Re: La scuola in valle brembana???
Inviato: martedì 29 gennaio 2008, 15:41
da president
Le mie parole non erano contro lo sport, anzi. Le mie parole sono contro l'ed.Fisica che si fa nelle scuole. Come ahimè molte materie non ha seguito l'evolversi delle varie discipline e spero sarai d'accordo con me che ci sono molte attività che possono non essere gradite. Io chiedevo semplicemente che ci fosse un vero incentivo allo sport ma non inteso come ore di ed.Fisica. Ben vengano tutti quelle ragazze e quei ragazzi che ogni giorno finita scuola si fanno in 4 per praticare uno sport e magari inseguire anche qualche sogno.
Ripeto w lo sport e chi lo pratica.
Re: La scuola in valle brembana???
Inviato: mercoledì 30 gennaio 2008, 10:42
da francesca
Al contrario di quanto sostiene President io sono piuttosto contenta dell'Educazione fisica che si fa a scuola. Alle medie i miei figli hanno avuto ottime esperienze e anche le superiori promettono bene. Ben venga la tendenza a far provare tutto, dal badminton al balletto, non di sola corsa, calcio e pallavolo si vive....Certo, certe cose sono "imbarazzanti", ma superare l'imbarazzo aiuta a crescere, insegna a mettersi in discussione e ad impegnarsi anche in cose che non piacciono. L'educazione fisica è fondamentale per la formazione della personalità, ed è un peccato che alle elementari sia spesso trascurata. Già dalla postura e dall'atteggiamento fisico di un bambino si può capire di che cosa ha più bisogno e in molti paesi stranieri proprio l'attività fisica viene utilizzata per superare problemi comportamentali e di apprendimento.
Re: La scuola in valle brembana???
Inviato: mercoledì 30 gennaio 2008, 10:51
da N.C.
Posso dire che la mia personalità e l'educazione fisica sono moolto scorrelati.
La storia ti da il senso critico, la letteratura ti permette di esprimere il sentimento, la matematica e la fisica ti avviano al pensiero razionale, ma l'educazione fisica ....
Sport si, è necessario (anche se io non lo pratico riconosco la notevole utilità), ma dare tutta quella importanza all'educazione fisica, insommma... non mi trova d'accordo.
Re: La scuola in valle brembana???
Inviato: mercoledì 30 gennaio 2008, 11:38
da francesca
Interessante posizione, molto occidentale, il cervello insomma sta al vertice della piramide, la testa sempre avanti e la "fisicità" segue, "scorrelata", appunto. Per assurdo allora chi studia storia ha più senso critico di chi si specializza in fisica, che però è più razionale. Purtroppo nessuno dei due ha l'opportunità di esprimere il sentimento....
Scherzo. Mens sana in corpore sano. Che lo sport aiuti il cervello è scientificamente provato, "latinorum" a parte. La "personalità" non si correla con lo sport, ma con il movimento. Il cervello è tutt'uno con il corpo, ne fa parte, dipende totalmente da questo, così come il corpo dipende dal cervello. La tua personalità determina il tuo atteggiamento fisico (ad es. chi è goffo non crede in sé stesso, chi è ipercinetico manifesta la sua ansia...), così come il tuo umore determina il modo in cui ti muovi....capisci cosa voglio dire? Se lavori sul fisico lavori anche sul cervello, e viceversa, ma lavorare sul fisico è più semplice, per questo il movimento viene usato per aiutare i bambini con problemi. Concentrarsi su un determinato movimento, come si fa quando si pratica uno "sport", permette ai tuoi neurorecettori di interrompere un particolare stimolo elettrico a favore di un altro stimolo, ti insegna perciò a controllarti, a concentrarti, a modificare certi atteggiamenti e pensieri involontari....etc. etc. Se con un po' di allenamento superi un ostacolo che prima di pareva troppo alto sei contento e ti senti più forte, se fai fatica liberi endorfine e non hai bisogno del pusher (pensa che lo sport fa parte di molti programmi per combattere la depressione...). Se fai educazione fisica, nel senso più ampio del termine, non diventi più intelligente, ma sfrutti meglio il cervello che già hai....certo bisogna farla per benino....

Re: La scuola in valle brembana???
Inviato: mercoledì 30 gennaio 2008, 12:09
da N.C.
Il discorso fisiologico me lo devo rileggere bene con wikipedia aperta su un altra pagina altrimenti non capisco nulla

.
