a tutti

sarebbe rimasta per un' po' ancora in ombra



Io non so postare le foto sul forum.....e visto che Maurizio per me è un maestro



per questo per me è stata una emozione grandissima salirci con lui.
Grazie a tutti




Re: Cassiglio segreta: la Grotta del Colonnello
Riguardo al fantomatico "colonnello", potrei azzardare che forse non si tratta di un personaggio storico reale... Ma di un toponimo suggerito dalla forma appuntita e magari vagamente antropomorfa di una roccia della zona che qualcuno in passato iniziò a chiamare "colonnello". Col tempo il significato è sparito dalla memoria collettiva.
D'altronte esiste anche "El capitan"... e tra le rocce del Cancervo ce n'è una che i pianchesi chiamano "vescovo".
La mia è solo un'ipotesi opinabilissima, tuttavia documenti relativi a un colonnello in carne e ossa che saliva sin lassù a nascondersi (quando, da chi?) non ne ho mai trovati.
Senza contare che il grado di "colonnello" è di istituzione non troppo antica.
D'altronte esiste anche "El capitan"... e tra le rocce del Cancervo ce n'è una che i pianchesi chiamano "vescovo".
La mia è solo un'ipotesi opinabilissima, tuttavia documenti relativi a un colonnello in carne e ossa che saliva sin lassù a nascondersi (quando, da chi?) non ne ho mai trovati.
Senza contare che il grado di "colonnello" è di istituzione non troppo antica.
Re: Cassiglio segreta: la Grotta del Colonnello
Moritz, dovremmo nominarti "Martyn Mistere" della Val Brembana.
Potresti inaugurare la rubrica "I misteri di Moritz"...

Potresti inaugurare la rubrica "I misteri di Moritz"...


Moderatore Forum area Sci di Fondo
Re: Cassiglio segreta: la Grotta del Colonnello
Storia o leggenda, dov'è il confine della realtà ? Chissà cosa c'è di vero dietro questa vicenda: penso che il fascino di queste storie stia anche nell'alone di mistero che le circonda...Brembanus ha scritto:Riguardo al fantomatico "colonnello", potrei azzardare che forse non si tratta di un personaggio storico reale... Ma di un toponimo suggerito dalla forma appuntita e magari vagamente antropomorfa di una roccia della zona che qualcuno in passato iniziò a chiamare "colonnello". Col tempo il significato è sparito dalla memoria collettiva.
D'altronte esiste anche "El capitan"... e tra le rocce del Cancervo ce n'è una che i pianchesi chiamano "vescovo".
La mia è solo un'ipotesi opinabilissima, tuttavia documenti relativi a un colonnello in carne e ossa che saliva sin lassù a nascondersi (quando, da chi?) non ne ho mai trovati.
Senza contare che il grado di "colonnello" è di istituzione non troppo antica.

Re: Cassiglio segreta: la Grotta del Colonnello
Ma va la...Paolo ha scritto:Moritz, dovremmo nominarti "Martyn Mistere" della Val Brembana. Potresti inaugurare la rubrica "I misteri di Moritz".




- elio.biava
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Re: Cassiglio segreta: la Grotta del Colonnello
Dai racconti (e non son pochi ad aver ricordato questo strano soggetto), si intuiva che non voleva essere "personaggio", anzi voleva ...rimaner lontano nella "sua" grotta. Forse non era nemmeno un abitante di li, magari ci era finito per caso o per aver conosciuto qualcuno...chissà?!Brembanus ha scritto:Riguardo al fantomatico "colonnello", potrei azzardare che forse non si tratta di un personaggio storico reale...
La mia è solo un'ipotesi opinabilissima, tuttavia documenti relativi a un colonnello in carne e ossa che saliva sin lassù a nascondersi (quando, da chi?) ...

