da L'Eco di Bergamo
Piede s’incastra nella ruota della moto, bambina soccorsa ad Averara
Averara - Una domenica di sole e padre e figlia decidono di andare a fare un giro in moto. Nulla di strano, se non fosse che per un terribile imprevisto il piede della piccola, che ha 12 anni, finisce tra la ruota e la forcella posteriore: per liberarlo è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco di Zogno. È successo ad Averara, ieri mattina. Erano circa le 10 e papà e figlia dodicenne viaggiavano in sella a una moto enduro di vecchia data, una Yamaha XT. La dinamica non è chiara, ma pare che, giunti all’altezza del cimitero, proveniendo da una strada secondaria che si immette sulla provinciale, l’uomo alla guida della moto si sia fermato allo «stop» e in quel momento il piede destro della dodicenne che sedeva dietro di lui è scivolato tra la ruota posteriore e la forcella.
La bambina ha subito avvertito un forte dolore richiamando l’attenzione del padre che ha subito cercato di liberarle il piede incastrato, ma senza esito. Così ha chiamato il numero unico di emergenza che ha inviato sul posto i vigili del fuoco di Zogno e l’ambulanza della Croce rossa di San Pellegrino a Lenna. Un intervento inconsueto per i pompieri di Zogno che hanno però capito subito come affrontare la situazione: utilizzando le cesoie a disposizione sull’autopompa serbatoio, hanno tranciato la forcella che bloccava nella posizione dolorosa la caviglia della piccola (si sospetta che abbia riportato una frattura, ndr). Un’operazione particolarmente delicata al termine del quale è stata presa in cura dai volontari della Croce rossa e trasportata d’urgenza all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Inizialmente si è temuto che avesse riportato lesioni più gravi visto che la bambina affermava d’aver perso la sensibilità del piede. In un secondo tempo la situazione è migliorata, gradualmente ha riacquistato la sensibilità dell’arto. Stando a quanto è stato possibile sapere la famiglia della bimba è di Seregno (provincia di Milano), ma in questi giorni si trovano in Valle Brembana in villeggiatura.
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Piede s’incastra nella ruota della moto, bambina soccorsa
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Re: News - Cronaca dalla Valle Brembana
da L'Eco di Bergamo
Muore a sei giorni dalla caduta - Foppolo in lutto per il panettiere
Dopo sei giorni di ricovero, durante i quali non aveva più ripreso conoscenza, è morto all'ospedale Papa Giovanni XXIII Ugo «Nino» Berera, il panettiere 82enne di Foppolo vittima di una brutta caduta sabato scorso. L'uomo era giunto in gravi condizioni all'ospedale di Bergamo, dopo un volo di 12 metri che dal pollaio, in un prato poco distante da casa, lo ha fatto precipitare sull'asfalto della provinciale. Gli accertamenti medici hanno stabilito che è stato un malore improvviso, probabilmente un ictus, a provocare la caduta. Sabato attorno alle 15,30 l'uomo si stava dedicando alla cura del prato e del pollaio in località Vendulaperto. Un luogo che Berera frequentava ogni giorno, perché là allevava galline, conigli, due mucche, tagliava l'erba e si dedicava a quella che era sempre stata la sua passione. La sua scomparsa è stata una grande ferita per il paese, dove l'uomo era conosciuto da tutti, anche dai villeggianti, per la sua attività di panettiere proprio di fronte alla chiesa parrocchiale. Per tutti era Nino e in paese era nato e vissuto.

