Sabato 23 parcheggiamo alle 6:00 a fianco del mostro ecologico della Conca dell'Alben e lasciamo che i fari della Punto illuminino la piccola pista da sci. Dovevamo salire ai Piani di Bobbio, ma cambiamo idea all'ultimo e ci dirigiamo verso il nostro secondo parco giochi: la cima Croce dell'Alben. Obiettivo, una nuova via di misto disegnata dall'immaginazione su una foto estiva della parete. Saliamo faticando in neve alta e sfondosa, ma aiutati da una traccia precedente. Giunti sul pendio sotto al canale della forca la situazione sembra magra... L'accumulo di neve che ci sta drenando le energie non sembra che verrà ripagato in parete, dove le temperature primaverili hanno sciolto tutto!
Abbandoniamo l'idea di aprire una linea nuova e ci dirigiamo mogi mogi all'attacco della via "The Flying Orange", che, schivando il sole pomeridiano, sembra più carica di neve. Il morale è abbastanza basso e sento Ema dietro di me che bestemmia come una suora bergamasca. Intanto a fondo valle un fiume di nubi sta risalendo la val Serina.
Prima invernale, The Flying Orange, Monte Croce Alben
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Prima invernale, The Flying Orange, Monte Croce Alben
Ultima modifica di M.Serafini il lunedì 25 febbraio 2019, 23:09, modificato 1 volta in totale.
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Re: Prima invernale, The Flying Orange, Monte Croce Alben
All'attacco troviamo qualche metro di neve rigelata e ci prepariamo, anticipando una salita molto dry... Il piano è restare sulla destra della via estiva, dove corre un sistema di canalini che dovrebbero avere qualche residuo di neve. Non ho grandi aspettative e mi aspetto una salita abbastanza semplice fino al diedro finale. Quest'ultimo è l'uscita più logica di questo lato della parete e sarà difficile evitarlo.
Superato senza troppi problemi il primo salto roccioso, la parete ci riserva una bella sorpresa. C'è un sacco di neve!!! L'occhio inganna e dal basso mostra solo il labbro dei saltini e terrazzamenti. La foto dello stesso tiro visto dall'alto racconta una storia ben diversa:
Superato senza troppi problemi il primo salto roccioso, la parete ci riserva una bella sorpresa. C'è un sacco di neve!!! L'occhio inganna e dal basso mostra solo il labbro dei saltini e terrazzamenti. La foto dello stesso tiro visto dall'alto racconta una storia ben diversa:
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Re: Prima invernale, The Flying Orange, Monte Croce Alben
Ringalluzziti da un primo tiro che allunga le corde da 60, Ema si appresta ad affrontare il primo passaggio impegnativo, già visibile dall'attacco, che consiste in uno strapiombo aggirabile sulla destra sormontando in spaccata una placchetta di bellissimo calcare forato.
La foto non fa giustizia, ma Ema passa senza troppi problemi.
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Re: Prima invernale, The Flying Orange, Monte Croce Alben
Con 60 metri dovrei giusto arrivare al larice in cima alla via, ma ricordo che l'ultimo tiro era bello tosto già in estate e non potrà certo essere più semplice in queste condizioni!
Giunto all'ingresso del diedro dopo un passaggio strano che mi incastra per un buon 5 minuti ad imprecare e lanciare le picche nella terra gelata, mi rendo subito conto che non sarà per niente banale... Il bello delle uscite toste, però, è che mancano pochi metri e hai dunque l'energia della volata
Con questo in mente, piazzo un numero indefinito di friends ravvicinati, tallono un appoggio troppo alto per prenderlo di punta e pensando "non stai bene..." mi tiro su un po' strisciando un po' arpionando quello che capita. Sono nel diedro, ma ho davanti ancora 10 metri di arrampicata difficile prima di raggiungere il chiodo di uscita che abbiamo lasciato quest'estate. E per fortuna che l'abbiamo lasciato arrivo esausto di energie e protezioni e rinvio l'ultima sicura della via, sapendo che ormai siamo fuori dalle difficoltà.
Giunto al larice, mi godo lo spettacolo sotto di noi. Un mare di nubi compatto che ci ha incalzato inesorabile senza mai raggiungerci del tutto.
