da Vicenza today
Enego, l'orso M4 uccide ancora
Attaccata un'altra manza ad Enego, l'orso M4 non si placa e continua il suo banchetto. Le nuove catture potrebbero essere gli ultimi "spuntini" prima del letargo.
L'orso Genè colpisce ancora ad Enego. Le temperature ancora miti per la stagione potranno anche essere di conforto ai molti che in estate hanno rimpianto le vecchie estati afose, ma si stanno rivelano un problema per gli allevatori. Con l'arrivo dell'inverno l' orso M4 dovrebbe iniziare il suo letargo, ma fin che il tempo tiene la stagione della caccia per l'animale non si chiude. Venerdì notte a Malga Primo Lotto Valmaron ad Enego un altra manza è finita sotto le zanne dell'orso che evidentemente vuole andare a nanna a stomaco pieno. Il partito del "io sto con l'orso" ha sicuramente molti sostenitori tra i cittadini della provincia ed in tutta Italia na non alla Coldiretti vicentina che, dopo ogni attacco, fa seguire un comunicato, dando vita ad un balletto che, causa nuove catture, non sembra avere fine.
Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
- IW2LBR
- Site Admin
- Messaggi: 77145
- Iscritto il: mercoledì 24 agosto 2005, 19:57
- Località: Media Val Brembana (600m)
- Contatta:
Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Valanga - VLBNET Rete Wireless - News Valle Brembana - Valle Brembana - Fotografie della Valle Brembana
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
- IW2LBR
- Site Admin
- Messaggi: 77145
- Iscritto il: mercoledì 24 agosto 2005, 19:57
- Località: Media Val Brembana (600m)
- Contatta:
Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
dall'Arena
L'orso si rifà vivo: entra nel recinto e sbrana la capra
Spagnol: «Gli animali sono vicini alle case. La gente è spaventata»
L'orso è tornato a far sentire la sua presenza sul Baldo. A Prada, a mille metri di quota nel comune di Brenzone è stata trovata una capra sbranata. Fatto confermato da Anna Maggio, comandante della polizia provinciale: «È uscito il nostro agente responsabile di quadrante referente per la gestione delle problematiche dei predatori ed è stata fatta segnalazione al centro operativo gestito dal Corpo forestale dello Stato che raccoglie le informazioni che veranno girate in Regione dove saranno prese le relative decisioni. Non sappiano di che orso si tratti». Racconta il proprietario dell'ovino ucciso, Antonio Spagnol, che ha 84 anni, abita a Verona e, in Prada, ha un bosco dove fa pascolare le sei capre che ora gli sono rimaste. «Verso le 10 mi sono accorto che ne mancava una, quella con la campana al collo che radunava tutte le altre. Allora io e mia moglie abbiamo fatto un giro del bosco e abbiamo trovato i resti della nostra capretta, che ha aveva quasi 5 anni. Così abbiamo subito comunicato il fatto alla polizia provinciale. Due agenti sono venuti e hanno trovato peli dell'orso attaccati alla rete delle capre che il grosso animale aveva abbattuto. I peli sono stati portati via dagli agenti che hanno fatto un verbale e mi hanno assicurato che sarò risarcito del danno, fatto cui io tengo molto relativamente. Allevo le capre», continua, «perché, previa autorizzazione dei forestali, mi puliscono il bosco e mi ci sono affezionato. E poi mi preoccupa l'idea che questo grosso predatore possa tornare e danneggiare le bestie dei contadini come già è accaduto qui in Prada. A me fa anche paura. Non vorrei mai trovarmelo di fronte perché non saprei come difendermi». Aggiunge la moglie Ida: «Il recinto del nostro bosco, tra l'altro, è vicino a delle case dove ci sono sempre molte persone che cominciano ad avere paura». Commenta Pietro Zamperini, titolare dell' albergo ristorante Edelweiss in Prada: «Le voci corrono. Lo sappiamo che un orso ha sbranato una capra. Ho parlato con il proprietario del pascolo dov'è accaduto. Ne ho discusso con lui e sentito la gente perché c'è un certo malcontento. Qualcuno ha paura e gli allevatori sono preoccupati. Dal canto mio, anche come operatore turistico, ritengo che un orso, in una zona come questa, possa costituire un problema nel momento in cui venga a contatto con le persone. Non sono contrario a tale presenza, ma sono convinto che la tutela della persona vada messa al primo posto e che un'eventuale convivenza vada gestita in modo che non costituisca pericolo e non danneggi a chi quassù vive, lavora nel turismo o nell'allevamento. Molti si avvicinano alla montagna per passione, percorrendo anche sentieri isolati: una presenza come il plantigrado va tenuta sotto stretto controllo».
