La Corna di Pizzino, ex Castello roccaforte dei Guelfi
Alla "Corna", nella parte più alta della frazione, possiamo visitare un grazioso agglomerato di case abbarbicato ad un corno roccioso. Qui i Bellaviti, una delle casate locali più antiche e nobili, eressero attorno al 1200, una rocca (detta "Castri Picini") dove, insieme con i membri delle famiglie Salvioni, Offredi, Danelli e Testori, tutte di parte Guelfa, si difesero ripetutamente dagli assalti dei Ghibellini di Vedeseta, capitananti dagli Arrigoni e dai Quartironi, legati ai Visconti di Milano. La lapide murata (di cui abbiamo parlato in precedenza) proveniente dai sotterranei dove esisteva la rocca, testimonia questi fatti. Nei primi secoli del primo millennio, la rocca ha rivestito una notevole importanza strategica per la sua posizione pressoché inaccessibile atta a sbarrare il passo a chiunque provenendo dalla pianura volesse accedere all'Alta Val Brembana attraverso questa valle. Agli inizi del XV sec. (si veda comunque la sezione storia per tutte le informazioni) entra in campo la Serenissima Repubblica Veneta e le divisioni tra le famiglie diventano anche territoriali. I confini mutano in confini di Stato. Tra Ducato di Milano e Serenissima si venne ai primi accordi nel 1428, sanciti poi nella Pace di Ferrara (1433) e, forse, dall'apposizione dei primi cippi confinari (termenù). Una grave violazione avvenne però nel 1438 con l'assedio del castello di Pizzino da parte dei Ducali. La Pace di Lodi (1454) diede un assetto definitivo alle divisioni del territorio, anche se le questioni di confine si riproposero fino alla fine del '700, con l'arrivo di Napoleone e il definitivo tramonto di Venezia.
