Pagina 106 di 223
Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Inviato: venerdì 8 giugno 2012, 13:02
da enkuz
vime ha scritto:Come madre e come donna temo molto di più la violenza dell'uomo che non quella di animali potenzialmente pericolosi
Parole saggie

E' l'uomo che deve essere educato a convivere con l'orso, non il contrario

Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Inviato: venerdì 8 giugno 2012, 13:56
da elio.biava
IW2LBR ha scritto:Dal quotidiano Trento e Provincia L’orso sbrana una capra a Strembo
TRENTO - L’orso è tornato a Strembo e ha fatto una vittima... Wanda Moser aggiunge «hanno messo le telecamere, perché non sono venuti a dirmi che ho l’orso fuori casa?» ...
Anche il "Grande Fratello Orso" hanno organizzato!

(altro che il fim "Into the Wild" !)

Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Inviato: venerdì 8 giugno 2012, 14:11
da Gioann
Biolè: "Sistemiamo l'orso di Murazzano
Inviato: venerdì 8 giugno 2012, 14:18
da IW2LBR
da Targato CN - Venerdi' 8 Giugno 2012
Biolè: "Sistemiamo l'orso di Murazzano
in un centro di recupero per fargli assaggiare scampoli di libertà"
Pessima pubblicità in questi giorni per il "parco safari" di Murazzano, che detiene un povero orso dei Carpazi segregato dietro le sbarre. Interpellato da uno spiacevole, a suo dire, mail bombing di quelli che io ritengo semplicemente cittadini informati e consapevoli, il Sindaco di Murazzano ha rassicurato con solerzia i cittadini che il "parco" langarolo è sotto il vigile controllo degli uffici competenti. Spiace però riscontrare il fatto che il soggetto in questione (l'orso) e gli animali detenuti, siano stati più volte citati in esposti da una nota associazione animalista proprio per le condizioni in cui vivono.
A fronte di ciò, specie animali in cattività e attività a scopo di lucro sono un pericoloso binomio per giustificare "un percorso di formazione e sensibilizzazione del pubblico, che visitando il parco ha non solo l'occasione di ammirarne gli animali ospiti bensì anche di comprenderne in profondità caratteristiche e dinamiche". Dato per scontato che la presenza del povero orso dei Carpazi ad oggi vivente in una struttura langarola che "adotta provvedimenti per la conservazione ex situ dei componenti della diversita' biologica, di preferenza nel Paese di origine di tali componenti" ,come da decreto legislativo del 21 marzo 2005, n. 73, colgo l'occasione per far presente che la letteratura scientifica ha più volte dimostrato che le forme di intrattenimento che prevedono l'utilizzo di animali sono modelli che sostengono atteggiamenti di prevaricazione, prepotenza, sopraffazione del più forte nei confronti del più debole. Auspichiamo quindi che l'orso in questione possa raggiungere al più presto un centro di recupero in cui possa vivere il resto dei suoi anni in santa pace e che magari un comportamentalista possa fargli assaggiare in qualche scampolo di tempo la libertà sempre negatagli.
Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Inviato: venerdì 8 giugno 2012, 15:17
da enkuz
Quella gabbia è una tristezza infinita... sempre più tifoso dell'orso delle Orobie

