Comprensorio rivitalizzato, ce la farà
Foppolo. Parlano i tre curatori fallimentari di Brembo Super Ski: partenza a ostacoli, ma il fatturato è quasi 2 milioni L’asta in arrivo tra luglio e agosto. «Gli operatori possono stare tranquilli, il prossimo inverno gli impianti ripartono».

Da una parte il passato: «La stagione appena conclusa, nonostante tutti gli ostacoli alla partenza, ha dato risultati positivi: il fatturato ha sfiorato i 2 milioni di euro, in crescita rispetto all’anno precedente, il comprensorio si è rivitalizzato e ha dimostrato di avere redditività». Dall’altra il futuro: «La prima asta degli impianti sarà tra luglio e agosto, se dovesse andare deserta ce ne sarà una seconda a fine settembre. In ogni caso gli operatori possono stare tranquilli: gli impianti ripartiranno nella prossima stagione». A fare il punto della situazione del comprensorio sciistico di Foppolo sono Federico Clemente, Albero Carrara e Annamaria Angelino, curatori fallimentari della Brembo Super Ski, la società fallita che gestiva gli impianti di risalita di Foppolo. Parole che arrivano all’indomani delle dichiarazioni (critiche nei confronti dei curatori) dell’imprenditore Massimo Moretti, impegnato insieme alla Devil Peak di Giacomo Martignon nel rilancio della stazione turistica. «Per valutare gli esiti della stagione passata bisogna partire da lontano – evidenziano i curatori –. Fin dalle prime battute del fallimento, ad aprile 2017, abbiamo proposto al Comune di Foppolo di concedere in gestione i propri impianti alla Procedura per l’esercizio estivo e quello invernale, ma la proposta non ha avuto riscontro. Nell’autunno 2017 Foppolo ha indetto una gara per l’affidamento impianti, con un bando che conteneva elementi che impedivano alla Procedura di partecipare: un requisito, infatti, era quello di non avere debiti con il Comune. Da qui l’aggiudicazione a terzi».
Partenza rallentata
I tempi si sono allungati: «Si è aperto un percorso tardivo con trattative, ostacoli burocratici, vandalismi, abbiamo avuto l’acqua per le prove di innevamento a inizio dicembre. Tutto questo ha ritardato il decollo della stagione, il recupero è stato possibile grazie alla gestione oculata del direttore Salusso e agli sforzi del personale». A risentirne anche gli incassi infrasettimanali, uno dei temi su cui Moretti li ha criticati, definendo «folle» far pagare 30 euro il giornaliero in settimana. «I prezzi – spiegano – erano concordati, inoltre gli avventori di giornata non rappresentano la parte “forte”, e le direttive sulla concorrenza non consentirebbero differenziazioni: i 30 euro erano in linea con altre stazioni. Siamo anche stupiti che Moretti parli di “una perdita del 50%” con questi prezzi, anche perché noi abbiamo gestito un comprensorio più ampio».
«Stagione positiva»
Il fatturato ha sfiorato i 2 milioni e gli accordi prevedono che il 55% dei ricavi vada alla «Dp Invest» di Moretti e Martignon. L’avanzo di cassa è circa 250 mila euro, definito «interessante» dai curatori, che aggiungono: «Speriamo che questo risvegli l’interesse degli investitori». Investitori che potranno farsi avanti con il bando in arrivo, che prevederà diversi lotti, di cui il principale è il «ramo d’azienda», cioè il pacchetto di impianti e attrezzature che permetterà all’acquirente di partire subito. Una parte dell’impianto di innevamento, però, è di una società di leasing, con la quale i curatori stanno trattando per un nuovo leasing: «Nella trattativa – spiegano i curatori – si sono inseriti dei privati, non sappiamo chi, che hanno proposto alla società un nuovo leasing. Chiunque sia il soggetto, non ha la disponibilità di tutti gli altri beni del comprensorio: è un interessamento che lascia perplessi e amareggiati, il segno ancora una volta di una visione non organica del comprensorio. Comunque stiamo proseguendo il dialogo con la società di leasing, speriamo a breve di poter concludere». Se ci sarà l’accordo sul leasing, «tra fine luglio e inizio agosto ci sarà la prima asta del lotto principale, che partirà da un valore di 7 milioni, basato sulle perizie», dicono i curatori. Verranno valutate offerte con una riduzione non superiore al 25%, quindi fino a 5,2 milioni circa, e lo stesso accadrà con l’eventuale seconda asta (se andrà deserta la prima): il prezzo potrebbe dunque scendere a 3,9 milioni. Se andrà deserta anche la seconda, «fatte salve tutte le autorizzazioni - spiegano i curatori - ci accingeremo ad un altro esercizio provvisorio e predisporremo nel contempo una terza asta». Sulla proposta di Moretti di prendere in affitto le seggiovie di Val Carisole «abbiamo detto fin dal primo giorno che l’affitto è possibile solo se c’è anche un’offerta irrevocabile di acquisto cauzionata, a valori adeguati».
E i creditori?
«Ad oggi - spiegano i curatori – il numero dei creditori che si sono insinuati è molto più basso, di circa un terzo, rispetto a quanto rilevato contabilmente: i termini di deposito delle domande sono vicini ormai e ci stiamo domandando come mai così tanti non si siano fatti avanti. Di certo ci sarà la disponibilità a pagare, in qualche misura, anche i creditori chirografari».