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Un fulmine sulla seggiovia: turisti a terra a Piazzatorre
Inviato: lunedì 13 agosto 2012, 9:16
da IW2LBR
da L'Eco di Bergamo
Un fulmine sulla seggiovia: turisti a terra a Piazzatorre
Un fulmine che ha colpito l'impianto di comando ha messo ko la seggiovia Grenei di Piazzatorre: e così, lunedì mattina, 13 agosto, almeno un centinaio di turisti sono rimasti a terra. Dovevano salire all'alpeggio del Comune di Moio de' Calvi per una festa. La saetta, fatale per gli impianti tecnologici della stazione di comando della seggiovia, è caduta domenica sera durante il temporale che si è scatenato sulla zona di Piazzatorre intorno alle 20. Il guasto è stato scoperto al mattino, al momento di far partire l'impianto di risalita: la seggiovia infatti doveva portare in vetta tutti coloro che volevano raggiungere la Festa della montagna. Qualcuno ha raggiunto l'alpeggio con l'elicottero, che era stato prenotato in anticipo: poi il velivolo ha fatto qualche volo in più per trasportare chi era più in difficoltà nella salita a piedi. Ora la società che gestisce la seggiovia dovrà valutare i danni causati dal fulmine e provvedere all riparazione.
Re: News - Cronaca dalla Valle Brembana
Inviato: lunedì 13 agosto 2012, 11:12
da alvin 51
Mi dispiace che proprio in questo momento difficile sia successo questo guaio mi auguro e auguro ai gestori che il tutto si risolva in fretta con il minimo dei dei costi. Interpretiamolo come segnale dal cielo che dà la scossa per tutto il resto inerente alla stazione turistica!

Si ribalta con il trattore, ferito agricoltore a Zogno
Inviato: martedì 14 agosto 2012, 10:22
da IW2LBR
da L'Eco di Bergamo
Si ribalta con il trattore, ferito agricoltore a Zogno
Nuovo incidente con il trattore in Valle Brembana: dopo i casi di San Giovanni Bianco e San Pellegrino Terme, questa volta è stato un agricoltore di Zogno a ribaltarsi col proprio mezzo da lavoro. È successo nel tardo pomeriggio di ieri, in località Tiglio, un borgo a pochi chilometri di distanza da Sant'Antonio Abbandonato, sul versante della montagna che sia affaccia su Zogno. Erano circa le 18,30 quando A. S., 61 anni, di Zogno, era intento a lavorare in un prato di sua proprietà in località Tiglio, in una zona però meglio conosciuta come Miniera. Con lui si trovava anche il fratello, con il quale in questi giorni stava facendo i lavori tipici della fienagione. Nella giornata di ieri si erano occupati della preparazione delle cosiddette «balle di fieno», le avevano caricate sul trattore guidato dal sessantunenne. A quanto si è potuto apprendere, ad un certo punto l'agricoltore avrebbe per cause da accertare perso il controllo del mezzo, che ha preso a rotolare lungo il prato impervio. Fortunatamente la sua corsa si è fermata dieci metri più sotto: il trattore si è bloccato, seppure in una posizione un po' precaria e capovolto, in mezzo a una radura che si trova a monte della strada agrosilvopastorale che conduce nella proprietà dell'agricoltore e che dista circa 300 metri dalla strada comunale per salire a Sant'Antonio Abbandonato. Il fratello avrebbe richiesto i soccorsi chiamando il 118, che ha inviato sul posto un'ambulanza della Vab, l'elisoccorso e, visto che si trattava di una località impervia, anche i vigili del fuoco di Zogno. Quindi ha aiutato il parente ad uscire dall'abitacolo del mezzo, per quel che poteva.