L'orso si rifà vivo: entra nel recinto e sbrana la capra
Spagnol: «Gli animali sono vicini alle case. La gente è spaventata»
L'orso è tornato a far sentire la sua presenza sul Baldo. A Prada, a mille metri di quota nel comune di Brenzone è stata trovata una capra sbranata. Fatto confermato da Anna Maggio, comandante della polizia provinciale: «È uscito il nostro agente responsabile di quadrante referente per la gestione delle problematiche dei predatori ed è stata fatta segnalazione al centro operativo gestito dal Corpo forestale dello Stato che raccoglie le informazioni che veranno girate in Regione dove saranno prese le relative decisioni. Non sappiano di che orso si tratti». Racconta il proprietario dell'ovino ucciso, Antonio Spagnol, che ha 84 anni, abita a Verona e, in Prada, ha un bosco dove fa pascolare le sei capre che ora gli sono rimaste. «Verso le 10 mi sono accorto che ne mancava una, quella con la campana al collo che radunava tutte le altre. Allora io e mia moglie abbiamo fatto un giro del bosco e abbiamo trovato i resti della nostra capretta, che ha aveva quasi 5 anni. Così abbiamo subito comunicato il fatto alla polizia provinciale. Due agenti sono venuti e hanno trovato peli dell'orso attaccati alla rete delle capre che il grosso animale aveva abbattuto. I peli sono stati portati via dagli agenti che hanno fatto un verbale e mi hanno assicurato che sarò risarcito del danno, fatto cui io tengo molto relativamente. Allevo le capre», continua, «perché, previa autorizzazione dei forestali, mi puliscono il bosco e mi ci sono affezionato. E poi mi preoccupa l'idea che questo grosso predatore possa tornare e danneggiare le bestie dei contadini come già è accaduto qui in Prada. A me fa anche paura. Non vorrei mai trovarmelo di fronte perché non saprei come difendermi». Aggiunge la moglie Ida: «Il recinto del nostro bosco, tra l'altro, è vicino a delle case dove ci sono sempre molte persone che cominciano ad avere paura». Commenta Pietro Zamperini, titolare dell' albergo ristorante Edelweiss in Prada: «Le voci corrono. Lo sappiamo che un orso ha sbranato una capra. Ho parlato con il proprietario del pascolo dov'è accaduto. Ne ho discusso con lui e sentito la gente perché c'è un certo malcontento. Qualcuno ha paura e gli allevatori sono preoccupati. Dal canto mio, anche come operatore turistico, ritengo che un orso, in una zona come questa, possa costituire un problema nel momento in cui venga a contatto con le persone. Non sono contrario a tale presenza, ma sono convinto che la tutela della persona vada messa al primo posto e che un'eventuale convivenza vada gestita in modo che non costituisca pericolo e non danneggi a chi quassù vive, lavora nel turismo o nell'allevamento. Molti si avvicinano alla montagna per passione, percorrendo anche sentieri isolati: una presenza come il plantigrado va tenuta sotto stretto controllo».
Valanga - VLBNET Rete Wireless - News Valle Brembana - Valle Brembana - Fotografie della Valle Brembana
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
- IW2LBR
- Site Admin
- Messaggi: 77145
- Iscritto il: mercoledì 24 agosto 2005, 19:57
- Località: Media Val Brembana (600m)
- Contatta:
Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
da swissinfo.ch
Canada: una svizzera uccisa da un orso in casa
20 ottobre 2014 - Una donna svizzera di 42 anni è stata aggredita e uccisa da un orso sabato sera nella sua casa nella regione dello Yukon, nel nord ovest del Canada. L'animale, un grizzly maschio adulto, è entrato in casa da una finestra, ha indicato oggi l'ufficio del coroner in un comunicato. L'aggressione è avvenuta sabato mattina verso le 11.00 a una cinquantina di chilometri dalla cittadina di Teslin. L'orso dopo essere entrato in casa ha inseguito e ferito gravemente la donna, prima di essere abbattuto dal compagno della vittima. La donna è stata immediatamente condotta dal compagno in una clinica di Teslin, ma non è sopravvissuta alle gravi ferite riportate alla testa. La vittima, originaria del canton Zurigo, aveva la doppia nazionalità svizzera e canadese. Viveva da otto anni in Canada, ha precisato il padre all'ats. La coppia aveva una società che propone circuiti turistici nella regione. Secondo il sito della radio pubblica canadese CBC, l'ultimo attacco mortale di un orso a Yukon risale al 2006.
Canada: una svizzera uccisa da un orso in casa
20 ottobre 2014 - Una donna svizzera di 42 anni è stata aggredita e uccisa da un orso sabato sera nella sua casa nella regione dello Yukon, nel nord ovest del Canada. L'animale, un grizzly maschio adulto, è entrato in casa da una finestra, ha indicato oggi l'ufficio del coroner in un comunicato. L'aggressione è avvenuta sabato mattina verso le 11.00 a una cinquantina di chilometri dalla cittadina di Teslin. L'orso dopo essere entrato in casa ha inseguito e ferito gravemente la donna, prima di essere abbattuto dal compagno della vittima. La donna è stata immediatamente condotta dal compagno in una clinica di Teslin, ma non è sopravvissuta alle gravi ferite riportate alla testa. La vittima, originaria del canton Zurigo, aveva la doppia nazionalità svizzera e canadese. Viveva da otto anni in Canada, ha precisato il padre all'ats. La coppia aveva una società che propone circuiti turistici nella regione. Secondo il sito della radio pubblica canadese CBC, l'ultimo attacco mortale di un orso a Yukon risale al 2006.
