Re: Variante abitato di Zogno
Inviato: lunedì 10 agosto 2009, 22:05
Visto che lavoro nel settore degli appalti, posso dirvi quello che vedo tutti i giorni e vi assicuro che la questione non è così semplice.
Innanzitutto posso garantirvi che non è vero che i tempi previsti debbano essere raddoppiati, e che le lungaggini burocratiche e politiche hanno poca influenza sull'andamento dei lavori, ma solo in fasi diverse come sull'approvazione del progetto, sul reperimento fondi e nell'approvazione del collaudo finale dell'opera.
Di grosse opere pubbliche concluse nei tempi previsti anche in bergamasca se ne sono viste, anche ultimamente (es varie opere aeroportuali a Orio, 4° corsia A4, nuovo ospedale di Seriate). Certo ce ne sono state anche altre che si sono protratte nel tempo, come il Metro della Val Seriana (per errore nella progettazione e conseguente crollo in Borgo Palazzo) e l'ospedale di Piario (per fallimento della prima ditta appaltatrice per motivi del tutto indipendenti dal cantiere e successivamente per risoluzione del contratto a danno della seconda ditta appaltatrice) - questi esempi di cui sono a conoscenza.
in pratica il raggiungimento degli obbiettivi (il completamento dell'opera nei tempi ed nei costi previsti) dipende per grandissima parte dalla "bontà" dell'appaltatore e le Stazioni appaltanti hanno ben poca possibilità di scelta dl contraente visto che il criterio principale previsto dalla normativa è il prezzo più basso. Succede così che tante grosse aziende non partecipano nemmeno agli appalti perchè dovrebbero abbassare troppo i prezzi per aggiudicarseli e la qualità si paga ... ma d'altronde la legge (l. 109 del '94 e d.lgs, 163/2006) ...
Per quanto riguarda il resto (varianti, subappalti etc) c'è una normativa che non lascia spazio ad interpretazioni.
Il cronoprogramma è parte integrante di un contratto!
L'importante è che i fondi per la realizzazione della Variante di Zogno, essendo un'opera pubblica, ci sono e ci saranno fino a conclusione della pratica amministrativa.
Concludo sottolineando che questi lavori pubblici (dove i fondi ci sono ma il problema principale rimane nella contrattazione con gli esecutori) poco c'entrano con invece i progetti con capitale privato (es sviluppo San Pellegrino T.), dove il problema è opposto: il privato può infatti decidere senza tante menate chi eseguirà i lavori, ma il problema riguarda il reperimento dei fondi (posso solo ipotizzare un minor impegno da parte di istituti di credito), problema amplificato in questo periodo di crisi ...
spero di essere stato chiaro, anche se conciso, in ogni caso rimango comunque a disposizione per ulteriori chiarimenti, magari in mp visto la probabile pesantezza dell'argomento.
Innanzitutto posso garantirvi che non è vero che i tempi previsti debbano essere raddoppiati, e che le lungaggini burocratiche e politiche hanno poca influenza sull'andamento dei lavori, ma solo in fasi diverse come sull'approvazione del progetto, sul reperimento fondi e nell'approvazione del collaudo finale dell'opera.
Di grosse opere pubbliche concluse nei tempi previsti anche in bergamasca se ne sono viste, anche ultimamente (es varie opere aeroportuali a Orio, 4° corsia A4, nuovo ospedale di Seriate). Certo ce ne sono state anche altre che si sono protratte nel tempo, come il Metro della Val Seriana (per errore nella progettazione e conseguente crollo in Borgo Palazzo) e l'ospedale di Piario (per fallimento della prima ditta appaltatrice per motivi del tutto indipendenti dal cantiere e successivamente per risoluzione del contratto a danno della seconda ditta appaltatrice) - questi esempi di cui sono a conoscenza.
in pratica il raggiungimento degli obbiettivi (il completamento dell'opera nei tempi ed nei costi previsti) dipende per grandissima parte dalla "bontà" dell'appaltatore e le Stazioni appaltanti hanno ben poca possibilità di scelta dl contraente visto che il criterio principale previsto dalla normativa è il prezzo più basso. Succede così che tante grosse aziende non partecipano nemmeno agli appalti perchè dovrebbero abbassare troppo i prezzi per aggiudicarseli e la qualità si paga ... ma d'altronde la legge (l. 109 del '94 e d.lgs, 163/2006) ...
Per quanto riguarda il resto (varianti, subappalti etc) c'è una normativa che non lascia spazio ad interpretazioni.
Il cronoprogramma è parte integrante di un contratto!
L'importante è che i fondi per la realizzazione della Variante di Zogno, essendo un'opera pubblica, ci sono e ci saranno fino a conclusione della pratica amministrativa.
Concludo sottolineando che questi lavori pubblici (dove i fondi ci sono ma il problema principale rimane nella contrattazione con gli esecutori) poco c'entrano con invece i progetti con capitale privato (es sviluppo San Pellegrino T.), dove il problema è opposto: il privato può infatti decidere senza tante menate chi eseguirà i lavori, ma il problema riguarda il reperimento dei fondi (posso solo ipotizzare un minor impegno da parte di istituti di credito), problema amplificato in questo periodo di crisi ...
spero di essere stato chiaro, anche se conciso, in ogni caso rimango comunque a disposizione per ulteriori chiarimenti, magari in mp visto la probabile pesantezza dell'argomento.