Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Re: Orso nelle Alpi Orobie
forse hai ragione di dire che il muro contro muro n on risolve il problema.. non ho tirato in ballo categorie e non ho dato contro a nessuno solo ho detto cose che posssono capitare in montagna (anche raramente come incontrare un orso), vedi il discorso cacciatori e penso che tu ti riferissi a loro, ed io non ho niente contro i cacciatori e non ho ingiuriato contro, però mi rendo conto che quando fai esempi mirati solo per dire che le cose nella vita non puoi prevedere, ed era questo il mio discorso, e non volevo dire altro (senno aggiungevo che i camionisti sono dei criminali in autostrada?) ti saltano subito al collo.. le mie erano costatazioni verso i vari messaggi che ho letto e quindi ho voluto dire la mia a tali propositi facendo eesempi e possibilità dei rischi che si incontrano passeggiando in montagna, al massimo ho detto che la montagna è di tutti principalmente per chi ci abita animali e umani, che la vivono dentro, compresi gli allevatori che giustamente sono la categoria che più subisce danni, ma almeno da quello che soono ci sono fondi per un rimborso.. quelllo che mi da fastidio è pensare di andare in montagna, senza rischiare la vita, la montagna bisogna rispettarla così mi hanno sempre detto, fortunatamente la montagna ha ancora quel lato selvaggio che ti fa sentire libero per qualche ora alla settimana, lontano dal mondo civile dove il rispettto istintivamente e più immediato verso le cose e gli esseri che la vivono, se non fosse cosi me ne starei in città e non mi sorbarcherie 2 ore di viaggio tra andata e ritorno per andarci, se poi l'orso eventualmente dovesse creare problemi più importanti, penso anche io che bisognerebbe affrontare il problema in modo diverso, però non possiamo pensare ti rivitalizzare le nostre montagne e non avere alcuni rischi (la botte piena e la moglie ubriaca) e che l'orso potrebbe essere una risorsa per il turismo inpiù per le valli bergamasche, vogliamo sempre chiuderci a ricccio quando ci sono novità invece che affrontare i problemi appertamente,eliminandoli subito senza invece cogliere le occasioni..
Re: Orso nelle Alpi Orobie
non ce l ho con te volevo chiaire la mia posizione a quello che tu mi chiedevi.. volentieri magari in montagna.. teniamoci in contatto, non ho pregiudizi e penso che il dialogo viso a viso sia miglior e meno forviante di un forum, non mi reputo un gran scrittore in tutti i sensi e miè difficile esprimere chiaramente i miei pensieri.. volevo aggiungere che quello che state facendo come informazione sull'orso è molto importante ed è questo che veramente serve alla gente informazione e cultura.. lo sfogo lo finito due messaggi prima..
- andrea.brembilla
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Re: Orso nelle Alpi Orobie
Si raccomanda a tutti gli utenti del forum di sintetizzare i propri interventi e di curare la forma anche grammaticale del proprio messaggio.
La differenza tra un forum e una chiacchierata è che il forum viene letto e non ascoltato; è una sorta di libro in cui ognuno può dire la sua ma deve seguire il filo del discorso, focalizzando il proprio pensiero possibilmente in poche righe e controllando se nelle pagine passate non si sono già trattati gli stessi argomenti. Solo così si ha una discussione di qualità.
Ci sta che nei primi messaggi si venga presi dalla "foga" di scrittura quindi no problem, si impara..noi moderatori siamo qui apposta a consigliarvi.

Detto questo, chiudo la parentesi. Ricominciamo a parlare di orso.
La differenza tra un forum e una chiacchierata è che il forum viene letto e non ascoltato; è una sorta di libro in cui ognuno può dire la sua ma deve seguire il filo del discorso, focalizzando il proprio pensiero possibilmente in poche righe e controllando se nelle pagine passate non si sono già trattati gli stessi argomenti. Solo così si ha una discussione di qualità.
Ci sta che nei primi messaggi si venga presi dalla "foga" di scrittura quindi no problem, si impara..noi moderatori siamo qui apposta a consigliarvi.


Detto questo, chiudo la parentesi. Ricominciamo a parlare di orso.

Andrea Carminati, brembano; moderatore forum
cai.vallebrembana.org
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Re: Orso nelle Alpi Orobie
ma tornerà jj5 nella bergamasca? oppure è in cerca di un nuovo territorio?