L'elicottero è arrivato in breve tempo sul luogo dell'incidente e ha calato il medico con il verricello: dopo una prima valutazione delle ferite riportate con il ribaltamento, il soccorritore ha deciso di caricare il paziente sul velivolo per trasportarlo agli Ospedali riuniti di Bergamo, dove gli sarebbe stata riscontrata la frattura di un braccio. I vigili del fuoco di Zogno, una volta sul posto, hanno lavorato per mettere in sicurezza il mezzo, che dopo il ribaltamento si trovava in condizioni precarie.
Malore mentre passeggia, muore 62enne di Branzi
Inviato: venerdì 17 agosto 2012, 11:41
da IW2LBR
da L'Eco di Bergamo
Malore mentre passeggia, muore 62enne di Branzi
Intervento dell'elisoccorso a Branzi per un uomo in difficoltà a Branzi, lungo la strada che porta al rifugio dei laghi Gemelli. L'allarme è stato lanciato intorno alle 10.30 e l'operazione è tutt'ora in corso: pare che l'uomo abbia avuto un malore mentre stava effettuando un'escursione. Sul posto anche i carabinieri di Zogno.
Muore per salvare la figlia portata a riva da un pescatore
Inviato: venerdì 17 agosto 2012, 18:24
da IW2LBR
da L'Eco di Bergamo
Muore per salvare la figlia portata a riva da un pescatore
Tragedia, che avrebbe potuto essere anche più grave, venerdì 17 agosto nelle acque del Brembo a Zogno: un marocchino di 42 anni è morto, mentre la figlia di 10 è stata salvata dal coraggioso intervento di un pescatore di Spino al Brembo. È successo verso le 15,30 in via Locatelli. Il pescatore era sulle sponde del Brembo quando a richiamare la sua attenzione sono state le gride provenienti dal fiume: in acqua c'erano Abdessamad Khalvofi, dipendente di un'azienda metallurgica di Dalmine, e la sua figlia maggiore, in evidenti difficoltà.
Quel tratto del fiume è noto per i pericolosi mulinetti. Il pescatore, nonostante i rischi, si è tuffato ed è riuscito ad afferrare la bambina e a trascinarla a riva sana e salva. Si è quindi lanciato una seconda volta in acqua, ha raggiunto anche l'uomo e l'ha trascinato sulla sponda opposta. Nel frattempo era stato allertato il 118. È intervenuto lo staff medico del 118, con un'ambulanza e un'automedica, che ha tentato di rianimare l'uomo per circa due ore, fino alle 17,30, ma le speranze di salvarlo si sono purtroppo rivelate vane. Con il 118 sul posto anche i vigili del fuoco del Saf (gruppo speleo-alpino-fluviale) di Bergamo e i carabinieri di Zogno. Papà e figlia erano a Zogno per godersi un po' di refrigerio. Con loro c'erano anche la mamma e la figlia più piccola di 4 anni che però non sono entrate in acqua. Ancora da chiarire esattamente la dinamica della tragedia. Pare che l'extracomunitario si sia tuffato in acqua per aiutare la figlia pur non sapendo nuotare e che sia stato anche lui tradito dai mulinelli. Abdessamad Khalvofi abitava a Zogno, in via Locatelli, con la famiglia ormai da una decina d'anni.
Morto annegato nel Brembo, Zogno si stringe alla famiglia
Inviato: domenica 19 agosto 2012, 5:48
da IW2LBR
da L'Eco di Bergamo
Morto annegato nel Brembo, Zogno si stringe alla famiglia
Zogno - I residenti di via San Bernardino, a Zogno, ieri si sono stretti attorno alla famiglia di Abdessamad Khalvofi, il papà eroe che venerdì pomeriggio è annegato dopo aver salvato la figlia dalle acque del fiume Brembo. Pur non sapendo nuotare, l'uomo di 42 anni con origini marocchine, in Italia da dieci anni, non ha esitato a tuffarsi in acqua e aiutare la figlia di dieci anni.
