Le Centrali idroelettriche della Valle Brembana

Segnalazioni e ricerche storiche in Valle Brembana..
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Le Centrali idroelettriche della Valle Brembana

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Produzione e Distribuzione e Energia Elettrica in Alta Valle Brembana
Da “Vizzola 1897 -1947” di Roberto Boffelli tratto dai Quaderni Brembani del Centro Storico Culturale Valle Brembana


ORIGINI
Verso il 1890 le industrie italiane, che allora iniziavano il loro sviluppo, attingevano l’energia occorrente principalmente dagli impianti termici con motrici a vapore annesse ai singoli stabilimenti ed il campo delle utilizzazioni dell’energia elettrica era ancora limitato alla distribuzione con corrente continua per illuminazione pubblica e privata e limitata a distante assai modeste. Lo sviluppo della tecnica delle correnti alternate trifasi, tecnica cui Galileo Ferraris diede fondamentale contributo, rese possibile estendere il campo delle applicazioni dell’elettricità anche alla produzione di forza motrice e la trasmissione dell’energia elettrica a distanze sempre maggiori. Il primo trasporto fu realizzato in Germania nel 1892 a Francoforte sul Meno e diede la dimostrazione pratica della possibilità di fornire all’industria l’energia necessaria sfruttando le risorse idriche anche se lontane dai centri di consumo. In Italia le applicazioni di questa nuova tecnica furono immediate e ben presto superarono per potenza e distanza quelle tedesche. Sorsero quasi contemporaneamente gli impianti di Tivoli sulle cascate omonime, di Paderno sull’Adda nonché quello di Vizzola in provincia di Varese sul Ticino.

La concessione di derivare una parte del Ticino era stata ottenuta nel 1868 “… a vantaggio dell’agricoltura, dell’industria e del commercio…….”
Il 12 maggio 1897si costituì la “SOCIETÀ LOMBARDA PER LA DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA”, che aveva fra i suoi scopi principali quello di costruire il Canale industriale del Ticino per utilizzarne la forza motrice sul luogo, oppure trasportarla a distanza. Dall’entrata in funzione della centrale di Vizzola, la storia della “Lombarda” fu un continuo sviluppo di impianti, sorse così la centrale di Turbigo completata nel 1904 e quella termoelettrica di Castellanza.
Allo scopo di prevenire ulteriori sviluppi dell’utenza, la “Lombarda” nel 1918 partecipava, insieme al “Credito Italiano” ed alla Società “Orobia”, alla costituzione della “SOCIETA’ FORZE IDRAULICHE DELL’ALTO BREMBO” avente per scopo la costruzione e l’esercizio di un imponente complesso di serbatoi e centrali utilizzanti le acque del fiume Brembo nella parte più alta della Valle omonima. si prevedeva, a programma realizzato, di aver disponibili in serbatoio fino a ottantacinque milioni di KWh. e quattro centrali per complessivi 100.000 Kw. I primi lavori iniziati nel 1920 riguardarono le dighe di Sardegnana, Marcio e Becco e la centrale di Carona. Nel 1922 ebbero inizio i lavori relativi al nuovo elettrodotto a 130 kV. dalla centrale di Carona alla costruenda ricevitrice di Cislago presso Saronno.

Nel 1928 venne collaudata la centrale termica di Turbigo ed in Val Brembana viene iniziata la diga dei laghi Gemelli mentre nel 1931 la costruzione della centrale di Bordogna. Nel 1939 l’aggravarsi della situazione internazionale, determina un aumento dell’attività industriale al quale corrisponde una maggior richiesta di energia. L’anno 1942 viene ricordato per la deliberazione del 21 novembre con la quale la ragione sociale della “Lombarda”, in occasione dell’incorporazione delle due consociate “Società Elettrica Valtellinese” ed “Edilizia Vizzola”, fu modificata in quella di “VIZZOLA SOCIETÀ PER AZIONI”. La richiesta d’energia, scesa a livelli minimi nell’inverno 1944-45, riprese la sua ascesa, ma nell’inverno 1945-46, le avverse condizioni idrologiche e le richieste eccessive rispetto alle possibilità degli impianti, imposero notevoli restrizioni sui consumi.

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Nonostante le difficoltà contingenti nel 1946 la ripresa di tutte le attività della “Vizzola” è completa: il serbatoio di Pian Casere in alta Valle Brembana (mc. 2.500.000) è portato a termine, la centrale di Lenna (4000 kW) è prossima al completamento e si iniziano i lavori di completamento della nuova centrale di Turbigo (10000 kW).