Re: Orso nelle Alpi Orobie
a parte la piccola discussione creata da me a causa del mio "sfogo" di ingresso, vorrei chiedere: dopo l'esperienza di un anno con jj5 nelle valli bergamasche, e a quanto pare sembra che l'orso non ritorni nelle nostre zone, mi chiedo se non è il caso a questo punto da parte degli enti preposti di programmare dei sistemi o organizzrsi per un eventuale ritorno o comunque l'arrivo di altri esemplari, per non trovarci come è stato l'anno scorso impreparati ad accoglierli? per non creare future discussioni o operazioni inutili e quindi chiarezza di intenti...
Re: Orso nelle Alpi Orobie
grazie collcate di avermi risposto
ho capito che la discussione su jj5 sta scemando e che ora non fa più notizia, poichè tornato su suoi passi.. ed è giusto come dici tu che meno se ne parla meglio è, perchè da come ho capito si farebbe l'errore di creare discussioni "politiche" nel senso di creare muro contro muro,come tu mi hai fatto notare nel mio "sfogo", però in caso di ritorno di jj5 o di altri esemplari il problema tornerebbe in superficie e quindi le discussioni tra la gente. ovvio che molti non ne vogliono sapere di avere un orso che scorrazza per le nostre valli e altri si. mi domando solo come abbia fatto la provincia o il parco del trentino a far accettare l'inserimento degli orsi tra la gente locale senza accendere discussioni o problemi. o è stata fatta un azione preventiva persuasiva verso la popolazione? e così creare i presupposti per il loro inserimento..

ho capito che la discussione su jj5 sta scemando e che ora non fa più notizia, poichè tornato su suoi passi.. ed è giusto come dici tu che meno se ne parla meglio è, perchè da come ho capito si farebbe l'errore di creare discussioni "politiche" nel senso di creare muro contro muro,come tu mi hai fatto notare nel mio "sfogo", però in caso di ritorno di jj5 o di altri esemplari il problema tornerebbe in superficie e quindi le discussioni tra la gente. ovvio che molti non ne vogliono sapere di avere un orso che scorrazza per le nostre valli e altri si. mi domando solo come abbia fatto la provincia o il parco del trentino a far accettare l'inserimento degli orsi tra la gente locale senza accendere discussioni o problemi. o è stata fatta un azione preventiva persuasiva verso la popolazione? e così creare i presupposti per il loro inserimento..

Re: Orso nelle Alpi Orobie
Ciao Faber19
Ti dico la mia, scusandomi fin d’ora con il moderatore per le dimensioni del post.
Per quanto riguarda la discussione, non è scemata perché JJ5, ribattezzato “Pota” dai forumisti brembani, ha lasciato la valle e quindi non fa più notizia; è scemata perché di fatto non c’è nulla più da discutere, che JJ5 torni o meno (in un precedente post quantificavo la percentuale di un possibile ritorno, verso fine giugno - al termine della stagione degli amori che potrebbe aver determinato il suo allontanamento in cerca di una femmina - tra il 70 e l’80%). A questo riguardo tieni in buon conto le variabili etologiche, l’integrità del territorio e la sua disponibilità alimentare, l’affollamento del l’habitat naturale da parte dei bipedi pensanti (scarsamente, purtroppo).
Di un fratello di JJ5 sappiamo, per esempio, che in seguito all’allontanamento primaverile di due anni fa, quando vagabondava per i monti della Provincia di Verona, non sia tornato proprio sui suoi passi: l’anno scorso è stato infatti ripetutamente segnalato in un territorio quasi contiguo al precedente, ma nella Provincia di Vicenza. Anche per lui, quest’anno, nuova scomparsa, e per il momento nessuna segnalazione; In parole povere, si sono perse le tracce.
Un po’ perché ‘sti orsi, in questo periodo, sono in altre faccende affaccendati, e limitano il più possibile scorribande, razzie e contatti con l’uomo, e un po’ perché i luoghi frequentati dall’orso, in questo stesso periodo, sono meno frequentati da chi potrebbe avvistarli e/o segnalarne la presenza, le notizie sono in generale scarse, incerte e frammentarie.
Se non si discute, che si fa allora?
Il “fare”, è un altro paio di maniche, da attuarsi su diversi livelli. Può anche partire, su un certo livello, dalla spinta dell’opinione pubblica o di una parte di essa, così come è possibile attivare iniziative proprie del volontariato; ma il tutto non può essere intrapreso a “capocchia”, senza coordinamento, senza riferimenti e senza controllo da parte di chi (Enti come il Parco, la Provincia, l’Università…) si è occupato in passato e tuttora si occupa dell’argomento, che è deputato istituzionalmente a farlo e che dovrebbe avere le competenze necessarie per svolgere al meglio il compito al quale è chiamato.