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Muore a sei giorni dalla caduta - Foppolo in lutto per il panettiere
Dopo sei giorni di ricovero, durante i quali non aveva più ripreso conoscenza, è morto all'ospedale Papa Giovanni XXIII Ugo «Nino» Berera, il panettiere 82enne di Foppolo vittima di una brutta caduta sabato scorso. L'uomo era giunto in gravi condizioni all'ospedale di Bergamo, dopo un volo di 12 metri che dal pollaio, in un prato poco distante da casa, lo ha fatto precipitare sull'asfalto della provinciale. Gli accertamenti medici hanno stabilito che è stato un malore improvviso, probabilmente un ictus, a provocare la caduta. Sabato attorno alle 15,30 l'uomo si stava dedicando alla cura del prato e del pollaio in località Vendulaperto. Un luogo che Berera frequentava ogni giorno, perché là allevava galline, conigli, due mucche, tagliava l'erba e si dedicava a quella che era sempre stata la sua passione. La sua scomparsa è stata una grande ferita per il paese, dove l'uomo era conosciuto da tutti, anche dai villeggianti, per la sua attività di panettiere proprio di fronte alla chiesa parrocchiale. Per tutti era Nino e in paese era nato e vissuto.
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Re: News - Cronaca dalla Valle Brembana
La Storia dell'Agriturismo Ferdy, Domenica 15 Settembre 2013 su Canale 5 alle 11,50 alla trasmissione Mela Verde
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Massi contro abitazione, cinque evacuati e bonifica
da L'Eco di Bergamo di Silvia Salvi
Massi contro abitazione, cinque evacuati e bonifica
Bracca - Una famiglia di cinque persone evacuata e 50 mila euro di interventi impegnati dalla Ster per la bonifica dell’area. Succede a Bracca, nella frazione Cornalta, dove uno smottamento di rocce è andato a finire contro il cancello di casa di un privato. Fortunatamente non ha coinvolto alcuna persona ma lo spavento è stato tanto e il pericolo èsolo scampato, perché altre rocce instabili possono ancora staccarsi dal versante. Per questo, a seguito del sopralluogo del sindaco e del tecnico dello Ster Mauro Fenice, è stato deciso di evacuare l’abitazione, con specifica ordinanza, e di cominciare subito i lavori di bonifica. «Sono interventi abbastanza particolari – spiega il sindaco di Bracca, Marco Giovanni Muttoni –, per cui è difficile stabilire una tempistica e non sappiamo quanti giorni la famiglia dovrà stare fuori casa. Di sicuro faremo un nuovo sopralluogo per stabilire meglio anche questi dettagli».
Il distacco - Il masso è piombato fuori da una casa nella zona della chiesa di Cornalta. Si è staccato da un versante boschivo sotto Miragolo di Zogno e delimitato da un prato, al termine del quale c’è la casa in questione, a circa 300 metri di distanza. «Probabilmente la distanza e la pendenza hanno anche fatto prendere velocità al masso – continua Muttoni – che così lanciato ha distrutto il cancello dell’abitazione. Un mese fa circa, ai primi di agosto, il proprietario aveva già individuato delle rocce pericolanti, e in maniera autonoma aveva provveduto a legarle con dei cavi d’acciaio. Ma non è bastato». L’intervento Stamattina (ieri per chi legge, ndr) sono già cominciati i lavori di bonifica, condotti dall’impresa Ghisalberti Felice di Zogno, per i quali la Ster ha stanziato 50 mila euro. Verranno rimosse le rocce ancora pericolanti e che con un macchinario a compressione ne verranno demolite altre. Si scaveranno poi delle buche dove sono situate altre rocce per bloccarle in quella sede e impedirne così il movimento. I cinque componenti della famiglia, a seguito dell’ordinanza, hanno dovuto chiedere ospitalità ai parenti, ma si trovano ancora a Cornalta, in attesa che la pericolosità dello smottamento venga ridotta dalla bonifica.
