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Re: È morto JJ5 per due anni a spasso sulle Orobie
Inviato: giovedì 19 luglio 2012, 19:02
da raptor
IW2LBR ha scritto:da l'Eco di Bergamo di Emanuele Biava È morto JJ5 per due anni a spasso sulle Orobie
A forza di gufare

... l'hanno ucciso i brembani ... i seriani ... gli scalvini ... i camuni ... é arrivato sota ai sgrinfie dei suoi tutori

... e ci ha lasciato le penne

Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Inviato: giovedì 19 luglio 2012, 20:52
da carlocortinovis
Leggo che lorso morto e' j5,il mio socio mi a detto che lo inpagliano e dice che possono regalarlo a noi che ladottiamo al posto di quello vivo,o regalarlo ai cercatori che l'anno fotografato a pari coni tutti i soldi spesi per le Duracel da fare andare le macchine fotografiche
JJ5 l’orso che muore per un’anestesia
Inviato: venerdì 20 luglio 2012, 7:13
da IW2LBR
da giornalettismo
JJ5 l’orso che muore per un’anestesia
Finisce male la cattura di JJ5, da anni a spasso nei boschi di Lombardia e Trentino. Doveva essergli applicato un radiocollare
FERMATO PER IL RADIOCOLLARE
l team Life Ursus per la salvaguardia dell’orso bruno lo aveva bloccato per allacciargli un radiocollare. Lo avevano addormentato per mettergli un radiocollare e seguire in tempo reale i suoi spostamenti (divenuti piuttosto turbolenti negli ultimi tempi), ma non ha retto l’anestesia. È morto nei boschi del Trentino l’orso JJ5 che tra il 2008 e il 2009 soggiornò sulle Orobie assaltando pollai e greggi tra le proteste degli allevatori e la curiosità della popolazione. La notizia è stata ufficializzata dalla Provincia autonoma di Trento, che ha completato le analisi genetiche sui campioni biologici prelevati dalla carcassa dell’esemplare di 6 anni: il sospetto che fosse JJ5 aleggiava già al momento del decesso, che risale al 12 giugno, ma la conferma è arrivata solo attraverso il Dna. La cattura si era resa necessaria quando l’orso aveva iniziato a rubacchiare galline e rovistare nei cassonetti dei rifiuti nelle vicinanze di case e centri abitati, a giugno in particolare intorno a Terlago e Monte Terlago (Trento). Il team che gestisce il progetto «Life Ursus» per la salvaguardia dell’orso bruno aveva quindi deciso di catturarlo e di mettergli un radiocollare per controllare meglio i suoi movimenti.
LA CATTURA – Forestali e veterinari della Provincia di Trento avevano fermato JJ5 grazie ad una trappola.
Era stata piazzata una trappola a tubo nei boschi intorno a Monte Terlago e la mattina del 12 giugno la squadra della Provincia di Trento, composta da forestali e veterinari, era salita fino alla trappola in attesa dell’orso. Appena l’animale si era infilato nel tubo i veterinari lo avevano anestetizzato per poterlo misurare e mettergli il radiocollare, come prevede il protocollo del progetto. L’animale, però, non si è più risvegliato. «Purtroppo non ha resistito all’anestesia – spiega Claudio Groff, del Servizio foreste e fauna della Provincia di Trento –: casi simili non sono molto frequenti, ma possono capitare con gli animali selvatici. Dall’autopsia, i cui risultati saranno noti a breve, potremo avere informazioni più precise sullo stato di salute dell’animale e le cause del decesso».
LA PROTESTA DEGLI ANIMALISTI – L’Ente nazionale protezione animali ha manifestato “vivo disappunto” per la vicenda della morte dell’orso:
La morte di JJ5 ha suscitato qualche protesta nel mondo delle associazioni animaliste. L’Ente nazionale protezione animali (Enpa) ha espresso «vivo disappunto » e definito «gravissimo» l’episodio, chiedendo chiarimenti al ministero dell’Ambiente, un’interrogazione parlamentare e una revisione del progetto Life Ursus. L’associazione si è riservata anche di intraprendere azioni legali per accertare le eventuali responsabilità. Fotografato, ricercato, studiato, osteggiato dagli allevatori preoccupati per il bestiame, guardato con curiosità e simpatia dai turisti, l’orso JJ5 tra il 2008 e il 2009 mise in subbuglio anche le valli bergamasche, dove uccise circa 120 capi tra pecore, capre e galline, e danneggiò una decina gli alveari. Poi tornò in Trentino, dove è rimasto fino alla morte. Al suo posto oggi sulle Orobie c’è un altro orso, di nome M7, la cui presenza suscita altrettanta curiosità e preoccupazione. Ma la vera star per ora rimane lui, il «vecchio» JJ5, che nei mesi scorsi si era guadagnato addirittura un pezzo del museo di Scienze naturali Caffi di piazza Cittadella a Bergamo, dove era stato allestito un angolo dedicato a lui. E che ora, se le condizioni della carcassa lo consentiranno, potrebbe finire imbalsamato al museo di Scienze naturali di Trento.
Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Inviato: venerdì 20 luglio 2012, 14:59
da Fabio76
Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Inviato: venerdì 20 luglio 2012, 22:02
da Subiot
Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Inviato: venerdì 20 luglio 2012, 22:34
da pluto
Tempo fa sono stato al museo e c'è l'orso che viveva sulle orobie, l'ultimo ucciso mi pare
Ecco come è arrivato l’orso in Valle
Inviato: sabato 21 luglio 2012, 14:51
da IW2LBR
da Il Grigione Italiano - 21-07-2012
Ecco come è arrivato l’orso in Valle
Il guardiacaccia Arturo Plozza racconta come è avvenuto l’avvistamento di M13 nella valle di Poschiavo, dove il plantigrado non si faceva vedere da un secolo a questa parte. «L’ultima volta che abbiamo ricevuto un segnale, l’animale era nei pressi delle Torri di Fraele. Poi c’è stato un blackout di informazioni per circa due settimane. Il 9 luglio è arrivata una segnalazione da Tirano. Il 10 mattina siamo andati per un controllo, ma non abbiamo visto nulla, finché il 10 sera il trasmettitore ha ripreso improvvisamente a funzionare e segnalava l’animale in Val di Campo. Siamo andati sul posto e l’abbiamo visto in alta quota mentre mangiava una pecora». Fortuna ha voluto che, oltre alla posizione, il radiocollare ha permesso di risalire anche al percorso compiuto dall’orso nei quindici giorni di assenza del segnale. «Dalle Torri di Fraele si è spostato fino a Bormio, a Valfurva e poi di nuovo a Bormio – racconta Plozza –. Quindi, ha percorso la parte orografica sinistra della montagna fino a Grosio. E’ stato a Tirano (dove effettivamente il trasmettitore ha lanciato un segnale, nei pressi dell’ex caserma dei pompieri) e poi ha varcato il confine. Il 10 luglio, alle 18, era in Valposchiavo. Il punto preciso non lo svelo, approssimativamente diciamo che era nella zona della Val di Campo».
Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Inviato: sabato 21 luglio 2012, 23:39
da elio.biava
pluto ha scritto:Tempo fa sono stato al museo e c'è l'orso che viveva sulle orobie, l'ultimo ucciso mi pare
Allora sarà quello di Mezzoldo? strano però che si sia conservato così a lungo (del 1887 se non mi sbaglio

