Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Le numerose specie di animali selvatici nelle Alpi Prealpi Orobie e specificatamente in Valle Brembana
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pluto
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da pluto »

una bella mangiata alla faccia dell'orso....e mi sa anche una bella a_111 a_111
dubito che lì girino tetrapak con vino fatto con le cartine..ma bottiglioni di quello grosso....anche quando non c'è l'orso a_39 a_111
Fabio76
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da Fabio76 »

carlocortinovis ha scritto:Leggo che sono due gli orsi, il mio socio ha paura che gli mangi le galline, allora ne ha sgozzata una per domenica, poia buollita inpienita i ossi li lasciamo ai orsi
che lingua è? Afghano? a_39 a_6 a_45
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Skiador
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da Skiador »

...e' la lingua che si parla sempre piu' sovente negli ultimi tempi, trattasi del famoso Italiano "scorreggiuto"...anche l'orso si puo' prestare a impararla con poco sforzo...sempre che qualcuno gliela "impari"... a_39
carlocortinovis
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da carlocortinovis »

Leggo della mia lingua,sono stato al bar io e il mio socio ero un po' intranato,o fatto un songhi' e adesso sono in sentu'.aiemsorri a_45 skìador a_45 fabio76
carlocortinovis
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da carlocortinovis »

Leggo del tetapak,iltavernello nel cartone non lo bevo si schiaccia,mei tenere il botiglione bello franco.gubbai a_45 pluto
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L'orso della Valchiavenna è anche molto goloso

Messaggio da IW2LBR »

L'orso della Valchiavenna è anche molto goloso

Avrebbe mangiato miele da una cascina - Avvistato orso in Valchiavenna "Che paura, vicinissimo alle case"
Un'arnia colma di miele è stata trovata capovolta in una cascina a San Cassiano. Oltre all'orso, l'indiziato potrebbe essere un tasso


Samolaco, 12 maggio 20112 - Due alveari sono stati assaliti e depredati del miele a Ronscione, nella frazione di San Pietro di Samolaco. Le tracce rinvenute inducono a pensare si tratti nuovamente dell'orso che ha sbranato 2 pecore a Pratella e che è stato avvistato da una donna nella notte tra martedì e mercoledì in località Porettina a San Cassiano. «Verso le 21.00 di mercoledì mi sono recata con mio marito a controllare le api perché temevo che con il caldo potessero sciamare», racconta Milena Illia (nella foto col padre Siro) di San Pietro. «Sul posto abbiamo trovato l'arnia più grande capovolta e buona parte del miele divorato (circa 3kg) con dei graffi molto evidenti sul legno e sui telaini. E' la prima volta che ci succede e fino a martedì sera le arnie erano intatte». Sono quindi intervenuti sul posto gli agenti della Polizia Provinciale che accerteranno se si tratta ancora dell'orso o di un altro animale (un tasso?). Le unghiate e la provenienza dell'animale dal fondovalle in direzione del bosco di Piani Lunghi a Ronscione, collimano perfettamente con gli altri passaggi sinora rilevati dell'orso.
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Avvistato orso in Valchiavenna"Che paura, vicinissimo alle c

Messaggio da IW2LBR »

Da Il Giorno - Sondrio e Provincia

Avvistato orso in Valchiavenna "Che paura, vicinissimo alle case"

La signora Lorenza Pansoni ha notato l'animale che attraversava la strada. Conferme dalla Polizia Principale che hanno trovato una traccia: dovrebbe essere un giovane esemplare di orso bruno. «Ho visto un orso». E' il racconto della signora Lorenza Pansoni, che salendo in auto in direzione di Chiavenna, in località Porettina, alla periferia dell'abitato di San Cassiano, ha incontrato sulla sua strada l' animale. Il racconto dell'avvistamento, effettuato verso le 00.30 di martedì notte, nel tratto di Statale 36 situato di fronte all'area del Campo Fiera, nelle parole di Pansoni che vive a Chiavenna: «Stavo procedendo da sola con la mia auto, quando ho visto un animale che attraversava tranquillamente la strada, ben visibile sotto la luce di un lampione. Si trovava già nella corsia di marcia opposta, ho rallentato e ho realizzato con sicurezza che non si trattava né di un grosso cane, né di un cinghiale. Era un orso dal manto scuro, alto al garrese circa quanto il guard-rail. Mi sono fermata e l'ho guardato: non capita tutti i giorni di vedere un orso!» racconta la signora Lorenza rivivendo ancora l'episodio.