Massi contro abitazione, cinque evacuati e bonifica
Bracca - Una famiglia di cinque persone evacuata e 50 mila euro di interventi impegnati dalla Ster per la bonifica dell’area. Succede a Bracca, nella frazione Cornalta, dove uno smottamento di rocce è andato a finire contro il cancello di casa di un privato. Fortunatamente non ha coinvolto alcuna persona ma lo spavento è stato tanto e il pericolo èsolo scampato, perché altre rocce instabili possono ancora staccarsi dal versante. Per questo, a seguito del sopralluogo del sindaco e del tecnico dello Ster Mauro Fenice, è stato deciso di evacuare l’abitazione, con specifica ordinanza, e di cominciare subito i lavori di bonifica. «Sono interventi abbastanza particolari – spiega il sindaco di Bracca, Marco Giovanni Muttoni –, per cui è difficile stabilire una tempistica e non sappiamo quanti giorni la famiglia dovrà stare fuori casa. Di sicuro faremo un nuovo sopralluogo per stabilire meglio anche questi dettagli».
Il distacco - Il masso è piombato fuori da una casa nella zona della chiesa di Cornalta. Si è staccato da un versante boschivo sotto Miragolo di Zogno e delimitato da un prato, al termine del quale c’è la casa in questione, a circa 300 metri di distanza. «Probabilmente la distanza e la pendenza hanno anche fatto prendere velocità al masso – continua Muttoni – che così lanciato ha distrutto il cancello dell’abitazione. Un mese fa circa, ai primi di agosto, il proprietario aveva già individuato delle rocce pericolanti, e in maniera autonoma aveva provveduto a legarle con dei cavi d’acciaio. Ma non è bastato». L’intervento Stamattina (ieri per chi legge, ndr) sono già cominciati i lavori di bonifica, condotti dall’impresa Ghisalberti Felice di Zogno, per i quali la Ster ha stanziato 50 mila euro. Verranno rimosse le rocce ancora pericolanti e che con un macchinario a compressione ne verranno demolite altre. Si scaveranno poi delle buche dove sono situate altre rocce per bloccarle in quella sede e impedirne così il movimento. I cinque componenti della famiglia, a seguito dell’ordinanza, hanno dovuto chiedere ospitalità ai parenti, ma si trovano ancora a Cornalta, in attesa che la pericolosità dello smottamento venga ridotta dalla bonifica.
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Re: News - Cronaca dalla Valle Brembana
da L'Eco di Bergamo
Arlecchino una statua di 3 metri nella rotatoria di Villa d'Almé
Sarà alta tre metri, in marmo bianco di Carrara, dipinta nella tradizionale casacca a pezze colorate e poggerà su un basamento di arabescato orobico di due metri. Il progetto della statua-scultura di Arlecchino, prevista alla rotatoria di Villa d'Almè, è pronto.
Presentato martedì scorso nella sede della Comunità montana Valle Brembana, a Piazza Brembana, ora attende il finanziamento. Servono 64 mila euro ma la cordata per riuscire a raccoglierli è partita da tempo e le premesse per la sua realizzazione sembrano esserci tutte. A partire dal primo assenso dei sindaci – una quindicina – presenti all'incontro di Piazza Brembana con l'attore Giorgio Pasotti e la produzione del film «Io, Arlecchino».
La scultura, infatti, nasce dalla volontà di alcuni imprenditori della valle di accompagnare le riprese e poi l'uscita del film con un segno visibile dell'appartenenza della maschera alla terra brembana. Il disegno e la successiva realizzazione della statua sono di «Sonzogni pietre antiche» di Zogno, azienda leader negli allestimenti, con marmi e graniti, di prestigiose dimore in tutta Italia.
Arlecchino una statua di 3 metri nella rotatoria di Villa d'Almé
Sarà alta tre metri, in marmo bianco di Carrara, dipinta nella tradizionale casacca a pezze colorate e poggerà su un basamento di arabescato orobico di due metri. Il progetto della statua-scultura di Arlecchino, prevista alla rotatoria di Villa d'Almè, è pronto.