Molte volte ho riflettuto sulle sindromi post guerra, non tutti ne sono usciti a cuor sereno per poter "ricominciare", anzi i più vivevano di passato, nel silenzio che non appare, che vuol dimenticare ma non ci riesce.
Mio nonno riaffondato nella vita dei campi dopo 8 anni di Grecia-Albania, rimaneva taciturno e dedito solo alla famiglia...reagiva solo se nominavano "uniforme", anche solo da balilla, subito prendeva in mano il tondino di ferro, pronto alla difesa della sua e dei suoi cari libertà.
Il mio padrino, nato nel 914 e reduce di Nikolajewka, aveva visto il vino ghiacciato a scaglie nei sacchi, le mani amputate dei commilitoni mentre si aggrappavano ai carri in fuga. Lui semplice alpino conducente muli, non ha mai fatto sfoggia del suo passato, andava fiero alle adunate ma poi con due bicchieri era già felice e voleva solo godere della compagnia e del ridere.
Il mio vero padre, 7 anni pure lui di guerre, diceva solo che ne aveva viste troppe da Montecassino in poi, pensava solo alla pellaccia e a come uscirne al meglio. Si era dato uno scopo, ritrovare un fratello come lui disperso.
Armistizio, del Regio Esercito imprigionato poi dai tedeschi, resosi fuggiasco venne accolto dai "mericani" (che al pari dei romani, conquistavano e compravano, non facevano distinzioni se poi li servivi fedelmente..."il fine giustifica i mezzi"). Ecco lui aveva tra i tanti un principale cruccio, dopo tanti disastri e tanti morti, dover vedere la guerra tramutarsi nel peggior tipo, quella fra i fratelli italiani. Non ne volle più pure lui parlare, ho solo intuito che un giorno forse costretto, aveva usato "purtroppo" la sua Beretta calibro 9...per salvare se e gli altri sventurati che erano con lui. C'è un male che consiste nell'aver visto troppo, vissuto troppe cose forti, aver raggiunto un livello sotto del quale la vita "normale" non ha più un senso...li ha superati tutti i sensi provabili ed è difficile trovare la pace interiore del vivere poi per qualcosa di buono.

Moderatore Immagini Antiche
"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
Re: Cassiglio segreta: la Grotta del Colonnello
Grazie Elio della tua testimonianza.
Mio padre aveva tre anni quando scoppiò la 1° guerra mondiale e la seconda l'ha fatta, ma non l'ho mai sentito raccontare nulla a riguardo, non ne voleva parlare. Mia madre aveva solo vent'anni, della 2° guerra mondiale diceva "Scecc, la guera l'è brota...L'è brota..!!: lei raccontava qualcosa, ma si capiva molto bene che l'esperienza l'aveva segnata profondamente. Non avevano acqua corrente in casa, la stufa della cucina per scaldarsi e cucinare quel poco che riuscivano a trovare al mercato nero, il cesso era un buco in cortile: oggi siamo fortunati ad avere tutte le comodità, è vero che spesso ce le fanno pagare care, però se proviamo a pensare quella che è stata la vita dei nostri vecchi...
E soprattutto siamo fortunati a vivere in tempo di pace: speriamo di non dover mai scoprire cosa significa vivere la guerra.

Mio padre aveva tre anni quando scoppiò la 1° guerra mondiale e la seconda l'ha fatta, ma non l'ho mai sentito raccontare nulla a riguardo, non ne voleva parlare. Mia madre aveva solo vent'anni, della 2° guerra mondiale diceva "Scecc, la guera l'è brota...L'è brota..!!: lei raccontava qualcosa, ma si capiva molto bene che l'esperienza l'aveva segnata profondamente. Non avevano acqua corrente in casa, la stufa della cucina per scaldarsi e cucinare quel poco che riuscivano a trovare al mercato nero, il cesso era un buco in cortile: oggi siamo fortunati ad avere tutte le comodità, è vero che spesso ce le fanno pagare care, però se proviamo a pensare quella che è stata la vita dei nostri vecchi...
E soprattutto siamo fortunati a vivere in tempo di pace: speriamo di non dover mai scoprire cosa significa vivere la guerra.
