Skiador ha scritto:mi stupisco Andrea che, dalla tua posizione di presidente del CAI, continui ad insistere pubblicamente sul voler protestare contro chi sanziona i trasgressori delle regole che, se ci sono, significa che non sono prive di significato (a maggior ragione su una pista con quelle caratteristiche) e l'unico modo per farle rispettare e' quello di sanzionare chiunque trasgredisca. Questo e' l'unico modo per andare sul concreto (come dici tu).
Skiador, io, come c'è scritto giustamente anche nell'articolo, non discuto il fatto che i carabinieri possano aver dato multe a chi effettivamente creava pericolo nelle piste (ce n'è di gente che non sa nemmeno cos'è la montagna, e non sa frequentarla!), ma il fatto è che riguardo alle norme, se ci sono sempre state, perché si è passati dal "liberi tutti" al "non passa nessuno"? Questa è la vera criticità, non il fatto che i Carabinieri applichino le regole, è il fatto che prima non lo facevano e poi da un giorno all'altro han sbarrato le porte senza dare la possibilità a nessuno di studiare alternative in tempo utile. E, sai meglio di me, in quella zona è difficile trovare percorsi ad hoc che non tocchino la pista.. li stiamo studiando e ci impegnamo, prendendoci magari anche carico di una cosa che forse non spetterebbe a noi, ma intanto che si fa, si chiude tutto?
Da qui invoco il buonsenso, ed è questa proprio una delle funzioni primarie di un presidente del CAI: mediare tra le varie istanze della montagna, perché la montagna non è proprietà privata e c'è spazio per tutti, basta parlarsi e dialogare! E la mia non è una posizione isolata, ma condivisa; a Colere ad esempio era accaduta una cosa molto simile e solo dopo due anni di "sofferenze" si riuscì a individuare un percorso alternativo, che è quello attualmente in uso. Facciamolo anche a Valtorta ma datecelo il tempo di farlo!