Valanga - VLBNET Rete Wireless - News Valle Brembana - Valle Brembana - Fotografie della Valle Brembana
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
- IW2LBR
- Site Admin
- Messaggi: 77145
- Iscritto il: mercoledì 24 agosto 2005, 19:57
- Località: Media Val Brembana (600m)
- Contatta:
Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
da articolo3
Bambino si avvicina alla gabbia, orso gli strappa il braccio con un morso
Il piccolo in piedi, in evidente stato di shock, ed i medici che lavorano febbrilmente per arginare l'emorragia, ecco le terribili immagini che mostrano i momenti successivi al tentativo di un bambino di accarezzare un orso all'Hebin Park Zoo, nella città di Pingdingshan nella provincia centrale cinese di Henan. I paramedici applicano un ampio bendaggio che parte praticamente dalla spalla del ragazzino, dopo che il braccio gli è stato strappato, braccio che può ancora essere visto penzolare in maniera macabra e scioccante sulla pavimentazione del recinto dell'orso dopo l'attacco. La sequenza, per chi ha assistito, è stata terribile; l'osso sporgeva dall'arto mozzato ed il sangue fuoriusciva copiosamente.
Per un breve istante il bambino, di nove anni, è riuscito anche a Bambino si avvicina alla gabbia, orso gli strappa il braccio con un morsorialzarsi da solo, senza nemmeno piangere mentre i turisti guardavano raggelati la scena in attesa dell'arrivo dei soccorsi. Le spaventose immagini hanno fatto, in breve tempo, il giro del web. Il bambino si era recato allo zoo con il nonno ed ha approfittato del momento in cui quest'ultimo si è allontanato, per arrampicarsi su una guida di sicurezza, avvicinarsi all'animale ed accarezzarlo. Purtroppo però l'orso, dopo averlo visto, ha infilato quasi la testa tra le sbarre afferrando con le zanne l'arto. Il bambino ha gridato in maniera straziante sino a quando l'animale non ha deciso di liberarlo, portandosi via però l'arto. In molti si sono precipitati, cercando di far perdere la presa all'orso, ma è stato tutto inutile.
Bambino si avvicina alla gabbia, orso gli strappa il braccio con un morsoI genitori del bambino, anch'essi sotto shock, hanno criticato duramente il personale dello zoo poichè nessun membro dello staff stava supervisionando la gabbia. La madre, Ku, ha detto che non riusciva a credere, quando è arrivata all'ospedale di Pingdingshan, a quanto i chirurghi le stavano dicendo ovvero che avrebbero dovuto amputare ciò che era rimasto del braccio del figlio. “Non so come faremo a superare questo trauma. Tutta la nostra famiglia è stata rovinata a causa di questo zoo. Dovrebbero renderlo più sicuro e dovrebbero anche avere più personale per tenere sotto controllo le gabbie.” ha aggiunto disperata. Lo zoo non ha commentato. Jeffrey Tittel, direttore di un'organizzazione ambientalista del New Jersey Sierra Club, afferma che gli orsi sono di solito docili ed hanno paura della gente, anche se secondo il Journal of Emergency Medicine, ci sono stati 162 feriti da attacco da orso negli Stati Uniti tra il 1900 e il 1985.
Bambino si avvicina alla gabbia, orso gli strappa il braccio con un morso
Il piccolo in piedi, in evidente stato di shock, ed i medici che lavorano febbrilmente per arginare l'emorragia, ecco le terribili immagini che mostrano i momenti successivi al tentativo di un bambino di accarezzare un orso all'Hebin Park Zoo, nella città di Pingdingshan nella provincia centrale cinese di Henan. I paramedici applicano un ampio bendaggio che parte praticamente dalla spalla del ragazzino, dopo che il braccio gli è stato strappato, braccio che può ancora essere visto penzolare in maniera macabra e scioccante sulla pavimentazione del recinto dell'orso dopo l'attacco. La sequenza, per chi ha assistito, è stata terribile; l'osso sporgeva dall'arto mozzato ed il sangue fuoriusciva copiosamente.
Per un breve istante il bambino, di nove anni, è riuscito anche a Bambino si avvicina alla gabbia, orso gli strappa il braccio con un morsorialzarsi da solo, senza nemmeno piangere mentre i turisti guardavano raggelati la scena in attesa dell'arrivo dei soccorsi. Le spaventose immagini hanno fatto, in breve tempo, il giro del web. Il bambino si era recato allo zoo con il nonno ed ha approfittato del momento in cui quest'ultimo si è allontanato, per arrampicarsi su una guida di sicurezza, avvicinarsi all'animale ed accarezzarlo. Purtroppo però l'orso, dopo averlo visto, ha infilato quasi la testa tra le sbarre afferrando con le zanne l'arto. Il bambino ha gridato in maniera straziante sino a quando l'animale non ha deciso di liberarlo, portandosi via però l'arto. In molti si sono precipitati, cercando di far perdere la presa all'orso, ma è stato tutto inutile.
Bambino si avvicina alla gabbia, orso gli strappa il braccio con un morsoI genitori del bambino, anch'essi sotto shock, hanno criticato duramente il personale dello zoo poichè nessun membro dello staff stava supervisionando la gabbia. La madre, Ku, ha detto che non riusciva a credere, quando è arrivata all'ospedale di Pingdingshan, a quanto i chirurghi le stavano dicendo ovvero che avrebbero dovuto amputare ciò che era rimasto del braccio del figlio. “Non so come faremo a superare questo trauma. Tutta la nostra famiglia è stata rovinata a causa di questo zoo. Dovrebbero renderlo più sicuro e dovrebbero anche avere più personale per tenere sotto controllo le gabbie.” ha aggiunto disperata. Lo zoo non ha commentato. Jeffrey Tittel, direttore di un'organizzazione ambientalista del New Jersey Sierra Club, afferma che gli orsi sono di solito docili ed hanno paura della gente, anche se secondo il Journal of Emergency Medicine, ci sono stati 162 feriti da attacco da orso negli Stati Uniti tra il 1900 e il 1985.
