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Orso in Alta Valtellina, ecco dove è stato avvistato

Inviato: martedì 29 maggio 2012, 19:32
da IW2LBR
Dal quotidiano il Giorno

Orso in Alta Valtellina, ecco dove è stato avvistato

Sondrio, 29 maggio 2012 - Gli avvistamenti, l'analisi dei reperti e le tracce sempre più numerose non lasciano più dubbi. L'orso è tornato e sta prendendo pian piano possesso anche delle zone della media ed alta Valtellina. Alla soddisfazione di chi si sta adoperando da diverso tempo perchè il grande plantigrado torni a popolare i boschi che abitava sino ad un secolo e mezzo si contrappone il timore per chi vive e conduce le più diverse attività in montagna. Di tutto questo si è ragionato nell'incontro di lunedì a Bormio, incontro che ha evidenziato la forte preoccupazione degli allevatori che hanno investito per decenni nel miglioramento della razza e potrebbero avere problemi; delle mamme che non vogliono correre il rischio di incontri sgraditi per i loro figli, degli apicoltori che vedono la loro attività a rischio, di persone che non condividono iniziative e progetti marcatamente ambientalisti. C'è però un rovescio della medaglia che indica un crescente favore verso le azioni proposte dal progetto Life Actros per riportare l'orso sulle Alpi e puntualizzate da Antonella Songia di Regione Lombardia e dell'esperto Mauro Belardi.

Luca Pedrotti, coordinatore scientifico del Parco Nazionale dello Stelvio, ha disegnato il quadro puntuale della situazione: «siamo in presenza di segnalazioni sempre più frequenti e di tracce sempre più evidenti». I primi verificati avvistamenti sono avvenuti nel 2007, nella zona di Cancano e poi in Svizzera. Nel 2008 gli avvistamenti hanno riguardato la Val Camonica e la bassa Valtellina e nel 2009 è stato rilevato un "evento sporadico" con il passaggio ben documentato da Eraldo Meraldi sul ghiacciaio dei Forni nella zona del Colle degli Orsi. Nel 2010 non ci sono stati avvistamenti o segnalazioni mentre le tracce e i segni della presenza del grande plantigrado sono stati numerosi nel 2011. A partire da un'altra presenza nella zona della Valle dei Vitelli nel Parco dello Stelvio. Presenza fotografata da due turisti e poi confermata dalle guardie forestali. Altra presenza è stata registrata in autunno quando, in Valdidentro, c'è stata la prima predazione di pecore della quale si sarebbe reso responsabile un maschio giunto, anche questo, dalla provincia di Trento. Nella seconda decina di maggio la serie di avvistamenti forse più numerosa con altre tracce di predazione, stavolta di un alveare (mentre non vi sarebbero conferme circa razzie presso cassonetti dei rifiuti). Le segnalazioni sono arrivate tra il Lago delle Scale nella zona di Cancano, sulla strada Decauville sopra Valdidentro, a Livigno, e poi ancora nella valle di Cancano, a Plator (dove è stata presa di mira un'arnia). Infine in Val di Rezzalo.

Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Inviato: martedì 29 maggio 2012, 22:21
da bipbip
greggio ha scritto:Ma certo, questi pecorai barboni che fanno pascolare i loro greggi dove l'ambiente e' sempre stato degli orsi. Cosa vogliono ste trentini e orobici dopo che si sono presi il territorio, spazio dedicato per secoli al plantigrado. Escursionisti? cercatori di funghi, attivita di pastoria? fòra di bal. Tenetevi piuttosto il vostro orsacchiotto di peluche sotto il cuscino e continuate a tenere gli orsi nei vostri zoo e non rompete le balle a gente che in montagna deve viverci!
Noblesse oblige.
Su questa terra ci dovrebbe esser posto per tutti, uomini e animali, e tra questi anche gli orsi, che vivevano qui da millenni. I pecorai e gli allevatori in genere potrebbero dotarsi di un semplicissimo recinto elettrificato, e l'orso se ne starebbe fuori dalle balle, questo per usare termini che ti son consoni. Cercatori di funghi in Trentino (che conosco bene) ve ne sono ben più che sulle Orobie. Ci fosse stato un solo caso in cui l'orso avesse creato disturbo! Neppure uno. E qui gli orsi sono ben più numerosi che da noi. I trentini non sono contrari alla reintroduzione, affatto, in ogni caso non tutti. Ma, come spesso succede, le minoranze e gli interessati (le stesse categorie di cui sopra) hanno più voce e si fanno sentire ben più di chi accetta la situazione. Dopo tante parole, riguardati le "catastrofi" che questo animale ha commesso.... dove sono e di quale entità? Poca cosa e, probabilmente pure gonfiata.

Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Inviato: martedì 29 maggio 2012, 22:24
da elio.biava
medved ha scritto:Boh, sentite fate e dite quello che volete. Tirate via anche tutti gli orsi dalle montagne. Ma a me questa storia per come è presentata, per come sta montando e per come è stata presa a cuore sembra davvero un bel modo per tentare di riacquistare consenso e far dimenticare i problemi interni da parte di un partito in forte difficoltà in questo momento storico. La demagogia si sa ha sempre pagato bene in termini elettorali e qui ne abbiamo tutta l'evidenza. Fatevi irretire, va bene anche così, fatevi sobillare. In fondo il senso di appartenenza vi farà sentire meno soli. Sapere che tra chi manovra c'è chi comprende il vostro stato d'animo e fa sua la vostra inquietudine e il vostro disagio. E' giusto ed è umano. Con la crisi che avanza, la corruzione che ormai è in ogni angolo come i coriandoli del carnevale del 1975 in casa. C'è chi finalmente dice basta alla presenza dell'orso altrimenti come faremmo?
NON BUTTIAMOLA IN POLITICA ALMENO QUI... OT...per piacere!...altrimenti parliamo anche di chi ci fa i soldi con la fauna selvatica. a_35

Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Inviato: martedì 29 maggio 2012, 22:30
da elio.biava
Lele93 ha scritto:Mi rivolgo a coloro che sono contrari all'orso. Rispetto le vostre ragioni, anche se io sono di parere diverso. Vorrei farvi una domanda: Perché non vi infervorate tanto anche contro i cani randagi che, se sono affamati e stanchi, oltre che ammazzare animali domestici, potrebbero anche essere potenzialmente pericolosi per le persone? In Italia è successo (per fortuna raramente) che persone siano state aggredite e uccise da cani randagi. Concordo pienamente con medved che a questi politici di turno, interessa solo guadagnare qualche voto in più, e che in realtà non gliene importa nulla né degli orsi, né degli abitanti di montagna.

Perchè non lo chiedi ai veterinari che gli mettono il microchip ? a_11 a_6

Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Inviato: martedì 29 maggio 2012, 22:44
da elio.biava
Lele93 ha scritto:Allora basterebbe mettere i radiocollari a tutti gli orsi....
Io non ho mai visto tane di cane "selvaticus" che sfornano cani randagi, e mi sembra che comunque qualcuno svolge o dovrebbe svolgere queste attività di prevenzione e controllo a_11 ...ma poi questo discorso deviante non l'ho aperto io a_34 .
(si, anche mio nonno prendeva i passeri mettendogli il sale sulla coda... a_39) a_14

Orso prezioso, l’Europa ci aiuti

Inviato: mercoledì 30 maggio 2012, 8:23
da IW2LBR
dal Trenitono Corriere delle Alpi

Orso prezioso, l’Europa ci aiuti

TRENTO. L’orso non è l’attrazione di uno zoo: è una creatura che può aiutare chi vive nel territorio o chi lo visita a riscoprire «un rapporto con la natura più vero e profondo». Roberto De Martin, presidente del Filmfestival della montagna ed ex presidente del Cai, fa l’avvocato difensore del plantigrado. Citando paesi avanzati come il Canada, dove questo animale è presente e rispettato, e appellandosi all’Europa, che ne ha sostenuto la reintroduzione in Trentino. Ammette però che ci siano diversi strumenti per controllare il fenomeno e ridurne la pericolosità.

Ieri intanto nuovo blitz in un pollaio di Monte Terlago, dove l’orso curiosamente ha scelto di sbranare le galline di Romano Orsi (sic), che ha deciso di scongiurare nuovi danni collocando una speciale trappola.

De Martin, da un motivo di attrazione per i turisti, l'orso sta diventando una minaccia. In Val Rendena dopo la “strage” di asini hanno messo i cartelli contro i plantigradi.

Io dico che questa iniziativa è stata fatta anche con fondi europei: c'è una logica non solo locale, ma anche più ampia. Credo che la presenza dell'orso non abbia solo un valore da zoo, ma un valore più ampio e che da questo punto di vista vada salvaguardata. Semmai chiediamo anche all'Europa di dare dei ristorni agli allevatori che hanno subito dei danni, in modo che l'orso in Trentino serva al cittadino europeo del 2000, che non ha bisogno solo di luna-park ma di un rapporto con la natura più vero e profondo.

