Nuovo Elicottero del 118
Inviato: venerdì 19 gennaio 2007, 11:10
Tratto da L'eco di bergamo del 19 gennaio 2006
Elicottero digitale per il 118: in caso di nebbia c'è l'autopilota
La novità più evidente è il colore: giallo, a differenza dell'arancione e bianco di prima. Ma le caratteristiche del nuovo elicottero del «118» di Bergamo vanno ben oltre le novità estetiche. Molti bergamaschi avranno già avuto modo di vederlo volare nei cieli di città e provincia: si tratta del nuovo Eurocopter Ec 145, che poi non è altro che una evoluzione del Bk 117, il velivolo che il «118» della nostra provincia ha utilizzato per il servizio di elisoccorso per ben sei anni, dal 2000 al 2006.
Da quest'anno è entrato in servizio il nuovo elicottero, che sarà ufficialmente presentato tra una decina di giorni all'interno del cantiere per la costruzione del nuovo Ospedale Giovanni XXIII, proprio nell'area in cui sarà realizzata la nuova elibase. Fino a quel momento il velivolo di pronto intervento continuerà a decollare e atterrare nell'area del Terzo reggimento Aquila dell'Esercito, all'interno dell'area l'aeroportuale di Orio al Serio.
Il nuovo elicottero ha soltanto 80 ore di volo, dunque tra le macchine volanti è davvero un neonato. Costato 6 milioni di euro, è di proprietà di Elilario Italia, la società di Colico (Lecco) alla quale i Riuniti hanno appaltato il servizio. È il comandante Stefano Benassi, uno dei due piloti, a illustrare le caratteristiche tecniche del nuovo mezzo: «Tra le novità che differenziano questo elicottero dal precedente – spiega il pilota, che si alterna ai comandi del velivolo col collega Augusto Stazzonelli – c'è l'incremento dello spazio all'interno del mezzo: la parte medica è più ampia del 25% e i portelloni laterali sono di dimensioni maggiori. Inoltre è stato aumentato il peso massimo al decollo di 250 chili, assestandosi a 3.585 chili. L'Eurocopter Ec 145 è poi dotato, a differenza del Bk 117, di due "flight recorder", una per i dati di volo e l'altra per le comunicazioni in cabina, che sono comunemente conosciuti come scatole nere. I due motori erogano 1.500 cavalli di potenza».
La cabina è in carbonio e le parti in vetro sono molto più grandi dell'altro velivolo, in modo da garantire al pilota e all'equipaggio una maggiore visibilità.
«Altra caratteristica della cabina di pilotaggio è la strumentazione digitale – aggiunge Stefano Benassi – e, inoltre, questo elicottero dispone dell'autopilota che consente l'esecuzione di procedure di volo strumentale con un equipaggio minimo di un pilota: è già capitato di utilizzare nei giorni scorsi questa caratteristica per atterrare in aeroporto con la nebbia». Novità anche per quanto riguarda il verricello: «È stato alleggerito di circa venti chili e questo garantisce anche maggiore velocità nelle operazioni», aggiunge Stefano Benassi, che tra l'altro proprio di recente è stato accreditato dall'«International Federation of Air Line Pilots' Association» (in sigla Ifalpa) come investigatore a livello internazionale per gli incidenti che coinvolgono gli elicotteri. Si tratta del primo accreditamento del genere in Italia e, fino a oggi, anche dell'unico per quanto riguarda il settore elicotteri nel mondo: da anni Stefano Benassi, che è anche consulente dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, è iscritto all'albo dei periti italiani e, di recente, si è occupato dell'incidente avvenuto a Porlezza (Como) nel 2005. Ora potrebbe fare il perito anche a livello internazionale.
Elicottero digitale per il 118: in caso di nebbia c'è l'autopilota
La novità più evidente è il colore: giallo, a differenza dell'arancione e bianco di prima. Ma le caratteristiche del nuovo elicottero del «118» di Bergamo vanno ben oltre le novità estetiche. Molti bergamaschi avranno già avuto modo di vederlo volare nei cieli di città e provincia: si tratta del nuovo Eurocopter Ec 145, che poi non è altro che una evoluzione del Bk 117, il velivolo che il «118» della nostra provincia ha utilizzato per il servizio di elisoccorso per ben sei anni, dal 2000 al 2006.
Da quest'anno è entrato in servizio il nuovo elicottero, che sarà ufficialmente presentato tra una decina di giorni all'interno del cantiere per la costruzione del nuovo Ospedale Giovanni XXIII, proprio nell'area in cui sarà realizzata la nuova elibase. Fino a quel momento il velivolo di pronto intervento continuerà a decollare e atterrare nell'area del Terzo reggimento Aquila dell'Esercito, all'interno dell'area l'aeroportuale di Orio al Serio.
Il nuovo elicottero ha soltanto 80 ore di volo, dunque tra le macchine volanti è davvero un neonato. Costato 6 milioni di euro, è di proprietà di Elilario Italia, la società di Colico (Lecco) alla quale i Riuniti hanno appaltato il servizio. È il comandante Stefano Benassi, uno dei due piloti, a illustrare le caratteristiche tecniche del nuovo mezzo: «Tra le novità che differenziano questo elicottero dal precedente – spiega il pilota, che si alterna ai comandi del velivolo col collega Augusto Stazzonelli – c'è l'incremento dello spazio all'interno del mezzo: la parte medica è più ampia del 25% e i portelloni laterali sono di dimensioni maggiori. Inoltre è stato aumentato il peso massimo al decollo di 250 chili, assestandosi a 3.585 chili. L'Eurocopter Ec 145 è poi dotato, a differenza del Bk 117, di due "flight recorder", una per i dati di volo e l'altra per le comunicazioni in cabina, che sono comunemente conosciuti come scatole nere. I due motori erogano 1.500 cavalli di potenza».
La cabina è in carbonio e le parti in vetro sono molto più grandi dell'altro velivolo, in modo da garantire al pilota e all'equipaggio una maggiore visibilità.
«Altra caratteristica della cabina di pilotaggio è la strumentazione digitale – aggiunge Stefano Benassi – e, inoltre, questo elicottero dispone dell'autopilota che consente l'esecuzione di procedure di volo strumentale con un equipaggio minimo di un pilota: è già capitato di utilizzare nei giorni scorsi questa caratteristica per atterrare in aeroporto con la nebbia». Novità anche per quanto riguarda il verricello: «È stato alleggerito di circa venti chili e questo garantisce anche maggiore velocità nelle operazioni», aggiunge Stefano Benassi, che tra l'altro proprio di recente è stato accreditato dall'«International Federation of Air Line Pilots' Association» (in sigla Ifalpa) come investigatore a livello internazionale per gli incidenti che coinvolgono gli elicotteri. Si tratta del primo accreditamento del genere in Italia e, fino a oggi, anche dell'unico per quanto riguarda il settore elicotteri nel mondo: da anni Stefano Benassi, che è anche consulente dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, è iscritto all'albo dei periti italiani e, di recente, si è occupato dell'incidente avvenuto a Porlezza (Como) nel 2005. Ora potrebbe fare il perito anche a livello internazionale.