Presentato martedì scorso nella sede della Comunità montana Valle Brembana, a Piazza Brembana, ora attende il finanziamento. Servono 64 mila euro ma la cordata per riuscire a raccoglierli è partita da tempo e le premesse per la sua realizzazione sembrano esserci tutte. A partire dal primo assenso dei sindaci – una quindicina – presenti all'incontro di Piazza Brembana con l'attore Giorgio Pasotti e la produzione del film «Io, Arlecchino».
La scultura, infatti, nasce dalla volontà di alcuni imprenditori della valle di accompagnare le riprese e poi l'uscita del film con un segno visibile dell'appartenenza della maschera alla terra brembana. Il disegno e la successiva realizzazione della statua sono di «Sonzogni pietre antiche» di Zogno, azienda leader negli allestimenti, con marmi e graniti, di prestigiose dimore in tutta Italia.
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Re: News - Cronaca dalla Valle Brembana
da L'Eco di Bergamo
Pasotti nei panni di Arlecchino; ciak, si gira a Cornello dei Tasso
«Ci siamo, si parte. E quei pochi che stasera sono qui, attori e tecnici, sono quelli che avrei sempre voluto. Un grazie a tutti». Sono da poco passate le 20,30 di lunedì e Giorgio Pasotti inizia a realizzare il suo sogno. Dà il via alle riprese di «Io, Arlecchino», film desiderato, cercato con caparbietà nella sua terra d'origine. Con l'Officina della comunicazione di Bergamo, Rai cinema, e grazie anche a imprenditori della valle, ci è riuscito.
«Un'idea nata due anni fa – dice ancora – che ora bisogna portare a termine rendendo onore a una scommessa e a chi ha creduto a questa scommessa». Con lui, alla regia, anche il bergamasco Matteo Bini: «Nel film la compagnia di Commedia dell'arte si chiama “Compagnia degli uniti” – dice anche lui a inizio riprese – quello che siamo e saremo noi in queste settimane».
Siamo a Cornello dei Tasso, il piccolo borgo medievale di Camerata, in Val Brembana, trasformato per una decina di giorni in set cinematografico. Una location che la troupe ha ritenuto ideale per il suo fascino, ma anche per l'isolamento dal contesto urbano. Qui, per i primi due giorni, si gira in notturna, fino alle 4. Sugli antichi muri del borgo ci sono i fogli della produzione che “si scusa” con la piccola comunità del Cornello per il disturbo. Ma gli abitanti sembrano più che altro entusiasti e incuriositi per quanto sta succedendo.
Pronti a fornire una gallina se serve per la scena o un trattorino per portare sul set il carrello del regista. Dal pomeriggio il borgo è un via vai di tecnici e strumentazioni. Le case che videro l'ascesa del casato dei Tasso, ora ospitano il quartier generale della troupe, sala costumi e trucchi. Sul set, in questi primi giorni di riprese, anche il regista Davide Ferrario, che poi sarà coinvolto nella fase di montaggio. Le prime scene si girano nella chiesina, svuotata di banchi e arredi.
Per le prime scene ci sono quasi tutti i principali personaggi del film, Pasotti che sarà Paolo e poi Arlecchino, il padre Giovanni, anziano Arlecchino, interpretato da Roberto Herlitzka, Valeria Bilello Colombina, Lunetta Savino, Gianni Ferreri, Eugenio De' Giorgi e il ventiduenne Dabre Harouna «Derek».
Da oggi le riprese saranno di giorno, sempre a Cornello, ancora una settimana. Sabato si girano le scene aeree con l'uso di un drone (un piccolo aeromobile), il 28 settembre si va all'ospedale di San Giovanni Bianco. Le pause solo di domenica.
Tra le altre location, San Pellegrino, Città Alta, l'aeroporto di Orio, Alzano e studi televisivi a Padova. L'ultimo ciak previsto tra un mese. Su Facebook («Io, Arlecchino»), il diario giornaliero con foto e video del backstage.