Valanga - VLBNET Rete Wireless - News Valle Brembana - Valle Brembana - Fotografie della Valle Brembana
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
da corrierealpi.gelocal 25/10/2014
Tracciano la Transcavallo e si imbattono nell’orso
Tambre d’Alpago. Incontro a pochi metri per Diego Svalduz e Nello Demin Potrebbe trattarsi del “piccolo” Madi, il plantigrado buono: «Sarà stato 1,70 cm»
TAMBRE D’ALPAGO. Ultime passeggiate, al sole della Val Palantina, prima del letargo. Ma chi è l’orso che si spinge tra strade e sentieri, e quando incontra le persone è lui a scappare? Gen 15 o Gen ‘8? Madi o un terzo animale, magari quello avvistato nei giorni scorsi intorno a Barcis?
Certo è che domenica 5 ottobre – ma la notizia si è diffusa in queste ore – il plantigrado si è avvicinato ad un gruppo di bambini che stava passeggiando verso le radure della Palantina, insieme ai genitori, li ha bellamente ignorati come se l’è data a gambe quando ha visto Diego Svalduz e Nello Demin, le persone più pacifiche della Conca. Diego, per la verità, aveva in mano una motosega, di quelle portatili, ma l’avrebbe utilizzata solo per tagliare le unghie all’animale, qualora si fosse avvicinato oltre i 15 metri, dove è stato rintracciato. Sentire dei rumori, in mezzo al bosco, girarsi per vedere che cosa sta succedendo e scoprire che a 10 metri, forse qualcuno in più, 15 al massimo, c’è il gigante della foresta che, forse impaurito – sì, proprio lui – esce dal grande cespuglio e scappa. Nello è fuggito in direzione opposta all’animale, Diego si è invece arrampicato su un albero per osservare dove andava l’animale. Non sapendo, o meglio venendo a conoscere nei giorni successivi, che l’orso è così agile da scalare anche un faggio, purché tenga alla massa.
Per fortuna che, in questo caso, il plantigrado, probabilmente svegliato all’inizio del letargo, è “Madi”, l’orso giovane e buono che da Cansiglio e Alpago è sceso fino ai vigneti coneglianesi del prosecco, facendo intendere che non è malvagio. A quel tempo, parliamo della scorsa primavera, Madi aveva il collare, oggi non più.
I due organizzatori della “Transcavallo” stavano tracciando il percorso della gara invernale, dalle parti di cima Vacche, quando, si sono imbattuti nella (s)gradita sorpresa. «Erano le 11.30, poco dopo» raccontano. «Ci trovavamo a 1500 metri d’altezza, in un bosco di faggi incuneato tra la pista forestale che porta in Val Palantina ed il sentiero in quota che conduce al Semenza». Poco distante i due atleti sentivano il vociare dei bambini e dei loro genitori, in passeggiata verso Val Palantina, resa famosa dagli ambientalisti contrari agli impianti da sci. Svalduz aveva in mano una motosega per tagliare le piante ingombranti (debitamente autorizzato da Veneto Agricoltura) e la sua reazione immediata è stata quella di brandirla qualora l’orso si fosse avvicinato. L’amico, invece, ha ritenuto più sicuro darsela a gambe. L’animale, quando si è alzato, evidenziava un’altezza di 1,70 cm». Due giorni dopo, verso sera, Diego ha accompagnato sul posto forestali esperti di plantigradi, e la ricognizione ha permesso d’individuare tracce importanti della sua sosta.
Ieri pomeriggio i tecnici esperti della provincia sono ritornati sul posto per cercare ulteriori tracce. Perché sembra che nel frattempo un plantigrado si stato avvistato anche da alcuni cacciatori. «Nessuna paura, adesso, con questi freddi, l’animale va in letargo e fino alla prossima primavera non si risveglia per cui» avvertono gli allevatori Paolo Casagrande e Franco Pianon, e con loro si trova d’accordo anche l’ambientalista Toio De Savorgnani «possiamo di nuovo passeggiare a Cima Vacche e in Cansiglio tranquilli».
Tracciano la Transcavallo e si imbattono nell’orso
Tambre d’Alpago. Incontro a pochi metri per Diego Svalduz e Nello Demin Potrebbe trattarsi del “piccolo” Madi, il plantigrado buono: «Sarà stato 1,70 cm»
TAMBRE D’ALPAGO. Ultime passeggiate, al sole della Val Palantina, prima del letargo. Ma chi è l’orso che si spinge tra strade e sentieri, e quando incontra le persone è lui a scappare? Gen 15 o Gen ‘8? Madi o un terzo animale, magari quello avvistato nei giorni scorsi intorno a Barcis?