Giunto all'ingresso del diedro dopo un passaggio strano che mi incastra per un buon 5 minuti ad imprecare e lanciare le picche nella terra gelata, mi rendo subito conto che non sarà per niente banale... Il bello delle uscite toste, però, è che mancano pochi metri e hai dunque l'energia della volata
Con questo in mente, piazzo un numero indefinito di friends ravvicinati, tallono un appoggio troppo alto per prenderlo di punta e pensando "non stai bene..." mi tiro su un po' strisciando un po' arpionando quello che capita. Sono nel diedro, ma ho davanti ancora 10 metri di arrampicata difficile prima di raggiungere il chiodo di uscita che abbiamo lasciato quest'estate. E per fortuna che l'abbiamo lasciato arrivo esausto di energie e protezioni e rinvio l'ultima sicura della via, sapendo che ormai siamo fuori dalle difficoltà.
Giunto al larice, mi godo lo spettacolo sotto di noi. Un mare di nubi compatto che ci ha incalzato inesorabile senza mai raggiungerci del tutto.
Ultima modifica di M.Serafini il lunedì 25 febbraio 2019, 23:13, modificato 1 volta in totale.
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Re: Prima invernale, The Flying Orange, Monte Croce Alben
Poi recupero Ema, che mi ha fatto sicura al freddo per una buona mezz'ora!!
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Re: Prima invernale, The Flying Orange, Monte Croce Alben
Via The Flying Orange - Parete Nord-Ovest Cima Croce, 1975m
Prima salita invernale
Prima Salita 07 Ottobre 2018 - Marco Serafini, Emanuele Cavenati e Alberto Colleoni (a comando alternato)
Prima Salita invernale 23 febbraio 2019 - Marco Serafini, Emanuele Cavenati (a comando alternato)
Difficoltà: M5
Dislivello: 180 m, 2 chiodi usati e lasciati, usate corde da 60 m e vari friends fino a BD 3.5, nuts ed eccentrici piccoli-medio-grandi.
Condizioni: neve non trasformata e non portante
Tempo impiegato: ore 4:30 dall'attacco alla vetta
La via "The Flying Orange" risale la parete nord-ovest della Cima Croce attaccando a destra delle ultime vie che si incrociano salendo dalla Conca dell'Alben (Clipper e Hotel California). La versione invernale della via condivide solo un tiro con la versione su roccia e risulta più omogenea e logica, sfruttando i canali che solcano la parete fino a ricongiungersi con la via originale sul diedro di uscita.
Avvicinamento
Parcheggiare a fianco del vecchio hotel degli impianti sciistici della Conca dell'Alben e seguire il sentiero che porta al passo della Forca. Abbandonare il sentiero quando questo si stringe a canale e traversare verso la parete di fronte. Individuato l'attacco di Hotel California (bollo giallo in corrispondenza di una evidente fessura verticale) o quello di Clipper, continuare a salire fino a superare la cengia erbosa che permette di evitare il primo tiro di Hotel California. Poco oltre c'è un evidente spuntone di roccia alto 15 metri; la via attacca sul lato destro dello spuntone.
Relazione Tecnica
Dalla S0 salire il primo salto roccioso a destra della via estiva per entrare nel nevaio soprastante. Proseguire fino all'imbocco del canalino che costeggia sulla destra la via e sostare all'uscita (chiodo sulla destra) su grosso spuntone (S1, M3+, neve 70°, 60m). Proseguire sul canale ora più largo fino a quando muore sulle rocce. Tenere la verticale e salire su misto fino a sotto al tetto roccioso, quindi evitarlo sulla destra con passaggio atletico e uscire sopra lo strapiombo. Sostare sul cordone giallo o su grossa scaglia appena sopra (S2, M4+, 45m). Evitare il diedro sopra la sosta e uscire in traverso verso sinistra su neve. Quindi salire su terreno misto (M4+) fino a raggiungere l'imbocco del diedro finale. Entrare nel diedro stando a sinistra, con passaggio difficile (M5+), ma ben protetto, quindi proseguire con incastri in fessura (M5) fino a raggiungere un chiodo e l'ultimo difficile passaggio di uscita. Da qui su terreno più semplice (attenzione roccia marcia) raggiungere il larice di sosta (S3, M5, 55m). Salire su terreno più semplice e percorso non obbligato fino alla fascia rocciosa sotto la cresta, vincerla nel punto più debole e sostare sulla cresta in prossimità del sentiero che conduce in vetta (S4, 60m).