«Avevo con me due cellulari, pensavo di poterlo fotografare, ma poi è arrivata una seconda auto dietro di me e a qual punto l'orso è fuggito, scavalcando il guard-rail e scendendo in direzione del piano di Samolaco senza poterlo più vedere considerato il buio della notte ». La donna, di rientro da un allenamento in piscina con la squadra Opsa, corpo speciale della Croce Rossa di Lecco, che si occupa di salvataggio in acqua, aggiunge ancora: «L'orso è rimasto tranquillo senza mostrare aggressività. Ho avuto l'impressione di un animale che non poteva farmi del male. Ho avvisato alcuni miei familiari che abitano in zona e vista l'ora mi sono diretta a Mese dove ho riferito di persona l'accaduto ai Vigili del Fuoco. La mia segnalazione è stata presa in seria considerazione sin da subito dalla squadra di Mese, che ha prontamente allertato la Polizia Provinciale, competente in materia di animali selvatici. Sono poi tornata sul luogo dell'avvistamento, dove è sopraggiunto un guardiacaccia che ha ispezionato il bordo strada e ha verificato la presenza di terra smossa e arbusti schiacciati riferibili al passaggio dell'orso». Dalla Polizia Provinciale comunicano che sono stati effettuati dei sopralluoghi nel corso della giornata di ieri, che hanno confermato le tracce di una pista, lasciata dall'orso, prova del passaggio di questo plantigrado anche in Valchiavenna, dopo altri recenti casi verificatisi in località Ferloni a San Pietro Berbenno e altri comuni della Valtellina.
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Due orsi sugli alpeggi delle Orobie

Messaggio da IW2LBR »

Da L'Eco di Bergamo

Due orsi sugli alpeggi delle Orobie - Coldiretti: allevatori preoccupati

Si avvicina la stagione degli alpeggi e gli allevatori sono fortemente preoccupati per la presenza di un orso che vaga indisturbato sulle montagne bergamasche e ha già sbranato pecore e capre oltre ad aver fatto man bassa di arnie e lasciato graffi su stalle e baite. Il sospetto poi che gli orsi siano due inquieta ancora di più gli agricoltori, che sono ormai quasi pronti a partire con le mandrie per le malghe e non sanno bene come fare per difendersi da eventuali attacchi del plantigrado.

“La presenza di uno o più orsi sulle nostre montagne – spiega Alberto Brivio, presidente della Coldiretti bergamasca – è un grosso problema. Gli alpeggiatori che nelle prossime settimane porteranno gli animali al pascolo temono innanzitutto per la loro incolumità e poi per quella delle loro mandrie. Nessuno vuole che questi animali vengano abbattuti ma è necessario che gli agricoltori possano lavorare in sicurezza e che per questo vengano tutelati con misure idonee”. Secondo la Coldiretti bergamasca l'attività dell'alpeggio è fondamentale per l'economia montana e per la tutela del territorio pertanto va salvaguardata. “Proprio nei nostri alpeggi – prosegue Brivio – vengono realizzati alcuni tra i prodotti più pregiati del nostro patrimonio agroalimentare, come ad esempio il Formai de Mut dell'Alta valle Brembana, gli stracchini e le varie formaggelle. Non è accettabile che proprio in un momento storico in cui c'è bisogno di più agricoltura per produrre cibo di qualità, si lascino sole le imprese dinanzi ai raid degli orsi, scoraggiando così anche i giovani che nonostante le incognite vogliono continuare questa preziosa attività. Per gli agricoltori di montagna portare gli animali in alpeggio significa avere la possibilità di incrementare la redditività aziendale, una boccata di ossigeno in questa fase di difficoltà per la zootecnica. Senza contare che mantenere l'agricoltura in montagna vuol dire anche assicurare il mantenimento del paesaggio e la cura del territorio”.

Le preoccupazioni per la presenza dell'orso sulle Orobie sono condivise anche da Giovanni Giudici, allevatore di montagna e presidente dell'APA (Associazione Provinciale Allevatori). “L'apprensione è tangibile – afferma – perché gli avvistamenti negli ultimi tempi sono stati numerosi, il pericolo che poi gli orsi possano essere due rende ancora più inquieti gli allevatori. Quando il bestiame si trova al pascolo è praticamente indifeso e può essere una facile preda, così come gli alpeggiatori stessi che stanno spesso all'aperto. Molte malghe non sono raggiungibili con la macchina e se succede qualcosa come si fa ? Ci era stata promessa almeno un'azione di monitoraggio per capire gli spostamenti dell'orso ma nulla è stato finora fatto, anzi, non si sa neppure con certezza quanti di questi animali vaghino per le nostre montagne”.