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Centrale Idroelettrica di Bordogna

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Centrale Idroelettrica di Bordogna (1932)

La centrale idroelettrica denominata Bordogna per la vicinanza della omonima frazione è stata realizzata dalla società SFIAB e ultimata nel 1932 con una potenza iniziale di 32.000 KW. Questa centrale idroelettrica fa parte del programma di utilizzo della potenza idraulica della valle Fondra. La centrale di Carona entrò in funzione nel 1922. Gli impianti passarono alla subentrante società Vizzola nel 1940 e successivamente nel 1962 all’ENEL . Attualmente la centrale di Bordogna sfrutta un salto utile di 549 mt, con una portata massima di 12 mq/sec. Due condotte forzate alimentano 3 turbine “Pel ton - Tosi” e alternatori Breda che a pieno regime producono 47.000 KW. Imponenti lavori idraulici, dighe,gallerie, centrali, elettrodotti, hanno visto impegnate in Alta Valle migliaia di dipendenti per decenni dal 1910 sino agli anni 50... CONTINUA

http://news.valbrembanaweb.com/index.ph ... -bordogna/
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Canale scarico Centrale Idroelettrica di Bordogna

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Spettacolare la cascata di scarico del canale in caso di troppo pieno o fermo turbine. La cascata fa un salto iniziale di 300 e successive balze sui fianchi della montagna e riempie di pulviscolo e vapori d’acqua con spesso arcobaleni che affascina i passanti sulla sottostante strada provinciale per Fondra......

alcune immagini di Mario Lazzaroni della cascata di scarico canale STRADA PIANA:

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Canale scarico Centrale Idroelettrica di Bordogna

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14 Agosto 1971. Alta Valle Brembana - Cascata di Valfondra
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Centrale Idroelettrica di Bordogna

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CENTRALE DI BORDOGNA - di Roberto Boffelli tratto dai Quaderni Brembani - Centro Storico Culturale Valle Brembana

Le acque di scarico della centrale di Carona sono raccolte nel bacino di compenso (settimanale e giornaliero) posto immediatamente a valle della centrale stessa ed avente una capacità utile di invaso di 456.000 mc. e raccogliente pure le acque del torrente Carisole e del torrente Valleve. Le opere di presa di quest’ultimo sono costituite: da una traversa in muratura in territorio di Valleve a quota 1115; da una bocca lunga 3,75 m. con soglia a quota 1114 in sponda sinistra; da uno sfioratore modulatore. La galleria della presa al bacino di Carona è lunga 4316 m.

Il bacino di Carona è stato ottenuto sbarrando il fiume Brembo con una diga tracimante a gravità naturale in muratura di pietrame. La diga è munita di uno scarico di fondo, chiuso da una paratoia e d’una paratoia di presa manovrabile che regola l’acqua immessa nel canale di derivazione Carona-Baresi alimentante la centrale di Bordogna. Questo canale è a pelo libero in galleria, ha una lunghezza di 8941,49 m. con una sezione bagnata di 3,70 mq. ed una pendenza dell’ 1,2 %. Sei piccole prese permettono l’immissione nel canale dei torrenti: Borleggia, Val dei Dossi, val scura, Val Pietra Quadra, Val del Vendulo, Val Secca. Quest’ultimo è captato con una briglia in muratura con ciglio a quota 1134 m. in località Capovalle. Complessivamente la centrale di Bordogna è alimentata da un bacino imbrifero di 100 Kmq. Il canale di derivazione termina in un allargamento della galleria costituente un piccolo serbatoio di 16800 mc. Dalla galleria-serbatoio si stacca un tronco di galleria lungo 163,17 m. che porta a due sifoni autolivellatori. Le acque di scarico dei due sifoni formano, cadendo a valle da un’altezza di 300 m. una imponente cascata che costituisce una bellezza caratteristica della vallata. Dalla camera di carico si staccano a quota 1070,80 m. due condotte forzate; le due tubazioni fanno capo alle setremità di un collettore a U. Dal lato verso la centrale sono derivate tre tubazioni corrispondenti a tre gruppi generatori. L’edificio della centrale di Bordogna è costituito da due corpi di fabbrica, il primo accoglie la sala macchie, il secondo i trasformatori elevatori e la partenza delle linee a 130Kv.

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in costruzione la Centrale Idroelettrica di Bordogna
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Centrale idroelettrica di Bordogna

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Centrale Idroelettrica di Bordogna dalle condotte

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La Centrale idroelettrica di Bordogna

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Alcune immagini (autorizzate) della Centrale di Bordogna by Sergio Manzoni

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Centrale di Bordogna, giardino esterno

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Centrale di Bordogna, sala macchine
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La Diga di Carona

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La Centrale Idroelettrica di Carona

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La centrale di Carona, entrata in funzione nel 1924, è situata immediatamente a monte dell’omonimo paese ed è costituita da un edificio in stile lombardo a due corpi a pianta rettangolare: il primo costituisce la sala macchine, il secondo contiene i trasformatori elevatori e gli interruttori a 130Kv.

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La Centrale idroelettrica di Carona in costruzione

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Centrale di Carona, turbina nuova

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Centrale di Carona, turbina nuova

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Centrale di Carona, turbina vecchia tenuta come museo
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