IW2LBR ha scritto:Orso problematico, Dellai scrive al ministro Clini
Loro, proprio loro, lo definiscono problematico solo per un attacco a "quattro" asini ?????
Può essere un modo come un altro per nascondere la verità sul perchè si cerca di correre ai ripari senza avere conseguenze per loro negative dall'opinione pubblica......pare che ci sia stato un attacco a persone in Val Rendera
Fabius ha scritto:Personalmente vedo questa reintroduzione dell'Orso una limitazione della mia liberta' di poter spaziare la montagna nei suoi spazi selvaggi .
Il fatto che l'Orso possa avere carta bianca su questo territorio, paradossalmente a mio parere non rende la montagna piu' "selvaggia".... in quanto sapere che in una zona qualsiasi potrei imbattermi in questo bestione , anche se tutti si dice che non aggredisce l'uomo, a me fa una gran paura e quindi il mio "andare in montagna" viene oggi, minato da una certa inquietudine; con una vipera che si innervosisce puoi ancora salvarti se ci stai attento , ma con un Orso cosa potrebbe succedere? Oggi si crea questa "suspance" del possibile incontro, da tanti ricercata per la gran curiosità, ma per me e' soltanto un bel timore che mi accompagnera' nelle prossime escursioni. In sostanza gradirei che certi animali non condividano l'ambiente con l'uomo ma restino in opportuni spazi cintati.
Per cui solo l'uomo avrebbe diritto di spaziare e andare dove vuole in libertà. Gli animali che per millenni hanno condiviso la montagna con l'uomo, compreso l'orso e la lince andrebbero chiusi in gabbia! Triste stà cosa...e' la stessa mentalità con la quale per secoli son stati perseguitate intere popolazioni. Alcune sono scomparse, altre son state confinate in riserve, solo perchè erano diverse e creavano fastidio.
PINZOLO. E’ spuntato all’improvviso, saltando dal prato sulla strada. Poi, è sparito dopo aver incassato una bastonata in mezzo agli occhi. «Un bestione d’orso alto almeno un metro, chissà quanto oltre il quintale». F.P. non se lo dimenticherà mai. L’ha visto arrivargli alle spalle, giovedì, «erano circa le 20.15, sul tracciato che porta alla stazione della nuova telecabina Tulot», appena fuori Pinzolo. E, un attimo prima di mettere a fuoco l’orso, ha sentito il grido del figlio ventenne Riccardo.
«Lui - lo indica F.P. nella ricostruzione - è rimasto fermo, immobile nella paura. Io e Ettore, un ragazzo che era uscito con noi in passeggiata, abbiamo invece iniziato a correre e l’orso ci è venuto dietro. Ci ha inseguito e lo sentivo avvicinarsi. Allora, mi sono girato... Non è che l’ho deciso, non ho pensato a cosa stavo facendo o avrei dovuto fare. Mi sono girato e l’ho colpito». Come arma un bastone, un bastone da passeggio, un alpenstock, «quello che uso sempre quando esco per boschi e sentieri». F.P., tecnico della Set Distribuzione a Preore, l’ha scaricato in testa all’orso e l’orso è sparito virando verso il prato sotto la strada, da dove era apparso.
«Mi è andata bene, ci è andata bene, con tutto che dicono che bisogna star fermi- ripete l’uomo - Saranno stati 30 metri di corsa con l’orso dietro. L’avevo visto ringhiare addosso a mio figlio e il resto me lo ricordo solo come una serie di cose messe insieme dall’istinto, dall’istinto di metterci al sicuro». Per i ragionamenti, c’è stato tempo dopo, quando il tecnico e i due ragazzi hanno parlato con gli uomini del Corpo forestale: «Abbiamo spiegato che l’orso non ci è proprio sembrato che avesse il radiocollare». Altre spiegazioni, F.P. le ha chieste e le chiede: «Io dico che incontrare un orso, che ne so, su un sentiero a 2000 metri di quota è una cosa, ma vederselo davanti alla periferia di Pinzolo, al Tulot, 250 metri dalla telecabina e 150 dall’auto parcheggiata, è un’altra sensazione proprio». L’uomo giura che non smetterà di camminare per i boschi («Come faccio a pensare di non poter andare in giro per il mio paese?»), ma una certa inquietudine resta: «Capisco il progetto Orso, il turismo, l’equilibrio naturale, ma che succede se un animale del genere, non certo disturbato o peggio provocato, forse solo attirato dal rumore, piomba su una famiglia con dei bambini... Ora poi che arriva l’estate e la gente si sparge per i boschi... Con tutti i pericoli che già ci sono, non credo fosse il caso di aggiungerne un altro».
Anche il sindaco di Pinzolo William Bonomi ha chiamato per sapere della disavventura a lieto fine e a Pelugo era in programma una serata sull’orso organizzata dalla Lega nord. Il signor F.P. non c’è andato, ma con i forestali è tornato sul luogo dell’incontro: «Mi han chiesto un sacco di dettagli, ma io non mi sono messo lì col metro a misurare l’orso. Pensavo a correre». (f.d.d.)
pluto ha scritto:Be se si vuole parlare di libertà, il primo atto contro la libertà di quegli orsi è stato quello di deportarli dalla Slovenia al Trentino...