Due ore di massaggio
Il disperato tentativo dei soccorritori di salvarlo si è fermato dopo quasi due ore di massaggio cardiaco, ossigeno e defibrillatore. L'uomo purtroppo è spirato in riva al fiume. Ad aiutare padre e figlia, un pescatore che ha assistito alla scena e ha estratto dall'acqua la figlia, poi il padre in fin di vita, praticandogli immediatamente il massaggio cardiaco. Ivano Medolago, questo il nome del pescatore, residente con la convivente e due figlie a Spino al Brembo di Zogno, ha ricevuto gli apprezzamenti da parte degli abitanti della frazione per il grande gesto di generosità.
Il sindaco di Zogno Giuliano Ghisalberti (Lega Nord), nei prossimi giorni incontrerà Medolago, i militari e i soccorritori che erano presenti sul luogo della tragedia. «Siamo vicini alla moglie e alle figlie di Abdessamad in questo momento di lutto e dolore – dice il sindaco –. È una tragedia che scuote tutta la comunità di Zogno. Un grazie va rivolto a Medolago: nella semplicità ha compiuto un gesto importante. C'è bisogno di figure come queste». «Ha compiuto un gesto che non tutti farebbero – spiegano dal distaccamento dei vigili del fuoco di Zogno –. In pochi attimi ha estratto dall'acqua prima la figlia e poi il padre. Tutti noi gli abbiamo stretto la mano per il coraggio che ha dimostrato. Ha messo in pericolo la propria incolumità. Appena accortosi di quanto stava succedendo si è tuffato in acqua per aiutarli». La famiglia di Abdessamad vive in via San Bernardino 36, poco distante dal luogo della tragedia. Nell'abitazione è un via vai continuo di amici e parenti. A stringersi attorno alla moglie di Abdessamad e alle due figlie è soprattutto la comunità marocchina vallare.
«La famiglia è sempre stata unita – spiega una residente di via San Bernardino –. Le figlie giocano spesso lungo la via. Sono legati soprattutto con alcuni marocchini con cui si vedono di frequente».
Da 4 anni nella nuova casa
«Da poco tempo, circa quattro anni, vivono nella nuova abitazione al civico 36 – aggiunge un altro residente –, gente semplice e disponibile. Le bambine giocano assieme ad altri ragazzi e frequentano le scuole a Zogno». Abdessamad Khalvofi lavorava in una azienda metallurgica di Dalmine, si era trasferito in Italia dopo la nascita della prima figlia. I soccorsi di venerdì sono stati tempestivi, sul posto due squadre dei vigili del fuoco di Zogno e Bergamo, gli agenti del nucleo radiomobile di Zogno, un'ambulanza della Croce Rossa di San Pellegrino e l'automedica proveniente dall'ospedale di San Giovanni Bianco. In pochi attimi tanti anche i bagnanti che hanno cercato di portare aiuto. Teatro della tragedia è stata la località «Le Sabbie», a pochi metri dall'ex statale di valle e accanto al depuratore, un luogo dove abitualmente diversi residenti trascorrono le giornate estive. Ma non era mai successo un fatto così grave.
Ornica - Muore dopo la puntura delle vespe
Inviato: domenica 19 agosto 2012, 5:50
da IW2LBR
da l'Eo di Bergamo di Silvia Salvi
Ornica - Muore dopo la puntura delle vespe
Ornica - È successo tutto in pochi minuti, in quella baita che tanto amava, dove teneva una mucca e qualche animale da cortile. Punto da alcune vespe mentre – a quanto pare – stava prendendo della legna da una catasta, è morto per choc anafilattico. Vani i soccorsi dei familiari che erano con lui e poi del personale sanitario del 118, arrivato con un elicottero da Bergamo. Vittima della disgrazia Sergio Quarteroni, 68 anni, pensionato di Ornica, conosciutissimo in paese anche per il suo impegno e la sua disponibilità nelle iniziative della piccola comunità dell'alta Valle Brembana.