L'accettazione sociale dell'orso è scesa a picco: dal 76% del 2003 al 30% di oggi. Come spiega che si sia rotto quell'incantesimo?

Primo con l'aspetto economico: la gente oggi è giustamente più attenta a quello che si può produrre che a quello che si può vedere. Secondo, la componente paura legata al mondo delle fiabe, all'orso come al lupo, riemerge in queste fasi storiche: quando uno sente che il vicino ha avuto l'animale sbranato. Ricordo però che il Canada convive da tempo con queste realtà e se un Paese così attento al recupero dei rifiuti riesce a portare avanti un progetto di questo livello, sarebbe auspicabile che anche le Dolomiti potessero farlo, come indice di attenzione agli aspetti ambientali.

Il rapporto tra orso e cittadini è compromesso o in qualche modo recuperabile?
Direi che i mass-media quale il vostro possono fare molto per recuperarlo. Sottolineando certi “pro” rispetti a certi “contro”.

Un modo di intervenire può essere quello di prelevare solo l'orso problematico.
Ci sono diverse forme di controllo, di monitoraggio, elementi tali che possono ridurne la pericolosità.

Intanto i sindaci chiedono il numero chiuso. Sono troppi gli orsi sul territorio?
Su questo punto possono essere più competenti gli esperti: io sono orgoglioso di avere riportato a suo tempo il camoscio sul Gran Sasso, grazie alla donazione della socia Maria D'Addario. In questi giorni mi è arrivato un invito da Pescara a festeggiare i 20 anni dalla reintroduzione. Oggi il camoscio è nel logo del parco del Gran Sasso e Monti della Laga. I camosci sono centinaia: questo è un elemento positivo che rende un'area delle nostre montagne molto più attraente di una volta. Spererei che un domani si possa fare così anche per l'orso.

Restiamo in tema di “marketing”: per il pubblicitario Loris Lombardini oggi l'orso, usato come simbolo del Parco Adamello-Brenta, rischia di trasformarsi in un boomerang dal punto di vista della comunicazione. Le rispondo con una testimonianza. Quando i fratelli Lunelli lanciarono l'acqua Surgiva ero presidente del Club alpino. Mi invitarono al lancio e destinarono una lira per ogni bottiglia venduta; all'interno di ciascuna, infatti, si vede il logo dell'orso. Considerando le difficoltà di fondi che oggi hanno i parchi, il fatto che sia stato attirato l'interesse di un'industria come Ferrari Spumanti mi sembra positivo. A Milano molti ristoranti propongono quelle bottiglie: io le guardo con simpatia perché mi richiamano l'ambiente alpino.

Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Inviato: mercoledì 30 maggio 2012, 9:52
da Subiot
NON BUTTIAMOLA IN POLITICA ALMENO QUI... OT...per piacere!... altrimenti parliamo anche di chi ci fa i soldi con la fauna selvatica.
D'accordo, non buttiamola in politica anche qui ...... a_11 a_11
Potremmeo però parlare, senza andare OT (in fondo l'orso mangia le pecore...), di chi fa i soldi con i contributi alla pastorizia .... a_39 a_39
a_14 a_14 a_14

I cacciatori di orsi si sfogano in Slovenia e Croazia

Inviato: mercoledì 30 maggio 2012, 10:03
da IW2LBR
Da Il Piccolo di Trieste - Mercoledi' 30 Maggio 2012

I cacciatori di orsi si sfogano in Slovenia e Croazia

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TRIESTE - Progetti finanziati con risorse comunitarie, monitoraggi, convegni. Da noi gli orsi sono pochi, protetti e trattati con i guanti, avvolti i da quell’aura romantico-misteriosa che li fa vedere come ospiti “particolari” più che come secondo piatto del menu. A pochi chilometri, invece, la caccia ai plantigradi in chiave ludico-turistica va forte, attirando spesso proprio i cacciatori italici. Il web offre svariate possibilità. Ad esempio in Romania, ma anche nella vicinissima Croazia. Nei siti dedicati a questi tour non mancano tariffari e foto che ritraggono gongolanti cacciatori in posa a fianco delle carcasse sanguinanti. Ma com’è possibile che da noi si spendano soldi e ci si impegni per conservare gli orsi e, a pochi chilometri di distanza, li si abbatta? A rispondere è Stefano Filacorda, docente e ricercatore dell'Università di Udine.

Professore, non le sembra che la situazione pecchi di coerenza?
Direi di sì. Da noi resiste una visione un po’ romantica dell’orso, mentre in molti altri Paesi, soprattutto nell’Est Europa, i plantigradi sono considerati alla pari di altre prede. Sia in Croazia che in Slovenia esistono quote di orsi abbattibili ogni anno.