Comunque il concetto mi trova d'accordo. Fare attività sportiva è essenziale. Io non la faccio perchè torno tardi la sera e non trovo più il tempo per andare in piscina (lo sport che praticavo più spesso) però me ne dispiace, nel senso che riconosco che mi sentivo fisicamente meglio quando praticavo.
Il discorso mio e di president (che da quello che ricordo pratica anche lui sport) è diverso. Poi c'è da dire che noi abbiamo avuto un esperienza cattiva con l'educazione fisica le cui ragioni sono riassumibili nel nome del nostro vecchio docente.
Istituto di Istruzione David Maria Turoldo
Inviato: venerdì 23 maggio 2008, 14:41
da IW2LBR
Istituto di Istruzione Superiore David Maria Turoldo - Camanghe' Zogno
Liceo Scientifico – Liceo Socio-Psico-Pedagogico
Istituto Tecnico Statale Commerciale e per Geometri
Istituto Professionale Statale per l’Industria e l’Artigianato
PRESENTAZIONE DEL BILANCIO SOCIALE DELLA NOSTRA SCUOLA
L’Istituto di Istruzione Superiore “David Maria Turoldo” di Zogno costituisce una risorsa del territorio,
che educa e prepara i giovani al loro futuro di cittadini e di professionisti e contribuisce allo sviluppo
culturale della comunità di appartenenza. Il territorio di riferimento si è ampliato, comprendendo, col tempo, le Comunità Montane di Valle Brembana e Valle Imagna e i 4 comuni all’imbocco delle valli (Almé, Villa d’Almé, Paladina, Valbrembo), che corrispondono alla nuova aggregazione dell’Ambito Territoriale n. 1.
L’Istituto attraverso la pubblicazione del “Bilancio Sociale” vuole “rendere conto” al territorio sulla sua attività, coinvolgendo tutti quelli che ne hanno interesse, per ottenere suggerimenti e stimoli al miglioramento e per valorizzare e rafforzare il ruolo della scuola sul territorio.
Saranno presenti:
il Presidente della Provincia di Bergamo Geom. Valerio Bettoni
il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Prof. Luigi Roffia
DATE PRESENTAZION PRESENTAZIONI:
per la componente interna all’Istituto e per le scuole
SABATO 31 MAGGIO ORE 9.00 AULA MAGNA ISTITUTO TUROLDO – ZOGNO
per le componenti esterne dell’area Valle Imagna – Comuni di fondo Valle
MARTEDI’ 3 GIUGNO ORE 20. 20.30 30 SALA CONSIGLIARE - COMUNE DI VILLA D’ALME’
per le componenti esterne dell’area Valle Brembana
GIOVEDI’ 5 GIUGNO ORE 20. 20.30 30 SALA CONFERENZE HOTEL BIGIO - SAN PELLEGRINO
Nota: chi fosse impossibilitato ad essere presente nella data destinata alla sua componente, può
scegliere di partecipare ad un altro incontro. La presenza degli esponenti politici o amministratori di livello Nazionale, Regionale e Provinciale è gradita in ogni data. Ai partecipanti sarà distribuita copia della pubblicazione.
Il dirigente scolastico Prof. Bonaventura Foppolo - Zogno, 20 maggio 2008
Bilancio Sociale 2008: http://www.valbrembanaweb.org/forum/ima ... IO2008.pdf
Re: La scuola in valle brembana???
Inviato: lunedì 13 ottobre 2008, 20:30
da president
Cosa ne pensate del nuovo tentativo di riforma della scuola?
Maestro unico, grembiule/divisa, meritocrazia etc.
Allego decreto.
DECRETO GELMINI SU MAESTRO UNICO: IL TESTO INTEGRALE
Ecco il testo integrale del Decreto sul Maestro unico, in vigore dal 1° settembre 2008:
"Il Presidente della Repubblica, visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione, ritenuta la straordinaria necessita' ed urgenza di attivare percorsi di istruzione di insegnamenti relativi alla cultura della legalita' ed al rispetto dei principi costituzionali, disciplinare le attivita' connesse alla valutazione complessiva del comportamento degli studenti nell'ambito della comunita' scolastica, reintrodurre la valutazione con voto numerico del rendimento scolastico degli studenti, adeguare la normativa regolamentare all'introduzione dell'insegnante unico nella scuola primaria, prolungare i tempi di utilizzazione dei libri di testo adottati, ripristinare il valore abilitante dell'esame finale del corso di laurea in scienze della formazione primaria e semplificare e razionalizzare le procedure di accesso alle scuole di specializzazione medica; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 28 agosto 2008; Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, di concerto con i Ministri dell'economia e delle finanze e per la pubblica amministrazione e l'innovazione; E m a n a il seguente decreto-legge:
Art. 1. Cittadinanza e Costituzione
1. A decorrere dall'inizio dell'anno scolastico 2008/2009, oltre ad una sperimentazione nazionale, ai sensi dell'articolo 11 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, sono attivate azioni di sensibilizzazione e di formazione del personale finalizzate all'acquisizione nel primo e nel secondo ciclo di istruzione delle conoscenze e delle competenze relative a «Cittadinanza e Costituzione», nell'ambito delle aree storico-geografica e storico-sociale e del monte ore complessivo previsto per le stesse. Iniziative analoghe sono avviate nella scuola dell'infanzia.
