Giro ad anello: da Clanezzo al Santuario della Cornabusa

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"E anche tu come me un giorno Pellegrino alla Madonna della Cornabusa"
Oboedientia et pax - Papa Giovanni XXIII

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Parlando del legame che gli emigranti di questa valle hanno per questo luogo, Don Pesenti racconta:
"Tornando a casa, in valle si sente il bisogno di salirvi proprio per ritrovare se stessi, per riscoprire nel proprio animo quello che mesi o anni di lontananza hanno seppellito ma non distrutto".

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L'effigie della Madonna della Cornabusa



La Commissione artistica che presiedette nel 1958 i lavori di restauro del santuario, quando il gruppo della Madonna Addolorata venne portato a Bergamo per essere sottoposto ad uno studio accurato, affermò, riferendosi alla statua "è di fattura squisita, anche se uscita dalla mano di un artigiano, tutto fa presumere che sia del primo Quattrocento. Il panneggio richiama l'arte dei migliori toscani di quel tempo". …
La sua nicchia e il suo altare furono così collocati nello stesso posto dove l'effigie era stata nascosta dai rifugiati Guelfi e dove la trovò la pastorella sordomuta di Bedulita: sul fianco sinistro del fondo, perfettamente visibile da tutta la grotta….
Testo tratto dal sito del santuario: http://www.cornabusa.it/

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La sorgente all’interno della grotta-santuario

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Vista dal terrazzo del santuario

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A questo punto, propongo a Marisa un percorso alternativo per il ritorno … salire a Berbenno, passare sopra la cava dell’Unicalce e poi scendere a Clanezzo … lei accetta (forse non ha capito bene cosa le aspetta ), non ci rimane che partire di buona lena