Anche in Slovenia?
Sì. Di base in Slovenia l’orso è un animale protetto. Ma, stando a quanto sostengono le autorità di Lubiana, gli esemplari sono così numerosi da superare il limite. Dicono che la densità sia eccessiva, quasi innaturale, e così vengono concessi, dall’Ue, i “prelievi”: quote di animali abbattibili in determinati periodi dell'anno.

La parola prelievo è sinonimo di caccia, quindi.
In pratica sì. E attira molto i cacciatori italiani e tedeschi. I piani di prelievo sono un modo per tenere sotto controllo una popolazione numerosa, che potrebbe causare problemi, soprattutto in certe zone.

Ma cosa ne pensa l’opinione pubblica slovena?
Ci sono state sollevazioni popolari forti, soprattutto quando le quote sono state considerate eccessive, oltre i 100 abbattimenti su 500 orsi presenti nel Paese. Le quote adesso sono state ridotte, credo che ci si aggiri sugli 80 abbattimenti. Ma le autorità continuano a ribadire che solo così si può mantenere una gestione..

... della serie: mentre si spendono soldi pubblici per un progetto europeo di reintegro dell'orso su tutto l'arco alpino
in molti altri paesi, sempre europei, li uccidono!! e come direbbe Toto'.. e io pago!!!

Trentino: gli orsi sono troppi. Chiesta la chiusura di Life

Inviato: mercoledì 30 maggio 2012, 11:08
da IW2LBR
Da Montagna TV

Trentino: gli orsi sono troppi. Chiesta la chiusura di Life Ursus

Da 10 orsi siamo passati a 45. Sono troppi in un territorio troppo piccolo e densamente abitato. La gente ha paura e la situazione sta diventando insostenibile”. Queste, in sintesi, le parole usate dal Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, che nei giorni scorsi ha scritto al Ministro dell’Ambiente Corrado Clini – e al Commissario europeo Janes Potocnik per trovare una soluzione definitiva al problema degli orsi sul territorio. Troppi orsi in Trentino e troppi problemi causati agli insediamenti umani. A 16 anni dall’attivazione del progetto “Life ursus” per la reintroduzione dell’orso bruno sulle Alpi centro orientali, la regione fa marcia indietro e chiede di trovare una soluzione ad una situazione che sta andando fuori controllo.

Nei giorni scorsi Dallai ha chiesto ufficialmente di “concordare nuove e più efficaci soluzioni” alla presenza dell’orso in Trentino. “Oggi abbiamo dai 40 ai 45 esemplari che gravitano in prevalenza nella porzione occidentale del territorio trentino – ha detto Dallai -. La densità raggiunta nelle aree maggiormente frequentate è di circa 3 esemplari ogni 100 kmq e provoca problemi sempre più importanti alle attività antropiche. Gli episodi registrati in questi ultimi giorni, che hanno portato anche a contatti diretti tra orso e uomo esprimono ed accrescono il già elevato livello di allarme sociale, e preoccupano per il buon esito del progetto”. A quali avvenimenti si riferisce? Di recente un orso ha ucciso 3 asini nella località di Strembo e i proprietari hanno scaricato le carcasse davanti alle porte del Parco Adamello Brenta. Secondo un’indagine demoscopica diffusa dalle agenzie, dal 2003 al 2011, il grado di accettazione sociale degli orsi è scesa dal 76% al 30%. Negli ultimi giorni si è levata anche la voce dei sindaci trentini, che hanno chiesto il numero chiuso degli orsi sul territorio, per poter trovare un equilibrio nella convivenza con la popolazione prima che diventi impossibile. “Rischiamo di pagare il conto anche dal punto di vista turistico ha detto Guido Botteri, sindaco di Strembo alla testata Trentino Corriere delle Alpi: ho già sentito persone manifestare paura rispetto all’idea di farsi una passeggiata in val di Genova”. E a lui fanno eco molti altri sindaci, che chiedono maggiore controllo sui plantigradi.

La questione è stata raccolta in Parlamento anche da altre forze politiche. Secondo l’Ansa, il vice-capogruppo della Lega Nord alla Camera, Maurizio Fugatti, è intervenuto chiedendo a Clini di “intraprendere qualunque iniziativa volta ad assicurare alle popolazioni di tutte le valli del Trentino una maggiore sicurezza e di valutare l’annullamento del progetto Life Ursus, spostando in altri territori compatibili gli orsi”.