Certo è che domenica 5 ottobre – ma la notizia si è diffusa in queste ore – il plantigrado si è avvicinato ad un gruppo di bambini che stava passeggiando verso le radure della Palantina, insieme ai genitori, li ha bellamente ignorati come se l’è data a gambe quando ha visto Diego Svalduz e Nello Demin, le persone più pacifiche della Conca. Diego, per la verità, aveva in mano una motosega, di quelle portatili, ma l’avrebbe utilizzata solo per tagliare le unghie all’animale, qualora si fosse avvicinato oltre i 15 metri, dove è stato rintracciato. Sentire dei rumori, in mezzo al bosco, girarsi per vedere che cosa sta succedendo e scoprire che a 10 metri, forse qualcuno in più, 15 al massimo, c’è il gigante della foresta che, forse impaurito – sì, proprio lui – esce dal grande cespuglio e scappa. Nello è fuggito in direzione opposta all’animale, Diego si è invece arrampicato su un albero per osservare dove andava l’animale. Non sapendo, o meglio venendo a conoscere nei giorni successivi, che l’orso è così agile da scalare anche un faggio, purché tenga alla massa.
Per fortuna che, in questo caso, il plantigrado, probabilmente svegliato all’inizio del letargo, è “Madi”, l’orso giovane e buono che da Cansiglio e Alpago è sceso fino ai vigneti coneglianesi del prosecco, facendo intendere che non è malvagio. A quel tempo, parliamo della scorsa primavera, Madi aveva il collare, oggi non più.
I due organizzatori della “Transcavallo” stavano tracciando il percorso della gara invernale, dalle parti di cima Vacche, quando, si sono imbattuti nella (s)gradita sorpresa. «Erano le 11.30, poco dopo» raccontano. «Ci trovavamo a 1500 metri d’altezza, in un bosco di faggi incuneato tra la pista forestale che porta in Val Palantina ed il sentiero in quota che conduce al Semenza». Poco distante i due atleti sentivano il vociare dei bambini e dei loro genitori, in passeggiata verso Val Palantina, resa famosa dagli ambientalisti contrari agli impianti da sci. Svalduz aveva in mano una motosega per tagliare le piante ingombranti (debitamente autorizzato da Veneto Agricoltura) e la sua reazione immediata è stata quella di brandirla qualora l’orso si fosse avvicinato. L’amico, invece, ha ritenuto più sicuro darsela a gambe. L’animale, quando si è alzato, evidenziava un’altezza di 1,70 cm». Due giorni dopo, verso sera, Diego ha accompagnato sul posto forestali esperti di plantigradi, e la ricognizione ha permesso d’individuare tracce importanti della sua sosta.
Ieri pomeriggio i tecnici esperti della provincia sono ritornati sul posto per cercare ulteriori tracce. Perché sembra che nel frattempo un plantigrado si stato avvistato anche da alcuni cacciatori. «Nessuna paura, adesso, con questi freddi, l’animale va in letargo e fino alla prossima primavera non si risveglia per cui» avvertono gli allevatori Paolo Casagrande e Franco Pianon, e con loro si trova d’accordo anche l’ambientalista Toio De Savorgnani «possiamo di nuovo passeggiare a Cima Vacche e in Cansiglio tranquilli».
- IW2LBR
- Site Admin
- Messaggi: 77145
- Iscritto il: mercoledì 24 agosto 2005, 19:57
- Località: Media Val Brembana (600m)
- Contatta:
Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
dal Centro dell'Aquila
Orso assalta un allevamento nei campi di Gioia dei Marsi
L’animale ha saltato una recinzione di due metri e ha sbranato un vitello. Terrorizzato il proprietario della stalla
GIOIA DEI MARSI. Questa mattina in un allevamento di bovini un orso ha saltato una recinzione di due metri e ha sbranato un vitello. L'allevatore vedendo il vitello a terra, terrorizzato, ha chiuso la stalla ed è andato alla caserma dei carabinieri. L'uomo ha udito forti rumori provenienti dalla stalla e così ha richiesto l'intervento dei militari. Quando sono arrivati i carabinieri hanno trovato il vitello morto e sono entrati ma non c'era traccia dell'orso. A terra l'allevatore ha trovato escrementi e peli che hanno fatto pensare proprio all'attacco di un orso. Sul posto sono subiti arrivati anche gli agenti della Forestale, le guardie del Parco nazionale d'Abruzzo e i veterinari della Asl.
Orso assalta un allevamento nei campi di Gioia dei Marsi
L’animale ha saltato una recinzione di due metri e ha sbranato un vitello. Terrorizzato il proprietario della stalla
GIOIA DEI MARSI. Questa mattina in un allevamento di bovini un orso ha saltato una recinzione di due metri e ha sbranato un vitello. L'allevatore vedendo il vitello a terra, terrorizzato, ha chiuso la stalla ed è andato alla caserma dei carabinieri. L'uomo ha udito forti rumori provenienti dalla stalla e così ha richiesto l'intervento dei militari. Quando sono arrivati i carabinieri hanno trovato il vitello morto e sono entrati ma non c'era traccia dell'orso. A terra l'allevatore ha trovato escrementi e peli che hanno fatto pensare proprio all'attacco di un orso. Sul posto sono subiti arrivati anche gli agenti della Forestale, le guardie del Parco nazionale d'Abruzzo e i veterinari della Asl.
Valanga - VLBNET Rete Wireless - News Valle Brembana - Valle Brembana - Fotografie della Valle Brembana
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
- IW2LBR
- Site Admin
- Messaggi: 77145
- Iscritto il: mercoledì 24 agosto 2005, 19:57
- Località: Media Val Brembana (600m)
- Contatta:
Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
dalla Provincia di Trento
Orso, nuovo scontro sul convegno
Una giornata di studio organizzata dalla Provinia. E la Lav: nemmeno invitati, un'operazione di facciata
TRENTO. "Il progetto life ursus e la sua evoluzione", è il tema della conferenza di informazione promossa dal Consiglio provinciale venerdì 31 ottobre nella sala convegni del Consiglio delle autonomie locali in via Torre Verde a Trento.