Inviato: venerdì 8 giugno 2012, 15:23
da bronto
quale enorme crimine per questa condanna di prigione/ergastolo??
Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Inviato: venerdì 8 giugno 2012, 15:24
da IW2LBR
tratto da Ruralpini di Michele Corti
Il comitato anti-orso: 4 aggressioni a persone tenute nascoste
Wanda Moser intervistata da Il Trentino dichiara che il Comitato anti-orsi è venuto a conoscenza di ulteriori casi di incontri molto ravvicinati se non di vere e proprie aggressioni da parte dell'orso. A volte per vari motivi c'è reticenza nel dichiarare pubblicamente l'accaduto. D'altra parte non si capisce perché episodi potenzialmente pericolosi e comunque segno di una presenza sempre più inquietante degli orsi non vengano resi pubblici dalle autorità che raccolgono le segnalazioni. Una mancanza di trasparenza che alimenta il risentimento.
Basta LIFE URSUS - LIFE ARCTOS
Basta Businnes e ideologia sulla pelle di chi vive e lavora in montagna
Orsi: il delirio ora colpisce la Lombardia - Solo una società arrivata al capolinea si abbandona a deliri di questo tipo. Oggi la salvezza non è più nella religione, nel millenarismo escatologico ma nella rigenerazione pseudoecologica, nel culto dei feroci predatori che vendicano la natura oltraggiata. A suon di vittime innocenti immolate alle nuove divinità. Peccato che i seguaci del culto del dio orso e del dio lupo sono spesso i primi responsabil di un consumismo sfrenato. Sono le masse urbane rimbambite dai media che hanno perso ogni contatto con la realtà che sostengono la lupomania e l'orsomania. In Trentino ora la politica capisce che si è andai troppo in là con gli orsi che scorazzano ovunque. In Lombardia l'orso è una elettrizante novità e i politici leghisti.. cavalcano per primi l'orsomania. Mentre i funzionari regionali vanno in giro a rassicurare abitanti e albergatori: nessun pericolo, l'orso è una grande opportunità. Così parte alla grande Life Arctos. Mentre in Trentino si chiede di smetterla con i progetti a favore degli orsi la Lombardia pare ignorare cosa succede oltre i confini. E nessuno chiede nulla ai pastori sulle misure "preventive" che essi dovranno adottare per ordine di ambientalisti e burocrati. Una politica lungimirante non c'è da dire!
L'orso a Morbegno, ondata di telefonate
Inviato: venerdì 8 giugno 2012, 15:35
da IW2LBR
tratto da La Provincia di Sondrio - Venerdi' 8 Giugno 2012
L'orso a Morbegno, ondata di telefonate
MORBEGNO - Che l'orso sia tornato anche sulle nostre Alpi ormai è un dato di fatto. Ed è certo a questo punto, dopo l'avvistamento di martedì notte nel centro storico di Morbegno, che sia capace anche di scendere - in cerca di cibo o per passare da un versante montuoso all'altro - verso i nuclei urbani. Senza scatenare allarmismi di alcun genere, anzi, con l'obiettivo di fare della buona e utile informazione in materia, il Comune di Morbegno con Ersaf ha pensato di intervenire a "botta calda" proponendo per giovedì prossimo 14 giugno alle 20,30 al museo civico una serata divulgativa rivolta non solo ad allevatori, apicoltori o cacciatori, ma soprattutto a escursionisti o semplici cittadini incentrata sull'orso.
Dopo la segnalazione di un morbegnese, Alessandro Mondin, che su queste colonne ha raccontato il suo incontro ravvicinato con il grande mammifero vicino piazzetta Tre Fontane e dopo gli avvistamenti nel medesimo giorno anche nell'area vicina ad Arzo, frazione orobica di Morbegno, anche in municipio sono arrivate nuove segnalazioni, ma anche richieste di chiarimenti per capire cosa si debba fare quando ci si trovi un orso davanti. Per questo l'amministrazione del sindaco, Alba Rapella, ha pensato di far uscire sul campo con un incontro pubblico gli esperti del settore, che grazie ai corsi di formazione organizzati nel progetto Life Arctos sono stati appositamente formati a gestire eventuali situazioni di emergenza: nel caso in cui il plantigrado sia segnalato in modo stabile - ovvero almeno due volte in poco tempo - nei pressi dei centri abitati, si deciderà quindi sulla base di protocolli standardizzati e condivisi da tutti gli enti in coordinamento se intervenire con un monitoraggio e presidio delle zone interessate o con azioni di dissuasione, atte ad allontanare l'orso dalle zone frequentate dall'uomo.
Arzo, l'arnia presa di mira dall'orso (Foto by Maria Cristina Pesce)
«Il progetto Life arriva in un momento in cui l'orso sta facendo la sua ricomparsa sulle montagne lombarde - dicono da Ersaf - ed è proprio grazie a questo progetto che si potranno applicare le procedure di monitoraggio, pronto intervento, modalità di rifusione danni e sperimentazione di possibili buone pratiche di convivenza tra orso e attività antropiche».
Orso Marsicano, le cose semplici che la scienza sembra...
Inviato: venerdì 8 giugno 2012, 16:58
da IW2LBR
dal quotidiano La Dea della Caccia - Venerdi' 8 Giugno 2012
Orso Marsicano, le cose semplici che la scienza sembra non voler capire
Gli orsi sono diventati confidenti e stanno creando grossi problemi alla popolazione abbruzzese
