Quando ho scommesso 8 minuti e 5 secondi ho veramente tirato ad indovinare, sfruttando la scommessa del Gino che aveva appena scritto 7 minuti e 34 secondi, e stando un poco più largo…
Poi ci ho ripensato un poco e ho fatto due calcoli basati su potenza erogata dal corridore ed energia che va spesa per salire di 300 metri di dislivello opponendosi alla forza gravitazionale, per una certa massa corporea del corridore. Bilanci energetici ben noti nell’ambiente delle gare sia a piedi in salita che in bicicletta, per cui vi risparmio i calcoli e vi presento un diagramma che secondo me dovrebbe applicarsi al caso della corsa in oggetto (Vertical Vetta) che si svolge su una scala regolare di 300 metri di dislivello. La mia ipotesi è che tutta la potenza erogata dal corridore vada in lavoro contro il campo gravitazionale e quindi in variazione di dislivello, mentre considero trascurabili gli attriti (con l’aria e con l’asfalto) data la bassa velocità (rispetto ad una corsa piana di velocità sui 100 m, dove l’attrito è importante…) e le condizioni del suolo (gradini lisci).
Ne risulta che il tempo impiegato per compiere i 300 m di dislivello è dato dalla formula scritta in alto (2940 per la massa corporea in chilogrammi diviso la potenza erogata durante la salita in Watt).
Le tre linee marcate 50, 60 e 70 kg rappresentano le prestazioni di atleti che abbiano rispettivamente una massa corporea di 50, 60 o 70 kg, in funzione della potenza erogata, che varia da un minimo di 250 Watt ad un massimo di 500 W. Perché ho considerato questi limiti? La stellina rossa, marcata V.N. (come Vincenzo Nibali), rappresenta la migliore prestazione di Nibali che seppe erogare 470 Watt di potenza per alcuni minuti (circa 5) durante una famosa tappa del Giro d’Italia (non di quest’anno.. purtroppo). Nibali, che ha un peso forma di 65 kg, impiegherebbe 6 minuti e 46 secondi, assumendo ovviamente che correndo in salita fosse in grado di erogare la stessa potenza che il suo organismo è capace di erogare stando seduto su una bicicletta in una strada in salita (le 2 cose non coincidono ovviamente, ma questo resta un punto di confronto utile e significativo, credo). Ho arbitrariamente segnato con la zona gialla un range tipico degli amatori, con potenze erogate dai 250 ai 400 W a seconda della massa corporea. Attenzione, questi livelli di potenza sono da considerarsi valori medi che devono essere erogati continuamente per parecchi minuti, non valori di picco che il corridore può erogare per alcuni secondi (come nel caso di prove esplosive come i 100 m piani o le volate dei velocisti in bicicletta, che possono arrivare anche a 2000 W). Alla fine ogni corridore potrà calcolare la propria potenza erogata media per chilogrammo di massa usando la formuletta in basso: 2940 diviso il tempo di salita in secondi.
Nota a marine, giusto per curiosità: Vincenzo Nibali può arrivare a erogare fino a 7 Watt per kg di massa, niente male per un homo sapiens… ma poca cosa rispetto ai motori creati artificialmente dallo stesso homo sapiens: una mercedes di quelle belle toste arriva a 207 Watt per kg, mentre il FrecciaRossa (che pure ha un motore di 10 MW, cioè come 30 motori di mercedes…) si ferma a 20 Watt per kg (è che pesa quasi 500 tonnellate…). Impressionante il valore del razzo Saturn V (chi di voi era ragazzo nel 1969 non lo scorderà…!!) che ha portato l’uomo sulla Luna: 259 mila Watt a chilogrammo!!! (cioè 259 kW a kg), cioè mille volte di più del motore più potente di mercedes… wow!
Ovviamnete spero di non aver turbato la gara... ognuno poi è libero di "puntare" come crede...