L'iniziativa parte da una richiesta dei consiglieri di opposizione. Sono previste cinque relazioni di mezz'ora ciascuna: la prima riguarderà la gestione, la storia, gli obiettivi e l'attuazione del progetto life ursus e sarà presentata dal Dipartimento territorio, agricoltura, ambiente e foreste della Provincia; la seconda, dedicata alle nuove relazioni tra fauna e uomo, sarà affidata al dottor Franco Perco, esperto in gestione faunistica e direttore del Parco nazionale dei Monti Sibillini; la terza, proposta dal professor Marko Jonozovic, responsabile del dipartimento foreste e fauna del governo sloveno, verterà sulla gestione dell'orso bruno in ambito europeo e internazionale; la quarta, del dottor. Edoardo Gandini, giurista internazionale e membro dello European Enforcement Network of Animal Welfare Lawyers and Commissioners che svilupperà il tema dell'orso e della gestione ecologica in Trentino in relazione al diritto europeo; la quinta relazione sarà dedicata alla comunicazione con Paolo Manfrini (Trentino Marketing) e Giampaolo Pedrotti (ufficio stampa provinciale).
Ma gli animalisti della Lav non hanno apprezzato: "Il giorno successivo l’uccisione di Daniza il servizio delle Foreste, in un incontro a tre con Ews (European wilderness society) e Lav, aveva dato la massima disponibilità ad un approfondimento delle migliori pratiche da attivare per garantire un futuro ai cuccioli rimasti orfani, ma non abbiamo ricevuto risposta. E’ chiaro quindi che l’apertura al contributo degli esperti per la definizione degli interventi gestionali sui cuccioli di Daniza, è solo un’operazione di facciata, un’affermazione buona per un comunicato stampa, ma totalmente contraddetta dalle decisioni concrete della Provincia. Non c’è alcun desiderio di ricevere contributi da esperti esterni indipendenti all’amministrazione provinciale, fatto chiaramente dimostrato dall’aver messo sotto contratto, a spese dei cittadini trentini, uno dei massimi esperti europei nella gestione dell’orso.
Orso, nuovo scontro sul convegno
Una giornata di studio organizzata dalla Provinia. E la Lav: nemmeno invitati, un'operazione di facciata
TRENTO. "Il progetto life ursus e la sua evoluzione", è il tema della conferenza di informazione promossa dal Consiglio provinciale venerdì 31 ottobre nella sala convegni del Consiglio delle autonomie locali in via Torre Verde a Trento.
L'iniziativa parte da una richiesta dei consiglieri di opposizione. Sono previste cinque relazioni di mezz'ora ciascuna: la prima riguarderà la gestione, la storia, gli obiettivi e l'attuazione del progetto life ursus e sarà presentata dal Dipartimento territorio, agricoltura, ambiente e foreste della Provincia; la seconda, dedicata alle nuove relazioni tra fauna e uomo, sarà affidata al dottor Franco Perco, esperto in gestione faunistica e direttore del Parco nazionale dei Monti Sibillini; la terza, proposta dal professor Marko Jonozovic, responsabile del dipartimento foreste e fauna del governo sloveno, verterà sulla gestione dell'orso bruno in ambito europeo e internazionale; la quarta, del dottor. Edoardo Gandini, giurista internazionale e membro dello European Enforcement Network of Animal Welfare Lawyers and Commissioners che svilupperà il tema dell'orso e della gestione ecologica in Trentino in relazione al diritto europeo; la quinta relazione sarà dedicata alla comunicazione con Paolo Manfrini (Trentino Marketing) e Giampaolo Pedrotti (ufficio stampa provinciale).
Ma gli animalisti della Lav non hanno apprezzato: "Il giorno successivo l’uccisione di Daniza il servizio delle Foreste, in un incontro a tre con Ews (European wilderness society) e Lav, aveva dato la massima disponibilità ad un approfondimento delle migliori pratiche da attivare per garantire un futuro ai cuccioli rimasti orfani, ma non abbiamo ricevuto risposta. E’ chiaro quindi che l’apertura al contributo degli esperti per la definizione degli interventi gestionali sui cuccioli di Daniza, è solo un’operazione di facciata, un’affermazione buona per un comunicato stampa, ma totalmente contraddetta dalle decisioni concrete della Provincia. Non c’è alcun desiderio di ricevere contributi da esperti esterni indipendenti all’amministrazione provinciale, fatto chiaramente dimostrato dall’aver messo sotto contratto, a spese dei cittadini trentini, uno dei massimi esperti europei nella gestione dell’orso.
Valanga - VLBNET Rete Wireless - News Valle Brembana - Valle Brembana - Fotografie della Valle Brembana
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
- IW2LBR
- Site Admin
- Messaggi: 77145
- Iscritto il: mercoledì 24 agosto 2005, 19:57
- Località: Media Val Brembana (600m)
- Contatta:
Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
da Il Giorno
L'orso M25 ne ha fatte di cotte e di crude, ora cerca casa sul Mortirolo
Tirano, 31 ottobre 2014 - Anche M25, l’orso di quasi 3 anni, presenza fissa in Valtellina dallo scorso mese di maggio, è in cerca di casa. Dopo le scorribande per tutta la Valle dell’Adda, brevi apparizioni oltre il confine svizzero, da una ventina di giorni il plantigrado maschio, originario del Trentino Aldo Adige, sembra intenzionato a trascorrere l’inverno nei boschi in quota sul Mortirolo, tra la provincia di Sondrio e quella di Brescia.
