Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Le numerose specie di animali selvatici nelle Alpi Prealpi Orobie e specificatamente in Valle Brembana
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dal Messaggero

Orso, gli ambientalisti chiedono il ritiro del divieto di narcotizzare

PETTORANO - La richiesta del tavolo riunitosi ieri a Pescasseroli e composto dai Parchi della Majella e da quello d'Abruzzo, oltre che dalla Riserva Gizio-Monte Genzana, partirà questa mattina e si muove sulla scia di quanto chiesto ieri da Federparchi, Legambiente e Wwf al ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti: un ripensamento, cioè, di quella direttiva diffusa su Twitter nella quale si vieta l'uso della narcotizzazione per munire di radiocollari gli orsi.

«E' importante che le istituzioni tengano in debita considerazione i pareri scientifici e le esperienze pluriennali - scrivono gli ambientalisti - senza cedere a pressioni, emotività, esigenze di comunicazione che inducono a scelte affrettate e sbagliate». I firmatari della lettera al ministro citano come esempio proprio il Parco d'Abruzzo dove «negli ultimi 20 anni sono stati narcotizzati oltre 88 orsi con zero mortalità. Animali che - si legge nella missiva -, grazie alla narcosi, sono stati dotati di radiocollare e quindi è stato possibile monitorarli, seguirli e proteggerli, in alcuni casi anche curarli». Unica via per risolvere l'emergenza di Pettorano sul Gizio dove i plantigradi, d'altronde, continuano a fare incursioni: l'ultima l'altra sera dove, però, gli orsi sono stati più «educati» di quanto non li avesse etichettati il direttore della Riserva, limitandosi a distruggere una recinzione e a fare incetta di uova, anziché di polli e galline. «Chiediamo lo stato di calamità naturale - insiste il comitato dei residenti - in modo che possa intervenire la protezione civile». Della necessità di una autorità speciale, parla poi l'ex presidente e commissario del Parco d'Abruzzo Giuseppe Rossi che cita le numerose richieste e suggerimenti inviati al ministero e rimaste senza risposta. In Abruzzo, d'altronde, gli orsi finora sono morti non per narcosi, ma per infezioni dovute al mancato controllo sugli animali di allevamento e per mano delle doppiette dei bracconieri. A tal proposito la procura sta valutando ora anche la testimonianza data dalla figlia dell'operaio Anas che ha confessato di aver sparato (per sbaglio) all'orso il 10 settembre scorso. La ragazza ha confermato la versione del padre, ma la dinamica del presunto incidente, non collima con i rilievi.

LA PSICOSI - Popolazioni dell’Alto Sangro preoccupate dalla presenza degli orsi. L’opinione pubblica si divide tra il grave problema della salvaguardia e la necessità di tutelare cittadini e allevatori. E’ ormai consuetudine per l’orso bruno marsicano visitare i centri abitati del Parco. Lo vediamo pascolare nei giardini pubblici e transitare davanti al pub in presenza di persone. Tra i comuni di Civitella Alfedena, Barrea e Villetta Barrea, si muovono l’orsa Ura, munita di radiocollare non più in funzione, un predatore sprovvisto del dispositivo di controllo e una femmina con due cuccioli. In tali zone sono presi d’assalto i frutteti in quanto in alta quota il ramno alpino, preferito dall’animale, quest’anno non è maturato. A Civitella Alfedena, l’orso, per gustare mele, ha divelto l’albero dell’orto di un guardaparco, situato di fronte a un bar. Ad Opi, sono stati uccisi undici maialini, ferito a morte la mamma e quattro galline. A Pescasseroli, sono stati predati due mufloni e diverse pecore. In questi ultimi due casi, potrebbe trattarsi di uno dei figli dell’orsa investita qualche anno fa sulla statale 83.
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da Il Cacciatore

New York, Orso uccide studente di 22 anni

New York, 23 settembre 2014 - Orso nero uccide studente di 22 anni nei boschi vicino a New York
Era dal 1852 che non accadeva una disgrazia del genere. Lunedì 22 settembre, nei boschi a solo un’ora da New York un uomo di 22anni, mentre faceva un’escursione insieme ad altri 4 amici, é stato assalito ed ucciso da un orso nero americano. Lo ha reso noto la polizia che ha già provveduto a sopprimere l’animale. Darsh Patel il nome della vittima. L’orso ha iniziato a seguirli mentre si erano addentrati nella riserva di Apshawa Preserve vicino la cittadina di West Milford in New Jersey, a 65 km dalla Grande Mela. Era dal 1852 che in New Jersey non si registrava un aggressione letale da parte di un plantigrado.
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da Fidelity

