News - Cronaca dalla Valle Brembana

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da L'Eco di Bergamo, lunedi' 9 luglio 2012

Malore in auto, accosta, muore 65enne di Brembilla

Un uomo di 65 anni di Brembilla, di cui non sono state ancora rese note le generalità, è morto per un malore, lunedì 9 luglio, sulla Villa d'Almè-Dalmine in territorio di Curno. Il 65enne si è sentito male mentre era alla guida, è riuscito ad accostare, ma per lui i soccorsi si sono rivelati inutili. A nulla è valso infatti l'intervento del 118 che ha inviato un'automedica e un'ambulanza. È successo verso le 17. Sul posto anche la polizia stradale e la polizia locale di Curno

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da L'Eco di Bergamo - Valnegra - Alta Valle Brembana

Furto nella chiesa di Valnegra, rubati oggetti preziosi dell'800

Furto, venerdì 13 luglio, nella chiesa parrocchiale di San Michele arcangelo a Valnegra. Ignoti si sono introdotti in chiesa, hanno scassinato un armadietto e hanno rubato collane, medaglie e oggetti preziosi dell'Ottocento. Il danno non è stato ancora quantificato. È stata la donna delle pulizie ad accorgersi nel primo pomeriggio del furto e ad avvertire il parroco, don Alessandro Beghini, che a sua volta ha allertato i carabinieri di Piazza Brembana. Sono scattate le indagini. Si sospetta che il furto sia stato realizzato da qualcuno del posto, che frequenta la chiesa, perché l'armadietto è abbastanza nascosto tra l'altare della Madonna e il campanile. Inoltre, l'autore del furto è passato sicuramente dalla porta principale della chiesa, che è sempre aperta per consentire ai fedeli di entrare per pregare indipendentemente dall'ora, e non da quella laterale, dove è piazzata una videocamera di sorveglianza che non ha registrato nessun passaggio sospetto.

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tutto questola legge italiana per un furto ti becchi una denuncia a piede libero e naturalmente il bottino te lo tieni tutto questo è normale. Ci vorrebbe anche da noi delle leggi come sono nei paesi arabi le persone oneste non avrebbero nulla da temere ma certi personaggi non si farebbero venire certe idee e pruriti!!

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da L'Eco di Bergamo di Silvia Salvi

Trattore fuori controllo, travolto allevatore

San Giovanni Bianco - Se l'è vista brutta un allevatore di 67 anni di Cornalita, frazione di San Giovanni Bianco: l'uomo è finito sotto le ruote del suo trattore che si è messo in marcia su un terreno in pendio investendolo. Il fatto è accaduto verso le 13 di ieri. L'allevatore, G. G., stava imballando il fieno con un macchinario in un terreno che si trova a monte della strada comunale di Cornalita, all'altezza del cimitero. Ad un certo punto ha spento il mezzo ed è sceso per andare a verificare la macchina imballatrice rimorchiata dal trattore.

Mezzo senza controllo
Stando a una prima ricostruzione della dinamica, probabilmente nel compiere questa manovra di routine il freno a mano del trattore non è stato inserito a dovere oppure si è sganciato per un guasto. Di fatto mentre l'allevatore si stava apprestando a lavorare sul rimorchio, il grosso mezzo ha cominciato a muoversi, prendendo velocità e spostandosi verso valle. L'uomo si è accorto di quanto stava accadendo e ha pensato di riuscire a raggiungere la cabina del trattore nonostante fosse già in movimento. Nel tentativo di fermarlo, il sessantasettenne è stato travolto dalla ruota posteriore del mezzo, che lo ha buttato a terra e gli è passata sopra. Così pure è successo per la ruota del rimorchio. Il trattore ha poi proseguito nella sua solitaria corsa: ha abbattuto un palo della luce, ha raggiunto la sottostante strada comunale, l'ha attraversata - fortunatamente in quel momento non stavano passando auto - ed è andato oltre, finendo contro il muro del cimitero.

I soccorsi e l'elicottero
La singolare scena non è rimasta inosservata: il postino che raggiungeva la frazione proprio in quei minuti ha infatti assistito all'incidente e ha lanciato l'allarme. Sul posto sono arrivati i soccorsi: l'auto medica di stanza all'ospedale di San Giovanni Bianco, l'ambulanza della Croce Rossa di San Pellegrino a Lenna, i carabinieri della stazione di San Giovanni e, vista la gravità della situazione, anche l'elisoccorso. Trattandosi inoltre di incidente sul lavoro è stata informata anche l'Asl di Zogno, che ha inviato i propri tecnici in zona per verificare le condizioni dell'uomo e quanto successo. Dopo le prime cure prestate dai medici e dai soccorritori intervenuti sul posto, l'allevatore è stato immobilizzato e caricato sull'elicottero che lo ha portato all'ospedale di Seriate. Qui è stato ricoverato per i controlli e le cure del caso. Pare comunque che le sue condizioni non siano gravi, tanto che i medici hanno sciolto la prognosi.