Ieri i tecnici della Polizia provinciale di Sondrio hanno rilevato la presenza di M25 sopra l’abitato di Monno, in Val Camonica, lungo la cresta della montagna, ad oltre 2.000 metri d’altitudine. Un monitoraggio reso possibile grazie al radio collare indossato dall’orso e collegato a sistema gps, che consente agli agenti della Polizia provinciale e ai tecnici dell’Ufficio Faunistico della Provincia di Sondrio di rilevare gli spostamenti dell’animale, compatibilmente con la corretta ricezione del segnale. Occorre però sfatare una credenza popolare: non tutti gli orsi vanno in letargo durante l’inverno. M25 ad esempio, lo scorso anno non si è ritirato in una tana. «Può aver inciso il clima mite che non ha portato abbondanti nevicate e gelate in quota – spiega Maria Ferloni Dell’Ufficio faunistico di Palazzo Muzio -. Sono animali imprevedibili, in generale il letargo inizia da novembre sino a marzo».
Sono in molti però a sperare in un lungo sonno per il plantigrado, che si è reso protagonista di diversi episodi di predazione di asini e pecore, razzie che hanno fatto infuriare gli allevatori valtellinesi. Risale all’11 ottobre scorso l’ultima razzia compiuta ai danni di sei pecore sopra la frazione tiranese di Cologna. E poco tempo prima altri ovini erano rimasti vittima dell’appetito di M25 in Valposchiavo. Nel corso dell’estate la strage di quattro asini in Val di Togno. Stasera conferenza pubblica a Chiesa in Valmalenco: «Sulle tracce dell’orso: una possibile convivenza».
L'orso M25 ne ha fatte di cotte e di crude, ora cerca casa sul Mortirolo
Tirano, 31 ottobre 2014 - Anche M25, l’orso di quasi 3 anni, presenza fissa in Valtellina dallo scorso mese di maggio, è in cerca di casa. Dopo le scorribande per tutta la Valle dell’Adda, brevi apparizioni oltre il confine svizzero, da una ventina di giorni il plantigrado maschio, originario del Trentino Aldo Adige, sembra intenzionato a trascorrere l’inverno nei boschi in quota sul Mortirolo, tra la provincia di Sondrio e quella di Brescia.
Ieri i tecnici della Polizia provinciale di Sondrio hanno rilevato la presenza di M25 sopra l’abitato di Monno, in Val Camonica, lungo la cresta della montagna, ad oltre 2.000 metri d’altitudine. Un monitoraggio reso possibile grazie al radio collare indossato dall’orso e collegato a sistema gps, che consente agli agenti della Polizia provinciale e ai tecnici dell’Ufficio Faunistico della Provincia di Sondrio di rilevare gli spostamenti dell’animale, compatibilmente con la corretta ricezione del segnale. Occorre però sfatare una credenza popolare: non tutti gli orsi vanno in letargo durante l’inverno. M25 ad esempio, lo scorso anno non si è ritirato in una tana. «Può aver inciso il clima mite che non ha portato abbondanti nevicate e gelate in quota – spiega Maria Ferloni Dell’Ufficio faunistico di Palazzo Muzio -. Sono animali imprevedibili, in generale il letargo inizia da novembre sino a marzo».
Sono in molti però a sperare in un lungo sonno per il plantigrado, che si è reso protagonista di diversi episodi di predazione di asini e pecore, razzie che hanno fatto infuriare gli allevatori valtellinesi. Risale all’11 ottobre scorso l’ultima razzia compiuta ai danni di sei pecore sopra la frazione tiranese di Cologna. E poco tempo prima altri ovini erano rimasti vittima dell’appetito di M25 in Valposchiavo. Nel corso dell’estate la strage di quattro asini in Val di Togno. Stasera conferenza pubblica a Chiesa in Valmalenco: «Sulle tracce dell’orso: una possibile convivenza».
Valanga - VLBNET Rete Wireless - News Valle Brembana - Valle Brembana - Fotografie della Valle Brembana
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
- IW2LBR
- Site Admin
- Messaggi: 77145
- Iscritto il: mercoledì 24 agosto 2005, 19:57
- Località: Media Val Brembana (600m)
- Contatta:
Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
dalla Provincia di Sondrio
Orso scatenato, 8mila euro di danni
Le razzìe di M25 da una vallata all’altra, tra asini e apiari, saranno interamente rimborsate. Incontro al Teca di Chiesa volto a smorzare le paure ingiustificate: nei confronti dell’uomo è timido.