Nei pascoli non c'è neppure la possibilità di realizzare una recinzione sufficientemente robusta per evitare l'accesso del plantigrado e gli agricoltori non hanno risorse per sorvegliare gli animali giorno e notte, né manodopera in più per mettere in sicurezza le stalle. “La convivenza dell'orso con gli agricoltori – rileva Francesca Monaci, allevatrice di Branzi – non è ancora possibile nei nostri territori. Le nostre realtà montane hanno altre priorità e necessitano di interventi di miglioramento e modernizzazione. Ho il massimo rispetto per tutti gli animali altrimenti ovviamente non farei l'allevatrice, ma ritengo che non abbia senso spendere soldi pubblici per uno o due orsi quando l'agricoltura di montagna ha bisogno di vedere risolti problemi basilari. Tra circa un mese porterò i miei bovini negli alpeggi dell'alta Valle Brembana e mi preoccupa molto sapere di correre il rischio di imbattermi in un orso. Io e i miei familiari lavoriamo anche la mattina presto e la sera tardi quando c'è buio e poiché negli alpeggi non c'è la corrente non abbiamo la possibilità di avere un'illuminazione artificiale e quindi di tenere sotto controllo la situazione. Dovrebbero almeno venire a spiegarci come ci dovremmo comportare in caso di un eventuale attacco e soprattutto dovrebbero studiare un modo per tenerci costantemente informati sugli spostamenti di questi animali che rappresentano un vero e proprio pericolo per noi e per i nostri bovini”.
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A.Galizzi
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Mamma orsa e tre cuccioli fra le auto

Messaggio da A.Galizzi »

incontro ravvicinato con un'orsa e i suoi 3 variopinti piccoli.
allego link delle immagini del corriere delle alpi che descrive un incontro ravvicinato molto particolare.

Mamma orsa e tre cuccioli fra le auto

TRENTO. L’elenco degli avvistamenti di orsi che popolano i boschi del Trentino ormai è piuttosto lungo. Ma ancora nessuno aveva assistito allo spettacolo dato ieri mattina, sulla statale tra Cadine e Vezzano, da una mamma orsa e dai suoi tre cuccioli di colore diverso: uno bruno, un altro leggermente più chiaro e il terzo... bianco. A raccontarci l’esperienza toccata agli automobilisti che in quel momento transitavano da quelle parti sono due signore di Riva, Ida Bommassar e sua zia Luciana Betta. «Saranno state le 11, stavamo tornando dal mercatino del Mato Grosso che c’era a Trento», attacca la prima. «Eravamo vicine a Vezzano, in un punto dove non ci sono case, ma solo prati da una parte e bosco dall’altra. Oltre una curva ci siamo fermate dietro ad altre macchine in colonna. Oddio, ho detto, un incidente! Poi ho notato che nel prato alla nostra destra si vedevano tre macchioline in movimento. All’inizio ho pensato che fossero cuccioli di cane, tra cui uno chiaro chiaro. Guardo bene e realizzo che invece sono degli orsacchiotti. Per questo il traffico si era fermato! Il mio cuore si è messo a battere forte per l’emozione. Ancora di più quando dal bosco che sale su per la montagna, dall’altra parte della strada rispetto al prato, ho visto l’orsa che arrivava di corsa. Non ci potevo credere! Eravamo agitatissime, io, mia zia, l’amica che era con noi e credo anche tutti gli altri che, al riparo delle proprie auto, stavano assistendo a quella scena da film. Dall’agitazione mi ci è voluto un po’ per trovare la macchina fotografica...»

La immagini scattate da Ida Bommassar immortalano il momento in cui mamma orsa, dopo aver attraversato la statale e aver richiamato i piccoli, ritorna verso il bosco seguita dal terzetto. La famiglia di plantigradi è passata a pochi metri di distanza da uno scooter sul quale c’erano due persone: il guidatore non deve essersi spaventato, perché anche lui ha scattato delle fotografie, e chissà che non sia riuscito a catturare l’istante in cui l’orsa, oltrepassata la striscia d’asfalto, si è alzata sulle zampe posteriori per controllare che i cuccioli la seguissero lesti ed obbedienti. Un atteggiamento da mamma attenta e premurosa. E i tre orsacchiotti stavano facendo, in effetti, quello che mamma orsa voleva e tutti poi sono scomparsi nel verde del bosco. «E’ stata un’emozione bellissima», commenta Luciana Betta, «una gioia indescrivibile». L’incontro di ieri con l’orsa e i suoi tre cuccioli è una conferma delle segnalazioni arrivate in questi giorni dalla zona di Cadine, dove in alcuni terreni non lontani dall’abitato sono state rinvenute delle impronte. Resta da chiarire invece da dove salti fuori il magnifico cucciolo bianco: che sia figlio dell’orso albino osservato dalla Forestale un anno fa?

Le immaginI:
http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/ ... 503966?p=1
"Salvatico è quel che si salva"

https://bekincrus.wordpress.com/
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