Pasotti nei panni di Arlecchino; ciak, si gira a Cornello dei Tasso
«Ci siamo, si parte. E quei pochi che stasera sono qui, attori e tecnici, sono quelli che avrei sempre voluto. Un grazie a tutti». Sono da poco passate le 20,30 di lunedì e Giorgio Pasotti inizia a realizzare il suo sogno. Dà il via alle riprese di «Io, Arlecchino», film desiderato, cercato con caparbietà nella sua terra d'origine. Con l'Officina della comunicazione di Bergamo, Rai cinema, e grazie anche a imprenditori della valle, ci è riuscito.
«Un'idea nata due anni fa – dice ancora – che ora bisogna portare a termine rendendo onore a una scommessa e a chi ha creduto a questa scommessa». Con lui, alla regia, anche il bergamasco Matteo Bini: «Nel film la compagnia di Commedia dell'arte si chiama “Compagnia degli uniti” – dice anche lui a inizio riprese – quello che siamo e saremo noi in queste settimane».
Siamo a Cornello dei Tasso, il piccolo borgo medievale di Camerata, in Val Brembana, trasformato per una decina di giorni in set cinematografico. Una location che la troupe ha ritenuto ideale per il suo fascino, ma anche per l'isolamento dal contesto urbano. Qui, per i primi due giorni, si gira in notturna, fino alle 4. Sugli antichi muri del borgo ci sono i fogli della produzione che “si scusa” con la piccola comunità del Cornello per il disturbo. Ma gli abitanti sembrano più che altro entusiasti e incuriositi per quanto sta succedendo.
Pronti a fornire una gallina se serve per la scena o un trattorino per portare sul set il carrello del regista. Dal pomeriggio il borgo è un via vai di tecnici e strumentazioni. Le case che videro l'ascesa del casato dei Tasso, ora ospitano il quartier generale della troupe, sala costumi e trucchi. Sul set, in questi primi giorni di riprese, anche il regista Davide Ferrario, che poi sarà coinvolto nella fase di montaggio. Le prime scene si girano nella chiesina, svuotata di banchi e arredi.
Per le prime scene ci sono quasi tutti i principali personaggi del film, Pasotti che sarà Paolo e poi Arlecchino, il padre Giovanni, anziano Arlecchino, interpretato da Roberto Herlitzka, Valeria Bilello Colombina, Lunetta Savino, Gianni Ferreri, Eugenio De' Giorgi e il ventiduenne Dabre Harouna «Derek».
Da oggi le riprese saranno di giorno, sempre a Cornello, ancora una settimana. Sabato si girano le scene aeree con l'uso di un drone (un piccolo aeromobile), il 28 settembre si va all'ospedale di San Giovanni Bianco. Le pause solo di domenica.
Tra le altre location, San Pellegrino, Città Alta, l'aeroporto di Orio, Alzano e studi televisivi a Padova. L'ultimo ciak previsto tra un mese. Su Facebook («Io, Arlecchino»), il diario giornaliero con foto e video del backstage.
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Schianto a San Pellegrino Terme, muore ciclista investito
da L'Eco di Bergamo
Schianto a San Pellegrino Terme, Muore l'ex sindaco Galizzi
Tragica mattinata sulle strade della Bergamasca. A San Pellegrino Terme, attorno alle 7 Gianbattista Galizzi, ex sindaco, stava percorrendo in bici via De' Medici quando è stato investito. Nonostante la prontezza dei soccorritori, è morto poco dopo. Sul posto un'ambulanza del 118 e i carabinieri della caserma di Zogno. Un altro grave incidente è accaduto poco dopo le 6 a Castelli Calepio lungo la strada provinciale 91 - via Roma, ed ha coinvolto un mezzo pesante. Un 46enne è rimasto ferito gravemente e portato in codice rosso al nuovo ospedale Papa Giovanni.

