Sabato 10 gennaio, raggiungo la centrale di Bordogna e da lì salgo per vecchi sentieri fino a toccare la Cima di Baresi, la giornata è molto più nuvolosa del previsto, il tepore in quota è spiazzante, sulla vetta si toccano assurdamente i 17 gradi: il giretto mi consente di scoprire angolini e scorci molto belli, il tempo vola e scorre via veloce, dopo aver visitato la Porta delle Cornacchie mi porto al Passo del Vendulo, dove decido di sterzare in discesa verso Piccarelli per far ritorno a casa, esce finalmente qualche raggio di sole, ma ad illuminare il cammino è la folgorante bellezza della chiesina di San Rocco, gioiello tra i più belli delle Orobie. Arrivo alla macchina un'ora prima che faccia buio, la camminata mi è piaciuta parecchio, ma in testa mi frulla la voglia di ripetere l'escursione col sole, allungando il giretto: detto, fatto.
Lunedì 12 gennaio, rieccomi al nastro di partenza, lascio la macchina al ponte del Cantone Santa Maria, la giornata è favolosa e finalmente più fresca, ripeto quasi lo stesso giro, ma stavolta il passo è più spedito, al Passo del Vendulo ricomincia l'avventura, stavolta voglio raggiungere il Roccolo del Corno, il più occidentale fra quelli posti sul bellissimo Sentiero dei Roccoli: i miei scarponi si incamminano per la prima volta sulla mulattiera che porta a Fraggio, faccio una capatina anche a Cornelli, poi la tremenda pendenza di un debole sentierino mi porta alla meta, lo splendido balcone del Roccolo del Corno mi regala il suo panorama favoloso, che decido di completare raggiungendo il vicino Roccolo della Fontana, cima Coppi di questa lunghissima e bellissima escursione.
Le giornate sono corte, non posso indugiare troppo, la strada per tornare a casa è parecchio lunga: il ritorno a valle profuma di primavera, impossibile però non fermarsi a fotografare i caldi colori pomeridiani, va a finire che anche stavolta arrivo alla macchina sul finire del giorno. Escursione dai due volti: nella parte bassa permette di scoprire una tranquilla e antica viabilità pedestre insospettabilmente vicina a quella stradale; nella parte alta permette di gustarsi la fatica pura immersi in una natura selvaggia e panoramica. Mai avrei pensato di portare a termine questo giretto a gennaio, l'inverno senza neve me l'ha consentito: da sciatore ci soffro, ma da escursionista devo solo dire un grandissimo e immenso grazie. Adatto a chi è curioso e ha gambe allenate: da provare..!! ( Nel report ho creato un racconto unico, mischiando però le foto di entrambe le uscite: ho cercato di prendere il meglio dei due giorni )
Lago del Bernigolo: inizia un nuovo giorno ed inizia una nuova avventura...