Le punture a una mano
La tragedia ieri, verso le 13, in località Sirta. Da quanto è stato possibile sapere il pensionato era insieme ad alcuni familiari nella propria baita, raggiungibile in pochi minuti, grazie a un sentiero sotto l'abitato di Ornica. Nella baita il pensionato teneva alcuni animali, una mucca e qualche gallina (nel 2009 proprio lì avvistò anche l'orso JJ5).
Nei prati attorno all'edificio Sergio Quarteroni stava tagliando il fieno. Quindi deve essersi messo a tavola per il pranzo, verso le 13. Pare che nel prendere alcuni pezzi di legna da una catasta sia stato punto a una mano probabilmente da alcune vespe. L'uomo ha iniziato a sentirsi male, in particolare ad avere grosse difficoltà respiratorie. Vedendolo sofferente i familiari l'hanno steso sul pavimento, all'interno della baita, chiamando quindi subito i soccorsi. Da Bergamo è così partito l'elicottero del 118 ma per il pensionato di Ornica non c'è stato nulla da fare. Dopo alcuni minuti è morto probabilmente per choc anafilattico, causato proprio dalle punture degli insetti. È stato quindi portato nell'abitazione, poco distante dalla baita, in via Sirta. Sul luogo della disgrazia, oltre ai sanitari del 118, sono arrivati anche i carabinieri della stazione di Piazza Brembana, per gli accertamenti del caso, e il sindaco di Ornica, Gino Quarteroni. Anche il parroco don Luca Valoti ha voluto portare il conforto ai familiari del pensionato, conosciuto e apprezzato in paese per il suo impegno.
Boscaiolo e operaio
«Dopo una gioventù da emigrante in Francia – ricorda il primo cittadino di Ornica – aveva lavorato come operaio in fabbrica. La baita e gli animali, a pochi minuti di cammino dalla casa a Sirta, erano la sua passione. Lì teneva alcuni animali e li curava in pratica ogni giorno». «Era veramente una brava persona – prosegue il sindaco Gino Quarteroni – dedita alla famiglia ma anche pronto a dare una mano per le iniziative del paese». E con grande affetto lo ricorda anche Graziana Regazzoni, presidente della cooperativa «Donne di montagna» di Ornica, gruppo da alcuni anni impegnato nella valorizzazione turistica del piccolo paese dell'alta Valle Brembana: «La sua baita si trova proprio sotto la nostra piccola fattoria che spesso facciamo visitare ai ragazzi – dice Graziana –. Ma nella fattoria non abbiamo mucche. Così, spesso, gli chiedevamo di poter vedere quelle della sua baita. E lui era sempre disponibile, sempre pronto a dire di sì. Anzi, a volte era lui a proporsi ai ragazzi. Con i bambini, anche nel raccontare la vita di campagna, era proprio bravo». La salma ieri pomeriggio è stata composta nella casa di via Sirta. Sergio Quarteroni lascia nel dolore la moglie Nunzia Busi e le due figlie, Milena e Stefania, che risiedono fuori paese. I funerali saranno celebrati domani alle 15.
Cusio, morto il cercatore di funghi precipitato sul M.Avaro
Inviato: lunedì 20 agosto 2012, 19:46
da IW2LBR
da L'Eco di Bergamo
Cusio, morto il cercatore di funghi precipitato sul Monte Avaro
Non ce l'ha fatta Luciano Dalla Bona, l'uomo di 65 anni caduto in montagna nel pomeriggio di domenica. L'allarme era scattato verso le 10.30: l'uomo era in compagnia di un amico con cui stava facendo una passeggiata lungo un sentiero in mezzo al bosco sul Monte Avaro a Cusio. I due hanno deciso di avventurarsi nella boscaglia in cerca di funghi, ma il sessantacinquenne, che indossava scarpe da tennis con la suola liscia, è scivolato lungo un pendio: ha fatto un volo di una cinquantina di metri ed è finito quasi addosso a un altro cercatore di funghi che ha cercato di fermarlo, ma non ci è riuscito.