2. All'attuazione del presente articolo si provvede entro i limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.
Art. 2. Valutazione del comportamento degli studenti
1. Fermo restando quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni, in materia di diritti, doveri e sistema disciplinare degli studenti nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado, in sede di scrutinio intermedio e finale viene valutato il comportamento di ogni studente durante tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica, anche in relazione alla partecipazione alle attivita' ed agli interventi educativi realizzati dalle istituzioni scolastiche anche fuori della propria sede.
2. A decorrere dall'anno scolastico 2008/2009, la valutazione del comportamento e' espressa in decimi.
3. La votazione sul comportamento degli studenti, attribuita collegialmente dal consiglio di classe, concorre alla valutazione complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la non ammissione al successivo anno di corso o all'esame conclusivo del ciclo. Ferma l'applicazione della presente disposizione dall'inizio dell'anno scolastico di cui al comma 2, con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca sono specificati i criteri per correlare la particolare e oggettiva gravita' del comportamento al voto insufficiente, nonche' eventuali modalita' applicative del presente articolo.
Art. 3. Valutazione del rendimento scolastico degli studenti
1. Dall'anno scolastico 2008/2009, nella scuola primaria la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite e' espressa in decimi ed illustrata con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall'alunno.
2. Dall'anno scolastico 2008/2009, nella scuola secondaria di primo grado la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite e' espressa in decimi.
3. Sono ammessi alla classe successiva, ovvero all'esame di Stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline.
4. L'articolo 13, comma 3, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, e' abrogato e all'articolo 177 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, sono apportate le seguenti modificazioni: a) i commi 2, 5, 6 e 7, sono abrogati; b) al comma 3, dopo le parole: «Per la valutazione» sono inserite le seguenti: «, espressa in decimi,»; c) al comma 4, le parole: «giudizi analitici e la valutazione sul» sono sostituite dalle seguenti: «voti conseguiti e il»; d) l'applicazione dei commi 1 e 8 dello stesso articolo 177 resta sospesa fino alla data di entrata in vigore del regolamento di cui al comma 5; e) e' altresi' abrogata ogni altra disposizione incompatibile con la valutazione del rendimento scolastico mediante l'attribuzione di voto numerico espresso in decimi.
5. Con regolamento emanato ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, si provvede al coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli studenti e sono stabilite eventuali ulteriori modalita' applicative del presente articolo.
Art. 4. Insegnante unico nella scuola primaria
1. Nell'ambito degli obiettivi di contenimento di cui all'articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nei regolamenti di cui al relativo comma 4 e' ulteriormente previsto che le istituzioni scolastiche costituiscono classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali. Nei regolamenti si tiene comunque conto delle esigenze, correlate alla domanda delle famiglie, di una piu' ampia articolazione del tempo-scuola.
2. Con apposita sequenza contrattuale e a valere sulle risorse di cui all'articolo 64, comma 9, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e' definito il trattamento economico dovuto per le ore di insegnamento aggiuntive rispetto all'orario d'obbligo di insegnamento stabilito dalle vigenti disposizioni contrattuali.
Art. 5. Adozione dei libri di testo
1. Fermo restando quanto disposto dall'articolo 15 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, i competenti organi scolastici adottano libri di testo in relazione ai quali l'editore si sia impegnato a mantenere invariato il contenuto nel quinquennio, salvo le appendici di aggiornamento eventualmente necessarie da rendere separatamente disponibili. Salva la ricorrenza di specifiche e motivate esigenze, l'adozione dei libri di testo avviene con cadenza quinquennale, a valere per il successivo quinquennio. Il dirigente scolastico vigila affinche' le delibere del collegio dei docenti concernenti l'adozione dei libri di testo siano assunte nel rispetto delle disposizioni vigenti.
