Le Antiche Strade, a lezione ad Averara...

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Averara, mercoledi' 22 Ottobre 2014

Le Antiche Strade dell'Alta Valle Brembana, a lezione ad Averara per i futuri geometri

Il paese di Averara si è improvvisamente animato la mattina di mercoledì 22 ottobre per la presenza di una trentina di studenti di classe quarta dell’Istituto Tecnico per Geometri “G. Quarenghi” di Bergamo che, accompagnati da alcuni insegnanti, hanno rilevato alcune zone del centro e delle frazioni. L’attività fa parte di un progetto più ampio che ha impegnato gli alunni per un’intera settimana nello studio delle vie storiche commerciali delle vallate bergamasche, dove Averara rappresentava uno dei centri nevralgici di particolare importanza e di significativa qualità architettonica. Gli studenti, seguiti dai loro docenti e da alcuni esperti esterni, hanno potuto studiare l’antica viabilità della Bergamasca, con particolare riferimento alla via Mercatorum e alle strade Prìula e Regia, che, dal Medioevo all’Ottocento, hanno caratterizzato gli scambi commerciali tra pianura e montagna e tra Lombardia e Svizzera: l’analisi si è sviluppata in termini storici, topografici, tecnologici e architettonici, per approcciare il problema con la maggiore completezza possibile.

Il sopralluogo ad Averara è servito per verificare, tramite due squadre di allievi, alcune indicazioni rilevabili sulle mappe e per rilevare topograficamente la via porticata e l'area di pertinenza,; altri due gruppi di alunni si sono spinti sui sentieri fino alla frazione di Lavaggio per controllare la presenza di elementi caratteristici del tracciato storico e per fotografare gli edifici architettonicamente più significativi delle varie frazioni. Il lavoro di rilievo è poi confluito nella realizzazione di alcuni elaborati grafici che gli studenti hanno realizzato impegnandosi presso il loro Istituto nei tre giorni successivi: sono così nate alcune tavole di carattere storico e topografico, con le indicazioni emerse dal rilievo e con le fotografie di corredo pertinenti all’area specifica. Infine è stata eseguita una restituzione grafica della via porticata tramite planimetria e prospetti, sulla base dei dati del rilievo e con l’utilizzo di software adeguati.

reportage by Prof. Longhi e Gino Galizzi

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L’antica strada porticata di Averara, un tempo luogo di transito verso la Valtellina, è tornata all’antico splendore. Iniziati lo scorso settembre, si sono conclusi il mese scorso i lavori di recupero degli affreschi interni e della facciata che guarda sulla strada provinciale. L’intervento, eseguito dalla ditta Poloni di Alzano (coadiuvata dalla restauratrice Annarita Sapia di Seriate e con la supervisione di Gaetano Puglielli della Soprintendenza) ha interessato le cinque campate terminali dei portici (le prime sette erano già state oggetto di recupero nel 1998). In particolare, sono stati riportati a nuova luce gli affreschi che decorano il porticato, grazie a un certosino lavoro di rimozione dello sporco e di pulizia, dopo attente indagini chimiche e stratigrafiche.... http://news.valbrembanaweb.com/index.ph ... porticata/

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In epoca medievale il borgo rivestì un ruolo di discreta importanza, essendo l’ultimo paese posto sulla via che conduceva in Valtellina, nel Grigioni. Essendo terra di confine, era dotato di una dogana e di due torri a scopo preventivo. La costruzione della Via Priula accrebbe l’importanza del paese, che divenne un importante snodo commerciale nell'alta valle. Il termine della dominazione veneta ed il conseguente avvento della Repubblica Cisalpina portò grandi cambiamenti ad Averara, che si trovò inglobata nel cantone dell’alta Valle Brembana, con capoluogo a Piazza Brembana, e si vide revocati numerosi privilegi che la Serenissima aveva garantito per secoli all’intera zona. A causa di questo si verificò un vero tracollo nei trasporti, che provocò il costante abbandono della Via Priula, che cadde in uno stato di abbandono, con conseguente ripercussioni negative sull'economia del borgo. Gli anni seguenti videro succedere alla dominazione francese quella austriaca, fino al 1859, quando nacque il Regno d'Italia. In questi anni non si verificarono episodi di rilievo, con la gente dedita a vivere dignitosamente con ciò che la natura offriva. Soltanto negli ultimi decenni ha cominciato a prendere sempre più piede l’industria del turismo, che sta risollevando il borgo dopo un periodo di lento ed inesorabile spopolamento.

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La chiesa di San Giacomo, di origini medievali, caratterizzata all'esterno da numerosi affreschi, alcuni poco leggibili. La facciata è ad ovest, dall'altra parte del fiume. La dedicazione farebbe consolidare l'ipotesi di un luogo di transito di pellegrini..

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Il sindaco di Averara, Mauro Egman