enotime ha scritto:Chiedersi se sia pericoloso l'orso è più che lecito. Così come lo è chiedersi se siano pericolose le automobili. Senza polemica, la risposta, in entrambi i casi è affermativa. Le vittime della strada sono e saranno infinitamente maggiori di quelle degli orsi. Ma nessuno si sogna di "sterminare" le automobili. Di chiedere il rispetto delle regole se ne ha il pieno diritto, ed il rispetto informato per orsi, lupi e grandi predatori riduce i rischi, un po' come attraversare la strada col semaforo verde, piuttosto che con il rosso.
Ben detto!!! pensa che a me piacerebbe tanto incontrarlo l'orso... o quantomeno vederlo da lontano e fargli
Victoria ha scritto:Ben detto!!! pensa che a me piacerebbe tanto incontrarlo l'orso... o quantomeno vederlo da lontano e fargli
FATTI AVANTI !!...
Moderatore Immagini Antiche "tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
Io, a tu per tu con l'orso. E ora è goloso: punta al miele
L'incontro che non ti aspetti. Che un orso si aggirasse nei boschi della Valle di Scalve era noto, dopo il ritrovamento delle carcasse di qualche capra e pecora sbranate da un plantigrado che aveva lasciato nei paraggi le sue tracce. Ma mai Pierantonio Magri avrebbe pensato di trovarne uno sulla propria strada. «Mercoledì mattina – racconta Pierantonio, autotrasportatore di Vilminore di Scalve conosciuto come Pieracino – alle tre e mezza stavo partendo con il mio camion per andare al lavoro. Arrivato appena sotto il cimitero della frazione di Sant'Andrea ho visto quest'animale che correva in mezzo alla strada». Il primo pensiero è stato quello di aver visto un grosso cane. «Sembrava un cane di grosse dimensioni – spiega –, ma non poteva esserlo, perché la corsa di un cane è molto più regolare, questo animale invece correva tutto storto. Aveva pelo nero, abbastanza lungo».
Scatto mancato
Poi il tentativo di immortalarlo: «Quando mi sono reso conto che quello che mi correva davanti al camion era davvero un orso ho tentato di fotografarlo, ma avevo il cellulare spento e non ho fatto in tempo a scattare. Poco dopo infatti, al bivio con la zona industriale di Vilminore, a Ponte Formello, duecento metri più sotto, l'ho visto entrare nel sottobosco». Pieracino non ha avuto dubbi, e appena ha potuto ha segnalato l'avvistamento al Corpo forestale dello Stato della zona. «Non so se sarà possibile – dice – trovare tracce del passaggio dell'animale, perché la zona dove è salito è a prato, e il bosco è piuttosto raro: ci fossero state più piante, magari sarebbe stato più semplice trovare qualche ciuffo di pelo attaccato ai rami, per esempio». Pieracino il camionista per l'occasione si è pure trasformato in un detective: «Io stesso mi sono fermato la sera, al ritorno dal lavoro, per vedere se trovavo qualche impronta, ma non ho visto nulla – aggiunge –. Sono sicuro di quello che ho visto; nel mio lavoro mi capita spesso di incontrare di notte varie specie di animali, e questa volta, ne sono sicuro, ho visto l'orso». L'avvistamento dell'autotrasportatore è stato poi confermato dal Corpo forestale. «I nostri uomini – spiega Rinaldo Mangili, vicecomandante provinciale del Corpo forestale dello Stato – sono intervenuti appena allertati da Magri per cercare di individuare eventuali tracce lasciate dal plantigrado. In realtà ora è molto difficile trovarne, perché non c'è più neve alle basse quote. Pur non avendo prove materiali siamo certi che si tratti di un orso anche perché questa mattina (ieri per chi legge, ndr) siamo stati nuovamente allertati della sua possibile presenza». È successo a Bueggio, un'altra frazione di Vilminore, dove è stato trovato un apiario ribaltato. «In questo caso non ci sono dubbi – aggiunge Mangili –: chi ha giocato questo scherzo all'apicoltore è stata l'inconfondibile zampata di un orso». Il richiamo della foresta, o del palato.
