L’orso a Cusio
Un sabato di aprile il nostro piccolo paese di Cusio si risveglia con l’orso nei prati di “taecc”, si proprio cosi!
L’orso che fino a pochi giorni fa’ seguivamo leggendo notizie nei trafiletti e articoli di giornale, pensando sempre “l’orso ormai è vicino, l’orso è tornato, ma non qui a Cusio”. Certamente da più di un secolo questo animale non calpestava i prati e i boschi sotto il Monte Avaro … e sicuramente il suo ritorno crea la notizia!
Di JJ5, l’orso bruno figlio di Jurka e Joze non conosciamo molto, non sappiamo se in questo momento sia nei prati e boschi sopra il paese oppure se si sta nuovamente spostando per chissà quale destinazione. Lui, JJ5 passa dalla Valle Seriana alla Val Brembana in poco tempo e non riesci nemmeno a capire bene da dove riesce a passare senza inciampare in qualche paese o in qualche strada. Il 4 aprile 2009, l’orso è tornato in quel di Cusio, è una giornata da segnare fra quelle che raccontano la semplice ma affascinante storia del paese.
Sotto l’aspetto naturalistico e’ una bellissima notizia, posso pensare che l’orso può vivere ancora sulle nostre montagne, che ancora una volta mostrano un ambiente dall’alto valore naturalistico; poi rifletto subito all’aspetto pratico e gestionale, resto preoccupato per la difficile, se non impossibile, convivenza fra l’animale e l’uomo. Tante voci, anche di tecnici competenti, ci rassicurano sul limitatissimo rischio che corriamo convivendo con JJ5, però dopo solo un giorno di racconti, diverse persone mi dicono di non voler andare nel bosco da sole. E qui a Cusio andare nel bosco vuol dire anche andare a curare il pollaio, le piante di mele o l’orto, oppure prender legna.
Si fa sera e rientro nella mia piccola baita dei Quadre, vicina al Colle della Maddalena sotto i boschi dell’Avaro e vicina alla val d’inferno di Ornica. Lascio l’auto e m’incammino nel bosco come sempre. E’ buio e la mia torcia, quasi scarica, illumina solamente qualche centimetro quadrato di terra. La mia piccola Martina mi tiene la mano più forte del solito e mi sta molto vicina camminando al mio fianco, con voce bassa mi dice: “papi ma l’orso dove sarà adesso?“. Rassicuro Martina spiegandogli che l’orso compie lunghi spostamenti e difficilmente si trova ancora nei dintorni. Ma nella mia testa qualche pensiero c’è: ci starà guardando, che penserà? Penserà che io sono a casa sua o che lui è a casa mia ? Avrà più paura lui o noi? Sarà affamato ancora? Poi ricordo gli avanzi di frutta e verdura, che lascio sempre nel prato fuori di casa, l’avranno attirato?
Con voce distesa rassicuro ancora Martina spiegando che l’orso è già lontano e anche se ci incontriamo, di certo, lui scappa subito. JJ5 non penserà di certo a come instaurare una buona convivenza con noi ma molto probabilmente volterà la schiena e procederà in un’altra direzione, lo speriamo, io e la mia piccola Martina. La mattina soleggiata ci sveglia con una femmina di Capriolo nel prato, e l’insignificante rumore, dell’imposta che cigola sul cardine, fa scattare l’ungulato di trenta metri più in alto sul pendio: “l’orso non è qui!” sembra dirmi il capriolo!
Ieri sera camminavamo nel bosco sperando di non incontrare l’orso e oggi il povero capriolo si è spaventato solamente sentendo il cigolio della nostra finestra. Convivenze difficili? Certo, non è facile convivere con l’orso e non è altrettanto semplice convivere con l’uomo. Forse JJ5 è troppo solo di fronte alla possibile e stretta convivenza con l’uomo, forse la nostre vallette sono troppo piccole per lui e per noi insieme, forse anche lui sta pensando se andare o stare. Sicuramente JJ5 è un essere vivente speciale e per questo da rispettare, il rispetto migliore si traduce nel portarlo in un ambiente che meglio si presti alle sue esigenze e che ne assicuri la sopravivenza. Certamente, presto o tardi, cercherà i suoi simili e noi non possiamo di certo soddisfarlo! E’ mattina e con Martina risaliamo dal bosco guardando il cielo limpido, mia figlia mi chiede se l’orso riposa di notte o di giorno, io rispondo spiegando che l’orso avrà camminato tutta la notte e chissà dove sarà adesso, starà certamente riposando in qualche angolo di un bosco molto lontano. Squilla il cellulare è Ezio, il guardia boschi di Cusio, mi dice che l’orso è ancora qui, è entrato nel pollaio del Dario verso Sant’Alberto, sopra il paese!
Convivenze difficili!
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