Orso uccide studente escursionista negli Stati Uniti

Un orso nero ha attaccato ed ucciso un escursionista durante il fine settimana nello stato americano del New Jersey. Quando gli ufficiali dello sceriffo ed i funzionari della fauna selvatica lo hanno trovato, stava ancora girando attorno al corpo della vittima. L’orso, un maschio dal peso di circa 136 chilogrammi, è stato ucciso con due colpi di fucile, ed il suo corpo verrà ora esaminato in un laboratorio di stato per cercare indizi utili a comprendere come mai l’animale abbia attaccato il gruppo di cinque escursionisti. Un portavoce del Dipartimento di Stato di Protezione Ambientale ha detto in una conferenza stampa che la vittima era un ragazzo di ventidue anni di nome Darsh Patel che si trovava nella Apshawa Preserve, a circa 45 km a nord ovest di New York City, la scorsa domenica per una escursione con quattro amici. Patel era uno studente universitario e si stava laureando in tecnologia di informazioni e informatica presso la Rutgers University.

Secondo Storbeck, quando i cinque amici hanno notato che l’orso cominciava a seguirli, hanno iniziato a correre, finendo per separarsi. Quando non sono più riusciti a trovare Patel, hanno chiamato la polizia, che ha trovato il suo corpo circa due ore più tardi. L’orso era a 30 metri dal corpo e gli girava attorno; Storbeck ha detto che non se n’è andato neanche dopo che gli ufficiali hanno cercato farlo allontanare spaventandolo con rumori forti e lanciando bastoni e pietre. L’orso non aveva alcun tag identificativo, ed era quindi non noto ai funzionari della fauna selvatica locali. Kelcey Burguess, biologa a capo del progetto Orso Nero, ha detto che l’orso era probabilmente alla ricerca di cibo, soprattutto perché i funzionari della fauna selvatica credono che ci sia una corrente carenza di ghiande e di bacche di cui gli orsi solitamente si nutrono. Gli escursionisti avevano barrette di cereali e acqua con loro, ha detto Storbeck. I funzionari credono gli escursionisti non abbiano provocato l’orso, ma abbiano dimostrato la loro inesperienza quando hanno deciso di correre. Il modo più sicuro per gestire un incontro con un orso è infatti muoversi lentamente e non guardare l’orso negli occhi.
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

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da Vicenzatoday

Altopiano, l'orso Genè torna a colpire
L'orso M4 colpisce ancora e attaccata una altra mucca a pochi km da Gallio, con l'autunno l'animale si avvicina sempre di più ai centri abitati

26 Settembre 2014

L'orso Genè colpisce ancora. Quasi a voler dare ragione a chi sosteneva la pericolosità dell'orso che una volta terminate le prede in Altopiano sarebbe sceso più a valle in cerca di cibo. L'ultima preda a pochi km dal centro di Gallio.

​L'orso non dava notizie di se da quasi un mese, martedì notte l'ultimo attacco pericolosamente vicino al paese. Sempre lo stesso il modo di cacciare un colpo inferto all'animale sulla schiena che una volta a terra viene divorata.
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da Abruzzo 24 ore

Continua la psicosi orsi: plantigrado tenta di entrare in casa a Pettorano e graffia il portone

