L’arcano mistero dura tuttoggi: qualunque sito internet pluri-referenziato, al clic “spigolo dei
bergamaschi” riporta la relazione tecnica completa della salita, classificandola come una
delle belle classiche di IV grado dei
Campelli, ma senza alcun indizio sui primi salitori. E al
pari di tutte le altre classiche dei
Campelli, anche lo Spigolo dei Bergamaschi ha beneficiato
di un restyling completo ad opera dei Ragni di Lecco che lo hanno reso una scalata godibile
in sicurezza con fix e catene alle soste: evidentemente anche loro ne hanno riconosciuto la
bellezza…
Eppure qualcuno ai Piani di Bobbio deve sapere perchè si è deciso di chiamarlo così: forse
il Fulvio Casari (r.i.p.), ospitando e rifocillando nel suo rifugio due scalcagnati ragazzotti
bergamaschi di ritorno dall’apertura della via, spariti poi nel nulla insieme alle promesse di
stesura della relazione tecnica, decise di battezzarlo così, giusto per ricordarne le origini.
Da lì in poi tutti si sono adattati al nome, che oggi resta persino inciso sulla roccia alla base
del primo tiro di corda.
Spigolo dei Bergamaschi: che ricordi… sapevamo di aver aperto una via ma eravamo ancora
pivelli e scarsamente consapevoli… (io ero persino ancora minorenne). Ci sono voluti 48 anni
per fare il “claim”: i primi salitori sono Daniele Malgrati ed il sottoscritto! 14 Settembre 1974,
circa 48 anni fa, come testimoniato da un vecchio diario alpinistico manoscritto, andato perso
tra Los Angeles, Milano, Roma e Rio de Janeiro, e recuperato miracolosamente intatto tra
l’entropia cartacea tipica del multi-studio di un fisico. Se non avessi ritrovato il diario nemmeno
mi ricordavo che lo Spigolo dei Bergamaschi fu la mia prima “prima” (pensavo che fosse quella
del 1976 allo spigolo NNE della Sfinge dei Tre Signori, aperta con gli amici del CAI Zogno).
La storia della prima salita è per un’altra volta, ora annoierebbe i più di voi, lontani anni luce dallo
spirito della nostra vecchia generazione e dal ritmo slow dell’inchiostro su carta (detto senza
polemiche, anzi con ammirazione, verso il ritmo fotonico del mondo digitale che irreversibilmente
ci trascina). Allego solo le prime due pagine (delle 13 totali del report) che descrivono la genesi
della concezione arrampicatoria dello Spigolo dei Bergamaschi (avvenuta un giorno di qualche
mese prima, di ritorno dalla Comici con l’amico Silvano), il timore mio e di Daniele di fronte alla
nostra prima “prima” e tutto ciò che questo battesimo del fuoco rappresentava in termini di
incertezzza sul nostro successo e sulla possibilità di ritornare a casa incolumi (rigorosamente con
gli scarponi e i chiodi - scarpette, friends, etc sarebbero arrivati solo anni dopo).
E’ così importante sapere chi ha aperto per primi lo Spigolo dei Bergamaschi? Probabilmente no,
ma come dice il saggio: “per me priceless! per tutto il resto c’è m…card”.
"se riusciremo ad arrivare in vetta vedrai che effetto farà poter dire la Via Serafini-Malgrati allo Zucco di Pesciola!!!"
Orobie Brembane, mon amour: calcare, dolomia, verrucano, gneiss, scisti, vulcanite, graniti, pseudotachiliti… where else?