L'uomo ha continuato a rotolare tra le rocce e si è fermato qualche decina di metri più in basso, in un punto difficilmente raggiungibile. Il secondo cercatore di funghi ha chiamato il 118, che ha inviato l'elicottero e avvertito il soccorso alpino. Sono partite le squadre a terra della stazione di Val Brembana per dare supporto all'équipe medica a bordo dell'eliambulanza, su cui è sempre presente un tecnico di elisoccorso del Cnsas. L'operazione, particolarmente complessa, si è svolta su un pendio molto inclinato e un tipo di terreno boscoso. Il sessantacinquenne, che aveva un forte trauma cranico e diverse ferite sul resto del corpo, è stato raggiunto dall'équipe medica e dai tecnici del soccorso alpino. Per poterlo caricare sull'eliambulanza, però, è stato necessario spostarlo di una cinquantina di metri, per raggiungere un punto più spazioso al di fuori della fitta boscaglia. È stato quindi deciso il recupero con il verricello, viste le condizioni di urgenza: il sessantacinquenne è stato trasportato agli Ospedali Riuniti e sottoposto a un delicato intervento chirurgico per un ematoma alla testa. Residente a Casbeno, Dalla Bona era originario di Induno Olona. Suo nipote, Daniele, ha giocato nel Varese.
Valtorta, stroncato da infarto mentre va in cerca di funghi
Inviato: martedì 21 agosto 2012, 6:26
da IW2LBR
da L'Eco di Bergamo
Valtorta, stroncato da infarto mentre va in cerca di funghi
Valtorta - Un operaio di Barzana è morto dopo essere stato colto da infarto mentre cercava funghi sopra Valtorta. La vittima è Elia Butta di 54 anni, che da pochi giorni s'era trasferito nella nuova abitazione di via Dusnale a Palazzago. L'uomo, da poco prepensionato dopo aver lavorato per anni alle fonderie Mazzuconi di Ponte San Pietro, era un fungaiolo appassionato. Batteva spesso i boschi del Linzone, sopra Palazzago. Ma ultimamente, per via del clima secco, nella zona le ricerche erano inutili. Così, nell'ultimo periodo Butta era solito raggiungere Valtorta, località di montagna dove, favoriti da fresco e umidità, i funghi hanno più possibilità di crescere.
Domenica era partito alle 5 di mattina con un amico. In auto i due avevano raggiunto il paesino dell'alta Valbrembana. Poi avevano lasciato la vettura e si erano incamminati lungo una stradina. All'improvviso, mentre percorrevano un tratto quasi piano a ridosso del bosco nel quale avevano intenzione di entrare, il cinquantaquattrenne s'è accasciato lamentando dolori al petto. Erano le 7,30. Il compagno, che lo seguiva a pochi metri, gli ha prestato immediatamente soccorso. Intuito che le condizioni dell'amico erano gravi, ha cercato di chiamare i soccorsi. Ma il telefonino non prendeva. Così l'uomo s'è messo a urlare, chiedendo aiuto ad altri fungaioli che erano a poche decine di metri di distanza. È stato allertato il 118, che ha inviato l'elisoccorso da Lecco. Il personale sanitario ha cercato di rianimare Elia Butta, che è poi stato caricato a bordo e trasportato all'ospedale di Lecco. L'uomo è però morto durante il tragitto. Il cinquantaquattrenne fino a pochi giorni fa aveva vissuto a Barzana, con la moglie Giovanna e l'unica figlia Sara. «Adesso era andato ad abitare nella nuova casa di Palazzago che aveva appena finito di costruire con sacrifici, mutui e tanto, tanto lavoro - ricorda il fratello Franco -. Elia era un grande lavoratore e aveva una sola passione: i funghi. Pensi che fino a domenica non aveva mai avuto alcun problema di salute ». I funerali verranno celebrati oggi alle 16 nella chiesa parrocchiale di Palazzago.