

ma bello il calicino del bianco col salame, invidiato!

p.s. ma le oche erano un pò agitate...han capito che si avvicinan le feste?
Moderatori: MaCa, lucaserafini
non penserei proprio ad "un edificio per il culto pagano"Brembanus ha scritto:La spiegazione più plausibile dell’origine del nome va ricercata proprio nella volgarizzazione Val Pagana ed è stata avanzata, dopo approfondite ricerche, da monsignor Giulio Gabanelli. Egli conferma che in quella valle doveva esistere un luogo riservato al culto pagano, sorto in seguito alla diffusione generalizzata del cristianesimo, che aveva costretto i seguaci delle religioni tradizionali a rifugiarsi nelle aree più lontane dai grossi centri abitati, nei cosiddetti pagi, da cui derivò poi il termine pagani. La Val Pagana fu forse uno di questi luoghi, dove rimase vivo ancora a lungo il culto delle divinità precristiane, tuttavia non è possibile precisare dove e come veniva esercitato tale culto. Quanto al nome originario di Doma Culti, il significato è “altura dedicata al culto”, dal latino doma, altura, spiazzo, terrazzo naturale. In realtà, a metà pendio, è tuttora individuabile un pianoro prospiciente la valle e comunemente chiamato spiàss (spiazzo, pianoro) su cui forse sorgeva un edificio per il culto pagano. Ma di tale edificio, ammesso che sia esistito, non si sono ancora trovate le tracce.
Bellissimo testo...lo shu ha scritto:Tanto erano sacre le foreste di querce che Tacito racconta che persino i soldati di Cesare, in Gallia, avevano timore ad affrontarne il taglio: credevano che se avessero usato le scuri contro quei sacri tronchi, ne sarebbero uscite lacrime e sangue e i colpi si sarebbero poi riversati contro di loro sui campi di battaglia. Le querce furono anche le prime chiese perché sotto di esse si radunava il popolo per porgere preghiere alle divinità, ma anche a fare diete e assemblee, ad apprendere la sapienza dagli anziani. Queste usanze nei paesi del Nord durarono fin verso la fine del Medioevo. Dalle mie parti, al principio di questo secolo c’era un luogo denominato Kan schön Oachen (Alle belle querce) nella località dedicata alla profetessa Ganna. E dalle querce, con un falcetto d’oro, i sacerdoti Druidi recidevano il vischio, seme degli dèi, per ornare i tori sacrificali. Quel vischio che ancora oggi si usa donare agli amici all’inizio dell’anno, e viene appeso sull’architrave della porta di casa come propiziatorio, e sotto questo gli innamorati si scambiano il bacio augurale.