Da L'Eco di Bergamo di Giovanni Ghisalberti e Enzo Valenti
Miele e ovini, nuovi raid, a colpire forse due orsi
La certezza assoluta non c'è ancora, ma il sospetto è forte: a colpire negli ultimi mesi sulle Orobie sarebbero due orsi e non uno solo. A riprova gli ultimi raid, in luoghi lontani tra loro, nel giro di poche ore. L'altra notte un plantigrado ha colpito in località Picarelli, tra Baresi e Roncobello, portando via quattro cassette di miele mentre 24 ore prima un orso aveva fatto di nuovo man bassa di arnie, in località Tezzi di Gandellino. Qualche giorno prima, invece, probabilmente tra sabato e domenica scorsi, il colpo dell'orso a Oltre il Colle, poco a valle della frazione Zorzone: qui ha ucciso una pecora. E, non molto distante, in Val Parina, è stata trovata la porta di una baita con i graffi evidenti dell'animale: dentro c'erano ancora delle arnie ma qui l'orso non è riuscito a entrare. Dunque, stando alla frequenza delle incursioni, alla vicinanza temporale e, spesso alle distanze in cui avvengono, gli orsi sulle Orobie sarebbero due. «Il sospetto è forte – spiega Chiara Crotti, ricercatrice per il Parco delle Orobie –. Un sospetto che avevamo già da tempo e rafforzato sicuramente dalle ultime predazioni, avvenute a poche ore di distanza ma lontane fisicamente».
L'ultima in ordine temporale quella avvenuta nella notte tra mercoledì e ieri a Roncobello, all'arnie di Pierangelo Ronzoni. «Mercoledì sera era tutto apposto – spiega – mentre il giorno dopo abbiamo trovato un disastro. Un danno enorme. Sono stato avvisato da un mio amico. L'orso s'è portato via quattro cassette di miele e alcune le abbiamo ritrovate sul sentiero poco a valle. Le sue orme erano ben evidenti nei telai». Alla notte precedente, invece, risale probabilmente il colpo in località Calvini di Tezzi di Gandellino. Nel mirino ancora un apicoltore a cui l'orso ha portato via 7-8 chili di miele. Si tratta, probabilmente, dell'orso che nei giorni scorsi aveva colpito in Val di Scalve ed era stato avvistato da un camionista mentre attraversava la strada. Da Vilminore potrebbe aver raggiunto la zona di Tezzi passando dal passo Manina e dalla Val Sedornia. Risale, invece, ad alcuni giorni fa il raid nei pressi di Zorzone di Oltre il Colle e zone vicine. A un allevatore il plantigrado ha ucciso una pecora che si trovava in un recinto. Lo stesso allevatore, peraltro, ha segnalato alla Polizia provinciale l'assenza di cinque capre delle 30 che in queste settimane si trovano in alpeggio. In Val Parina, tra Oltre il Colle e Lenna, invece, l'orso ha lasciato i suoi graffi sulla porta di una baita che custodisce arnie. Su tutti i casi è intervenuta la Polizia provinciale che ha anche provveduto a installare un recinto elettrico a Oltre il Colle. «La presenza, molto probabile a questo punto, di due esemplari – conferma Crotti – sta a indicare che le Orobie sono un habitat ideale per il plantigrado. E l'orso è tra i cosiddetti bioindicatori di aree di estrema naturalità, con vegetazione e fauna ben conservate, segno di un territorio intatto e di una catena alimentare che funziona».
IW2LBR ha scritto:Da L'Eco di Bergamo di Giovanni Ghisalberti e Enzo Valenti
Miele e ovini, nuovi raid, a colpire forse due orsi
...l'orso è tra i cosiddetti bioindicatori di aree di estrema naturalità, con vegetazione e fauna ben conservate, segno di un territorio intatto e di una catena alimentare che funziona».
Moderatore Immagini Antiche "tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
Leggo che sono due gli orsi, il mio socio ha paura che gli mangi le galline, allora ane ha sgozzata una per domenica,
poia buollita inpienita
i ossi li lasciamo ai orsi