dal quotidiano Il Trentino - Giovedi' 7 Giugno 2012
L’orso ha già aggredito quattro volte
Wanda Moser annuncia una raccolta firme: «Quello di Pinzolo non è l’unico caso, Dellai ci deve liberare da quest’incubo»
STREMBO. Delle macabre fotografie inviate al nostro giornale, aggravate dall’anonimo avvertimento “È solo l’inizio”, parliamo con Wanda Moser, presidente del Comitato Antiorso, che ha già avuto due attacchi dell’orso vicino alla casa in località Vastun a Strembo, costati la vita agli asini “Cirillo” e “Beppo”, e alla capra “Marilin”. Wanda Moser ha deciso di reagire e, dopo aver portato la carcassa dell’asino “Beppo” davanti alla sede del Parco Naturale Adamello Brenta a Strembo, spinta da tantissime telefonate con altri ha dato vita al Comitato Antiroso, che oggi conta più di 300 iscritti che chiedono al presidente Lorenzo Dellai provvedimenti per liberare i trentini dall’orso.
Cosa pensa del messaggio pervenuto alla redazione del Trentino che annuncia “Abbiamo ucciso l’orso, è solo l’inizio”?
L’uccisione dell’orso è sicuramente deprecabile, il Comitato Antiorso non segue certamente questa linea, perché la reintroduzione dell’orso nel nostro territorio l’ha trasformato in una vittima.
Perché una vittima?
Perché i suoi comportamenti e le sue frequentazioni nei centri abitati non sono certo tipiche di un animale selvatico. E non possono che trasmettere disagio all’orso abituato ai grandi spazi e nel contempo mettere paura alle persone che frequentavano in tutta tranquillità luoghi che oggi non sentono più come sicuri.
A quali luoghi si riferisce?
L’orso è stato avvistato solo negli ultimi giorni vicino alle nostre case, agli spazi nei quali giocano i bambini, sulla pista ciclabile della Val Rendena, vicino alla Casa di Riposo di Spiazzo e nella pineta di Pinzolo.
Mandare buste nelle quali si minaccia di mettere a morte i plantigradi è utile alla causa del Comitato?
Assolutamente no. Il nostro obiettivo è quello di denunciare che le persone, valligiani e turisti, hanno paura di frequentare i boschi, i pascoli, perché temere di essere aggrediti dall’orso non è proprio una fantasia?
A che cosa si riferisce?
L’ultimo episodio dell’aggressione dell’orso alle tre persone a Pinzolo non è l’unico caso, in quanto ci è stato segnalato che in Trentino le aggressioni all’uomo da parte dell’orso sono arrivate almeno a quattro. I dati sono tenuti segreti come lo sono quasi tutti gli avvistamenti nei paesi.
Che fare allora?
Con l’aiuto tutti il Comitato Antiorso vuole che il presidente della Provincia Lorenzo Dellai si attivi per risolvere concretamente il problema, liberando il territorio provinciale dalla presenza di questi orsi “artificiali”. Invito tutti a segnalarmi, anche con fotografie, le aggressioni dell’orso a persone e animali, per rompere l’omertà che caratterizza la presenza del plantigrado in Trentino.
Come contattare il Comitato Antiorso?
L’indirizzo e-mail è
comitatoantiorso@libero.it il telefono 3483641940.
Quale è la vostra prossima mossa?
Stiamo organizzando una rete di nostri referenti in tutti i paesi del Trentino per avviare una raccolta di firme che punta a liberare il Trentino e i trentini dagli orsi.