Non sembra accennare a diminuire, dopo i vari casi verificatisi recentemente, la psicosi per i raid degli orsi marsicani affamati fin dentro i centri abitati del parco allo scopo di ricercare cibo. L'ultimo episodio si è verificato a Pettorano sul Gizio, in contrada Conca, dove un orso si era recato nel tentativo di trovare qualcosa da mangiare. Inizialmente sembra si fosse recato verso un pollaio, ma essendogli l'accesso impedito dalla rete elettrica si è diretto verso una vicina casa, tentando invano di entrare e graffiando ripetutamente il portone. Tanta apprensione ma nulla più, fortunatamente, per la famiglia di Maurizio Del Monaco. "Ad accorgersi di quel che stava accadendo è stata mia nipote" - ha raccontato l'uomo - "la prima ad udire i graffi ed i bramiti dell'animale, ma solo l'indomani mattina siamo usciti di casa ed abbiamo compreso bene cosa fosse successo. Gli agenti della Forestale stanno già eseguendo i controlli di rito, mentre tra i residenti, già provati dalla recente uccisione di un altro plantigrado nelle vicinanze di Pettorano, monta ancora una volta la protesta: in molti chiedono la cattura dell'orso, ma tale ipotesi appare di soluzione non semplice, soprattutto in conseguenza del divieto di narcotici per gli animali dotati di collare recentemente disposto dal Ministero per l'Ambiente. "Il solo modo affinché terminino questi episodi" - ha spiegato il portavoce del comitato per l'allontanamento degli orsi Domenico Ventresca - "è favorire il ritorno degli animali a nutrirsi nella loro area storica a ridosso delle montagne del Parco".
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Incidente in Trentino: scontro tra orso e due auto

Mentre prosegue l’attivita’ di monitoraggio degli orsetti, la squadra emergenza del Servizio foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento e’ stata chiamata in serata a intervenire a Vezzano, dove si e’ verificato un incidente tra due automobili e un orso, sbucato all’improvviso sulla strada della Gardesana. L’impatto e’ avvenuto vicino al ‘Vecchio mulino’ e, stando alle prime informazioni riferite dalla Provincia stessa, conducenti e passeggeri delle vetture non hanno riportato ferite e l’orso dopo l’urto si e’ allontanato inoltrandosi nel bosco, apparentemente senza gravi conseguenze. I danni a una delle vetture sembrano invece consistenti. I forestali stanno controllando l’area con l’obiettivo di verificare le condizioni dell’animale e comunque escludere la sua presenza in prossimita’ della strada.
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da TGCOM

Ricompare sull'altipiano di Asiago l'orso M4, incubo degli allevatori

M sta per "maschio", 4 è il numero della provetta contenete il suo dna. Due quintali di peso e sei anni di vita, "Il Biondo" - come è soprannominato per via della peluria ritrovata vicino alle sue vittime - è un orso che desta le preoccupazioni degli allevatori da diversi mesi. Aggressivo ed esperto nel far perdere le sue tracce, l'orso andrebbe sorvegliato per evitare che faccia ulteriori vittime: sono già decine i bovini uccisi, e addirittura due asini. L'obiettivo è catturarlo per munirlo di radiocollare e poter sorvegliare i suoi movimenti, ma il Biondo appare e scompare fra le foreste dell'altipiano di Asiago. L'ultima volta era stato avvistato al confine con il Trentino, a 1700 metri d'altezza. Questa volta è stato un cacciatore a riuscire a registrare le immagini di questo animale.
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tratto da Ruralpini di Michele Corti

L'avvocato denuncia
la provincia di Trento e i suoi esperti orsologi, che negano la pericolosità degli orsi
si assumono la responsabilità di omicidio volontario

L'avv. Mario Giuliano mette in evidenza come i super esperti della provincia, manipolando l'informazione con una propaganda che sottovaluta la pericolosità degli orsi per nascondere il fallimento di Life Ursus, si assumono la responsabilità di omicidio volontario qualora ci scappi il morto

Le aggressioni degli orsi in Trentino a carico di esseri umani non sono ipotesi. Quest'anno due aggressioni avrebbero potuto concludersi tragicamente se gli aggrediti non fossero state persone di grande prontezza che hanno contrattaccato a bastonate, calci e pugni (non osservando certo le 'regole di comportamento della Provincia). L'avv. Mario Giuliano che da tempo contesta la Provincia ritenendo che la politica da essa seguita in materia di orsi metta a repentaglio la sicurezza pubblica e, concretamente, le vite umane, ha interpellato degli esperti internazionali per smontare i sofismi degli esperti della PAT che giocano con le parole sulla pelle (letteralmente) delle persone. Arrivando a catalogare come "falsi attacchi" episodi in cui l'orso ferisce il malcapitato a terra, gli lacera i vestiti. Cosa c'è di falso? Solo la loro propaganda in stile regime totalitario.