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da L'Eco di Bergasmo, Sedrina - Sabato 21 Luglio 2012

Malore in sagrestia a Sedrina, è morto don Tarcisio Tironi

È stato prevosto per 11 anni alla chiesa di Sant'Andrea al Pozzo Bianco, in Città alta, oltre che a Curno per 14 anni. Per un malore è morto nella mattinata di sabato 21 luglio don Tarcisio Tironi: il sacerdote aveva 83 anni e ha avuto un arresto cardiaco mentre si trovava nella sagrestia di Sedrina, suo paese di origine. Don Tironi era in pensione ed era tornato dal 2005 a Sedrina: qui ogni mattina celebrava la Santa Messa delle 8 nella chiesa parrocchiale del paese. Anche nella mattinata di sabato stava preparandosi per la funzione quando, intorno alle 7.30, mentre era nella sagrestia, si è sentito male ed è morto sul colpo. A nulla sono valsi i tentativi di soccorso prima del sagrestano e poi del personale medico del 118: don Tarcisio Tironi è morto e i tentativi di rianimarlo sono stati vani. Don Tironi ha iniziato il suo sacerdozio nel 1952 a Rotafuori per poi essere trasferito a Cividate al Piano nel 1954 e fino al 1960. parroco di Valpiana dal 1960 al '71, è stato a Cortenuova fino al 1979. È stato poi prevosto di Curno dal 1979 al 1993 per poi arrivare a Bergamo, al Pozzo Bianco, fino al 2004. In pensione, è tornato nel suo paese di origine, Sedrina, dove era nato il 4 giugno del '29.

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La Repubblica

Elicottero del 118 va giù in Valtellina era appena ripartito, cinque feriti lievi

Un elicottero dell'Elisoccorso del 118 di Bergamo, inviato in Valtellina per un intervento di soccorso, è caduto in un bosco delle Alpi Orobie, poco sopra la città di Morbegno (Sondrio). A bordo c'erano un medico, un infermiere, il pilota e il tecnico dell'elicottero, un tecnico del soccorso alpino: tutti e cinque sono rimasti feriti in modo lieve. Il velivolo era partito pochi minuti prima dall'elibase dell'aeroporto di Orio al Serio (Bergamo) e aveva appena caricato a bordo il paziente. Da una prima ricostruzione, sembra che ripartendo abbia colpito un cavo subito durante il decollo. Il velivolo era atterrato per soccorrere un motociclista a Morbegno (Sondrio), ma era stato subito dirottato su un altro incidente, leggermente più grave, nello stesso comune. Alzandosi, ha urtato alcuni cavi ed è subito ricaduto. Sul posto sono intervenuti squadre dei vigili del fuoco del distaccamento di Morbegno con gli operatori del 118 di Sondrio. Augusto Stazzonelli, e il medico del 118, Fabio Martorana, sono stati trattenuti al pronto soccorso dell'ospedale di Morbegno per accertamenti diagnostici, mentre gli altri tre occupanti del velivolo sono stati visitati nella stessa struttura sanitaria e subito dimessi. Inutilizzabile l'elicottero Eurocopter Ec 145, in servizio dal gennaio 2007, gravemente danneggiato nell'incidente. L'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo ha aperto un'inchiesta di sicurezza, di propria competenza, sulle cause che hanno determinato l'incidente. Un investigatore dell'Agenzia ha raggiunto il luogo in cui è caduto l'elicottero per i primi accertamenti. Il pilota dell'elisoccorso.

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Sono immagini impressionanti quelle caricate da un cittadino di Morbegno su Youreporter.it. Nel filmato si vede chiaramente l’elicottero del 118 di Bergamo cadere da bassa quota. La traiettoria del mezzo è compromessa dall’impatto con un cavo dell’alta tensione.

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da Bergamo NEWS

Quattro giovani si perdono alle Miniere di Paglio, salvati dal Soccorso alpino

Quattro ragazzi residenti in provincia di Lecco, tutti intorno ai vent'anni, si sono persi sabato 28 luglio nella zona delle Miniere di Paglio, in Valle Brembana. Alle 20.30 si sono resi conto che diventava buio e non riuscivano a capire dove si trovassero. Disorientati hanno chiamato i carabinieri, che hanno contattato il Soccorso alpino. Sette operatori della stazione di Valle Brembana, uno di Oltre il Colle, insieme con i carabinieri di Piazza Brembana e due persone del posto che conoscono molto bene a zona, sono partiti alla ricerca dei giovani. Li hanno trovati dopo un'ora e mezza nel bosco, a circa 900 metri di quota.

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da Bergamo NEWS

Due ragazze disperse ai Laghi Gemelli, salvate dal Soccorso alpino

Avevano perso l'orientamento le due ragazze di Pontoglio, in provincia di Brescia, che sabato 28 luglio, hanno chiesto aiuto al Soccorso alpino. Partite in mattinata da Valgoglio in compagnia del loro cane, per un'escursione verso i laghi Neri, si sono invece spostate verso il Passo D'Aviasco, situato tra la Val Seriana e la Val Brembana. Sono poi scese nella Valle dei Frati e hanno incrociato il sentiero che porta al Rifugio Laghi Gemelli.

Quando si sono rese conto di essere in difficoltà e che stava arrivando la sera, intorno alle 18 hanno chiesto aiuto con il telefonino. Le due ragazze sono anche riuscite a dare informazioni abbastanza precise, sebbene non conoscessero il nome del luogo in cui si trovavano. Hanno però indicato una presa dell'Enel come riferimento (in zona ce ne sono un paio). Il responsabile Cnsas (Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico) ha quindi identificato l'area e ha chiesto al rifugista dei Laghi Gemelli se poteva eseguire un sopralluogo nei pressi della presa situata nei dintorni. Esclusa la presenza delle due escursioniste, cinque tecnici della Stazione di Valle Brembana sono partiti con un mezzo fuoristrada verso l'altra presa Enel e in un paio d'ore le hanno ritrovate, stanche ma in buone condizioni. Le hanno infine riaccompagnate a valle, insieme al cane. L'intervento si è concluso alle 20.00. In molti casi, per risolvere interventi che possono anche essere abbastanza complessi, il Soccorso alpino si avvale del supporto dei gestori dei rifugi, che svolgono un compito molto importante di presidio del territorio. E' importante anche sottolineare che l'operazione si è conclusa in tempi brevi perché le ragazze non hanno esitato a contattare i soccorsi non appena hanno riconosciuto di essere in una situazione critica.

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