Una cosa bisogna fare per salvare l’Orso marsicano, una cosa anche semplice, che ne racchiude poi tante altre, ma che è primaria: fare in modo che gli orsi restino sempre più nell’ambito del Parco Nazionale e sue ristrette vicinanze. Per ottenere questo bisogna fare in modo che l’orso trovi sempre più cibo nelle sue antiche aree di vita, e che queste aree restino quiete, poco disturbate dall’uomo e non occupate da impianti eolici e fotovoltaici ed altre urbanizzazioni. Cose semplici, ovvie, pratiche, ed anche poco costose (per le quali, pratica e tecnica valgono più della scienza). Invece, per seminare terreni a perdere per l’orso e difenderne qualcuno con gli ormai famosi “Recinti Finamore” affinché solo l’orso vi possa accedere, i soldi non si trovano e non si sono mai trovati se non nel periodo sperimentale (e con successo!). Per gli indennizzi? Dio ce ne guardi! Troppo costosi! Per offrire contributi a quei pochi cittadini che ancora praticano l’agricoltura, neanche a parlarne. Per controllare il turismo escursionistico, solo provvedimenti sulla carta e con “numeri chiusi” assolutamente ridicoli (perché “ordinare” che in certe vallate possano accedervi “solo” decine se non 100 persone al giorno, o che vi si possa accedere solo mediante un ticket, è quasi come dire che non esiste numero chiuso!).
Ora, a tutto questo si aggiunge la necessità di controllare gli “orsi problematici”, e l’unica soluzione adottata è quella di impedire agli orsi di saccheggiare i pochi campi ancora coltivati (ma anche pollai e stazzi di pecore, almeno pare di capire). Un’iniziativa che ha due rovesci della medaglia, e non da poco: uno, farà risparmiare soldi a chi deve o dovrebbe pagare i danni; due, farà allontanare sempre più gli orsi alla ricerca di campi e stazzi non protetti da recinzioni elettrificate. I recinti elettrificati sono una buona cosa, ma devono valere solo per poche attività dell’uomo (apiari, pollai e qualche stazzo nei pressi dei paesi, dove i danni sarebbero eccessivi e di grande impatto negativo). Per non dire degli altri provvedimenti volti ad impedire alla gente di lasciare scarti alimentari nei pressi dei paesi o in “prossimità di luoghi frequentati dagli orsi” (operazioni che in passato faceva lo stesso Parco, peraltro - ed anche gli studiosi per favorire le catture -, e solo in parte criticabili, ovvero nel metodo con cui furono fatte). Non è con provvedimenti che risultano vessatori per la popolazione locale che si risolvono problemi di cui esse non sono responsabili!
Ovviamente, nessuna spiegazione è stata data sul perché questi “orsi confidenti” sono apparsi solo negli anni delle ricerche e dei radiocollari: si potrà mai risolvere un problema se non si va alla fonte dello stesso? Si è letto che “Nel PNALM gli orsi possono diventare confidenti perché i paesi sono piccoli e senza soluzione di continuità con zone selvagge del parco e per questo facilmente raggiungibili dagli orsi che vi trovano risorse alimentari con poco sforzo”. Vero, ma ciò era anche vero decine e decine di anni fa, quando di orsi confidenti nessuno ha (o aveva) mai sentito parlare. Che questi orsi siano divenuti così particolarmente intelligenti solo negli ultimi anni? Che sia parte del processo evoluzionistico darwiniano? Questa sì che sarebbe una grande scoperta per la scienza! Ma certo, un po’ tardoni questi orsi marsicani!
Anche spiegare alla gente come comportarsi di fronte agli “orsi confidenti” (come si sta facendo) è certamente importante. Ma molto più importante sarebbe spiegare alla gente d’Abruzzo come mai questi orsi sono improvvisamente divenuti confidenti visto che non lo sono mai stati neppure quando su queste montagne si aggiravano oltre un centinaio di orsi e centinaia di migliaia di pecore con i pastori al seguito! Intanto, notizia poco diffusa sui media, un altro orso è morto, trovato sul versante frusinate, probabilmente di morte naturale (o, almeno , non se ne conosce la causa). Un orso morto da aggiungere la lista di quelli persi, sperando intanto che si allunghi invece la lista di quelli vivi. Altrimenti, a cosa sarebbero serviti i tanti conteggi degli scorsi anni (a parte far sentire utili e divertire gli osservatori)? E’ vero, oggi con così pochi orsi, è divenuto di estrema importanza impedire che non ne vengano più uccisi altri, per dolo o per caso o per incidenti. Ma non provvedendo con forti azioni a che gli orsi possano restare nell’ambito dell’area protetta non farà certo ridurre questa probabilità. Quindi, mentre i soldi per i recinti che faranno allontanare gli orsi si trovano, i soldi per i “Recinti Finamore” che li manterrebbero nel Parco, NO.
Questo è l’assurdo!
Certo, è anche importante non dover pagare danni: ma senza i danni non vi sarebbero più orsi! A quando un poco di saggezza, un poco di buon senso e di senso pratico? E’ la scienza in grado di superare queste ovvietà? Parole al vento. Intanto per molti l’importante è che continuino le ricerche e che l’Europa continui a foraggiarle. Di questo passo, tra dieci anni il Parco d’Abruzzo rischia di festeggiare il 100° anniversario con la totale estinzione dell’orso marsicano, specie per la cui protezione fu istituito nel lontano 1923.
IL SEGRETARIO GENERALE - Franco Zunino