Tieni in debito conto che, di questi tempi, per lo meno da un anno in qua, i referenti politici si sono dati quasi letteralmente alla macchia, in vista delle elezioni amministrative, e che prima che la macchina possa essere rimessa in moto, anche con l’aiuto di una “spinta”, passerà ancora del tempo. Del resto, oltretutto, anche nei programmi elettorali presentati dai principali schieramenti in lizza alle problematiche relative alla gestione dell’ambiente e alla tutela del patrimonio naturale è stato riservato un ben misero spazio. Poche idee, e in compenso anche confuse, dunque. Il tutto quando sarebbe necessario affrontare i problemi a tutto tondo, nella piena coscienza che limitare l’ambito d’azione al solo orso sarebbe inutile e sintomo di scarsa lungimiranza. Occorrerebbe agire, in primis, a livello culturale, con tutto ciò che ne consegue, anche in termini di tempo: la cultura del rispetto del territorio e dell’ambiente non può essere inculcata o semplicisticamente resa obbligatoria, allo stesso modo così come la pena di morte, ove è in vigore, non si è dimostrata un deterrente valido contro la perpetrazione dei più efferati delitti.
Lode e merito dunque a cllocate e agli altri moschettieri che si sono mossi, e bene, sull’unico terreno percorribile per quanto era ed è nelle loro possibilità e nell’ambito delle loro competenze, proprio nel segno di quell’azione di persuasione preventiva alla quale tu stesso facevi riferimento.
Ti dico la mia, scusandomi fin d’ora con il moderatore per le dimensioni del post.
Per quanto riguarda la discussione, non è scemata perché JJ5, ribattezzato “Pota” dai forumisti brembani, ha lasciato la valle e quindi non fa più notizia; è scemata perché di fatto non c’è nulla più da discutere, che JJ5 torni o meno (in un precedente post quantificavo la percentuale di un possibile ritorno, verso fine giugno - al termine della stagione degli amori che potrebbe aver determinato il suo allontanamento in cerca di una femmina - tra il 70 e l’80%). A questo riguardo tieni in buon conto le variabili etologiche, l’integrità del territorio e la sua disponibilità alimentare, l’affollamento del l’habitat naturale da parte dei bipedi pensanti (scarsamente, purtroppo).
Di un fratello di JJ5 sappiamo, per esempio, che in seguito all’allontanamento primaverile di due anni fa, quando vagabondava per i monti della Provincia di Verona, non sia tornato proprio sui suoi passi: l’anno scorso è stato infatti ripetutamente segnalato in un territorio quasi contiguo al precedente, ma nella Provincia di Vicenza. Anche per lui, quest’anno, nuova scomparsa, e per il momento nessuna segnalazione; In parole povere, si sono perse le tracce.
Un po’ perché ‘sti orsi, in questo periodo, sono in altre faccende affaccendati, e limitano il più possibile scorribande, razzie e contatti con l’uomo, e un po’ perché i luoghi frequentati dall’orso, in questo stesso periodo, sono meno frequentati da chi potrebbe avvistarli e/o segnalarne la presenza, le notizie sono in generale scarse, incerte e frammentarie.
Se non si discute, che si fa allora?
Il “fare”, è un altro paio di maniche, da attuarsi su diversi livelli. Può anche partire, su un certo livello, dalla spinta dell’opinione pubblica o di una parte di essa, così come è possibile attivare iniziative proprie del volontariato; ma il tutto non può essere intrapreso a “capocchia”, senza coordinamento, senza riferimenti e senza controllo da parte di chi (Enti come il Parco, la Provincia, l’Università…) si è occupato in passato e tuttora si occupa dell’argomento, che è deputato istituzionalmente a farlo e che dovrebbe avere le competenze necessarie per svolgere al meglio il compito al quale è chiamato.
Tieni in debito conto che, di questi tempi, per lo meno da un anno in qua, i referenti politici si sono dati quasi letteralmente alla macchia, in vista delle elezioni amministrative, e che prima che la macchina possa essere rimessa in moto, anche con l’aiuto di una “spinta”, passerà ancora del tempo. Del resto, oltretutto, anche nei programmi elettorali presentati dai principali schieramenti in lizza alle problematiche relative alla gestione dell’ambiente e alla tutela del patrimonio naturale è stato riservato un ben misero spazio. Poche idee, e in compenso anche confuse, dunque. Il tutto quando sarebbe necessario affrontare i problemi a tutto tondo, nella piena coscienza che limitare l’ambito d’azione al solo orso sarebbe inutile e sintomo di scarsa lungimiranza. Occorrerebbe agire, in primis, a livello culturale, con tutto ciò che ne consegue, anche in termini di tempo: la cultura del rispetto del territorio e dell’ambiente non può essere inculcata o semplicisticamente resa obbligatoria, allo stesso modo così come la pena di morte, ove è in vigore, non si è dimostrata un deterrente valido contro la perpetrazione dei più efferati delitti.