Ero convinto che l'orsa che aggredí Sisinio Zanella il 25 maggio fosse Daniza. Poi sono andato a riguardarmi la sua intervista. E' un'altra orsa! Infatti Zanella riferisce che i forestali gli hanno detto trattarsi di un'orsa cui il maschio ha ammazzato due cuccioli su tre. Quindi non era Daniza. Il che significa che abbiamo in Trentino un altro orso pericoloso ancora in circolazione. La Provincia, per giustificare la sua inerzia pur a fronte di un fatto increscioso, ha liquidato l'episodio come “falso attacco”, cosa che mi è sembrata surreale, anche se in linea con l'ideologia dei suoi esperti, ispirati dalle massime cautele e riguardi per una bestia e da conseguente grave noncuranza per gli umani, solo camuffata dietro a vuote parole. Se uno viene aggredito da un orso che lo atterra e riesce a farlo desistere solo con cinquanta violente bastonate, non credo si possa parlare di falso attacco. Se io saltassi addosso a qualcuno e lo faccessi cadere a terra digrignando i denti minacciosamente non ci sarebbe nessun giudice che mi assolverebbe dicendo che il mio sarebbe stato solo un “falso attacco”. L'orso invece viene assolto dai cosiddetti “esperti” della Provincia, che poi così sapienti non sono, se non in sofismi, visto che invece i professori da me consultati dicono esattamente il contrario, e in toni niente affatto sfumati.

Eirik Granqvist, già direttore del Museo Zoologico dell'Università di Helsinky, ora consulente dell'Unesco, ha risposto così al mio quesito: “L'uomo ha avuto molta fortuna a sopravvivere, questo genere di attacchi è sovente mortale. Valerius Geist è probabilmente la migliore fonte di informazioni riguardo ai cosiddetti falsi attacchi. Secondo me se l'orso ferisce l'uomo, se danneggia i suoi vestiti, o se tenta di atterrarlo si tratta di vero attacco. Solo chi ha una mentalità totalitaria può garantire il beneficio del dubbio ad un orso”. Valerius Geist, Professore Emerito di Scienze dell'Ambiente all'Università di Calgary, ha rincarato la dose: “L'affermazione del governo provinciale del Trentino è errata. L'attacco è stato portato da un orso privo di esperienza di uccisione di umani, ma è stato determinato e persistente. Mario ha ragione”.

Quindi che la Provincia la finisca di dedicarsi alla sofistica interessata e catturi quell'orsa, che è evidentemente pericolosa. Se non lo fa e quell'orsa uccide qualcuno, la Giunta Provinciale e i suoi cosiddetti esperti risponderanno di omicidio volontario per dolo eventuale. Potrebbe essere configurato tale reato anche nel caso di un orso che uccide qualcuno senza aver palesato prima la sua pericolosità. Se però la pericolosità è conclamata, come in questo caso, direi che non ci sono dubbi. Mi farò carico di stilare personalmente la denuncia, anche alla luce delle illuminanti dichiarazioni rese recentemente dal Presidente dei Cacciatori Trentini Sassudelli, funzionario dell'Ufficio Statistico del Servizio Agricoltura della Provincia, il quale ha riferito essere stato a suo tempo valutato il rischio di un incidente mortale, giudicato basso e quindi accettabile. E infatti in merito è stata stipulata una polizza assicurativa e approvato un regolamento per la liquidazione degli indennizzi, che comprende anche la causa morte. L'accettazione del rischio, per quanto basso, è dolo eventuale.

di Mario Giuliano
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

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da terremarsicane 6 ottobre 2014

Esce di casa e trova un orso in piazza

Marsica - Esce di casa e trova in Piazza un orso bruno marsicano. È quanto accaduto ad un operaio di Pettorano Sul Gizio. Come riportato dal quotidiano Il Messaggero, erano circa le 7 quando l'uomo, mentre andava al lavoro, ha notato un plantigrado di medie dimensioni passeggiare in Piazza San Nicola. L'operaio ha immediatamente avvisato gli agenti del Corpo Forestale di Sulmona ed i Carabinieri della locale stazione. La situazione, comunque, è costantemente monitorata da organi di Polizia incaricati a garantire la tutela della salute sia dell'uomo che dell'animale.
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