Prima salita invernale
Prima Salita 07 Ottobre 2018 - Marco Serafini, Emanuele Cavenati e Alberto Colleoni (a comando alternato)
Prima Salita invernale 23 febbraio 2019 - Marco Serafini, Emanuele Cavenati (a comando alternato)
Difficoltà: M5
Dislivello: 180 m, 2 chiodi usati e lasciati, usate corde da 60 m e vari friends fino a BD 3.5, nuts ed eccentrici piccoli-medio-grandi.
Condizioni: neve non trasformata e non portante
Tempo impiegato: ore 4:30 dall'attacco alla vetta
La via "The Flying Orange" risale la parete nord-ovest della Cima Croce attaccando a destra delle ultime vie che si incrociano salendo dalla Conca dell'Alben (Clipper e Hotel California). La versione invernale della via condivide solo un tiro con la versione su roccia e risulta più omogenea e logica, sfruttando i canali che solcano la parete fino a ricongiungersi con la via originale sul diedro di uscita.
Avvicinamento
Parcheggiare a fianco del vecchio hotel degli impianti sciistici della Conca dell'Alben e seguire il sentiero che porta al passo della Forca. Abbandonare il sentiero quando questo si stringe a canale e traversare verso la parete di fronte. Individuato l'attacco di Hotel California (bollo giallo in corrispondenza di una evidente fessura verticale) o quello di Clipper, continuare a salire fino a superare la cengia erbosa che permette di evitare il primo tiro di Hotel California. Poco oltre c'è un evidente spuntone di roccia alto 15 metri; la via attacca sul lato destro dello spuntone.
Relazione Tecnica
Dalla S0 salire il primo salto roccioso a destra della via estiva per entrare nel nevaio soprastante. Proseguire fino all'imbocco del canalino che costeggia sulla destra la via e sostare all'uscita (chiodo sulla destra) su grosso spuntone (S1, M3+, neve 70°, 60m). Proseguire sul canale ora più largo fino a quando muore sulle rocce. Tenere la verticale e salire su misto fino a sotto al tetto roccioso, quindi evitarlo sulla destra con passaggio atletico e uscire sopra lo strapiombo. Sostare sul cordone giallo o su grossa scaglia appena sopra (S2, M4+, 45m). Evitare il diedro sopra la sosta e uscire in traverso verso sinistra su neve. Quindi salire su terreno misto (M4+) fino a raggiungere l'imbocco del diedro finale. Entrare nel diedro stando a sinistra, con passaggio difficile (M5+), ma ben protetto, quindi proseguire con incastri in fessura (M5) fino a raggiungere un chiodo e l'ultimo difficile passaggio di uscita. Da qui su terreno più semplice (attenzione roccia marcia) raggiungere il larice di sosta (S3, M5, 55m). Salire su terreno più semplice e percorso non obbligato fino alla fascia rocciosa sotto la cresta, vincerla nel punto più debole e sostare sulla cresta in prossimità del sentiero che conduce in vetta (S4, 60m).
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Re: Prima invernale, The Flying Orange, Monte Croce Alben
wow bravissimi, ma avete fatto anche l'ultimo tiro in dry?? E' una mania, eh?freedom ha scritto:Complimenti ragazzi, sempre al top.
Orobie Brembane, mon amour: calcare, dolomia, verrucano, gneiss, scisti, vulcanite, graniti, pseudotachiliti… where else?
Re: Prima invernale, The Flying Orange, Monte Croce Alben
Mi sembrava di aver letto qualcosa del tipo "ma non va mai in condizione questa parete".
Va in condizione quando fa una perturbazione umida, non troppo consistente e segue un periodo freddo e di bel tempo.
Questo per dire che questa - e pareti simili - potrebbero andare in condizione da metà di settimana prossima.
Se poi ti andasse di sentirci io avrei da proporvi una cosa, visto che sono momentaneamente senza soci (causa paternità!).
Va in condizione quando fa una perturbazione umida, non troppo consistente e segue un periodo freddo e di bel tempo.
Questo per dire che questa - e pareti simili - potrebbero andare in condizione da metà di settimana prossima.
Se poi ti andasse di sentirci io avrei da proporvi una cosa, visto che sono momentaneamente senza soci (causa paternità!).