Incontro sul tema “Sulle tracce dell’orso: una possibile convivenza”venerdì sera al Teca di Chiesa per iniziativa della Commissione comunale biblioteca del posto, presieduta da Barbara Forni, capofila anche del progetto “Bentornato orso” condotto dall’Istituto comprensivo di Chiesa in Valmalenco e tale da coinvolgere 120 alunni. In sala sedeva anche Lorena Dell'Agosto, neo assessore alla Cultura a Chiesa, i membri della Commissione, e, pochi uomini di montagna, che hanno sentito il bisogno di saperne di più di questo plantigrado già in circolazione sulle montagne della Valmalenco proprio quest’estate, considerato che, fra il 14 e il 21 settembre è stato intercettato a Dagua e a Marveggia, mentre, in precedenza, è transitato in Val di Togno uccidendo alcuni asini. La colpa è sempre sua, di M25, orso cui è stato posto il radiocollare nel gennaio del 2012, e che, da allora, compie giri lunghissimi su e giù per le nostre vallate, da Livigno, alla Valposchiavo, alla zona di Sernio-Lovero (che si contende con un lupo), facendo più danni, in termini soprattutto di asini uccisi, di tutti e dieci gli altri orsi segnalati in provincia di Sondrio dal 2007 ad oggi.
«Almeno 11 esemplari maschi – ha precisato Maria Ferloni, tecnico faunistico della Provincia di Sondrio e referente per il progetto orso, lupo e lince per la nostra Provincia – di cui siamo venuti a conoscenza o per il fatto che i cittadini ci hanno inviato foto di impronte o per il fatto che hanno preso di mira pecore, apiari o, come nel caso di M25, gli asini. Ed è inusuale questa “predilezione” per gli asini, anche se ci hanno spiegato che la loro carne è più buona per cui, M25, deve essersi imbattuto in questa “leccornia” per caso, per poi abituarcisi. Persino l’asino del capo del movimento anti-orso della Valposchiavo è riuscito a stendere! Anche se va detto che di un orso particolare si tratta. È girovago, arguto, approfittatore, ci fa venire il mal di testa tanto si muove su e giù per alpi. Seguirlo è anche entusiasmante, però, purtroppo, se dopo il letargo non si calmerà, finirà che dovremo prendere provvedimenti». Fra asini e apiari M25 ha collezionato danni per 8mila euro quest’anno, «che verranno tutti rimborsati per intero – ha detto Ferloni -, contro i 5.360 euro di danni prodotti nel 2012 da tre orsi, e i 2.650 del 2008 da un orso. Aggiungo, però, a termine di paragone, che, ogni anno, i danni da cinghiali, cervi e uccelli in provincia, ammontano a 500mila euro, di cui solo 170mila sono stati rimborsati lo scorso anno».
Orso scatenato, 8mila euro di danni
Le razzìe di M25 da una vallata all’altra, tra asini e apiari, saranno interamente rimborsate. Incontro al Teca di Chiesa volto a smorzare le paure ingiustificate: nei confronti dell’uomo è timido.
Incontro sul tema “Sulle tracce dell’orso: una possibile convivenza”venerdì sera al Teca di Chiesa per iniziativa della Commissione comunale biblioteca del posto, presieduta da Barbara Forni, capofila anche del progetto “Bentornato orso” condotto dall’Istituto comprensivo di Chiesa in Valmalenco e tale da coinvolgere 120 alunni. In sala sedeva anche Lorena Dell'Agosto, neo assessore alla Cultura a Chiesa, i membri della Commissione, e, pochi uomini di montagna, che hanno sentito il bisogno di saperne di più di questo plantigrado già in circolazione sulle montagne della Valmalenco proprio quest’estate, considerato che, fra il 14 e il 21 settembre è stato intercettato a Dagua e a Marveggia, mentre, in precedenza, è transitato in Val di Togno uccidendo alcuni asini. La colpa è sempre sua, di M25, orso cui è stato posto il radiocollare nel gennaio del 2012, e che, da allora, compie giri lunghissimi su e giù per le nostre vallate, da Livigno, alla Valposchiavo, alla zona di Sernio-Lovero (che si contende con un lupo), facendo più danni, in termini soprattutto di asini uccisi, di tutti e dieci gli altri orsi segnalati in provincia di Sondrio dal 2007 ad oggi.
«Almeno 11 esemplari maschi – ha precisato Maria Ferloni, tecnico faunistico della Provincia di Sondrio e referente per il progetto orso, lupo e lince per la nostra Provincia – di cui siamo venuti a conoscenza o per il fatto che i cittadini ci hanno inviato foto di impronte o per il fatto che hanno preso di mira pecore, apiari o, come nel caso di M25, gli asini. Ed è inusuale questa “predilezione” per gli asini, anche se ci hanno spiegato che la loro carne è più buona per cui, M25, deve essersi imbattuto in questa “leccornia” per caso, per poi abituarcisi. Persino l’asino del capo del movimento anti-orso della Valposchiavo è riuscito a stendere! Anche se va detto che di un orso particolare si tratta. È girovago, arguto, approfittatore, ci fa venire il mal di testa tanto si muove su e giù per alpi. Seguirlo è anche entusiasmante, però, purtroppo, se dopo il letargo non si calmerà, finirà che dovremo prendere provvedimenti». Fra asini e apiari M25 ha collezionato danni per 8mila euro quest’anno, «che verranno tutti rimborsati per intero – ha detto Ferloni -, contro i 5.360 euro di danni prodotti nel 2012 da tre orsi, e i 2.650 del 2008 da un orso. Aggiungo, però, a termine di paragone, che, ogni anno, i danni da cinghiali, cervi e uccelli in provincia, ammontano a 500mila euro, di cui solo 170mila sono stati rimborsati lo scorso anno».
Valanga - VLBNET Rete Wireless - News Valle Brembana - Valle Brembana - Fotografie della Valle Brembana
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
Specialist SEO, search engine optimization & marketing