Lode e merito dunque a cllocate e agli altri moschettieri che si sono mossi, e bene, sull’unico terreno percorribile per quanto era ed è nelle loro possibilità e nell’ambito delle loro competenze, proprio nel segno di quell’azione di persuasione preventiva alla quale tu stesso facevi riferimento.
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La Baita dell'Orso
JJ5, a Ornica nasce la sua casa. Dove scoprire la fauna
L’iniziativa della cooperativa «Donne di montagna». Attività didattiche per conoscere la vita contadina. Di sicuro più amato che odiato: nonostante le scorribande in pollai e recinti, l’orso JJ5 ha attirato attorno a sé tanta simpatia. Così qualcuno ha voluto regalargli anche una «casa», seppure simbolica. Ci hanno pensato le «Donne di montagna», cooperativa nata recentemente a Ornica, che propone a gruppi e a tutte le scuole di provare la vita di un borgo nel Parco delle Orobie. Ornica, quindi, come «casa» di JJ5, per attività didattiche sulla vita di montagna: il contadino e la produzione del latte, le erbe spontanee e l’allevamento, ma anche sulla fauna selvatica, tra cui, ora, anche l’orso. La «Casa dell’orso» diventa un modo per attirare turisti, proprio per la simpatia che l’animale ha comunque suscitato in quest’anno di presenza sulle nostre montagne. CONTINUA
http://news.valbrembanaweb.com/index.ph ... -la-fauna/
L’iniziativa della cooperativa «Donne di montagna». Attività didattiche per conoscere la vita contadina. Di sicuro più amato che odiato: nonostante le scorribande in pollai e recinti, l’orso JJ5 ha attirato attorno a sé tanta simpatia. Così qualcuno ha voluto regalargli anche una «casa», seppure simbolica. Ci hanno pensato le «Donne di montagna», cooperativa nata recentemente a Ornica, che propone a gruppi e a tutte le scuole di provare la vita di un borgo nel Parco delle Orobie. Ornica, quindi, come «casa» di JJ5, per attività didattiche sulla vita di montagna: il contadino e la produzione del latte, le erbe spontanee e l’allevamento, ma anche sulla fauna selvatica, tra cui, ora, anche l’orso. La «Casa dell’orso» diventa un modo per attirare turisti, proprio per la simpatia che l’animale ha comunque suscitato in quest’anno di presenza sulle nostre montagne. CONTINUA
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Re: Orso nelle Alpi Orobie
L’orso JJ5 finisce in commedia
Alta Val Brembana: il plantigrado protagonista del teatro messo in scena dai parroci. La storia di due famiglie in lite. Battute ed equivoci su modi di dire e fare dei valligiani. Prima o poi doveva accadere, c’era da aspettarselo. Dopo un anno passato a girovagare tra Valle Brembana, Valle Seriana e Valle di Scalve, a far man bassa di polli e miele, un po’ odiato (dagli agricoltori e dagli allevatori) un po’ amato (dal resto della popolazione), difeso oltremisura (il divieto di fotografarlo), inseguito da ricercatori-zoologi e soprattutto scoop da prima pagina per le sue «imprese», l’orso JJ5 è diventato anche «star» da commedia dialettale. Perse un po’ le sue tracce, quelle vere – l’ultima sua comparsa in Bergamasca risale a inizio maggio a Colere -, il plantigrado è tornato a far parlare di sé qualche giorno fa, sul palco del cineteatro di Piazza Brembana. CONTINUA........
http://news.valbrembanaweb.com/index.ph ... -commedia/
Alta Val Brembana: il plantigrado protagonista del teatro messo in scena dai parroci. La storia di due famiglie in lite. Battute ed equivoci su modi di dire e fare dei valligiani. Prima o poi doveva accadere, c’era da aspettarselo. Dopo un anno passato a girovagare tra Valle Brembana, Valle Seriana e Valle di Scalve, a far man bassa di polli e miele, un po’ odiato (dagli agricoltori e dagli allevatori) un po’ amato (dal resto della popolazione), difeso oltremisura (il divieto di fotografarlo), inseguito da ricercatori-zoologi e soprattutto scoop da prima pagina per le sue «imprese», l’orso JJ5 è diventato anche «star» da commedia dialettale. Perse un po’ le sue tracce, quelle vere – l’ultima sua comparsa in Bergamasca risale a inizio maggio a Colere -, il plantigrado è tornato a far parlare di sé qualche giorno fa, sul palco del cineteatro di Piazza Brembana. CONTINUA........
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