Si stà disquisendo sul fatto che orsi tutt'ora liberi, non ingabbiati, possano creare fastidio ad alcuni di noi. Se non con questo sistema che tu chiami "deportazione", come potresti reintrodurre una specie animale che per mano dell'uomo nelle vallate alpine e' stata sterminata? Visto il soggetto un biglietto d'invito non servirebbe a granchè.
Lele93 ha scritto:Portando il tuo ragionamento alle estreme conseguenze, allora bisognerebbe abbattere ogni animale che possa interferire con le escursioni dei turisti (anche gli stambecchi sul Corno Stella correndo "potrebbero" far cadere dei sassi sugli escursionisti nell'ultima parte del sentiero). Inoltre quando i pastori piazzano il loro gregge in mezzo ad un sentiero (ad esempio dopo l'uscita dal bosco verso passo Porcile, per dirne uno) i cani di guardia se si è soli ti vengono a rompere le scatole. Che io sappia non hanno mai attaccato nessuno, però sono fastidiosi, senza contare che io ho visto persone spaventate tornarsene indietro. A me non danno problemi, ma francamente non me ne darebbe neanche un orso. Sono orsi bruni alpini, non Grizzly!! Per quanto riguarda l'economia locale, come già scriveva qualcuno, credo che il danno maggiore sia il latte a basso costo proveniente da Francia e Germania. Ciò non toglie che sia doveroso rimborsare gli allevatori per i danni fatti dall'orso,ma l'economia delle valli lombarde è danneggiata da ben altri fattori. Il discorso sul turismo (cioé che l'orso spaventerebbe i turisti facendoli desistere dal venire) non tiene, se consideriamo che in Trentino, nelle valli del Brenta, il numero di turisti/escursionisti è immensamente maggiore rispetto a quello delle valli bergamasche. E l'orso è scomparso dalle Alpi lombarde non perché non si trovasse bene nell'habitat, ma perché è stato spazzato via da cacciatori privi di scrupoli e non regolamentati da leggi precise (che nell'800 primo '900 nn c'erano). Così come dalla Pianura Padana sono state spazzate via le volpi, i cigni......che nn facevano danni, e sostituirli con nutrie, pesci siluro, non autoctoni che fanno un sacco di danni.
Credo che Fabius abbia sintetizzato bene il problema generale!!
Quanto al paragone trentino: Primo, considero un atto sconsiderato introdurre nuovi predatori, senza tener conto dell'espansione nei territori limitrofi, che non han deciso di averli. Secondo, li esistono spazi boschivi immensi e vallate disabitate confinanti con le crode, da noi non esistono eccetto il bacino del Calvi e le vallte verso il Brunone (peraltro adibito al pascolo ovino ed equino), in più possono contare sul confinante Parco Stelvio. Terzo sono 120 anni che l'orso qui non c'è più, ma anche oltre visto l'ultimo esemplare è stato abbattuto con piacere a Mezzoldo nel 1887 e stufi delle predazioni han festeggiato. Per finire la volpe è in espansione, infatti esistono piani di abbattimento come per le cornacchie. Certo anche lo stambecco ha fatto il suo danno, infatti qui sul Cancervo ha trasmesso la cheratocongiuntivite ai camosci, i più belli ed alti sono morti, come conseguenza la riserva integrale ora possiede una popolazione di "camosci nani". Anche lo stambecco è stato immesso forzatamente! ma almeno è un caprone come gli altri suoi simili. Ma soprattutto tieni conto che qui ci viviamo tutto l'anno e vuol di che a qualcuno a turno gira vicino un orso nel raggio di km o meno. ( mi verrebbe voglia di portartelo li, se almeno li ci fossero i boschi... )
Ultima modifica di elio.biava il sabato 26 maggio 2012, 20:04, modificato 2 volte in totale.
Moderatore Immagini Antiche "tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
Personalmente ho passeggiato, fatto trekking, pedalato e bivaccato spesso nei boschi Trentini, senza mai pormi il problema del plantigrado o per questo averne timore, e, purtroppo, senza mai avvistarne uno. Oggi ogni specie animale presente sul territorio e' da monitorare, per controllarne il numero e lo stato di salute, anche in funzione dello spazio disponibile, ma non per questo da sterminare come fecero alcuni ns. antenati oppure da rinchiudere.
Nel caso dell'orso, qualora tale spazio non fosse giudicato sufficiente, sarebbe lo stesso animale a levare le tende...ma ritengo difficile che persone senza conoscenza specifica in materia possano giudicare e sostenere il contrario. A mio parere, ma non conta nulla, le Orobie con i parchi attigui potrebbero ospitare alcuni esemplari. Trattasi di razza autoctona estinta solo per mano dell'uomo.
bipbip ha scritto:... Nel caso dell'orso, qualora tale spazio non fosse giudicato sufficiente, sarebbe lo stesso animale a levare le tende...
perfetto tu non hai paura, bravo! però non puoi misurare la paura di altri tuoi simili
Non se ne va l'orso anzi viene perchè trova la "pastura" dei poveri valligiani. Perchè non vieni ad aprire un agriturismo in montagna? che ne dici? provaci dai ( tanto dicono che è erbivoro ).
Moderatore Immagini Antiche "tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
Ma tutto è la conseguenza della deportazione....ops, reintroduzione...per il bene dell'orso , decisa dall'uomo per attrazione nei suoi Parchi giochi...