)
però riguardo a JJ5 e l'altro orsetto morti entrambi a seguito di trattamento anestetico, che ironia della sorte!... entrambi morti per mano del mondo animalista

... per non parlare di quelli morti sulle strade o investiti dal treno ( il "Bernina" poi, poco più che un tram!

), che illusione questa pseudo rinaturalizzazione del territorio!! almeno quello di fino ottocento ha aveva avuto una morte più dignitosa...braccato a lungo e poi fucilato come tutti i leggendari banditi

Un orso immortalato vicino a Basovizza
Inviato: lunedì 23 luglio 2012, 9:34
da IW2LBR
dal quotidiano Il Piccolo di Trieste - Lunedi' 23 Luglio 2012
Un orso immortalato vicino a Basovizza
Il plantigrado fotografato a Lipizza sulla strada sterrata. È un maschio in età adulta
BASOVIZZA. Inizialmente le orme. Poi gli avvistamenti, più o meno ravvicinati. Ora la prova inconfutabile: una bella fotografia notturna. Altro che storia dell’orso... l’orso, nel Carso triestino, è arrivato per davvero. La splendida testimonianza di un esemplare di orso bruno arriva in queste ore direttamente da Lipizza. Sulla vecchia strada sterrata che da Basovizza porta a Sesana, a poche centinaia dal suolo italiano, Edvard Morvai, presidente della zona di caccia di Sesana, grazie ad una fototrappola è riuscito nell’impresa di immortalare un enorme plantigrado, che dalle dimensioni generali e dalla gobba dovrebbe essere un maschio in età adulta. Dalle prime notizie emerse successivamente alla fotografia, l’animale è stato segnalato anche sul versante italiano. E gli avvistamenti in queste aree oramai sono sempre più frequenti. Appena la scorsa settimana un giovane escursionista triestino aveva visto a non meno di 30 metri un orso sul monte Taiano (Slavnik), la cima più alta dell’Istria slovena. Nel maggio scorso invece Virginio Abrami, gestore assieme alla moglie Vilma dell'Azienda agricola di apicoltura a Grozzana (San Dorligo), si era ritrovato a tu per tu con un giovane esemplare di 120 kg di stazza. In quel caso tutto era filato per il verso giusto con l’animale, curioso ma mansueto, che dopo aver girovagato attorno alla casa dell’Abrami, attratto probabilmente anche dai vicini melari, aveva preferito prendere la strada del Monte Cocusso. Un esemplare adulto era stato avvistato sempre a maggio dietro a Basovizza. Numerose poi le presenze di orme ritrovate in più occasioni sia Grozzana che a Draga Sant'Elia.
Sull’accaduto è intervenuta Letizia Kozlan, naturalista e biologa triestina specializzata in grandi carnivori: «Incontrare un orso nel Carso triestino inizia ad essere un evento oramai sempre meno raro, questo è evidente, mentre fino a pochi anni questo fenomeno era molto meno frequente». La domanda, che in molti si porranno ora: se ci si dovesse imbattere in un orso, quale comportamento dovremmo assumere? «Mantenere i nervi saldi, non commettere movimenti bruschi e rimanere fermi. Secondo studi scientifici un orso, se fiuta la presenza dell’essere umano, tende a scappare.