Schianto a San Pellegrino Terme, Muore l'ex sindaco Galizzi
Tragica mattinata sulle strade della Bergamasca. A San Pellegrino Terme, attorno alle 7 Gianbattista Galizzi, ex sindaco, stava percorrendo in bici via De' Medici quando è stato investito. Nonostante la prontezza dei soccorritori, è morto poco dopo. Sul posto un'ambulanza del 118 e i carabinieri della caserma di Zogno. Un altro grave incidente è accaduto poco dopo le 6 a Castelli Calepio lungo la strada provinciale 91 - via Roma, ed ha coinvolto un mezzo pesante. Un 46enne è rimasto ferito gravemente e portato in codice rosso al nuovo ospedale Papa Giovanni.

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Re: Schianto a San Pellegrino Terme, muore ciclista investit
Intervengo solo per chiarire che questo distinto Signore, conosciuto in tutta la valle e oltre, non circolava in bicicletta alle 7 del mattino con la pioggia a 89 anni! Come avrebbe forse detto lui " qualcuno ha combinato un pasticcio" con la fretta del diritto di cronaca...con Rispetto.IW2LBR ha scritto:da L'Eco di Bergamo
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"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
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Re: News - Cronaca dalla Valle Brembana
da L'Eco di Bergamo
Esce fuori strada e finisce nel fiume, Olmo al Brembo, betoniera cade per 50 metri
Una betoniera è uscita fuori strada ed è precipitata nel fiume Brembo con un volo di circa 50 metri. È successo intorno alle 17 di lunedì 28 ottobre a Olmo al Brembo sulla ex strada provinciale, in direzione di Averara. Al momento stanno operando i vigili del fuoco di Zogno e di Bergamo che si stanno calando con le corde nel dirupo: si suppone che l'autista del camion sia rimasto incastrato nell'abitacolo, bloccato in una gola di roccia, e sono numerosi i pompieri impegnati nell'operazione resa più difficoltosa dal buio. I vigili del fuoco stanno intervenendo anche con una autogru per cercare di smuovere la cabina del camion che è bloccata in una posizione che non permette le operazioni di soccorso: i pompieri non riescono a vedere all'interno e quindi a capire se ci sono feriti. Inoltre non si sa se, oltre all'autista, sulla betoniera ci siano altre persone: il camion ha sfondato il guard-rail ed è finito nel dirupo. Sul posto anche i carabinieri di Zogno e i volontari del Soccorso alpino, oltre ai sommozzatori dei vigili del fuoco che stanno operando nel fiume Brembo. La strada non è stata bloccata ma numerose le persone che si sono fermate lungo la carreggiata.
Esce fuori strada e finisce nel fiume, Olmo al Brembo, betoniera cade per 50 metri
Una betoniera è uscita fuori strada ed è precipitata nel fiume Brembo con un volo di circa 50 metri. È successo intorno alle 17 di lunedì 28 ottobre a Olmo al Brembo sulla ex strada provinciale, in direzione di Averara. Al momento stanno operando i vigili del fuoco di Zogno e di Bergamo che si stanno calando con le corde nel dirupo: si suppone che l'autista del camion sia rimasto incastrato nell'abitacolo, bloccato in una gola di roccia, e sono numerosi i pompieri impegnati nell'operazione resa più difficoltosa dal buio. I vigili del fuoco stanno intervenendo anche con una autogru per cercare di smuovere la cabina del camion che è bloccata in una posizione che non permette le operazioni di soccorso: i pompieri non riescono a vedere all'interno e quindi a capire se ci sono feriti. Inoltre non si sa se, oltre all'autista, sulla betoniera ci siano altre persone: il camion ha sfondato il guard-rail ed è finito nel dirupo. Sul posto anche i carabinieri di Zogno e i volontari del Soccorso alpino, oltre ai sommozzatori dei vigili del fuoco che stanno operando nel fiume Brembo. La strada non è stata bloccata ma numerose le persone che si sono fermate lungo la carreggiata.
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