Art. 6. Valore abilitante della laurea in scienze della formazione primaria
1. L'esame di laurea sostenuto a conclusione dei corsi in scienze della formazione primaria istituiti a norma dell'articolo 3, comma 2, della legge 19 novembre 1990, n. 341, comprensivo della valutazione delle attivita' di tirocinio previste dal relativo percorso formativo, ha valore di esame di Stato e abilita all'insegnamento, rispettivamente, nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria. 2. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano anche a coloro che hanno sostenuto l'esame di laurea conclusivo dei corsi in scienze della formazione primaria nel periodo compreso tra la data di entrata in vigore della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e la data di entrata in vigore del presente decreto.
Art. 7. Sostituzione dell'articolo 2, comma 433, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
1. Il comma 433 dell'articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e' sostituito dal seguente: «433. Al concorso per l'accesso alle scuole di specializzazione mediche, di cui al decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 368, e successive modificazioni, possono partecipare tutti i laureati in medicina e chirurgia. I laureati di cui al primo periodo, che superino il concorso ivi previsto, sono ammessi alle scuole di specializzazione a condizione che conseguano l'abilitazione per l'esercizio dell'attivita' professionale, ove non ancora posseduta, entro la data di inizio delle attivita' didattiche di dette scuole immediatamente successiva al concorso espletato.».
Art. 8. Norme finali
1. Dall'attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. 2. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sara' presentato alle Camere per la conversione in legge. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Dato a Roma, addi' 1° settembre 2008
NAPOLITANO
Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri
Gelmini, Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca
Tremonti, Ministro dell'economia e delle finanze
Brunetta, Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione
Visto, il Guardasigilli: Alfano Ultimo aggiornamento: 16/09/08
Re: La scuola in valle brembana???
Inviato: martedì 14 ottobre 2008, 8:20
da pluto
president ha scritto:Cosa ne pensate del nuovo tentativo di riforma della scuola?
Maestro unico, grembiule/divisa, meritocrazia etc.
per quanto riguarda i voti non cambia nulla, per dare buono/distinto/ottimo si basano sempre e comunque dai decimi...sette risposte esatte su dieci ti danno buono....con i giudizi si è sempre mascherato il voto in decimi
per quanto riguarda il grembiule....anche se l'abito non fa il monaco...servirà per dare un po' di "ordine"...io quando andavo alle elementari ero orgoglioso del mio grembiulino..felice perchè stavo andando a scuola!
maestro unico...questione più combattuta dai docenti
ho letto venerdi su l'eco due lettere collegio docenti (zogno e clusone)
trovo puerili le lamentele relative a conseguente impossibilità di fare uscite sul territorio, impossibilità a fare la gita scolastica, impossibilità ad attività extracurricolari, "usare" l'handicap per contestare la valutazione meritocratica, contestare il calo delle ore a 24 quando se ne perdono di ore tanto da non riuscire a finire i programmi.
mi sorge spontanea una domanda: ma i docenti hanno paura del maestro unico perchè non sono in grado di farlo?
Re: La scuola in valle brembana???
Inviato: venerdì 17 ottobre 2008, 11:37
da fantasia
servente ha scritto: per l’infanzia non credo che venga eliminato il tempo pieno, piuttosto si dovrebbe capire il perché nel caso di zogno in questi ultimi anni c’è stata un’emorragia di bambini a favore degli asili privati e non credo centri la gelmini.
forse la risposta è qui:
"facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in un alloggiamento per manipoli<<. ma vuole istituire, senza parere, una larvata dittatura.
allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito? si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. c'è una certa resistenza, in quelle scuole c'è sempre,perfino sotto il fascismo c'è stata. allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci)cominncia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. non tutte le scuole private. le scuole del suo partito, di quel partito. ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. cure di denaro e di privilegi. si comincia perfino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perchè in fondo sono migliori si dice, di quelle di stato. e magari si danno dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandfare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. il partito dominante, non potendo apertamente trasformare le scuole di stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. attenzione, questa è la ricetta. bisogna tenere d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. l'operazione si fa in più modi: rovinare le scuole di stato, lasciare che vadano in malora, impoverire i loro bilanci, ignorare i loro bisogni, attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private, dare alle scuole private denaro pubblico.
(pubblicato nella rivista scuola democratica, 20 marzo 1950)
discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III congressodell'associazione a dif3sa della scuola nazionale a roma, l'11 febbraio 1950
un po' lungo e, forse, non totalmente condivisibile in alcune sue parti, ma da prestarci attenzione.